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Autore: _i will always believe_    28/05/2013    0 recensioni
Adele è una bella ragazza di 16 anni che però cerca di passare inosservata. I suoi migliori amici Simone e Federica sono estroversi e un po’ matti, così come lei. Beatrice è la fidata compagna di classe e amica di Adele e si aiutano a vicenda a sopravvivere al terribile Liceo Classico. Cosa succederebbe se un giorno Ludovico, compagno bello e stronzo delle ragazze, si accorgesse di Adele? E se aggiungessimo un nuovo corso di acquagym odiato da Adele, il cui istruttore è la controfigura del dio Apollo per la sua bellezza ultraterrena, ma con il carattere strafottente del dio Marte? Adele dovrà sopravvivere agli ultimi due mesi prima della fine della scuola, ma tanti imprevisti e novità non li renderanno semplici.
Ci saranno moltissime situazioni comiche e romantiche, non solo per Dele ma anche per i suoi compagni di viaggio.
Se vi ho incuriositi fate un salto e lasciatemi una recensione. E’ la mia prima storia e spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salve a tutti!  Questo è un capitolo importante perchè per la prima volta apprare *rullo di tamburi*: Mattia! Adele avrà un po' di problemi sia con lui che con Ludo, ma non vi voglio rovinare la sopresa perciò: BUONA LETTURA!




Capitolo V "Che l'inferno abbia inizio"




E’ di nuovo mercoledì e questo significa che è l’inizio della fine: oggi inizia il corso di acquagym e acquabike.



"Che cosa strana il tempo. Va veloce quando vorremmo che rallentasse, sembra eterno quando vorremmo che passasse in fretta."



Ho letto questa bellissima frase su facebook un po’ di tempo fa e non l’ho mai trovata così vera, infatti questa settimana è volata in un’ attimo.

L’ho passata tutta a studiare per le mille verifiche che ho dovuto affrontare o con i miei amici.

 In compenso per mia (s)fortuna non ho più parlato con Ludovico, che però non ha mai smesso un momento di fissarmi assorto o di spogliarmi con gli occhi.

Per questo motivo sono arrossita un miliardo di volte e quando quel cretino patentato se ne è reso conto ha sorriso soddisfatto: non ho fatto altro che ingigantire il suo enorme ego

 maledizione!

Bea ha cercato in tutti i modi di distrarmi da questa situazione, ma a causa del mio imbarazzo permanente non ci è riuscita molto bene.

 Al contrario mio la mia amica invece sembra molto a suo agio a parlare con Luca che dalla partita di calcio non ha smesso un attimo di guardarla e non fa altro che cercare di parlarle con una

 scusa o con un’altra.

 Devo ammettere che insieme sono veramente molto teneri e spero che Luca si faccia avanti presto perché conoscendo Bea lei non farà mai e poi mai il primo passo e dubito anche che accetti

 subito un suo possibile invito perché non si fida molto dei ragazzi anche se non fa altro che ripetere che Luca è diverso.

 Ahhh l’amour.





Arrivo in classe accompagnata dalle note di “Rock me” dei One Direction e prima che me ne possa rendere conto Bea mi è già saltata addosso con una faccia disperata.

“Bea che hai? Stai male per caso?” Le chiedo preoccupata.

“ No no, stai tranquilla. E’ che oggi iniziamo piscina e io non ti posso sostenere perché ho il ciclo.” Mi dice dispiaciuta.

“Cosa!?!? Bea non puoi farmi questo! Hai presente quanto sarà difficile per me muovermi come una cretina davanti a tutti senza la tua presenza. Voglio morire! Anzi no, ho un’idea: dirò alla

 prof. che anche io non posso fare piscina per il tuo stesso motivo. Sono un fottuto genio!”

“No Dele, tu devi partecipare perché sai già che la Calosso si annota tutto e ci permette di saltare le lezioni al massimo due volta, cosa farai quando avrai davvero il ciclo? Eh?”

