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Autore: Yavanna Norrey    30/05/2013    3 recensioni
"Io sono il frutto dell’unione di uno shinigami e di un demone. Non sono sicura di poter dire amore. Forse
mia madre l’ha amato, mio padre. Ma allora perché lui non mi ha cercata?"
La vita di Rouge un giorno viene sconvolta: fin dalla nascita è stata destinata ad essere sacrificata in nome di una pace fra razze che da troppi secoli sono ostili fra loro: angeli, shinigami e demoni. E tutto senza che lo zio si opponesse o ne facesse parola con alcuno.
Inizia così la sua fuga: sulla via si scontrerà con l’erede dei Phantomhive e il suo maggiordomo, in un incontro porterà alla luce verità dimenticate dal tempo.
Alla fine del suo viaggio Rouge dovrà difendere il suo legame ritrovato col padre, e il suo amore per un collega, dall’ineluttabilità del destino.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di una mezzosangue'
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2* Henry Grey

Sbuffò. Non aveva un soldo in tasca e nemmeno un posto dove nascondersi.

"A quest’ora Will avrà sguinzagliato chissà quanti shinigami per cercarmi…"

Sorrise amara: aveva vissuto fino a quel momento nell’illusione che lui potesse amarla.
Ridicolo.

"Per lui sei solo un sacrificio, la figlia sporca del sangue di sua sorella. L’onta famigliare"

Sollevò lo sguardo. Il cielo si stava riempiendo di stelle. Un venticello le arruffava i corti capelli sulla nuca. Si calò ancora di più la visiera sugli occhi.
Cercò con lo sguardo tra i vicoli. Poi un rumore la fece sussultare.
Una donna venne sbattuta contro la parete umida del vicolo alla sua destra.
“Per favore… ho due figli… mi… mi lasci stare…”
Vide il bagliore di una lama.

"La mia solita fortuna.
Ah, tra parentesi: ho sempre avuto un talento naturale nel riconoscere le persone inserite nel Death Note. Ad essere sinceri, non ho mai avuto bisogno di leggere tutto l’elenco per portare a temine i miei lavori. Mi veniva istintivo cercare le persone da giudicare, farmi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Talento.
O almeno credo…"

“Nel nome del Signore Oscuro, ti immolo al suo altare!”      
“Sai che ti dico? Satana farebbe un lavoro più pulito!!”
Il ragazzino evocò la falce e la puntò contro l’uomo incappucciato, che rabbrividì.
“Co-cosa sei!?”
“Ti stupiresti se ti dicessi che io sono la Morte?”
La donna chiuse gli occhi e strillò: quando li riaprì, tutta tremante, scorse la figura del ragazzino biondo che le sorrideva. Poco distante da lui, l’uomo ammantato di nero giaceva a terra immobile.
“Io… tu… co-cosa sei?!” il biondino sorrise “Vada a casa dai suoi figli e si dimentichi di questa brutta avventura”
Si voltò e spiccò un salto che lo portò sul tetto di una casa affacciata sul vicolo, sotto lo sguardo sconvolto della donna.
“Mi è andata bene… a quanto pare quell’uomo doveva essere ucciso in questo momento e in questo luogo… in fondo che importa se l’ho fatto io e non un altro!!”
“Su questo non sono d’accordo”
Una voce, profonda e ammaliante, la fece sussultare.
Si voltò, incrociando due iridi rosso cremisi. E un sorriso provocante.
Sollevò appena un sopracciglio “Un maggiordomo?”
Poi si ricordò degli sproloqui di Grell-senpai sul suo Sebas-chan, su quanto fosse bello, sexy e compagnia cantante.
“Ah… Michaelis… uffa, proprio te con tutti i demoni che ci sono a Londra?” sbuffò contrariato “La mia copertura è durata niente…”

"Cazzo e ora cosa faccio?!"

