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Autore: Mac89    28/05/2013    1 recensioni
Dalla storia: "Adesso l’unica cosa di cui ho davvero bisogno è ubriacarmi fino a quando non riuscirò a dimenticare questa maledetta giornata.
Con questo pensiero incomincio a ridere follemente, bevendo tutto d’un fiato il contenuto del bicchiere prima di stramazzare al suolo e iniziare a colpire con i pugni il pavimento di marmo lastricato.
Dannato Rogers."
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Premettendo che non sono per niente brava con le introduzioni, incomincio dicendo che questo è uno dei primi esperimenti su questo fandom.
Generalmente sono una fan del canon, ma appena ho visto il film (alcune lettrici potrebbero trucidarmi per questo :) ) mi sono subito innamorata della coppia Steve/Tony; questo non vuol dire comunque che più avanti non possa cimentarmi anche su qualcosa di più canon. Mah, vedremo!
Intanto vi lascio solo alcune note tecniche: come potete leggere dall'introduzione è una slash, ambientata nell'universo del film (purtroppo non conosco i fumetti) e si colloca poco dopo gli avvenimenti di "The Avengers". E' una Song-Fic, basata sulla canzone What was I thinking dei Theory of a deadman, che vi consiglio di ascoltare ;); il rating è stato messo per sicurezza più che altro per il linguaggio colorito che ho fatto usare a Tony. 
Ultimo ma non meno importante, un enorme grazie va alla mia Beta personale 
twitchy_little_ferret che in questo caso mi ha anche aiutata nell'organizzazione del lavoro.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura!

 


Tony, what were you thinking?


 

«I feel so dirty in my hotel room
I got a king size bed that smells like cheap perfume
And I say to myself: Tyler what were you thinking?
(Tyler what were you thinking)
My head is heavy from all the drinks last night
I had too, too many Jagers, I don't feel so right
Am I crazy as hell or is the whole place spinning?
Oh, I've just made a big mistake
I'm caught in a nightmare wide awake»


 
Porto il bicchiere alla bocca, ma nessun liquido amarognolo scende a bagnarmi le labbra riarse. Con gli occhi leggermente annebbiati dalla forse eccessiva dose di alcool guardo dentro e appena riesco a mettere a fuoco noto che il bicchiere è vuoto.
Impreco, o meglio, tento, visto che più che un impropero sembra essere il rantolo di uno in procinto di morire. Sbatto le palpebre e mi porto una mano alla testa, poi, dopo aver tentato di raccogliere le ultime forze che la sbronza ha pensato bene di risparmiarmi, mi alzo traballante e caracollo verso il piano bar poco distante dal divano.
“Signore, non penso sia una buona idea…”
“Oh, stai zitto JARVIS. Muto”.
Altroché invece, è un’ottima idea. Verso un’altra generosa dose di Whiskey nel bicchiere.
Che cosa ne può sapere lui? È solo una dannata Intelligenza Artificiale.
Come può pretendere di sapere cosa sia meglio per me? Solo perché ha qualche circuito che gli permette di tenere sotto controllo i parametri vitali delle persone in tutta la Stark Tower, non è detto che sia autorizzato a dirmi cosa è meglio fare e che cosa no.
Adesso l’unica cosa di cui ho davvero bisogno è ubriacarmi fino a quando non riuscirò a dimenticare questa maledetta giornata.
Con questo pensiero incomincio a ridere follemente, bevendo tutto d’un fiato il contenuto del bicchiere prima di stramazzare al suolo e iniziare a colpire con i pugni il pavimento di marmo lastricato.
Dannato Rogers. Pugno e lacrima che scende impunemente. Dannato. Pugno e lacrima. Dannato. Altro pugno e altra lacrima. Dannato. Doppio pugno e primi singhiozzi.
Come ha osato? Lo sapevo che novant’anni di congelamento dovevano aver prodotto danni irreparabili al suo cervello, ma non credevo fino a questo punto.
Cosa gli era saltato in mente di baciarmi, eh? Che fosse in astinenza lo potevo anche immaginare, ma non per quello poteva permettersi di slinguazzarmi.
Ma la cosa più incredibile è che ho risposto, cazzo. E purtroppo sono costretto ad ammettere che non è stato nemmeno male. Hai capito il vecchietto. Ed io che credevo che avesse preservato le sue virtù; invece quel concentrato di steroidi ambulante o ha fatto pratica prima di essere congelato o deve aver ereditato anche abilità extra dal siero, oltre all’incredibile quantità di muscoli.
 

