RATING:
Arancione
(per
sicurezza).
PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen,
KyungMyun, FanXing,
XiuHan, YunJae.
GENERE:
Commedia,
Demenziale,
Fluff, Sentimentale.
AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non
è detto ma ci
proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.
DISCLAIMER:
Nessun
membro degli EXO e
dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma
vabbè); fyccina
scritta assolutamente non a scopo
di
lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di
fangirlamento compulsivo.
NOTE: Tutto è nato
dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun.
Ovviamente la mia Musa
s’è fatta prendere un
pochino la mano
ed è venuta fuori questa… cosa. Boh.
Cercherò di ricavarne una long di almeno
sei capitoli; incrociamo le dita.
Rieccomi
con il secondo capitolo, pieno di rivelazioni e colpi di scena
sconvolgenti (mi
piacerebbe). Vi ricordo che si tratta pur sempre di una AU demenziale:
siete
ancora in tempo per chiudere la pagina e preservare la vostra
sanità mentale
xD.
Taeyeon e Miyoung (Tiffany) delle Girl’s Generation hanno un
piccolissimo
cameo.
Buona lettura (si spera)!
Sehun -d’altronde Jongin se lo aspettava- non la prende proprio
bene, ma da uomo di
scienza qual è decide di far buon viso a cattivo gioco.
“Chanyeol
è abbastanza grande da capire come va il mondo e noi, in
quanto suoi
responsabili e ganzissimi genitori, abbiamo il dovere di educarlo a non
avere
pregiudizi e ad affrontare le diversità con apertura mentale
e curiosità”
dichiara quella sera stessa infilandosi sotto le coperte accanto al
marito.
“Non
che tu abbia torto, amore” Jongin solleva lo sguardo dal
manuale di fotografia
che sta leggendo. “Nondimeno, ho paura. Ci sono argomenti che
potrebbe non
comprendere del tutto o che lo turberebbero… Non so, se
dipendesse solo ed
esclusivamente da me ci penserei su due volte prima di
parlargliene”.
“Ti
riferisci a Kai?” il tono di voce dell’altro
è morbido, quasi cauto.
“Anche”
tamburella con le dita sulla copertina del libro, sovrappensiero.
“Temo che
reagirà molto male”.
“Nostro
figlio ti adora, Kkamjong. Continuerebbe a farlo persino se sapesse
quanto
russi-”
“Come
osi!” scoppia a ridere. “Io non russo e lo sappiamo
entrambi, Theunna: ritira
subito quello che hai detto”.
“Perché
dovrei, eh? E’ la verità” replica con un
ghigno strafottente.
Il
solletico, a quel punto, è l’unica arma a
disposizione di Jongin. Si avventa
senza preavviso sul compagno, le dita scivolano sotto la maglietta del
pigiama
a stuzzicare giocosamente la pelle sensibile del ventre; in breve Sehun
si
ritrova ad implorare pietà con le lacrime agli occhi
–a bassa voce, perché non
vuole svegliare il figlio.
“Rimangiati
tutto e ti tolgo le mani di dosso” mormora l’altro
con una luce nuova, lasciva,
nello sguardo.
“Uhm,
in tal caso non so quanto mi convenga obbedirti” Sehun si
passa la punta della
lingua su labbro inferiore.
“Ragazzino
impudente” si china a sussurrargli all’orecchio.
“Hai chiuso la porta a chiave,
vero?”
“Lo
faccio sempre, Kai”.
Non
dormono un granché, quella notte.
Chanyeol
ha preso la ricerca molto sul serio e la mattina seguente, a colazione,
dà
inizio alla sua indagine. Siede a tavola armato di quaderno e matita, e
ignora
la confezione di cereali che Sehun gli mette sotto il naso, assorto nei
suoi
pensieri.
“Come
si dice, Yeollie?” lo richiama all’ordine Jongin
inarcando un sopracciglio.
“Eh?”
si riscuote il bambino. “Oh. Grazie, papà. Buon
appetito”.
“Brava
la mia piccola fenice” Sehun lo premia con un sorriso.
“Preferisci il latte o
lo yogurt?”
Chanyeol
appare dubbioso; guarda alternativamente il quaderno sulle sue
ginocchia e la
tazza dei Power Rangers che aspetta di essere riempita, combattuto tra
le due
possibilità. Jongin se ne accorge.
