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Autore: A c q u a m a r i n a_    01/06/2013    3 recensioni
Sgranai gli occhi, chiudendoli poi rassegnata. Forse con la mia morte i continui delitti si sarebbero fermati e la gente avrebbe potuto vivere in pace. Se così fosse stato allora preferivo morire. Quel terribile e buio razzismo, magari, sarebbe finito.
[Accenni Chessshipping, One_Shot, 569 words. Happy End!]
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Touko, Touya
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
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I will not die_
                                                                              Dont' close your eyes 'cause your future is ready to shine.

Gemetti, cadendo a terra esausta. Quel tremendo dolore mi assalì di nuovo, bruciando come una ferita immersa nell’acqua del mare. Un ben saldo colpo di frusta mi incitò a rialzarmi, mentre oscure voci minacciavano di uccidermi. Piena di ferite a stentò riuscì a rimettermi in piedi, accasciandomi ad un albero.
“Muoviti, stupida bambina.”
Un’ altra frustata mi colpì sulla schiena, ormai quasi insanguinata. Avrebbero potuto uccidermi in qualunque momento, perché contrariamente a me avevano in tasca due affilati kunai*.
“Perché proprio io e i miei genitori?” mi chiedevo in quel momento, tentando di non lasciare che la disperazione prendesse il sopravvento su di me.
Certo, non eravamo mai stati una famiglia apprezzata, anzi da tutti venivamo presi in giro. Inoltre, per via della mia scarsa situazione economica tutti i miei compagni mi deridevano, guardandomi dall'alto in basso e talvolta cercavano anche di farmi del male. Uno solo tra essi mi osservava con curiosità, senza mai battere ciglio.
Ero ancora immobile, immersa nei miei pensieri, quando il kunai di uno dei rapitori mi sfiorò il collo.
“O ti muovi o ti ammazziamo, decidi tu.” Sghignazzava, come se ci provasse gusto a fare ciò.
Digrignai i denti, avanzando dritta e seguendo gli altri “assassini”. Le mie mani vennero legate da una corda robusta, stretta così tanto da farmi sanguinare le dita.
“Dove mi state portando?” chiesi, con un filo di voce.
“Davanti al crepaccio: lì guarderai in faccia il terrore della morte.”
Sgranai gli occhi, chiudendoli poi rassegnata. Forse con la mia morte i continui delitti si sarebbero fermati e la gente avrebbe potuto vivere in pace. Se così fosse stato allora preferivo morire. Quel terribile e buio razzismo magari sarebbe finito.
Immersi nella foresta ormai scura, illuminata solo dalla nitida luce biancastra della luna, attraversavamo gli alberi scuri, che ricoprivano il cielo blu.
Continuai a tenere chiusi gli occhi, avanzando senza paura in avanti, dove sentivo le terribili voci dei tre farabutti. Avevo solo dodici anni, perché avrebbero dovuto uccidermi? Perché la mia famiglia era stata “sterminata” completamente? Perché, diamine!
“Siamo arrivati, piccola bambina. Sei pronta a morire una volta per tutte?”
Ancora con le mani legate non mi mossi, né pronunciai parola.
Sentì le ombre degli assassini avvicinarsi a me, sghignazzando: ero pronta a tutto ormai.
Improvvisamente però dei gemiti interruppero i miei pensieri. Sentivo dei calci falciare il cielo, ma con gli occhi ancora chiusi non riuscivo a vedere niente: non li avrei riaperti finché tutto non sarebbe passato.
“Pfiuf! Ce l’ho fatta in tempo!” esclamò un ragazzino, nel silenzio creatosi in quel momento.
Aprì di scatto gli occhi, sbarrandoli: riconoscevo quella voce! Mi girai e finalmente lo vidi: capelli scuri, occhi color nocciola, pelle bianca: Touya.
“Ehi, va tutto bene?”
In quel momento il mio corpo rimase immobile, ma sul mio volto apparve un debole sorriso di gratitudine. Caddi a terra, priva di forze. Il ragazzino però mi prese al volo, sorridendomi.
“Ora non sei più in pericolo.”
Non seppi cosa rispondere, ma trovai tutto ciò così incredibilmente strano. Bello e impossibile.
“Grazie.” Pronunciai con un filo di voce.
Egli ricambiò il sorriso e mi prese in braccio, salendo su un albero.
“Io non ti ho mai disprezzata. Sei come me e come tutti, non è giusto che la gente ti prenda in giro e addirittura si spinga ad ucciderti. Tu non sei una semplice persona, Touko.”
Mi asciugai le lacrime, sorridendo candidamente. Ormai le ferite sembravano non bruciarmi più.

*coltello, quello che usano i ninja.

Note dell’Autrice:
Salve a tutti!!
Eccomi con una nuova storia!!
Beh forse non dovrei essere così entusiasta!!XD
Chi si sarebbe mai aspettato una storia leggermente violenta?
Scrivo sempre Fluff e questa volta volevo fare qualcosa di drammatico… alla fine però il finale è sempre Fluff!! Per questo metterò Ratring Giallo… poi ditemi voi se è Arancione!!!
Come sempre per le mie Touko x Touya (cosa ci si poteva aspettare da me?) è AU, perché non ci possono essere i Pokémon in questa storia dai. ù_ù
Vi prego di esprimere un vostro parere su questa One-Shot, perché è la mia prima di questo genere e ci tengo particolarmente!!
La dedico a tutti i Chessshippers in particolare a Lisa, a Yume e alla Coffee. :)
Ora vi lascio alla lettura!!!
Recensite numerosi!!
Ringrazio chi leggerà/recensirà/metterà la storia nelle seguite/ricordate/preferite.
Un Bacio
 
*Ludo_chan*

P.S: Sono l'ex Kuroitsuki_, ora ho cambiato nickname con A c q u a m a r i n a_ :)
  
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