«I've got girls outside my window
And girls outside my door
I'm gonna learn, that's too damn easy
And I can't take it anymore
I got a house in every city
I got so much to lose
I got everything any guy could want
But all I really want is you»

 
Sono ricco, posso avere tutte le donne che voglio, ma più ci rimugino sopra più non posso fare altro che rendermi conto che quello che voglio veramente è quel dannato Capitan Ghiacciolo.
E’ bastato un bacio, un fottutissimo bacio, per mandare a puttane tutto quello in cui ho sempre creduto, tutto quello che avevo cercato di costruire attorno a me.
Prima di lui, l’unica che è riuscita a sconvolgermi a tal punto da convincermi ad iniziare una relazione stabile è stata Pepper. Con lei ero arrivato al punto di pensare di non poter più vivere senza svegliarmi ogni mattina con la stessa persona accanto. Poi è finita, e riprendersi è stato più facile del previsto. Quindi mi sono detto che in fin dei conti ho sempre avuto ragione io: nessuno è indispensabile, si può stare benissimo da soli.
E adesso invece mi sembra di essere tornato a quella volta, con l’unica differenza che Rogers non è esattamente come Pepper. Ed è questo che mi preoccupa di più. Io non sono gay… E allora perché continuo a rimuginarci sopra. Se poi a questo aggiungiamo che lo sconvolgimento interiore – e anche esteriore, merda! - che ho sentito con Pepper, non è neanche lontanamente paragonabile a quello che sento in questo momento è che ho sentito quando quel dannato mi ha baciato, si può capire come mai mi stia letteralmente cagando sotto.
 
 

«I'm feeling guilty for all the things I've done
I've got a stomach full of knots and my poor heart is numb
Can I live with myself or will I get what's coming»


 
Ho cercato di scacciare il pensiero alla “vecchia maniera”; è una settimana che vado in locali, fregandomene altamente di mantenere un basso profilo, come invece dovrei fare ora che non solo sono un personaggio pubblico – quello lo sono sempre stato -, ma sono persino membro di una squadra di supereroi.
Il fatto è che non è che mi importi molto di questo; se solo servisse davvero a scacciare i pensieri molesti di questi giorni me ne farei una ragione. Il fatto è che l’annebbiamento dura il tempo di un orgasmo, ma quando la ragazza di turno se ne va, ritorno a sentirmi come prima…O forse anche peggio.
Giorno e notte non faccio altro che ripetermi quanto sono stupido - e JARVIS di certo non aiuta, visto la sua schiettezza.
Però, fino a quando non lo vedo è quasi semplice negare a me stesso e agli altri – che hanno capito sicuramente che c’è qualcosa che non va fra di noi - che mi importi qualcosa di lui. Quando però l’altro giorno l’ho visto entrare nella sala riunioni dello S.H.I.E.L.D lo stomaco mi si è annodato e tanti saluti a quella poca sanità mentale che mi era rimasta.
 
 

«I say I'm sorry and that there's nothing to feel
But it all went to hell without you here
And I'm hating myself so I guess I'll keep drinking
So please just stay, forget this day
Cause you can't be the one that got away»

 
 
