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Autore: ofarrowsandbows    30/05/2013    0 recensioni
One shot ispirata alla long "We’ll never fall apart, cause we fit together like two pieces of a broken heart."
Carter e Sebastian alle prese con chitarre nuove, partite di calcetto e partenze dolorese.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian iniziava a chiedersi se avesse fatto bene a mettere la testa a posto. Il fatto che gli ci erano voluti cinque anni di fidanzamento, venti di matrimonio e quattro figli super casinisti che avevano in corpo più geni Smythe che geni Williams era tutto dire.

Stava seduto sul divano, ogni tanto interveniva tra madre e figlia che litigavano per la gonna decisamente troppo corta della divisa – Amelie era stata iscritta alla Bradley, anche se spesso finiva per rimanere a dormire a casa.

Momenti di terrore arrivarono per lui quando vide Lucas e Louis correre fin troppo velocemente verso di lui. Si preparò mentalmente alla richiesta che i due pargoletti stavolta gli avrebbero posto. Bene, stavolta Louis è stato sorteggiato come negoziatore.

« Pà.. » già partiva male, ma del resto era il più piccolo, naturalmente non aveva ancora imparato la negoziazione in stile “fratelli Smythe”. « In realtà.. noi vorremmo chiederti una cosa. »

Sebastian scoppiò a ridere beccandosi un’occhiataccia da parte del figlio.

« Voi? Tu e chi altri, Lou? »

Non gli servì nemmeno voltarsi per capire che il fratello maggiore l’aveva abbandonato. Codardo.

« Vabbè, mi compri una chitarra nuova? »

Sebastian inarcò esageratamente le sopracciglia preso da un moto di isteria.

« Un’altra? Sentite, a me va bene che voi vogliate fare i Jonas Brothers di Lima, ma seriamente, è la terza chitarra che mi chiedi in un mese. Le usi per suonare o per.. »

Il suo discorso da padre responsabile fu interrotto da Martin, diciassette anni e mezzo di.. beh, non è ancora dato sapere cosa c’è nella testa di quel ragazzo. Scese le scale con aria trafelata e lanciò il telefono sul divano con nonchalance.

« Pà, i miei amici sono venuti a sapere di quello che facevi quando stavi alla Dalton, hanno paura che io possa farmi loro e le fidanzate! »

Okay, adesso iniziava davvero a preoccuparsi. Che diavolo di voci giravano alla Dalton?

« Tu di loro che di mio hai solo il colore di capelli che avevo a undici anni. A proposito, aspetto con ansia il momento in cui cambieranno di colore e inizierai a farti le barba.. »

« Papà.. credo che rimarranno così, proprio come Lucas e.. già me la faccio la barba.

Troppe notizie in un giorno.

« CARTER! DA QUANDO NOTRO FIGLIO SI FA LA BARBA? » quasi sbraitò tante volte la mora non lo sentisse, dalla sala alla cucina.

« Da due anni. Te ne saresti accorto se non passassi tutta la tua benedetta giornata in ufficio. »

Va bene.. ultimamente si era perso un po’ di cose, ma ehy, lei passava due settimane al mese in giro per il mondo con la compagnia teatrale, non poteva ritenersi migliore di lui. Anche perché lui – lavoro o non lavoro – era il miglior genitore del pianeta, quando ricordava di avere dei figli a detta della Williams.

« Papà puoi spiegare a mamma che la gonna della Bradley è mille volte meglio così che nella versione originale? »

Sebastian sprofondò la testa nel cuscino. Rimpiangeva lo Scandals, adesso.

« Non se ne parla proprio, così sembri solo una ragazza poco per bene, Amelie. Tira giù la gonna e mettiti le calze! »

Amelie sbuffò sonoramente. Tutta sua madre dentro, tutta suo padre fuori.

Carter si sedette accanto a lui, sul viso aveva ancora l’ombra di quel sorrisetto malizioso che il francese adora tanto, stese il braccio per farla accoccolare accanto a lui e prese ad accarezzarle con delicatezza i capelli.

« A che pensi? »

Colpito e affondato. Quando si trattava di quella nanetta, la sua nanetta, era come un libro aperto, non l’avrebbe nascosto nemmeno la copertina rigida che lo rilegava.

« Lou vuole un’altra chitarra, Amelie vuole rivoluzionare la Bradley, ammetto che sto aspettando solo il momento in cui verremo convocati per i suoi modi troppo anticonformisti, oh, dimenticavo, Martin viene preso in giro perché suo padre gay fino al midollo ha sposato una donna. »

Carter provò a dire la sua, ma evidentemente suo marito aveva davvero bisogno di sfogarsi, perché ricominciò il suo sproloquio senza darle il tempo di parlare.

« E come se non bastasse il mio capo ha indetto una riunione per domani mattina e io no—»

La mora scattò su di lui con un balzo felino che quasi fece spaventare il francese.

« Tu hai intenzione di andarci? Domani c’è la partita di Lucas, se manchi anche questa ti ucciderà. »

Sebastian si portò una mano alla fronte in modo teatralmente esagerato. La partita. Non poteva assolutamente mancare, Lucas giocava a calcio da anni e non era ancora andato a vederlo. Si ritrovò a pensare di dover fare davvero schifo come padre.

« Perché è così difficile? »

« Nessuna aveva detto che sarebbe stato facile.. » iniziò a canticchiare  canzonandolo.

« Non è divertente, Carter. Sono serio. Quando erano piccoli era tutto più semplice, adesso devo preoccuparmi che quei tre non si mettano a cantare Just The Way We Roll mentre fanno una gara di ballo con i vicini, o che
Amelie si vesta come una.. una.. vedi? Non riesco nemmeno a dirlo! »

« Stanno crescendo, Bas.. e noi dobbiamo guidarli, sbaglieranno in qualcosa, ma sbagliare è umano. »

Sebastian sbuffò incrociando le braccia al petto. Sembrava la cosa più adorabile presente in tutto il pianeta.

