Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: fullmetalQUEEN    15/12/2007    8 recensioni
C'è chi dice che il destino è già stato scritto, per tutti, mentre alcuni dicono che siamo noi a deciderlo. Ma chi scrive la nostra favola?, chi predispone la casualità in modo da incontrare colui/colei che si ama? Ciò che può scaturire la semplice scrittura di un tema scolastico.
Scritta per il contest su Writers Arena, "Fandom Libero".
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Signor Amore Titolo: Signor Amore
Fandom: Fullmetal Alchemist
Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell, Alphonse Elric
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Avvertimenti: Nessuno.
Tipologia: One Shot.
Disclaimer: Né la trama, né tantomeno i personaggi mi appartengono; fanno parte dell'opera di Hiromu Arakawa Fullmetal Alchemist. Questo scritto non è assolutamente a scopo di lucro.
Riassunto: C'è chi dice che il destino è già stato scritto, per tutti, mentre alcuni dicono che siamo noi a deciderlo. Ma chi scrive la nostra favola?, chi predispone la casualità in modo da incontrare colui/colei che si ama? Ciò che può scaturire la semplice scrittura di un tema scolastico.


Signor Amore

In un pomeriggio nuvoloso, ancor di più nello studio che era stata di suo padre, Edward osservava disgustato la cartella che aveva scaraventato all'ora di pranzo sulla sedia. Era là dentro, quella cosa che non riusciva proprio a soffrire, eppure doveva affrontarla. Non sarebbe stato solo, dopotutto; Winry gli avrebbe dato una mano, nel farlo.
Una testolina castana si affacciò allo studio, incuriosita dallo strano atteggiamento del fratello maggiore. E, quando lo vide lì, capì subito cosa c'era che non andava.
«Nii-san, è successo qualcosa?» chiese comunque innocentemente, tentando di non mettere a disagio Edward, che sussultò nel sentire la voce di Alphonse. «Sei schizzato subito nella stanza di papà, appena finito di mangiare.»
La risata nervosa che gli arrivò, associata all'agitazione improvvisa che quella constatazione aveva scatenato, non fece che dar fondo ai suoi sospetti. Preferì comunque rimanere in silenzio, senza sottolineare che si stava comportando strano dopo che la loro maestra, per il giorno dopo, aveva assegnato un tema piuttosto impegnativo; la traccia, infatti, citava: "Secondo te, cos'è l'amore?". A difesa di Edward c'era da dire che, quale brillante studente portanto per le scienze e le altre materie matematiche e quindi non molto forte sul lato umanistico, oltretutto il tema riguardava una di quelle cose che il bambino proprio non riusciva a capire. Lui, nove anni compiuti il mese precedente, nella sua vita aveva visto poco amore attorno a sè: quello della madre, quello del fratello, ma lo temeva. D'altronde Trisha, che tanto amava quel farabutto di suo padre, aveva finito per morire a causa dell'uomo. Quindi il compito per casa, già spaventoso di per sè, risultava essere ancora più pericoloso per i soi nervi, che facilmente lo rendevano schizofrenico.
«Ma no, ma no!» esclamò quello, continuando ad agitare le braccia, nel tentativo di recuperare la mantellina impermeabile, dato il tempo non molto promettente all'esterno. «Mi stavo solo preparando per andare dalla zietta, tutto qui.» spiegò sbrigativo, non pensando minimamente che il fratello avrebbe potuto insistere nell'andare con lui. E fu esattamente quello che accadde.
«Voglio venire anch'io» disse per l'ennesima volta, dopo aver ripetuto tale richiesta nel percorso che separavano lo studio dalla soglia di casa, da cui ormai Edward stava uscendo, senza sentir ragioni.
«Al, ti annoieresti, devo spiegare a Winry un paio di cose di matematica.» mentì spudoratamente il bimbo dagli occhi dorati, facendo inarcare le sopracciglia al fratello, visto che la loro amichetta era piuttosto brava nella materia. «Non ci metterò molto, promesso.»
Così, dopo quelle parole, accompagnato dal broncio persistente di Alphonse, corse per il viottolo di ghiaia che portava da casa loro sino alla casa delle Rockbell ed il resto del paesino, più in basso, a valle. I suoi pensieri andavano tutti alla prospettiva che la zietta, Pinako Rockbell, nonna di Winry, avesse preparato quei deliziosi biscotti con la crema che aveva assaggiato la settimana precedente e all'imminente spremuta di meningi che gli avrebbe causato quel maledettissimo tema. Fortuna che Winry, per quanto da maschiaccio si comportasse, restava comunque una ragazza. E chi, meglio di una femmina, poteva consigliarlo in una tale situazione? E chi, meglio dell'amica d'infanzia, poteva mantenere il segreto con Alphonse? Nonostante non fosse nell'indole del fratello minore prenderlo in giro - anzi, era proprio l'ultima persona da cui aspettarsi una cosa del genere - Edward temeva che avrebbe riso di lui, se avesse saputo l'espediente di quelle visite alla giovane Rockbell.
Arrivò alla porta dell'officina di automail, la cui titolare era proprio la zietta, e bussò forse un pò più forte del necessario, impaziente di cominciare e, quindi, di finire, in modo da mantenere la promessa fatta Al. La porta si aprì con un leggero cigolare, facendolo trovare di fronte a Winry: portava un abito a maniche lunghe, di lana, calze scure come il colore della veste e le ciabattine bianche invernali, mentre il suo volto era solcato da un'espressione decisamente scocciata.
«La tua delicatezza non finirà mai di sorprendermi, Edward. Dico davvero.» fece sarcastica, alludendo al suo bussare. Edward sbuffò e si guardarono per una manciata di secondi in cagnesco, almeno prima che la ragazzina non gli concesse di entrare, lasciandosi andare ad un sospiro di rassegnazione.
Salirono gli scalini che portavano in camera della Rockbell, spegnendo ogni speranza del biondo per quanto riguardava i biscotti di zia Pinako. Molto diligentemente, Winry si affrettò a recuperare tutto l'occorrente per sé e per l'amico, prima di accomodarsi a pancia in giù sul pavimento di legno, con le gambe per aria. Edward seguì il suo esempio e si sdraiò vicino a lei, sbirciando il foglio già mrzzo scribacchiato della bambina, aspettando forse un qualche suggerimento.
«Ahem, Winry?» chiese, per attirare l'attenzione della bambina su di sé. «Che cos'è l'amore?» chiese, arrossendo un pò.
La piccola Rockbell rimase un pò interdetta da quella domanda, ma poi annuì, come se stesse rassicurandosi da sola su una scelta appena presa e borbottando "Sì, dev'essere così", prima di alzarsi ed aprire un cassetto del comò bianco, attacato al muro della sua camera, seguita con lo sguardo da Edward. Quando ritrnò a sedere, tra la manine nivee teneva un disegno fatto probabilmente da lei, parecchio tempo addietro: vi era raffigurato un uomo stilizzato, moro, alto, etichettato come 'Sinior Amore', in un'infantile calligrafia, alla destra del braccio dell'uomo. Tese il foglio al biondo, che rimase comunque piuttosto confuso, nonostante quel disegno fosse una palese spiegazione - almeno per quanto riguardava Winry - di quello che per la ragazzina era l'amore.
«Quello» spiegò la Rockbell, vedendo che l'espressione di Edward non cambiava «è il Signor Amore.»
«Signor... Amore?» ripetè Edward, capendoci sempre meno. La bionda sbuffò, cercando tra il materiale sparso a terra un qualunque foglio bianco, di fondamentale utilità in quel momento. Si stupiva del fatto che il biondo non capisse una cosa tanto elementare, sempre riferendoci a lei.
«La mamma una volta mi ha spiegato come si sono incontrati lei e papà» spiegò, scrivendo i nomi dei suoi genitori, venuti a mancare ormai molto tempo prima «e mi ha detto che è stato merito del Signor Amore.» tracciò con la penna nera una freccia che partiva dal nome di sua madre ed una che partiva da quello di suo padre, quasi unendole in un unico punto, sotto il quale scrisse 'Signor Amore'.
«Cosa farebbe, questo Signor Amore?» chiese l'amichetto, guardando il foglio, adesso sinceramente interessato. Winry ci riflettè sopra, cercando di ricordare le parole della madre, in quell'occasione, premendosi l'indice sulle labbra carnose e alzando gli occhioni blu al soffitto.
«Credo» proferì infine, in tono solenne, adesso agitando il dito che teneva prima poggiato sulla delimitazioni cutanee dell'apertura della bocca «che il suo lavoro sia quello di fare incontrare le persone. Insomma, come se avesse una lunghissima lista di cose da fare e organizzare per far innamorare le persone tra loro; ad esempio, potrebbe aver fatto nascere Al qui a Resembool perchè io me innamorassi.»
«Perchè solo Al?» chiese Edward alla bambina, sinceramente offeso. La bimba lo guardò sorpresa, prima che lui si appropriasse di un foglio e cominciasse a scrivere, una parola dopo l'altra, borbottando tra sé e sé.

