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Autore: ManuBlackVIP    31/05/2013    7 recensioni
A Kyungsoo piace il gelato alla vaniglia. A Jongin piace il gelato al cioccolato.
I due non hanno quasi niente in comune, eccetto una piccola gelateria e un’inspiegabile attrazione tra di loro.
[Traduzione]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!! :D Sono ovunque ormai XD Stavolta torno con qualcosa di diverso. Si tratta di una One Shot, ma soprattutto di un lavoro NON mio. E’ una traduzione dall’inglese, della fanfic dell’autrice “thisismylastlie”,su livejournal.
Di solito mi limito a leggere le fanfic inglesi, non ho mai voglia di tradurle. Ma oggi non so che mi è preso e ho deciso di tradurla XD
Spero vi piaccia, io l’ho trovata TROPPO adorabile >w<




 
A Jongin piace fare domande.

"Cosa stai guardando?"

"Quando inizi le lezioni?”

"Perché il gelato è così buono?"


A Kyungsoo piace dare risposte.

"Il paesaggio"

"A fine agosto."

"E’ buono e basta."

A Jongin non piacciono sempre le sue risposte.

"Ma non c’è nulla qui, solo vecchie macchine ed edifici vandalizzati”

"Inizi prima di me"

"Questa non è una spiegazione valida”

Kyungsoo, tuttavia, non è interessato alle discussioni.

"Arrangiati, allora”

Teoricamente, tra loro non avrebbe potuto funzionare. Non si sarebbero dovuti conoscere, non avrebbero dovuto parlare, non avrebbero dovuto mangiare insieme il gelato fuori da una vecchia gelateria, sulle sedie di plastica e il caldo dell’sole estivo su di loro. Non si sarebbero nemmeno dovuti conoscere.

Ma a Jongin non sono mai piaciute le regole e Kyungsoo era pieno di aspettative l’estate in cui s’incontrarono, giovani ma non troppo, irrequieti ma anche troppo svogliati per fare qualcosa tranne che sedere l’uno accanto all’altro, con le loro coppette rosa piene di gelato.

"Sono Jongin."

"Kyungsoo."

Molti discuterebbero sul fatto se quello fosse o meno un posto adatto per fermarsi a fare amicizie. Ma le formalità non facevano sentire Kyungsoo a proprio agio e Jongin non ci badava, quindi lasciarono perdere tutte quando Jongin corse a ripararsi all’ombra e guardò dentro la coppetta di Kyungsoo.
 
"Vaniglia. Che banale”

Kyungsoo inizialmente esitò a rispondere, ma poi, notando il sorrisetto sulla faccia abbronzata del più giovane, si rilassò un poco.

“Non è che il cioccolato sia esattamente il massimo della fantasia” disse finalmente, e gli piacque il modo in cui l’altro si leccò via il gelato dalle labbra.

"Sempre meglio della vaniglia."

E, in qualche modo, finirono col litigare sui gusti dei gelati e poi sulle decorazioni extra. Kyungsoo sosteneva che il gelato andasse perfettamente bene senza alcuna aggiunta e Jongin ridacchiò, trovando quella una “tipica risposta da ragazzo noioso”, poiché apparentemente codette sul gelato erano segno di “un lato ribelle”.

Il giorno seguente, Kyungsoo  si ritrovò una pioggerella di codette sul suo gelato – anche se, quando Jongin arrivò,erano tutta scartate da un lato- e Jongin rise prima di prenderle e trasferirle nella propria coppetta, fregandosene delle norme igieniche e quant’altro.

Kyungsoo lo detestò, ma almeno non aveva più codette.

Niente più codette, e molto più Jongin.

Si incontrano ogni estate fuori da quella gelateria. A volte, Kyungsoo arriva prima, sedendosi nell’unico tavolino disponibile e mangiando lentamente il contenuto della coppetta. Altre volte, è Jongin ad arrivare prima, appoggiandosi al muro all’ombra, mentre fa del suo meglio per mangiare lentamente e aspettare l’altro.

Hanno imparato molto l’uno dell’altro, durante quei giorni estivi.

La loro prima estate insieme, hanno imparato le basi.

"Quanti anni hai?”

"Sedici"

"Oh. Io 15"

"Hah, allora da ora dovresti rispettarmi di più."

“Come se potesse mai succedere”

"Vivi qui vicino?”

"No, ma frequento le lezioni nell’edificio in fondo alla strada”

"Tutta l’estate?"

"Solo a giugno e a luglio”

"Allora perché sei qui? E’ il 4 agosto”

"Per te, ovvio”

"... Oh."

Le basi sono che Kyungsoo è più grande ma Jongin è più sexy, che Kyungsoo canta e Jongin balla, che Kyungsoo è un maniaco dell’ordine e della pulizia e che Jongin è un casinista, che Kyungsoo ama il gelato alla vaniglia e Jongin quello al cioccolato e così via. Ma il fatto più semplice è il motivo per cui sono sempre insieme: Kyungsoo interessa a Jongin e Jongin elettrizza Kyungsoo.