Come se non bastasse, quel bastardo non appena è entrato ha avuto il coraggio di sedersi vicino a me senza però neanche farmi un cenno di saluto.
Se credeva di far cadere il discorso così si sbagliava, e anche di grosso. Tony Stark non si fa mettere i piedi in testa da un branco di azionisti imbufaliti, figuriamoci da un nonnetto vergine e frigido!
Così ho tirato fuori il mio miglior sorriso e con la solita faccia da schiaffi che mi ritrovo gli ho chiesto:
“Capitano, il suo luogotenente avrebbe bisogno di parlare con lei”.
Lui si è girato a guardarmi alzando un sopracciglio, ma io ho retto fieramente lo sguardo e lui si è trovato costretto a rispondere.
“Appena finiamo la riunione” e detto questo ha ripreso ad ascoltare quel borioso di Fury, senza più girarsi a guardarmi.
Stai calmo, non hai la Mark VIII qui con te e senza di lei Cap è capace di farti pelo e contro pelo, mi sono ripetuto in continuazione nella mente mentre il grande capo continuava il suo monologo. Ma mantenere la calma dopo quell’affronto bello e buono non è stato facile e ho dovuto più volte mordermi l’interno della guancia per evitare di scoppiare come una pentola a pressione davanti a tutti.
Finalmente, dopo due, e dico due, fottutissime ore, Capitan Uncino*1 ha deciso di aver pietà di noi e ci ha lasciato liberi di andare. Ovviamente, penso sia inutile spiegare a chiare lettere che per tutta la durata della riunione io non ho ascoltato un’emerita mazza. Non lo facevo normalmente, figuriamoci quando ero troppo occupato a mettere insieme i pensieri per formare un discorso coerente con cui affrontare il Golden Boy d’America.
Piano, fin troppo piano, tutti i componenti della squadra – se così si poteva chiamare – hanno incominciato ad uscire dalla sala riunioni, non senza scambiarsi occhiate perplesse sul perché io e Cap non ci stessimo muovendo.
L’ultimo dei Vendicatori ad uscire dalla stanza è stato Bruce, non prima però di averci lanciato un’occhiata inequivocabile: risolvete i vostri problemi una volta per tutte, altrimenti Hulk-Spakka! Non ho osato dubitare per un attimo della veridicità di quel pensiero e credo di aver fatto bene!
Dopo attimi interminabili di silenzio, in cui non ho fatto altro che passare lo sguardo da Rog-ok, Steve, alla stanza vuota, il Ghiacciolo ha pensato bene di scongelarsi.
“Allora, cosa c’era di così urgente?”
Sgrano gli occhi. Ditemi che non ho capito bene? No, deve esserci stata sicuramente un interferenza. Quando però ho visto il suo sguardo eloquente ad indicare che stava aspettando una mia risposta, ho iniziato di nuovo a scaldarmi. Ma con chi crede di aver a che fare? Con un decerebrato forse?
“E lo chiedi a me?”  Ho sbottato infatti incrociando le braccia al petto.
“E a chi sennò? Sei tu che hai manifestato tutta questa improvvisa voglia di parlare con Capitan Ghiacciolo
Ok, uno a zero per Rogers. Allora mi sono preso la radice del naso tra due dita, mentre chiudevo gli occhi per cercare innanzitutto di calmarmi e in secondo luogo  di ricordarmi almeno una parte del discorso che ero riuscito a formulare durante la riunione. Poi più incazzato di prima – Pepper lo dice sempre che non sono in grado di rimanere calmo e parlare normalmente con una persona. Ah, Pepper, santa donna! Forse dovrei ascoltare di più i suoi consigli ogni tanto…
“E’ vero, ma se tu due settimane fa non ti fossi fumato chissà cosa e non avessi incollato le tue caste e pure labbra alle mie, io a quest’ora di sicuro non sarei qui a rodermi il fegato perché dopo tutto questo casino tu non mi rivolgi nemmeno un cenno di saluto”.
E adesso prova a ribattere se ci riesci Capitan Attempato.
“Quindi cosa vorresti, sentiamo? Delle scuse? Perché caro il mio Stark, qui l’unico ad avere il diritto di essere arrabbiato sono io. Non sono io che me ne sono andato dopo che un ragazzo mi ha manifestato i propri sentimenti baciandomi e soprattutto dopo che io ho risposto a quel bacio”
E no cazzo, non può rigirare la frittata così. D’accordo, forse è stata un pelino anche colpa mia, ma chi non avrebbe reagito così dopo un fatto del genere?
“Ok, forse, e dico forse, è anche un po’ colpa mia… Ma mi è concesso essere un tantino preoccupato visto che fino a due settimane fa credevo di preferire altri tipi di compagnia? Ti ricordo che sono stato fidanzato per due anni*2 con Pepper, che se non te lo ricordassi, non è esattamente come te”.
“Vorresti farmi credere quindi che adesso, dopo due settimane, le cose sono cambiate?”
“Sai, non ti facevo così spigliato ghiacciolo…” ho sibilato ironico.
“Steve. Quante volte ti ho detto di non affibbiarmi nomignoli del genere?”
“Come vuoi…” ho sventolato la mano.
 “Senti, Tony” ricordo di aver percepito un brivido nel sentirgli pronunciare a quel modo il mio nome. “Vuoi parlare chiaramente? Sono stanco e voglio solo tornarmene a casa e soprattutto non ho accettato di parlare con te per farmi prendere in giro” ciò che ho letto nei suoi occhi in quel momento non mi è piaciuto particolarmente. Era un misto di rassegnazione e tristezza, che mi ha fatto stringere il cuore.
“Io non sono molto abile in queste cose, anzi, diciamo pure che fuori dal mio laboratorio o senza la mia armatura sono un perfetto cretino. Ma in questi giorni ho riflettuto molto e sono arrivato alla conclusione che sono stato ancora di più un deficiente perché non ho capito subito che quello che volevo in realtà non era Pepper, o qualsiasi altra ragazza.
Loro non mi bastano più e forse non mi sono mai bastate, visto che persino con Pep non è andata. Non posso prometterti che sarò il miglior ragazzo del mondo, ma ci proverò. Sempre ovviamente che l’offerta sia ancora valida.”
Attimi di silenzio, in cui l’unico rumore è il ticchettio di un orologio di design accanto alla scrivania del grande capo.
Allora? Quanto ti ci vuole a rispondere?
Poi come se niente fosse si è alzato di scatto dalla sedia, girando poi i tacchi e uscendo velocemente dalla porta senza che potessi fare niente per fermarlo.
Eh no cazzo non puoi andartene così. Io ti apro il mio cuore, accetto i sentimenti e tutto e tu mi mandi a cagare. Almeno, mentre passi vicino al tavolino, passami il whiskey.