A questo punto, mi sembra più che doveroso riportare ciò che il piccolo alchimista in erba scrisse sul suo tema:
"Io penso che l'Amore è un signiore sempre occupato a organizare gli incontri delle persone, cosi che poi si possono innamorare. Quando verra da me, io gli chiederò di non organizare nulla per me, perchè non voglio che nessuno mi faccia fare le cose per forza. Non lo facevo nemmeno con mamma, sicche non voglio che lo faccia lui. E basta. E se non mi dice di si....... lo picchio." Edward Elric







Signor Amore
Note autrice: Ed eccomi di nuovo qui, a scrivere dell'infanzia di Edward e Winry. Quando tutto era più semplice, diciamo sempre, e trovarli uniti non era cosa rara. Un piccolo momento di intimità tra i due che esclude Alphonse, una fantasia infantile in cui io sinceramente credevo. E quel Signor Amore, poteva aver bussato alla loro porta molto tempo prima, però loro non se n'erano accorti. Va ad interpretanzione personale, diciamo. O almeno, secondo me lo è. Bacio, sperando che vi piaccia.
Ah!, quasi mi stavo dimenticando! Il linguaggio dell'ultima parte in corsivo è volutamente sgrammaticata, per rendere più reale l'età dei personaggi.
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: fullmetalQUEEN