« Non devono crescere.. crescere vuol dire andare via.. e andare via significa lasciarsi tutto alle spalle per iniziare una vita nuova. Vorrei che stessero sempre qui con noi.. »

Carter quasi si intenerì nel vedere Sebastian che una volta ogni tanto faceva trapelare una qualsiasi emozione. L’ultima volta che lo vide così depresso fu quando se ne andò via prima dall’addio al celibato in suo onore per tornare a casa e chiamarla su Skype perché aveva tanta voglia di vederla.. non si emozionò nemmeno al matrimonio.

« Il più grande ha quasi diciotto anni e non sa che fare della sua vita, Sebastian. Prima che andranno via dovremmo intervenire noi con tante opere di convincimento. »

« Davvero? » chiese, mentre appoggiava la fronte sulla spalla della mora.

« Davvero. » confermò secca.
 

******

« Sono venuto a dare la buonanotte raga.. »

Sebastian si fermò di colpo. Erano tutti e quattro nella stanza e stavano ridendo e scherzando proprio come facevano da piccoli.

« Êtes-vous d'accord, papa? » chiese Amelie, che ora indossava una tuta larga. Che cambiamento drastico.

Il francese annuì. « Ho solo qualcosa nell’occhio… credo. »

Lucas ridacchiò. « Si papà, deve essere quello.. »

Sebastian sorrise ed entrò nella stanza, poi si mise a sedere sulla poltrona girevole in una posa in cui poteva ricordare il signor Burns in una versione più giovanile.

Martin fece un sospiro profondo e  Sebastian quasi si sentì male.

« Vorrei andare ad Harward, papà. Ho fatto il test, lo so, avrei dovuto dirvelo.. ma avevo paura che voi non me lo avreste permesso e almeno il test dovevo provare a farlo.. »

Sebastian annuì e gli fece segno di proseguire.

« Beh.. ho passato il test. Ho finito. » disse quando Sebastian lo incoraggiò a continuare il racconto.

« Se pensi che questa sia la tua strada allora va bene. Vorrei che rimarreste qui per sempre, ma dovete andare avanti, il mondo li fuori aspetta solo voi e sono sicuro che spaccherete i culi, un giorno. Del resto il gene
Smythe spacca i culi da sempre, se poi contate anche quello di vostra madre allora state sicuri che dominerete il mondo… comunque spero di essere morto per quando succederà, sinceramente il mondo nelle vostre mani mi terrorizza, e anche parecchio. » disse facendo scoppiare a ridere tutti.

Si ritrovò a pensare che lui e Carter avevano fatto davvero un bel lavoro, avevano i figli migliori del mondo.

« Bene, ora tutti a dormire. » esordì infine dopo un attimo di silenzio.

« Papà.. ci canti una canzone prima che ognuno vada a giro per casa? Così, per ricordare i vecchi tempi.. »

Sebastian annuì e iniziò a cantare.
 


“Pictures in my pocket
Are faded from the washer
I can barely just make out your face
Food you saved for later
In my refrigerator
It’s been too long since later never came
 
I know
One day eventually
Yeah, I know
One day I have to let it all go
But I keep it just in case
Yeah, I keep it just in case
 
In case
You don’t find what you’re looking for
In case
You’re missing what you had before
In case
You change your mind, I’ll be waiting here
In case
You just want to come home
 
Strong enough to leave you
Weak enough to need you
Cared enough to let you walk away
I took that dirty jacket
From the trash right where you left it
‘Cause I couldn’t stand to see it go to waste
 
I know
One day eventually
Yeah, I know
One day I have to let it all go
But I keep it just in case
Yeah, I keep it just in case
 
In case
You don’t find what you’re looking for
In case
You’re missing what you had before
In case
You change your mind, I’ll be waiting here
In case
You just want to come home
In case
 
You’re looking in that mirror one day
And missed my arms
How they wrapped around your waist
I say that you can love me again
Even if it isn’t the case
 
Ohhh
You don’t find what you’re looking for
Ohhh
You’re missing my love
You don’t find what you’re looking for
In case
You’re missing what you had before
In case
You change your mind, I’ll be waiting here
In case
You just want to come home
In case
(Ohhh)” [Demi Lovato, In Case]
 

Quando ebbe finito notò che i ragazzi stavano già sonnecchiando nel lettone della stanza di Martin. Erano troppo cucciolosi per svegliarli e mandarli ognuno nella propria stanza.

Alla porta della camera da letto, Carter lo aspettava appoggiata allo stipite della porta, le braccia incrociate al petto e un sorriso dolce in volto.

« Quanto hai sentito? »

« Tutto. Anche Demi. »

« Anche Demi? »

Carter annuì come conferma alle sue parole. Sebastian sorrise portando una mano sulla nuca.

« Che fatica fare i genitori.. »
 

 

 

Angolo dell’autrice: okay, stavo ascoltando In Case e mi sono venuti in mente questi due cuccioli alle prese con i problemi – problemi? – familiari xD

Per quanto riguarda i piccoli Smythe ho usato come prestavolti

Martin: Sterling Knight

Lucas: Jason Dolley

Amelie: Stefanie Scott

Louis: Jake Short
 

Okay.. credo che continuerò a scrivere qualcosa su di loro ogni tanto xD mi ricordano un po’ quelle famiglie americane un po’ sgangherate(??)
Un bacione a tutti, JustAWarbler <3

   
 
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