La loro seconda estate insieme, scavarono più a fondo.

Jongin rivelò il suo lato tenero per caso, quando pagò il gelato ad un bambino che non aveva abbastanza soldi per comprarlo.

Kyungsoo rivelò il suo lato più oscuro quando una ragazza con le tette più grandi del suo cervello si avvicinò al loro tavolo e ci provò con Jongin, e Jongin vide Kyungsoo perdere la testa per la prima volta.

Poco a poco, furono scoperte parti molto più significative, che non erano più semplici “basi”. Jongin imparò la canzone che Kyungsoo canticchiava sottovoce e Kyungsoo capì perché Jongin non parlava mai della sua famiglia.

Più scavavano a fondo, più si trovavano a proprio agio l’uno con l’altro.
Le domande di Jongin divennero (se possibile) ancora più ridicole, dato che sapeva che Kyungsoo avrebbe risposto comunque.

("Pensi che agli gli orsi polari piaccia il gelato?"

Kyungsoo gli lanciò un occhiataccia. "No, a loro piace il pesce” rispose, roteando gli occhi.

"Non gli piace la Coca Cola? Cioè, nelle pubblicità ci sono sempre gli orsi polari”

"Pesce" tagliò corto Kyungsoo.

"E che mi dici di-"

"Per favore stà zitto, Jongin.")

Quell’estate, fu più difficile separarsi rispetto alla precedente. Il loro legame era più forte grazie ai segreti condivisi, le informazioni apprese, le loro debolezze, i loro punti di forza e così via.

"Domani c’è scuola"

Jongin non sollevò lo sguardo dalla sua coppetta vuota. Annuì solo una volta, per far capire che aveva sentito.

"Aw, andiamo, Jongin," disse Kyungsoo, addolcendo la voce mentre si chinava per dare un colpetto sulla spalla di Jongin “Abbiamo l’estate prossima. Avremo più cose di cui parlare”

Jongin alzò il viso, accennando un sorriso. “E magari tu avrai una ragazza?” lo prese in giro, facendo arrossire e farfugliare Kyungsoo  “Sto scherzando!”

Kyungsoo lo guardò. "Non è divertente"

"Ovviamente si tratterà di un ragazzo" continuò, con un gran sorriso sul suo volto non appena notò il rossore che iniziava a salire dal collo di Kyungsoo. Ma Kyungsoo non disse nulla; si alzò e gettò via la coppetta, prima di allontanarsi.
Jongin ridacchiò, prima di affrettarsi a seguirlo.  

"Hey! Hey! Kyungsoo, aspetta! Diamine, come fai a camminare così in fretta con quelle gambe corte?” disse Jongin, col respiro affannato, quando raggiunse il maggiore, le cui braccia erano incrociate e le sopracciglia aggrottate.

Kyungsoo non stava aspettando delle scuse; non erano nello stile di Jongin. Ma stava aspettando qualcosa, e non era sicuro di che cosa. Qualunque cosa fosse, fece tremare d’ansia Kyungsoo.

"Mi mancherai," disse infine Jongin, mettendo una mano sulla spalla del più basso. “Prenditi cura di te, okay?”

Non era quello che Kyungsoo si aspettava, ma sorrise debolmente comunque.
“Ci vediamo la prossima estate. Non fare tardi” e con questo si allontanò, mentre Jongin andò per un’ altra strada, verso la fermata dell’autobus, verso casa, scuola e – peggio di tutto- lontano da Kyungsoo.








Durante l’anno scolastico, Jongin comprò budino alla vaniglia per pranzo ogni giorno, fino ad esserne nauseato.

E Kyungsoo comprò una barretta di cioccolato dal distributore automatico, dopo la scuola, mentre tornava a casa.







Questa è la loro terza estate insieme. E’ strano, pensare che ormai si conoscono da tre anni, ogni volta separate da un anno di studio e lavoro. E di nuovo, quando si incontrano, sanno che è tempo di rilassarsi e godersi le vacanze.

Questa estate, si prendono alcune confidenze.

Jongin afferra la mano di  Kyungsoo senza preavviso.

Kyungsoo inconsciamente si appoggia a Jongin.

Jongin compra un pelouche di Pororo per prendere in giro Kyungsoo, ma arrossisce quando quest’ultimo lo prende e sorride ringraziandolo.

Kyungsoo canta per Jongin per la prima volta in un pigro pomeriggio e Jongin pensa che potrebbe ballare per ore solo accompagnato dalla sua voce.

E le loro parole significano più di quello che contavano un tempo.

("Sei carino."

Kyungsoo arrossisce, spostando lo sguardo sul gelato quasi sciolto. “Smettila” mormora.

"Smettere cosa?" Jongin ghignò, godendosi il modo in cui riusciva a imbarazzare il maggiore con semplici parole.