“Merda Bea, sei una guasta feste! Mi arrendo, ma questa me la paghi sia chiaro!”

Mi rendo conto di aver alzato un po’ troppo la voce perché tutti mi guardano curiosi.

Mi vado a sedere sconfitta al mio posto e sto per aprire il libro di greco per ripassare quando la campanella suona.



Questa settimana so ancora meno greco della scorsa volta perché ieri ero così disperata per oggi che ho trascorso tutto il giorno a lamentarmi e a piangermi addosso con il risultato che se mi

 becca ce l’ho dritto in quel posto.


“Vai volontaria per caso?” Mi chiede Bea preoccupata quanto me.

“Ma che ti sei fumata stamattina? L’erba del cortile per caso? Certo che no, non so niente e se mi pesca sono fregata.”

La Rossi entra con il suo solito sguardo assassino e mi sento sprofondare ancora di più, sembra di cattivo umore e questo non è affatto un bene.

Bea mi guarda ancora più preoccupata e io cerco di farle un sorriso per rassicurarla, ma mi esce solo una smorfia di puro terrore.

Devo cercare di controllarmi, quel mostro capta la paura e se capisce che non ho studiato sono fottuta.


La strega ci dice di stare comodi – che poi non ho mai capito perché ci dobbiamo alzare  tutte le volte che entra un professore, non sono mica la regina Elisabetta II no? – e va a sedersi alla

cattedra.

 Tira fuori il registro e l’astuccio e inizia a parlare:

“Ho saputo che oggi inizierete il corso in piscina, mi raccomando non fate gli animali quali siete e controllatevi. Non vogliamo mica che le persone pensino che voi siete i tipici studenti del

 nostro preziosissimo liceo no? Se solo sento la professoressa Calosso lamentarsi di voi per qualsiasi cosa vi farò passare un anno d’inferno chiaro? E sapete benissimo che non scherzo, anche

 perché sono la vostra amata rappresentante di classe, quindi guai a voi se fate qualche eresia.”



Mentre parla non faccio che pensare a quanto la odio e a quanto vorrei strozzarla con le mie stesse mani, si sente il Dio in terra e ci tratta come deficiente e questo non mi va proprio giù.

 Come diamine si permette di trattarci così?! Animali? Noi? Ok, forse un po’ lo siamo ma non è proprio il caso di insultarci così apertamente!

 Se mi interrogasse ora penso che le sputerei in un occhio perché è vero che sono timida e educata, ma oggi ha proprio superato il limite.

 Poi il mio nome mi rappresenta perfettamente, infatti significa: 
“è tanto coraggiosa e raffinata quanto spietata con chi non rispetta i suoi ideali di giustizia.”

Guardo Bea sconcertata e lei lo è come me, poi mi volto verso i miei compagni: sembrano tutti sconvolti dalle parole della professoressa, ma mi stupisce vedere che anche Luca e Ludo, che in

genere sono piuttosto indifferenti a tutto, sembrino avere un fuoco che arde dentro i loro occhi e questo mi fa molto piacere.

 Magari potremmo andare tutti d’amore e d’accordo ... No mai, con Ludo mai!

Riporto la mia testa giù dalle nuvole in tempo per sentire che la Rossi non mi ha estratta e in un nanosecondo mi rilasso.

L’agitazione mi fa sempre venir voglia di fare la pipì così chiedo - cercando di non essere sgarbata – se posso andare in bagno e aspetto il consenso della stronza.




Faccio tutto il più lentamente possibile per non sopportare troppo la Rossi e poi mi dirigo verso la mia classe.

 Rimango sbalordita quando mi rendo conto che Ludovico è appoggiato al muro lì accanto e quando mi vede viene verso di me.

“Finalmente! Pensavo fossi caduta nella tazza del water!” Mi dice strafottente con il suo solito ghigno.

