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Autore: lafilledeEris    28/05/2013    2 recensioni
Di cosa sa la sua pelle? È bravo quanto me? Ha ancora il segni delle tue unghie sulla schiena? Io sì.
Sebastian scrive a Kurt, dopo che sono stati insieme. Una volta. Una sola volta.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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N.d.a: LINY mi sta dando qualche grattacapo, sono reduce da ore di studio. Ho aperto YT e e ho trovato i Tre Allegri Ragazzi Morti. Presa da una furia angst ho capito che dovevo scrivere con loro come sottofondo, mettendo le canzoni che mi capitavano random ( i titoli sono segnati in neretto). Sono una brava ragazza morta e loro meritano tutto l'amore di questo mondo, anche se mi fanno scrivere cosa angstissime. Un po' mi odio perché mi manca il mio fluff tutto unicorni e amore per il mondo. Spero di non deludervi.

Vi adoro tutti. <3

 

Nico aka Unicorn Mama.

 

 

 

 

Non mi manca niente

 

 

 

 

 

 

Signorina PrimaVolta

 

Vorrei poterti dire che non fa male. Dio, Kurt. Io ti odio. Sei veleno.

Anche quando ti guardo, da lontano. Io lo so che mi stai infettando. Tu non sei purezza. E io ti odio.

Ti odio perché sei stato mio. E mi manchi. Ti odio perché ora non lo sei più. Vorrei poterti dire che sei la peggiore delle puttane, ma io in mezzo a quelle gambe ho trovato conforto.

Ti odio perché sei stato mio per la prima volta e sono stato tanto stupido da non dirti ciò che provavo e poi hai scelto lui.

 

 

Mai come voi.

 

 

Dimmi, ti ama ha fatto suo come ho fatto io? Hai sorriso dopo urlato mentre lui era dentro di te? Di cosa sa la sua pelle? È bravo quanto me? Ha ancora il segni delle tue unghie sulla schiena? Io sì.

 

Prova a star con me un altro inverno a Pordenone.

 

Io di te non ricordo nulla, sai? Mi ricordo fin troppo. Ti vorrò per sempre fra le mie lenzuola, le mie braccia. Sarà che ormai ti odio e se ti penso sento solo freddo perché tu eri troppo caldo.

 

Quasi adatti

 

 

Kurt si volta verso Blaine. Un paio di occhi nocciola lo scrutano. Ma lui vorrebbe occhi verdi e lunghe dita affusolate sul suo corpo. Ma Sebastian è stato chiaro: una volta.

Un dolore, un frammento d'anima che non avrà più.

 

Occhi Bassi.

 

Kurt non arrossisce più, non sorride più, tiene alto lo sguardo. L'azzurro è spento: è una giornata uggiosa che accoglie un vagabondo in una stazione ferroviaria.

L'amore – che sa di fronti sudate, di labbra morsicate, dell'odore di pelle- non esiste più.

Straccia la lettera. Pezzi sempre più piccoli che finiscono al vento. Un po' come lui. Kurt ora è nel vento.

   
 
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