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Autore: iamgiuls    31/05/2013    5 recensioni
Raccolta di OS dedicate alla nascita dei miei personaggi preferiti della trilogia, spero vi piacciano!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era un venerdì pieno di sole quell'8 Maggio. 
Nel bosco ai confini del Distretto 12, il signor Everdeen stava raccogliendo dell'erba saetta.
Aveva chiesto un giorno libero e i Pacificatori glielo avevano concesso senza troppe storie: anche loro sapevano quanto fosse importante quel giorno per lui.
Aveva aspettato nove mesi e ora non stava più nella pelle: sua moglie avrebbe partorito, proprio quel giorno, una bambina.
In effetti l'uomo sarebbe dovuto essere lì con la moglie per assistere al parto, ma non aveva molta affinità con il sangue e le operazioni mediche e aveva preferito restare solo nel suo luogo preferito.
Non avrebbe dovuto essere lì, era proibito, ma la rete elettrificata che delimitava i confini del Distretto non funzionava da tempo e lui ci passava continuamente attraverso per raggiungere il bosco. Quel luogo gli trasmetteva tranquillità, come nessun altro.
Si sedette su una roccia e vi si sdraiò, con gli occhi rivolti al cielo, fischiettando un motivetto allegro.
Si mise ad ascoltare i suoni della natura: il gorgoglìo del ruscello, il frinire dei grilli nascosti nell'erba, gli uccelli e i loro cinguettii.
Spesso al signor Everdeen piaceva cantare per loro e gli uccelli lo ascoltavano sempre.
Per un momento tutto tacque, perfino le voci degli abitanti del Distretto non arrivarono più alle orecchie del signor Everdeen.
Egli si mise a sedere sulla roccia e inarcò le sopracciglia. Per altri due minuti che gli sembrarono un'eternità, l'unico rumore che giunse alle sue orecchie fu il ruscello.
Poi un urlo, non di adulto, ma di bambino. Forse la sua bambina!
Ripose in fretta l'erba saetta nella bisaccia di cuoio, corse più veloce della luce e in un minuto fu di fronte alla rete elettrificata.
Non tese nemmeno le orecchie per captare un eventuale ronzio, la attraversò e facendo lo slalom tra i passanti, che gli gettavano occhiate divertite e sorrisi pieni di comprensione, e arrivò a casa.
Le urla della piccola nata giungevano ora più chiare alle sue orecchie, e il signor Everdeen, che si scagliò letteralmente contro la porta per la fretta, per poco non finì contro il dottore che era esattamente lì dietro ad aspettarlo.
L'anziano gli rivolse un sorriso formato dagli unici quattro denti rimasti e gli battè una pacca sulla spalla.
« Congratulazioni, è una bella femminuccia. » Detto questo, se ne andò in cucina e si versò dell'acqua in un bicchiere.
Il signor Everdeen non aspettò un secondo di più ed entrò nella camera dove la moglie stava stringendo in un abbraccio affettuoso un piccolo esserino gongolante, avvolto da una leggera copertina verde menta.
« Oh, Peter! Credevo non tornassi più. » Disse sua moglie ridendo e facendogli segno di avvicinarsi.
Peter Everdeen lasciò cadere la bisaccia su una sedia di fronte al letto e si sedette accanto alla moglie.
La prima cosa che fece quando vide la bambina, fu un sorriso. Perché il signor Everdeen era cosi, qualunque momento era buono per un sorriso e sua figlia gli comunicava già tanta simpatia.
Sarebbero andati molto d'accordo. Passò le punte delle dita sulla guancia della piccola e rise un po' quando lei le mostrò un sorriso privo di denti. 
« Allora Peter, che nome gli vuoi dare? Sono troppo stanca per decidere, il parto non è stato proprio facile e ho bisogno di riposo. » Concluse stancamente la donna porgendo delicatamente al marito la bambina.
Il signor Everdeen l'afferrò come se fosse fatta di cristallo e la guardò in preda al panico: che nome poteva dare a sua figlia?
Provò a cercare un po' di aiuto nella moglie ma questa aveva chiuso gli occhi e stava respirando lentamente, addormentata. Rosa? Miele? Dolcetta? No, no, no! Ma che stava pensando! Dolcetta!? Bah, come gli era saltato in mente un nome del genere?
Si guardò in giro per cercare qualcosa che lo ispirasse e puntò lo sguardo sulla bisaccia.
Dentro c'erano tutte le erbe che aveva raccolto quel giorno, inclusa... L'erba saetta... Katniss. Si, pensò, quello era il nome giusto. Katniss. Suonava bene!
Guardò la bambina che aveva afferrato dolcemente il suo dito e lo stava abbracciando come fosse un peluche. 
« Katniss. » Ripetè Peter alla figlia, come se cercasse il suo consenso.
La bimba sembrò capirlo e gli sorrise poi chiuse gli occhi e, come la madre, si addormentò.
« È un bel nome, Katniss. » Il signor Everdeen si voltò verso la moglie che doveva aver ascoltato tutto nonostante fosse stremata. 
L'uomo le lasciò un leggero bacio sulla fronte e ripose la bambina addormentata dentro la culla.
Rimase ad osservarla per un tempo che gli sembrò infinito. 
Si, pensò, è un nome proprio speciale.
~
 
Ciao a tutti ^^ 
Finalmente sono tornata all'attacco con una nuova storia!
Non chiedetemi come mi sia venuta in mente un'idea del genere, perché non lo so nemmeno io xD
In pratica ero sull'autobus e dietro di me c'era una donna con un passeggino e... Ok, l'ispirazione mi ha giocato un brutto scherzo! ahahahah :')
Questa sarà una raccolta di OS sulle nascite dei personaggi che mi sono piaciuti di più. 
Non so ogni quanto aggiornerò perché a breve ci saranno gli esami e di tempo ne avrò poco :(
Spero comunque che vi piaccia, che non risulti troppo banale e che recinsiate in tanti <3
Specialmente se avete delle critiche positive da fare sarò ben disposta ad ascoltarle :D
E ora... Buh! Non ho nient'altro da dirvi, baci,
 
Giulia =)
  
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