“Tutto sommato mi ha fatto un piacere, signorino, quell’uomo apparteneva ad una setta decisamente scomoda per Nostra Altezza”sorrise “Mi dispiace dovermi mettere a contendere con lei…”
“Oh! Senti! Ho già problemi per conto mio, quindi niente grane! Io me ne vado, ti dico prego di niente e non corrermi dietro!!” si voltò, spiccando un salto e atterrando su un altro tetto.
Il demone gli andò dietro “Sbaglio, o lei è un novellino?” “Sì, mi chiamo Henry Grey...” Sebastian lo osservò da testa a piedi: dimostrava circa diciotto anni e aveva l’aria da santerellino.
Qualcosa non gli tornava, puzzava di shinigami ma aveva un odore strano.
Incompleto.
Con una nota preoccupante di…
“Odorate di demone? Che razza…”
“Sono un ibrido, ok? Problemi!?” Si fermarono accanto a un comignolo: Sebastian squadrò attentamente la figura bionda. “Dice sul serio?” “Sì… mi dispiace se sono stato sgarbato…” si rabbuiò “Se ti chiedo di portarmi a casa del tuo padrone mi ammazzi...? Non ho un buco dove andare e… mi stanno cercando…”
Il demone inarcò un sopracciglio.
“Chi?”
“Spears e gli altri… per favore… non ho un posto dove andare e… quelli mi vogliono morto!”
Aveva un’aria da cucciolo abbattuto, la stessa del suo padroncino all’epoca del contratto. E in più quel profumo di fondo lo insospettiva: esistevano degli ibridi? Per quel che ne sapeva lui venivano eliminati alla nascita…
Come lei…
“Seguimi” il biondino parve rianimarsi “Davvero!? Guarda che verrano a cercarmi e potreste finire nei guai e…” “Si è reso utile alla nostra causa. Consideratelo una sorta di ricompensa: ma domattina, prima che il padroncino si svegli, dovrete sparire dalla magione”
Sorrise, involontariamente. Il primo a dimostrargli un po’ di umanità, nella situazione in cui si trovava, era l’essere che meno ne avrebbe dovuto possedere.
Un demone.

"Ma in fondo lo sono anch’io… per metà"

Sorrise con più vigore, mentre saltellava dietro al maggiordomo nero. Sentiva di avere un’affinità particolare con lui, come se lo avesse aspettato per tutta la vita.
Pensò a Ronald, al suo sorrisetto irriverente, e si sentì triste. La prossima volta che l’avrebbe visto, sarebbero stati avversari? Avrebbe dovuto lottare per non essere eliminata?
“Si chiama veramente Henry?”alzò lo sguardo, per incontrare quello cremisi di lui “E tu ti chiami realmente Sebastian?”
Il maggiordomo sorrise, rivolgendo lo sguardo al cielo.
“Mi piacete,mister Grey.”

***

“Sei-un-mostro!!!”
Grell sbattè il tacco a terra, furente.
“Per tutto questo tempo ci hai raccontato delle balle!!”
“Non sono affari tuoi.” sussurrò William gelido. “Hai mentito a Rouge! A me lo fai sempre… quindi non mi arrabbio più di tanto… Ma lei è tua nipote! Praticamente l’abbiamo cresciuta noi due!!”
“Ora mi spiego, perché è cresciuta così...”
“Smettila Will! Stiamo parlando di sacrificio, macello! La ammazzeranno per una fottuta tregua di 1000 anni!!!”
“Cosa?!” Ronald spuntò da dietro l’angolo dell’ufficio. Sgranò gli occhi incredulo.
“Knox! Fila a lavorare!” abbaiò Spears, ma il ragazzo serrò i pugni. “Cosa volete fare a Rog!?”
“La ammazzeranno, piccolo. Non appena le metteranno le mani addosso…” Grell fissava il suolo abbattuto: quella shinigami la conosceva da una vita. Era stato lì a sentirla dire la sua prima parola, a vederla camminare e poi far danni per gli uffici. Era come una figlia.
La figlia che non avrebbe mai potuto dare alla luce.
“Come possiamo aiutarla?” chiese teso Ronald.
Rouge non poteva morire!
“Non possiamo impedire che il Consiglio la prenda,ma possiamo ritardare il tutto….” soffiò Grell “Ci stai Ronnie?” il ragazzo annuì deciso “Altro che!!”
“Illusi”
Grell fissò sconvolto William.
“Non c’è nulla che possiamo fare… nulla... La prenderanno. E Lottie lo sapeva…”
“Come puoi essere così! E’-tua-ni-po-te!!!” gli sbraitò contro.
William scosse il capo “Anche se volessi, non posso espormi. Non POSSIAMO... Ci ammazzerebbero, come minimo”
“E allora moriremo!” il rosso si voltò, marciando verso l’uscita. “Ronnie!” esclamò spalancando la porta, seguito a ruota dal ragazzo.
“Io non la lascio morire senza far niente Will!” berciò Grell.
Lo shinigami restò a fissare il suolo.
Da solo.

