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Autore: SmartieMiz    29/05/2013    6 recensioni
Hai asciugato le sue lacrime, ascoltato le sue parole. Lo hai abbracciato, lo hai stretto forte a te, avvertendo il suo calore sul tuo corpo. Lo hai rassicurato, gli hai lasciato un bacio tra i capelli, sentendoti in colpa e credendo di essere egoista per aver approfittato di un suo momento di debolezza.
E ora, in questo preciso istante, stai infrangendo tutte le tue promesse perché lo stai guardando, perché stai ammirando il suo splendore, perché sai che non lo potrai fare più.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Titolo: The Untold Love Story
Rating: giallo
Genere: angst/malinconico/triste



Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 


The Untold Love Story

 ~
 

Ogni giorno è uguale all’altro: cammini, incontri i tuoi compagni e scorgi il suo volto tra quello degli altri. Fai di tutto per evitare il suo sguardo, fai di tutto per evitare di fissarlo in quei vivaci occhi color cioccolato che anni fa ti stregarono all’istante.
Quando parla, guardi altrove, fingendo di non sentire quella voce così calda e profonda che ti ha sempre rassicurato e pronunciato parole di conforto.
Quando canta, fingi di non sentire quella voce così dolce e sensuale allo stesso tempo che ti ha sempre ammaliato.
Lo guardi di sottecchi, perché è così dannatamente bello e sai di non poterne fare a meno, e quando lui si gira verso di te per fare lo stesso ti volti, fingendo di essere immerso nei tuoi pensieri.
I giorni passano, il tempo stringe. Lo stai perdendo, e la colpa è soltanto tua.
Lo perderai perché non ti senti all’altezza, perché conosci abbastanza bene te stesso per stabilire che forse è meglio che le cose vadano così per entrambi.
Perché sai che anche inconsapevolmente lo potresti far stare male, lo potresti deludere, e tu non vuoi che stia male, non vuoi vederlo deluso. Lui non merita questo, non merita mali e delusioni, non merita uno come te. Eppure sei così invaghito di lui che faresti di tutto, che saresti disposto a rinunciare a tutto soltanto per stare con lui, che daresti tutto l’oro del mondo per poter ammirare ogni giorno il suo meraviglioso sorriso. Ma riconosci di essere un vile, riconosci di non avere il coraggio di intraprendere qualcosa di serio, riconosci di aver paura che qualcosa possa andare male.
E tutto va bene, ma non che Thad stia male a causa tua.
Hai indossato per anni una maschera, ma lui è riuscito più volte a sfilartela, scoprendo il meglio di te, scoprendo che il tuo atteggiamento è soltanto una tattica, una protezione, uno scudo, perché in realtà tu hai paura degli altri, hai costantemente paura di ciò che gli altri pensano o possano dire di te.
Hai paura di impegnarti, di legarti a qualcuno, di creare un vincolo perché nella tua vita tutto è finito male, a partire dalla tua famiglia, e le esperienze sono lì, in una parte della tua mente, a ricordarti insistentemente cosa è meglio che tu faccia o meno.
E quindi continui ad andare avanti, basta una battuta aspra e un sorriso finto, e tutti pensano che tutto vada bene.
Ma Thad è l’unico a sapere che non è così.
 
Ti sei promesso di non guardarlo, di parlargli il meno possibile, perché fa male. Perché come al solito sei un codardo, hai paura che tutto possa andare a rotoli, hai paura che lui possa risponderti con un semplice e seccante no.
Manca soltanto una settimana alla fine e poi stop, tutto si fermerà. La Dalton diventerà soltanto un lontano e piacevole ricordo, i tuoi amici un dolce e nostalgico pensiero e lui un doloroso rimpianto.
Rimpiangerai di non averci mai provato, di non averglielo mai detto, di esserti costantemente nascosto. Vorresti che lui si facesse avanti perché è più spavaldo e coraggioso di te, e mentre pensi che anche lui possa provare quello che provi tu incominci ad avere dei dubbi, incominci a pensare che ti stai soltanto impressionando, che ti stai immaginando tutto. Perché sarebbe tutto troppo bello per essere vero, perché ti stai convincendo che quando lui sorride a causa tua o quando ti guarda con occhi illuminati è soltanto una tua impressione, è soltanto un altro dei tuoi stupidi film mentali. Credi di essere troppo poco per lui, non sei alto o affascinante, non sei un ragazzo furbo o interessante. Non sei perfetto, nessuno lo è, ma tu credi che lui meriti qualcuno che possa dargli ciò che vuole, e quello non sei tu, perché tu non sei quel tipo di persona.
Eppure gli daresti il mondo, gli daresti il tuo cuore, pur di averlo vicino a te, pur di sentirlo tuo, tuo e di nessun altro.
Non è quello che vuole far credere, ma continua a mascherarsi perché ha paura, ha paura del mondo, delle persone, e tu lo hai capito.
Hai asciugato le sue lacrime, ascoltato le sue parole. Lo hai abbracciato, lo hai stretto forte a te, avvertendo il suo calore sul tuo corpo. Lo hai rassicurato, gli hai lasciato un bacio tra i capelli, sentendoti in colpa e credendo di essere egoista per aver approfittato di un suo momento di debolezza.
E ora, in questo preciso istante, stai infrangendo tutte le tue promesse perché lo stai guardando, perché stai ammirando il suo splendore, perché sai che non lo potrai fare più.
 
