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Autore: 19_ACSECNARF_94    27/05/2013    0 recensioni
Ogni volta che sento il suo nome sussulto!
Pensavo di averlo dimenticato, di aver dimenticato quella mezza storia avuta con lui, ma non è così! Appena ho saputo che doveva fare l’esame mi sono iniziata a preoccupare per lui. Se mi preoccupo, vuol dire che non l’ho dimenticato, giusto?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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I sogni son desideri


Ultima ora di lezione, o meglio ultima mezz’ora, non ne posso più, dopo devo anche aspettare un’ora fuori scuola per quel dannatissimo corso di logica. Non mi piace, è noioso, allora perché lo sto facendo? Bho, vabbè fa niente tanto oggi è l’ultima lezione.
I miei pensieri volano su di lui, è una routine ormai, ogni momento libero ripenso a Francesco. Ma quanto è figo quel ragazzo? Quanto?
È stato due anni in classe con noi, ma io non l’ho mai considerato, quando inizio a considerarlo? Ora, che non solo non è più in classe nostra, perché è stato bocciato, ma si è anche ritirato da scuola perché vuole provare a dare l’esame di quarta, che dovrebbe fare tra pochi giorni, per poi fare l’esame di quinta con noi.
Ogni volta che sento il suo nome sussulto!
Pensavo di averlo dimenticato, di aver dimenticato quella mezza storia avuta con lui, ma non è così! Appena ho saputo che doveva fare l’esame mi sono iniziata a preoccupare per lui. Se mi preoccupo, vuol dire che non l’ho dimenticato, giusto?
Okkey, sono senza speranze!
Toc, toc.
Qualcuno  bussa alla porta, sarà il bidello, speriamo che ci comunichi che domani si entra alla seconda ora. Speriamo, speriamo… dita incrociate…
“Salve prof!”.
Cavolo questa non è la voce del bidello.
Questo è Francesco!
Cosa ci fa qui?
Alzo lo sguardo su di lui e con mia grande sorpresa mi sta guardando con quegli occhi dolcissimi. Adoro quegli occhi! E quei ciuffi ribelli che gli ricadono morbidi sulla fronte… mi fa impazzire!
Il cuore è già a mille.
“Francesco ho saputo che venerdi dai l’esame di quarta” dice il prof.
“Si, e nel frattempo sto studiando già gli argomenti di quinta e la preside mi ha detto che in questi giorni posso seguire le lezioni, così posso studiare meglio”.
“Si ne sono a conoscenza, bhè scegli un compagno che ti farà da tutor!”.
“Federica!”.
No! Non ci posso credere! Ha scelto me!
Me!
Ho capito bene? Ha detto Federica?
Mica c’è un’altra Federica? No, solo io mi chiamo così!
Oh…
“Ciao”, dice sedendosi vicino a me.
“Ciao”, sorrido guardandolo negli occhi. Non li ricordavo così profondi!
Sono nervosa!
Mancano pochi minuti.
Inizio a tamburellare con le dita sul banco.
“Ferma” dice poggiando la sua mano sulla mia.
La sua mano! Grande, con dita affusolate, possono esistere mani più belle di quelle?
E poi quel contatto, quel semplice contatto… wow.
La campanella suona!
“Fede devi tornare subito a casa?” mi chiede.
“In realtà devo restare fino alle diciassette, corso di logica”, dico facendo una smorfia di disgusto che lo fa ridere.
“Allora possiamo parlare un po’?”.
“Certo!”.
Mi conduce agli spalti all’aperto, sotto un immenso abete, il nostro abete.
“Ti ricordi?” mi chiede.
“Si! Non potrei mai dimenticarlo!”.
“E’ qui che ci siamo baciati la prima volta…”.
“L’unica volta!”
“Hai ragione, l’unica volta!”.
“Poi ti sei messo con un’altra”.
“Ho sbagliato, avevo paura, eri troppo seria, eri diversa da me. Io sono quello il casinista, tu sei l’opposto, ho temuto il giudizio degli altri, ma sai che ti dico? Non me ne frega niente degli altri! Mi piaci, voglio te, e ti giuro questa volta non scappo…”.
“Avrei voluto odiarti, ma non ci sono riuscita, ti amo ancora!”.
“Anche io ti amo”.
Prende il mio volto tra le mani, poggia le sue labbra sulle mie, la sua lingua accarezza le mie labbra che lentamente si dischiudono per accogliere quel bacio…
 
“Federica! Fede! Svegliati!”.
“Sara! No! Era solo un sogno!- dico imbronciata- quanto manca alla fine della lezione?”.
“Mezz’ora”.
Uffi! Non poteva essere quella la realtà?
Toc, toc.
E ora chi è?
“Salve”.
“Ciao Francesco, ho saputo che seguirai le lezioni con noi per prepararti per l’esame di quinta” dice l’insegnate.
“Si, prof!”.
“Bene, siediti vicino a Federica, sarà lei il tuo tutor”.
No!
Non posso crederci!
E’ veramente in classe nostra e io sarò il suo tutor…
“Ciao”, dice sedendosi vicino a me.
“Ciao”, dico intontita dal sogno fatto poco fa e da questa bellissima realtà.
“Sono felice che sia tu il mio tutor!”.
“Fa piacere anche a me!”.
“Dopo ho bisogno di parlarti, ho qualcosa da farmi perdonare!”, dice facendomi l’occhiolino.
Mi sa che questa volta il mio sogno si realizzerà!

 
 

  
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