***

“Questa è la stanza degli ospiti. Verrò a svegliarla qualche minuto prima di recarmi dal signorino”
Il ragazzino si sedette sul letto, osservando il complesso intarsio del soffitto a cassettoni “Mi dispiace, non vorrei creare altri danni… Non faccio altro che quello da quando sono nato...” il maggiordomo sorrise appena “Un tipo decisamente interessante…” e un attimo dopo era accanto a lui. E con due dita sottili gli accarezzava il mento.
“V-vattene…”
“Mostrami il tuo vero spetto, ibrido. Non ne ho mai visto uno nella sua forma reale…”
Sbattè gli occhi, agitato “Io-io… non so farlo… ho sempre assunto una forma che mi piaceva… non so come sono… realmente…”
Sebastian sbuffò deluso “Che peccato… dovrò aspettare un altro po’ allora…”.
Poi gli occhi del biondino divennero rossi.
“Si sta divertendo?”
“Non l’ho fatto apposta… mi capita spesso… se mi agito perdo il controllo della metamorfosi…” dovette obbligarsi a mantenere la calma, per evitare di tornare donna. Era spaventosa e rassicurante insieme, quella creatura. Sorrideva appena, accarezzandogli il contorno delle labbra.
“Buona notte, mister Grey”
Si allontanò, lasciandolo tremante. Chiuse la porta e spense le candele.
Una volta rimasto solo, Henry sospirò. Iniziava a pensare di aver sbagliato a chiedergli ospitalità: ma in fondo, William non l’avrebbe mai cercato lì...

***

L’alba aveva appena iniziato a colorare di perla le mura della villa, quando Henry venne scortato fino all’ingresso. Sebastian lo scrutava pensieroso. C’era qualcosa in quello shinigami che lo attraeva...
Era insensato.
Ma c’era...
Come quella volta, secoli prima...
“Arrivederci, mister Grey” il biondino sorrise appena. In fondo gli dispiaceva andarsene di lì: ora sarebbe stato di nuovo alla mercè di William.
Solo.
“Grazie…” fece per allontanarsi, quando percepì un rumore, un fruscio che lo fece sobbalzare.
Grell saltò fuori da un cespuglio, arruffato e scosso.
“Vengo in pace Sebas-chan, e non sono qui per te… mi serve un’informazione. E devo farti una richiesta”
Sebastian alzò un sopracciglio critico “Ma davvero?” “Hai visto una ragazza, una shinigami… è alta sul metro e settanta, capelli rossi o neri… dipende… è sola e dev’essere spaventata… la vogliono ammazzare…”
Henry sobbalzò, per poi allontanarsi alla chetichella dai due.
“Per favore Sebas-chan! Se la vedi non potresti portarla qui? Will e gli altri non verrebbero mai a cercarla qua e noi potremmo…” “Noi?” “Sì, ecco… io e Ronald... lui la sta cercando in città… per favore, è solo una ragazza…”
Il maggiordomo sorrise, inclinando il capo verso destra
“L’ho già sentita questa storia… vero mister Grey?”
Il biondino si fermò su due piedi. Inchiodato da quell’affermazione.


Angolo della pseudo-autrice:

Ed eccoci qui al secondo atto! Gli eventi si stanno muovendo e finalmente entra in scena Sebas-chan!*.*

Per non parlare del caro dolce William, che si rivela non essere lo zio amorevole (perché, prima lo era!?) che voleva apparire. E a mio modesto parere gli istinti materni di Grell che vengono a galla sono qualcosa di meraviglioso!Ronald poi è puccioso di principio: che sia la volta buona che smette di fare il provolone con le segretarie? Staremo a vedere…

Ringrazio chi ha recensito il primo capitolo e chi recensirà questo!

One big kiss, la Rouge

P.s: Henry Gray non è altro che Oz Bezarius. Solo per l’aspetto, eh!!^^***



  
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