“Mangia,
dai; hai tutta la giornata a disposizione per cominciare la tua
ricerca. Oggi è
sabato, niente scuola né lavoro!” lo esorta
allegramente, benché il suo stato
d’animo non sia dei più sereni.
E’
nervoso e teme le domande del figlio, ma sa che non è giusto continuare a nascondergli la
verità. Sehun, seduto di fronte a lui, sembra intuirne i
pensieri e gli copre
una mano con la sua; la pelle fresca del palmo e dei polpastrelli ha il
potere
di tranquillizzarlo. Jongin si concede un istante per chiudere gli
occhi e
sospirare brevemente. Batte le palpebre, sorride riconoscente al marito
–un’ultima stretta e le loro mani si separano.
Terminata
la colazione e caricata la lavastoviglie, Chanyeol chiede ai genitori
di
accomodarsi sul divano del salotto, mentre lui si posiziona sul pouf a
gambe
incrociate e con un’espressione solenne sul volto, ad
imitazione degli
annunciatori del telegiornale.
“Allora,
so già che vi siete conosciuti al liceo e anche quando vi
siete sposati, ma non
mi avete mai detto nulla sulla mia nascita” arriccia il naso,
ponderando le
parole. “Insomma, come mi avete fatto?”
“Come-”
ripete Sehun, intuendo dove vuole andare a parare. “Beh, ti
ho già spiegato i
fondamentali, Yeollie. Ricordi? Mamma e papà si vogliono
tanto tanto bene e
così papà mette un semino -un bimbo minuscolo-
dentro la pancia di mamma, che
cresce sempre di più fino a che il bambino non è
abbastanza grande per uscire”.
“Sì,
però voi siete due papà” il figlio alza
un dito a mo’ di obiezione. “Se manca
mamma, papà non può metterle in pancia il semino,
giusto?”
“Giusto”
annuisce Sehun. “Nel caso in cui ci siano due papà
o due mamme, le cose vanno
un po’ diversamente. Le donne possono rivolgersi ad una
struttura speciale, una
specie di enorme laboratorio dove vengono raccolti una gran
quantità di semi,
donati dagli uomini apposta per questo scopo, che poi i dottori mettono
dentro
la pancia di una delle due-”
“Come
hanno fatto le zie Taeyeon e Miyoung?” lo interrompe
Chanyeol, riferendosi alla
sua madrina di battesimo ed alla compagna incinta di sei mesi.
“Precisamente.
Agli uomini, invece, poiché non hanno il fisico giusto per
partorire un
bambino, non resta che scrivere una letterina alla cicogna che, se li
ritiene
adatti a diventare genitori, gli recapita un bebè che
è in tutto e per tutto
loro figlio: stesso patrimonio genetico, gruppo sanguigno -tu ed io, ad
esempio, abbiamo lo 0 Rh- [1]- e caratteri
ereditari.”
“Tesoro,
vacci piano con i termini scientifici: sono concetti troppo complicati
per un
alunno di terza elementare [2]”
interviene Jongin, che
ha notato l’espressione confusa assunta dal figlio.
“Papà,
non capisco” replica infatti Chanyeol, le sopracciglia
aggrottate. “Se quello
che dici è vero, allora perché un po’
di tempo fa zio Yifan aveva il pancione e
poi un giorno gli è andato via e ci ha detto che era nato
Ace?”
Cala un
silenzio impacciato, che viene interrotto da un Jongin parecchio a
disagio.
“Provo
a spiegartelo io, visto che Yifan è mio fratello”
si passa una mano tra i
capelli. “Pulcinotto, devi sapere che tuo zio è un
tipo un po’ particolare.
Poco dopo la tua nascita, lui e Yixing hanno fatto domanda alla
cicogna;
peccato che lei li abbia giudicati non del tutto idonei a diventare
genitori, e
così hanno deciso di ovviare al problema a modo
loro”.
“Oh.
E’
per questo che Ace, Ben Ben e Fanny non sono dei veri
cuginetti?”
“Già…
Ma sarebbe meglio se ti facessi raccontare tutta la storia direttamente
da loro
domani a pranzo, a casa di nonno Jaejoong e nonno Yunho”.
“Okkei”
Chanyeol appunta qualcosa sul quaderno. “Adesso vi
farò qualche domanda sui
vostri lavori”.