“Se vuoi solo rompere posso andare allora.”

Detto questo mi incammino, ma quando lo sto per superare mi afferra un polso e mi soffia all’orecchio:

“Non vedo l’ora di vederti in costume anche se credo che non ci sarà molto da osservare visto come sei piazzata.” Dice il ragazzo più stronzo che abbia mai conosciuto.

Immediatamente divento rossa come un pomodoro per l’imbarazzo e per la rabbia e lo trucido con lo sguardo, ma non faccio in tempo a rispondergli per le rime che si è già allontanato.


Lo odio, lo odio, lo odio con tutta me stessa! Come può dirmi una cosa simile!? Tanto più che vorrebbe conquistarmi l’idiota.

E’ proprio vero che la madre degli stupidi è sempre incinta, ma con lui si è proprio impegnata accidenti!
 

Rientro in classe più furibonda di prima e Bea se ne accorge.

“Che è successo?” Mi scrive su un foglio di carta.

“Ludovico è uno stronzo assurdo! Prima mi scrive che mi vuole conquistare e poi mi dice che non avrà niente di bello da guardare oggi che sarà in costume. Lo odio!”

Mentre lo scrivo mi scappa una lacrima di umiliazione, ma la asciugo subito perché non voglio farmi beccare né da Bea né da Ludovico.



La mattinata trascorre a tratti veloce e a tratti inesorabilmente lenta. Voglio solo tornare a casa e non pensare più a niente e a nessuno.

Alla fine dell’intervallo usciamo dal liceo e il bus che ci porterà in piscina è già lì ad aspettarci.

 Il tragitto è breve, dura solo 10 minuti, e poi scendiamo davanti a quella stramaledettissima piscina che sarà il mio incubo per otto settimane.

 Bea rimane nella grande sala vicina all’ingresso con Elisabetta, che ha anche il ciclo, mentre io entro negli spogliatoi con le altre nostre compagne.

Alcune sono felicissime perché finalmente potranno mettersi in mostra, mentre le altre, come me, sono disperate.

 Cerco di pensare a come fare a togliermi da quell’impiccio, ma non mi arriva nessuna illuminazione divina così sono costretta a prepararmi.

 Il costume fa sì che al posto di una seconda scarsa sembra che io abbia una retromarcia e la cuffia mi fa apparire a dir poco orribile.

In compenso l’accappatoio mi protegge da sguardi indiscreti e poco graditi - ovvero quello di Ludo e di tutti gli esseri viventi di sesso opposto che incontrerò -.

Andiamo tutte verso la piscina e io mi sento sempre peggio, ma poi un barlume di speranza mi rallegra un po’.

 Quando sono entrata ho notato che l’istruttrice-arpia che avevamo l’anno scorso ora serve al bar quindi prego tutti i santi del cielo affinché ci sia un’altra ragazza, magari dolce e gentile.

 Probabilmente però chiedo troppo.





Arrivata nella zona adiacente alla piscina mi accorgo che i ragazzi sono dalla parte opposta, ma quando volto il viso lo sguardo di Ludovico si incatena al mio perciò mi volto di spalle e mi stringo

addosso ancora di più l’accappatoi.



Mi guardo in giro e noto che ci sono solo donne anziane oppure ragazze incinte in piscina e in lontananza scorgo alcuni uomini, sui 30 anni, che mi mettono un po’ in soggezione, ma poi mi do
 
della stupida da sola perché di certo non verranno ad osservare un branco di ragazzine delle superiori.

All’improvviso noto che la prof. Calosso sta parlando con un ragazzo che mi dà le spalle e mi chiedo se lei, sposata e con tre figli grandi, ci stia provando, ma poi rido delle mie idee sceme e

capisco che probabilmente è un bagnino e si sta accordando con lui per evitare che una delle mie compagne affoghi anche se stanno facendo acquagym.

La Calosso ci nota e si incammina verso di noi e vedo che il ragazzo si sta voltando per seguirla.