"Smettila di scherzare in questo modo. Non è divertente” mormorò, tentando di non concentrarsi sull’intensità dello sguardo di Jongin.

"Ma io non sto scherzando.")

Tuttavia, c’è ancora un atmosfera silenziosa e tetra che inizia a partire da inizio agosto. All’inizio la ignorano, il loro gelato e le loro conversazioni sono cose migliori di cui parlare.

Ma poi il giorno arriva, quando Jongin ha una domanda e Kyungsoo non ha una risposta.

"Quando tornerai?”

"… Io..non lo so, Jongin”

E Jongin vuole supplicarlo di rispondere, supplicare che dica “presto” o magari “non me ne andrò mai”. Vuole una risposta precisa più di ogni altra cosa ora, perché si tratta di Kyungsoo, il più grande interrogativo della sua vita.

Le macchine passano, il tempo vola, e presto Kyungsoo si alza per buttare la sua coppetta. Jongin lo osserva silenziosamente prima di seguirlo. Camminano un po’, fermandosi nel parcheggio in cui Jongin afferra la mano del maggiore e sussurra “Torna presto”.

Le loro facce sono vicine e il respiro di Kyungsoo è irregolare. Lo sguardo di Jongin scivola dai suoi occhi alle sue labbra in continuazione. Si sta protendendo verso di lui, quando un camion passa in quel momento, spaventandoli e separandoli.

Kyungsoo ridacchia nervosamente, mentre Jongin sorride appena, sistemandosi i capelli.
Kyungsoo se ne va con un calmo “ciao”, e Jongin lo guarda allontanarsi.

Improvvisamente si è fatto freddo, nonostante la brezza tiepida.










Kyungsoo cresce, ma Jongin no. Kyungsoo frequenta una scuola lontana, mentre Jongin si diploma e frequenta un’accademia d’arte nelle vicinanze. Guida fino alla gelateria ogni giorno, ma non ci entra mai.

Durante l’estate, però, ci ritorna. Ordina il gelato e si siede nel tavolino di fronte, gli occhi che scrutano l’orizzonte per cercare di scorgere quella figura familiare che però non si mostra. Giorno dopo giorno, mangia sempre meno gelato. Ma continua ad andarci.

Passano due anni senza Kyungsoo.










E’ una giornata di metà giugno e Jongin ha finito metà del suo gelato. Pare non voglia finirlo, si alza per andare a gettar via la coppetta, ma si scontra contro qualcuno.

"K-Kyungsoo," balbetta, I suoi occhi spalancati per la sorpresa e non solo.

L’altro non risponde. Guarda giù nella coppetta, il gelato al cioccolato che è rimasto, e prima che uno dei due possa dire qualcosa, le loro labbra sono unite.

"Sai di vaniglia" sono le prime parole che Jongin sente dall’altro dopo due anni. Non ha mai amato così tanto sentire la voce di qualcuno.

"Io -" Jongin non riesce nemmeno a parlare, non riesce proprio a pensare, ora che Kyungsoo è là, accaldato e appiccicaticcio per il caldo estivo, ma là.

Tra le chiacchiere di Jongin e le dolci risate di Kyungsoo, c’è una spiegazione riguardo la vaniglia. Jongin, che odia il gelato alla vaniglia, l’ha ordinato ogni giorno da quando Kyungsoo era sparito. Forse Jongin voleva ricordare Kyungsoo, o forse voleva tenerlo vivo in sé. O forse è tutto questo e altro ancora.

La risposta si è persa tra baci e gelato.










A Jongin piace fare domande.

“Perché non sei tornato?"

"Bacio bene?"

"Ti sono mancato?"

"Mi ami?"

A Kyungsoo piace dare risposte.

"Stavo frequentando lezioni estive per potermi diplomare prima … e tornare da te più in fretta”

"Beh..."

"Tu cosa pensi?"

"Se non ti amassi, non avrei frequentato quelle lezioni”


A Jongin non piacciono sempre le sue risposte.

"Avresti potuto frequentarle qui"

"Hey!"

"Non so cosa pensare, perchè non me lo dici?”

"Tu. Mi. Ami."


Ma a Kyungsoo non importa più di rispondere, perché sta depositando piccolo baci sulla pelle abbronzata di Jongin – dicendo ad ognuno “Ti. Amo. Così. Tanto”- e questo è abbastanza come risposta a tutte le domande.


E per quando riguarda me?

Beh, io ho tutte le risposte.



 






"Hey, Mr. Lee, preferisci la vaniglia o il cioccolato?"

Sorrido.  "Personalmente, penso siano meglio insieme”


Fine.
 



a/n: Ho pensato a lungo sul fatto se aggiungere o meno la parte finale con il POV del proprietario della gelateria. Ma alla fine ho deciso che sarebbe stato carino, così l’ho messo LOL  E’ un gelataio magico e onnisciente. (ma ecco perché non ho descritto la kiss scene, sarebbe stato strano se il proprietario avesse saputo come fosse stato il bacio, no’ XD)
  
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