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Autore: SherStiel    31/05/2013    1 recensioni
Sam e Dean si ritrovano un pazzo con il papillon nel bagno, nel bel mezzo della notte. Nonostante una grande diffidenza, i due lo seguono, ritrovandosi a Londra, da cui però non possono chiamare Castiel per farsi dare una mano. Scopriranno solo dopo aver dato fiducia all'uomo perchè si ritrovano in quest'avventura.
-SuperWhoLock
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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SuperWhoLock – Three worlds, one meeting
Part two, 
The second point

 
Sam si avvicinò al fratello, cercando ti tenerlo calmo.
– Ascolta Dean, non abbiamo poi molte alternative. Ci troviamo veramente a Londra e non possiamo farci molto, l’unico che ci può riportare a casa è lui, quindi ci conviene ascoltarlo, almeno, no? Non credo di essere in grado di pilotare una cabina blu più grande all’interno.
Dall’altra parte della console, il Dottore annuiva silenziosamente con un’espressione soddisfatta. Il ragazzo, invece, cedette, dando fiducia al fratello e, soprattutto, all’uomo di cui non sapeva ancora nulla.
– Perfetto, allora rispondiamo pure a questa domanda. Comincio con il dirvi che non vi sarei mai venuto a cercare se non ci fosse stato un problema che non riuscirei a risolvere da solo. Un amico mi ha contattato, dicendomi di aver visto qualcosa di inspiegabile, di mai visto né udito prima. Ci abbiamo messo un giorno intero per capire dove questo qualcosa o meglio, qualcuno, si nascondesse. Il problema è che nemmeno io l’ho mai visto e, nonostante abbia pensato una settimana su cosa fosse o da dove venisse, non ho trovato una risposta.
– Però, come mollate in fretta. Solo una settimana? Amico, noi abbiamo cercato per più di vent’anni un demone.
– Ti assicuro che una settimana è più di quanto mi sarebbe servito per catalogare una qualsiasi specie vivente. Terrestre o non. Tu hai un quarto di secolo o poco più di esperienza, io ne ho dieci di secoli.
Quest’ultima affermazione lasciò perplessi i due ragazzi. Gli avrebbero riso in faccia, se non si fossero effettivamente spostati dall’Ohio alla capitale inglese in così poco tempo. Beh, avevano già sperimentato il teletrasporto molteplici volte con Castiel ma quell’uomo non li aveva ancora toccati. Per di più, se fosse stato un angelo, non si sarebbe fatto poi troppi scrupoli. Sarebbe arrivato, gli avrebbe messo due dita sulla fronte e stop. Lui, invece, si era presentato come il Dottore e sembrava ben diverso da tutti quelli che avevano sempre incontrato. A cosa credere dunque? Con le informazioni in loro possesso era effettivamente difficile credere che avesse mille anni, specialmente perché ne dimostrava non più di loro.
– Comunque. – continuò tranquillo – Ho fatto delle ricerche, giungendo fino al vostro mondo.
– No aspetta, non ti seguo. – lo fermò Sam – Cosa intendi per “il vostro mondo”?
– Intendo dire che questa non è la Londra che conoscete. Meglio, è molto simile, ma non è la vostra Londra. Vedete, è probabile che ora, da qualche parte nell’Ohio o del Kansas ci siano due voi del tutto o in parte simili a voi due qua. Questo perché esistono, nell’Universo, infiniti mondi paralleli, simili gli uni agli altri.
– Quindi tu non ci hai solo teletrasportato, in teoria. – chiese Sam.
– No, vi ho anche spostato in un altro mondo, in pratica.
– Se ti servivamo noi, perché non sei andato a prendere quelli di questo mondo? Non ti risultava più facile?
– No, perché quello che ho cercato di identificare viene dal vostro, non dal loro. Anzi, a dire la verità è probabile che i voi di questo luogo non facciano nemmeno la vostra stessa vita, perché in questo mondo in particolare non ci sono le cose che cacciate voi. Ecco perché sono venuto a prendere voi. Per chiedervi un favore.
– E non potevi prima spiegarci tutto e poi chiedere se avremmo accettato l’incarico?
– Non avreste accettato, lo sapevo già. Siete troppo diffidenti, dovevate avere una prova reale e concreta.
– Quindi, spiega meglio cosa dovremmo fare noi qua. – chiese Dean, che sembrava non aver afferrato tutto quello che i due si erano detti.
– Vi sto chiedendo di aiutarci a identificare e neutralizzare la creatura che, non so come, è riuscita a passare dal vostro mondo al nostro.
– Intendi dire che dobbiamo ucciderla?
– No. Prenderla e riportarla nel vostro mondo. Perché dovreste ucciderla? – lo sguardo del Dottore era contrariato.
– Un’ultima cosa, – chiese Sam – perché parli al plurale? Chi dobbiamo c’è oltre a te?
– L’amico che si è accorto che qualcosa non andava. Ho preferito spiegarvi tutto io prima di farvelo incontrare, perché non vorrei che bisticciaste. Se accettate di aiutarci, vi porto anche da lui. In caso contrario vi riporto a casa subito, ma non potrò tornare indietro se ci ripensaste, perché passare da un mondo all’altro oltre che difficile è pericoloso, si rischia il collasso di entrambi i mondi. Il mio anzi, i miei amici li conoscete già, è solo che non li avete mai visti di persona. Che facciamo?

 · · ·

– Oh fantastico. Ce l’hai fatta alla fine!
– Non è stato facile, sono molto diffidenti. Digli di non calcare la mano, questa potrebbe essere la volta buona per un pugno.
– Non gli farebbe male. Beh, entrate pure.
I tre entrarono nel piccolo appartamento londinese. Che cosa esattamente li avesse spinti ad accettare di fare una caccia in un mondo parallelo non era chiaro, ma del resto quella era ormai la loro vita. Saving people hunting things, the family business, no? Che le persone fossero del loro o di qualche altro mondo, poco importava.
Ora che si erano accertati che il Dottore era un amico, almeno, potevano tenere la guardia un po’ più bassa, anche se erano come sempre pronti all’azione. In quel momento erano pervasi dalla curiosità, come due bambini. Le due persone che andavano ad incontrare le conoscevano ma non le avevano mai viste, aveva detto il Dottore. Però il tizio che gli aveva aperto la porta sembrava non avere nulla di famigliare.

 



E anche la seconda parte è fatta. Non pensavo neanche di prolungarla così tanto... Beh, spero che "prenda", almeno un po'.
Buona lettura e al prossimo capitolo! :)

  
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