Avresti voluto che il tempo si fermasse, o perlomeno rallentasse, ma si sa che ciò sarebbe andato contro tutte le leggi della fisica.
Cammini per i corridoi della scuola come è tuo solito fare, con le mani nelle tasche del blazer e lo sguardo assorto, ma in realtà non ti sfugge niente: i sorrisi, le lacrime, i saluti, gli addii. E poi vedi lui, emozionato e rattristito, con le lacrime agli occhi, che ha appena abbracciato i suoi migliori amici. Sospira, e si avvicina a te.
«Ciao, Sebastian», ti dice, in un sussurro, con un sorriso e con le lacrime ferme agli angoli degli occhi.
Un ciao la cui traduzione suonerebbe meglio come un addio.
Vorresti dirgli di continuare a sentirvi, anche di vedervi e, se non fosse possibile, almeno di scrivervi, ma sapete benissimo entrambi che niente di tutto questo accadrà, che saranno soltanto stupide promesse mai mantenute. Le amicizie del liceo sono destinate a finire, almeno questa è sempre stata una delle tue convinzioni, e poi non sapresti nemmeno definire quello che c’era tra te e Thad. Non era amicizia, non era amore, non era rancore, non era desiderio. Non era niente di tutto questo, o forse era proprio tutto.
Non vuoi che Thad sia soltanto un semplice amico o, nel peggiore dei casi, il tuo vecchio compagno di stanza del liceo. Ma ora è troppo tardi e le cose da dire sono troppe. E poi c’è la paura, la paura che è tanta.
«Ciao, Thad», rispondi, ricambiando con un sorriso. Una lacrima solitaria scende dai tuoi occhi verdi, e puoi udire chiaramente i vostri cuori battere all’impazzata.
Sei quasi tentato nel dirgli tutto, nel lasciargli un bacio dritto sulle labbra, ma sai che questo peggiorerebbe la situazione. Incomincerete a farvi domande, ad avere rimorsi.
Thad manda al diavolo le sue promesse e ti abbraccia. Ti aggrappi a lui, sentendoti al sicuro, sentendoti forte e fragile allo stesso tempo, sperando con tutto te stesso che quell’abbraccio sia l’inizio e non la fine, ma invano.
«Devo andare», ti sussurra, perché lui deve andare, ma non lo vuole affatto. Vuole esserti vicino esattamente come lo vuoi anche tu, vuole parlarti, abbracciarti, baciarti, amarti, sussurrare il tuo nome, farti capire che ormai sei diventato indispensabile nella sua vita.
«Vai», rispondi con un debole sorriso. Non lo stai mandando via: è come se gli stessi dando il permesso di non vedervi mai più, di “lasciarvi” definitivamente.
«Ti voglio bene, Seb».
«Ti voglio bene anch’io, piattola».
Ti sorride quando sente pronunciare quel nomignolo infantile che gli hai affibbiato da tempo, mentre entrambi siete distrutti perché sapete benissimo che dietro quel ti voglio bene si nascondono parole mai dette e infiniti sentimenti ed emozioni.
Un cenno della mano e scompare, scompare dalla tua vista.
Ti sporgi dalla finestra e osservi la sua figura abbracciare i suoi familiari, poi la vedi salire su un’auto e lui scompare, scompare dalla tua vita.
Ti lasci cadere a terra, sforzandoti di non piangere. Vorresti ritornare indietro e fermare bruscamente l’auto per dirgli tutto.
Ma alla fine scegli la strada più semplice, che allo stesso tempo si rivelerà anche la più difficile da affrontare: prendi il tuo cellulare e cancelli il suo numero e tutti i suoi contatti perché è finita.
Credi di impazzire. Impazzisci perché non è più tuo. L’idea che possa essere di qualcun altro ti fa andare fuori di testa: l’idea che qualcun altro possa abbracciarlo, baciarlo, accarezzarlo, toccarlo ti infastidisce, ti irrita, ti uccide. L’idea che qualcun altro possa amarlo più di quanto tu abbia fatto ti fa diventare matto.
Non accetti l’idea che qualcuno migliore di te possa farlo sentire finalmente felice; sarà pure un pensiero egoista, ma solo ora pensi che forse insieme sareste potuti essere felici, perché da sempre siete l’uno innamorato follemente dell’altro. E quando ci si ama, non bisogna avere preoccupazioni, paure, timori.
Sarebbe potuto andare tutto alla perfezione, tutto a meraviglia. Non ci sarebbe stata cosa più bella, più ovvia, più giusta.
Sospiri, confidando nel destino affinché le cose possano cambiare. 

 

~
 

Angolo Autrice

Buon pomeriggio a tutti :)
Eccomi con una OS malinconica :( Beh, che dire, è da tempo che volevo scrivere qualcosa di triste ma pieno di feelings per i miei amati Thadastian. <3 Mi fa male vederli soffire, ma ammetto che ci tengo molto a questa OS e che mi è piaciuto anche scriverla.
Il finale è incompiuto, così ognuno - compreso me xD - può immaginare come le cose andranno avanti. In effetti non si sa: Sebastian mollerà tutto? O troverà Thad (e viceversa)? :) 
Alla prossima, magari con qualcosa di più allegro xD :)

   
 
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