 

«I got whiskey on the table
And whiskey on the floor
I've got fans who will forgive me
Banging on the tour bus door
And I got a house in every city
I got so much to lose
I got everything any guy could want
But all I really want is you»

 
 
Ormai il whiskey è dappertutto, persino nel mio sangue, vedo giallo e sento la testa leggera.
Sono steso sul pavimento dell’attico della Stark Tower, o almeno credo, in questo momento faccio fatica a ricordarmi persino come mi chiamo.
E si che una volta ero abituato a ridurmi così almeno due o tre volte alla settimana. Invece da quando ho incominciato la mia relazione con Pepper ho dovuto rivedere le mie abitudini e non sono più abituato a sbronze colossali.
Altra colpa da imputare al Ghiacciolo. Se continua di questo passo collezionerà più insulti da parte mia che medaglie al valore per i servizi resi all’umanità.
Ma chi voglio prendere in giro. L’unica cosa che desidero in questo momento – oltre ad altro Whiskey - è lui.
Dai per favore vieni, vieni a liberarmi da questa prigione. Sei un supereroe in fin dei conti è tuo dovere morale aiutare quelli come me, no?
 

 

«Please, please come and save my soul tonight
Please, please come and make everything alright»

 
 
Ti prego, vieni. Dai, apri quella porta. Su.

“C’è… Il signor Rogers alla porta, signore. Cosa vuole che faccia?”
Sbatto gli occhi un paio di volte per cercare di disappannare la vista.
“Cosa JARVIS?”
“Il signor Rogers è qui fuori e chiede di poter entrare”.
Non ci posso credere. In questo momento mi sento tanto la protagonista di una storia strappa lacrime che viene raggiunta dal suo principe azzurro, anche se in questo caso il cavaliere in questione è poco principe e soprattutto vestito con una tutina luccicante che farebbe invidia a quella di una paladina della giustizia dei cartoni animati giapponesi. Poi appena mi riprendo dal trip mentale e realizzo la frase di JARVIS urlo:
“E si può sapere che cosa stai aspettando a farlo entrare?”
 




*1 Ovviamente non è un nomignolo che di solito Tony affibbia a Fury, ma mi sono concessa una piccola licenza poetica per variare negli insulti.
*2 Il calcolo è stato fatto sulla base dell’uscita di Iron Man 2 (2010) e quella di The Avengers (2012). 

  
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