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Autore: Night Sins    28/05/2013    3 recensioni
[SPOILER 4x16]
Flashfic che, per quanto AU, si basa su uno scambio di battute tra Neal e Sara nell'ultimo episodio della quarta stagione, e riprende anche molto della scena che vediamo. (In pratica: stessa scena, altro contesto. Il perché di questa scelta lo capite se conoscete la scena originale.)
***
“Maledizione, Neal.”
Si era ripromessa di non piangere di nuovo, ma come poteva restare impassibile davanti a quelle parole?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neal Caffrey, Sara Ellis
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Personaggi: Neal Caffrey, Sara Ellis (Neal/Sara)
Rating: G
Genere: romantico
Avvertimenti: AU, flashfic
Timeline/Spoiler: “4x16” / per la 4x16
Conteggio Parole: 405
Betareader: nessie_sun ♥
Prompt: #491 scegli tu! (Another us) per la community 500themes_ita
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: Secondo tentativo di scrivere una Neal/Sara. Stavolta finisce bene, ma... you know, è una AU. XD
- Il titolo è preso da una canzone di Frank Sinatra ♥


 
 
 
 
 
Maybe this time
 
 
 
 
 
Erano lassù, sulla cima dell’Empire State Building – ossia quasi letteralmente a un passo dal cielo – e New York si estendeva sotto di loro come se fosse una precisa ricostruzione in miniatura di se stessa. Era un privilegio concesso a pochi, e a loro era capitato per il motivo più bello.
Neal Caffrey, giovane artista di successo, aveva appena chiesto a Sara Ellis, affascinante assicuratrice con la quale aveva una storia oramai da tempo, di sposarlo. E lei, lacrime agli occhi, aveva detto di sì.
Stavano ammirando il paesaggio che lui le aveva comprato per quel giorno, desiderando che quel momento non finisse mai.
“È magnifico”, disse, per la milionesima volta, Sara; la testa poggiata contro la spalla del futuro sposo.
“Mai quanto te.”
La donna rise. Neal era sempre stato un uomo molto romantico, a volte aveva creduto che lo fosse perfino troppo, ma in fondo lo amava anche per quello. Tornò a fissare il cielo limpido e poi giù, verso i piccoli puntini in movimento che erano le macchine. Centotré piani, approssimativamente un’altezza di trecentodieci metri. Non soffriva di vertigini, ma l’effetto era altrettanto maestoso e da capogiro.
“A cosa stai pensando?”
Sara spostò lo sguardo negli occhi azzurri e innamorati di Neal, e sorrise. “Che è tutto così bello e perfetto che sembra un sogno, la vita di qualcun altro. Hai mai pensato che non era questo il tuo destino?”
Non sapeva perché quella domanda, in quel momento – una crisi di mezza età in super-anticipo? –, ma il passo che aveva accettato di compiere era qualcosa di grosso. Rifletterci su era normale, no?
Neal stava pensando con profonda convinzione su quelle parole; guardò la città, le luci e i colori, e poi tornò a fissare gli occhi nei suoi. Sorrise. “Ogni tanto mi chiedo cosa abbia fatto in qualche vita passata per meritarmi tutto questo. Un lavoro che amo e che viene riconosciuto in tutto il mondo, una splendida donna che amo altrettanto e che ha accettato di restare al mio fianco per sempre... sì, mi è capitato di pensare che non fosse il mio destino. Ma non ora, non oggi. A chiunque io abbia rubato il posto, qualsiasi che fosse la mia reale vita, so che oggi sarei stato qui, con te tra le braccia, a osservare questo panorama riflettersi nei tuoi occhi.”
“Maledizione, Neal.”
Si era ripromessa di non piangere di nuovo, ma come poteva restare impassibile davanti a quelle parole?
   
 
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