Ci metto un attimo, ma poi mi rendo conto che quello non è un semplice ragazzo, bensì il dio Apollo disceso in direttissima sulla terra per noi.

Avrà circa 20 anni, i capelli neri come la pece un po’ spettinati e degli occhi così verdi da sembrare un prato primaverile.

I tratti del viso sono ben marcati ed è leggermente abbronzato.

Sarà alto probabilmente 1.85/1.90 cm ed è parecchio muscoloso. Lo si capisce dalla maglia blu attillata che indossa e dai paltoncini azzurri che lo fasciano a dovere.

Quel ragazzo è in tutto e per tutto un Dio greco, con o senza sangue immortale nelle vene, e si sta proprio dirigendo verso di noi in questo momento.


Sento le mie compagne squittire come animali in calore e mi vergogno per loro, al contrario io mi sento a disagio e cerco di nascondermi dietro alle altre come posso per non farmi notare.

Spero solo che la prof. ci presenti in fretta il bagnino in modo che se ne vada al più presto.



La Calosso ci raggiunge con Apollo al seguito e ci guarda con aria sognante.

“Ragazze vi presento Mattia, sarà il vostro istruttore per queste otto lezioni. Cercate di essere educate e di ascoltarlo perché da questo corso dipenderà il vostro voto di educazione

 fisica. Ed ora: buona lezione, ci vediamo dopo perché oggi non posso tenervi compagnia.”


Bene, ora posso rillassarmi perché finalmente il ragazzo se ne andrà per i fatti suoi  e arriverà la nostra istruttrice.
 
Un attimo ... un attimo!! La prof. ha detto “istruttore”? Istruttore!? Ma siamo tutti matti? Come può la Calosso permettere che quel gran pezzo di figo sia il nostro istruttore?

Rivoglio l’istruttrice-arpia, la pretendo! Coma diamine farò a non distrarmi e a non morire d’imbarazzo con uno così che mi dice di muovermi come una cretina?


Mi guardo attorno spaesata e vedo che mentre alcune mie compagne sono sull’orlo dello svenimento per questa notizia “strepitosa” altre sono già partite all’attacco facendo le gatte morte.

Io rimango un po’ in disparte con Alice, Gaia e Rebecca e cerco di farmi piccola piccola fino a scomparire, ma purtroppo non ci riesco nonostante tutti i miei sforzi.


Alzo lo sguardo per vedere se intano le altri si sono già incamminate, ma noto con mio stupore che Mattia mi sta guardando o forse è solo una mia impressione, ma mi sento a disagio lo stesso e
 
arrossisco quindi per non farmi sgamare distolgo immediatamente lo sguardo e intervengo a caso nel discorso delle mi compagne.

Mi sento ancora osservata, ma sono certa che sia solo un brutto scherzo che il mio cervello bacato e masochista mi sta tirando perciò cerco di non farci caso.


Sono disperata a livelli inimmaginabili e prego Dio e tutti i santi del paradiso perché mi svegli nel mio letto caldo scoprendo così che è stato solo un incubo.


L’ho già detto però che sono sfigata no? Infatti è tutto vero e con mio sommo dispiacere devo sbrigarmi a raggiungere le altre che stanno già per entrare in piscina.


Bene, che l’inferno abbia inizio, ma ti prego Signore: fa che non sia così terribile come immagino perché rischio di morire e sono ancora troppo giovane no? 





Bene bene, è così anche il bellissimo Mattia è apparso. D'ora in poi la vita di Adele cambierà e solo leggendo potrete scoprire come quindi vi aspetto al capitolo VI: "E guerra sia".



Qui vi lascio il link per vedere il mio Mattia, spero piaccia anche a voi perchè personalmente lo amo in tutto e per tutto.

Mattia
http://stainweb.altervista.org/_altervista_ht/adam-gregory.jpg

  
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