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Autore: Soleil Jones    29/05/2013    1 recensioni
DAL TESTO:
- Non più macchiata del rosso del sangue di poveri innocenti travolti dalla violenza e dalla follia del Nazismo, la bandiera che insieme stringeste.
Tutto quello era solo passato, uno spettro che non sarebbe più diventato la realtà. Con il cuore colmo di gioia, dalle tue labbra uscì di nuovo, dopo tanto, la parola “Bruder”. -
Genere: Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non lo sopporti, vero?
Non riesci a rimanere impassibile anche a questo, ammettilo Ludwig… Vederlo scomparire non può non scalfirti nemmeno.
Finalmente, eravate riusciti a riunirvi, l’Est e l’Ovest erano così diversi… Non ti importava nemmeno di aver perso la guerra, ti importava solo che una volta abbattuto quell’inutile pezzo di pietra, che ti separava dal sangue del tuo sangue, così lo consideravi, avresti rivisto quegli sfolgoranti occhi rossi, pieni di Magnifica esuberanza e forse anche egocentrismo, pensandoci.
E dal canto suo, anche Gilbert voleva solo riabbracciarti, non appena aveva sentito la notizia aveva arraffato un martello e, insieme a altre migliaia di persone, l’aveva abbattuto!
Anzi, l’avevate abbattuto, voi due insieme alle persone che rappresentavate!
Non eravate gli unici a essere divisi, dopotutto…
A Gilbert mancavi, ma non perché gli avevi da sempre riportato alla mente il ricordo del fratello, Sacro Romano Impero... No, Ludwig, lui non voleva più vivere nel ricordo.
Era stanco di vivere di illusioni, il tutto dietro a una mascherata.
Tu sei tu, Sacro Romano impero è Sacro Romano Impero.

 
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Ricordi quando vi siete riuniti? Non hai mai abbracciato qualcuno come allora, in modo così naturale; forse, avresti anche pianto per la gioia, ma ti limitasti a un sorriso. Dopotutto, a lui bastò quello come pretesto per riempire l’aria della sua risata.
Già, era finito l’orrore della guerra.
Non più macchiata del rosso del sangue di poveri innocenti travolti dalla violenza e dalla follia del Nazismo, la bandiera che insieme stringeste.
Tutto quello era solo passato, uno spettro che non sarebbe più diventato la realtà. Con il cuore colmo di gioia, dalle tue labbra uscì di nuovo, dopo tanto, la parola “Bruder”.
E, dopo tanto, mentre ti stringeva con lo stesso affetto di quando eri piccolo, che traspariva forse troppo amore fraterno per credere davvero che fosse un abbraccio dato da Gilbert Beilschmidt, sentisti quella Magnificamente fastidiosa risata echeggiarti nelle orecchie…
-Ahahahah! WEST!-
…Oltre a quel suo modo di chiamarti, la sua allegria era palpabile; anche perché Gilbird non la smetteva di svolazzare intorno alla sua testa.

 
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Però, ora sei qui… Passato un anno, è successo ciò che nemmeno nei tuoi incubi peggiori è mai accaduto.
Stai qui fermo, davanti a una croce vuota, impiantata nel terreno, senza significato.
No, Ludwig, non è una croce prima di valore, perché vi è inciso il suo nome.
Si, proprio il suo.
Che piova, che nevichi, che diluvi, non ti importa minimamente, perché è dal 1990 che, ogni anno e ogni volta che stai male, vai lì.
Lì dove ora, riposa il tuo Bruder.
Ti manca, eh Ludwig?
Sai, manca anche ad altri… Non parli, non molto, semplicemente ti siedi lì e giocherellando coi petali di uno dei fiori che compongono il mazzo che gli porti, pensi a ogni singolo istante passato insieme.
E non puoi non piangere, anche se in silenzio.
E non puoi non sorridere, anche se con tristezza.
E… E non puoi non dire “Ich liebe dich, Bruder” prima di alzarti, anche se apparentemente sono parole destinate a disperdersi nell’aria.
Sai? Lui le sente!
Perché lui è nell’aria, nel Sole, nel cielo, nella pioggia… nel tuo cuore…
Le sente e le raccoglie, e se soffia il vento, e senti ogni volta una folata di vento improvvisa che ti scompiglia un po’ i capelli, vuol dire che lui dice “Ich liebe dich auch, kleiner Bruder”.
Stavolta, prima di alzarti, noti un particolare sfuggito al tuo occhio, solitamente attento: la croce prussiana di Gilbert è appesa alla croce. Però non sei stato tu a portarcela, non sapevi nemmeno dove fosse finita. Ma lo capisci subito chi ne è responsabile, o meglio, responsabili.
Alle tue spalle, senti i due avvicinarsi e stare in piedi, in silenzio, dietro di te…
Uno ha i capelli biondi e raccolti in una coda, per l’occasione, e gli occhi blu oltremare il cui sguardo fa intendere che sono persi nei ricordi. Ricordi di tre ragazzi, prima ancora che Nazioni, che hanno avuto la fortuna di conoscere un sentimento umano e potente, che attraversa i secoli e che a differenza dell’amore non ha bisogno di una cerimonia per essere consacrato e reso ufficiale: l’amicizia.
L’altro ha i capelli color cioccolato e gli occhi verdi, verdi come la speranza che traspaiono, che accompagnando il suo sorriso triste e malinconico quanto sincero, sembrano voler dire “No te hemos olvidado, Gil”
 

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E come potrebbero?
Nessuno lo ha fatto, e questo ti fa immensamente felice.
Sorridi tra te e te, scuotendo il capo.
Sono stati loro due, lo sai anche da quei pezzi di stoffa: hanno legato un pezzo della loro divisa militare ai lati del ciondolo, alle estremità della croce.
Alla destra il blu della libertà.
Al centro il rosso del combattimento e dell’amore.
A sinistra il verde della speranza.
Ovvero Francis, Gilbert, Antonio: il Bad Touch Trio.
“Bruder… Qui nessuno ha dimenticato la tua, per così dire, Magnificenza”
Un soffio di vento fa rabbrividire tutti e tre.
E nell’aria sentite un “Kesesese, il Magnifico non sparirà mai!”
Mai sono state dette parole più sagge.
 

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Angolo dell'autrice


Non so che dire, questa One-Shot è nata così, di getto. Non sono nemmeno sicura che i riferimenti storici -se ce ne sono- siano corretti, ho seguito davvero poco Wikipedia o il libro di storia.
Spero vi piaccia, vorrei sapere che ne pensate perché io non l'avrei postata se non fosse stato per Sery_Vargas, che l'ha letta e mi ha minacciata con non so quanti Gilbird per farmela postare ^^''
Beh, aspetto i vostri pareri e spero che vi sia piaciuta

Sol F. Jones

  
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