“Aspetta,
figliolo” interviene Jongin. “Visto che siamo in
vena di confidenze, voglio
rivelarti un segreto –purché tu mi prometti
solennemente che non ne farai
parola nel tema”.
“Un
segreto su cosa, babbo?”
“Prima
giuralo, croce sul cuore”.
Il
bambino esegue solerte e posa carta e penna sul tappeto; si sporge in
avanti
verso il babbo, pronto a non perdersi neppure una sillaba.
“E’
molto difficile, per me, affrontare
quest’argomento” esordisce lui. “Ma
voglio
essere onesto con te, piccolo mio, perché siamo una famiglia
e dobbiamo restare
uniti nel bene e nel male”.
Sehun
gli circonda le spalle con un braccio e gli posa un bacio sulla tempia
in segno
d’incoraggiamento.
“Soffro
di un disturbo associativo di identità, o
personalità multipla a seconda dei
gusti” continua. “Vuol dire che certe volte, magari
quando sono sotto stress,
senza che io possa impedirlo smetto di essere Jongin e divento
un’altra
persona”.
“Come
Superman?” spalanca gli occhi Chanyeol.
“Non
proprio” sorride suo malgrado. “Superman
è un eroe, il mio alter ego invece
no”.
“Ah.
Allora diventi verde e gigantesco come Hulk e spacchi tutto?”
“No,
no” Jongin ormai ride apertamente, imitato dal marito.
“Sono sempre lo stesso,
non mi trasformo né divento un pericolo pubblico…
Cambio carattere, ecco. Mi
comporto diversamente dal solito”.
“Tipo?”
“Beh,
per esempio indosso soltanto abiti di pelle, oppure tendo a vestirmi
leggero
anche se fuori fa molto freddo. Ho sempre caldo. Uso spesso il gel,
talvolta il
lucidalabbra. Mi metto a ballare senza un motivo. Trascino Sehun in
camera da
letto per una bella partita di wrestling” ghigna leggermente.
“Jongin!”
il consorte avvampa furiosamente e gli rifila una gomitata alla costole.
“Ma
certo” esclama Chanyeol. “Quando sei normale, come
adesso, ti metti i pantaloni
della tuta anche per andare a fare la spesa, dimentichi di pettinarti e
ti
spaventi per ogni rumore [3]. E poi
è quasi sempre
papà a voler giocare a wrestling per primo”
riflette, meditabondo.
“E
bravo il mio ometto perspicace, hai capito tutto!” Jongin gli
dà un buffetto
sulle guance.
“Ha
chiaramente preso da me” borbotta Sehun ancora rosso in volto.
“Ma
babbo, come ti fai chiamare quando diventi quell’altra
persona? Hai un nome
diverso?”
“In
effetti sì. Il mio alter ego si chiama Kai”.
“Babbo
Kai” ripete Chanyeol. “Mi piace. Non è
mica da tutti, avere tre genitori al
posto di due!”
Jongin
e Sehun tirano un sospiro di sollievo; l’intervista viene
portata a termine
senza altri intoppi.
[1] Cioè
lo 0
negativo, che tra l’altro è anche il mio gruppo
sanguigno nonché il più sfigato
perché può ricevere solo globuli rossi dello
stesso gruppo. Yay.
[2] Ovviamente mi
baso sul
sistema scolastico italiano.
[3] E’ un
dato di fatto: Jongin sobbalza/si fa
venire un infarto per il minimo rumore. Su Tumbrl ci sono parecchie gif
che lo
mostrano spaventatissimo per un microfono che fischia
all’improvviso o per
un’esplosione di confetti random. *pat-patta*
Una
precisazione sul contenuto del capitolo: il disturbo associativo di
identità non
è affatto un argomento semplice da trattare ed io non ho
alcuna intenzione di
sottovalutarne la gravità o di sminuirlo; semplicemente,
prendendo spunto dalla
serie televisiva United States of Tara, dove
se ne parla con ironia e consapevolezza, ho voluto scherzare un
po’ sulla
dicotomia Jongin/Kai. Spero di esserci riuscita.
Venendo a
notizie più allegre, finalmente è uscito il
medley delle canzoni del nuovo
album (http://www.youtube.com/watch?v=dZUGzlmhtqc&feature=share):
che ne pensate? Io mi aspetto gaiezza a palate, addirittura
più del solito.
Vi lascio il
link della mia pagina Facebook, se mai
vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse
assistere in
diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
A presto!