Ma tu non sei mai tornato

 
 
Era una mattina di Maggio quando te ne sei andato.
Eri deciso a combattere contro quei nuovi nemici, a sconfiggerli, perché tu eri il Principe dei Saiyan e non potevi tirarti indietro. Sapevo che non l’avresti fatto.
Avevi indossato la Battle Suite, la tua solita espressione risoluta in volto, incurante del mio sguardo preoccupato che ti perforava la nuca.
Forte e inattaccabile.
Allora perché ti sei fatto ammazzare, Vegeta?
Mentre uscivi dalla porta di casa, per andare a fare quello per cui eri nato, combattere, ti avevo seguito ma, nonostante avessi sentito i miei passi dietro di te, tu non ti eri voltato.
« Vegeta! » avevo urlato, ferma davanti alla porta aperta.
Ti eri fermato, ma avevi continuato a guardare dritto davanti a te.
« Cosa c’è, donna? » avevi domandato, con voce bassa e roca.
« Tornerai? »
Più che una domanda, sembrava una supplica.
« Ovviamente. Aspettami, tornerò. »
Nonostante non potessi vederti in faccia, ero riuscita a figurarmi fin troppo bene il ghigno strafottente che ti aveva sicuramente increspato le labbra prima che spiccassi il volo.
Avevi detto che saresti tornato, mi avevi detto di aspettarti. Ed io lo avevo fatto.
Avevo messo a dormire Trunks e avevo passato la giornata seduta sulla soglia di casa, fissando il cielo nella speranza di vederti comparire, coperto di ferite magari, ma vivo.
Invece nessun puntino luminoso aveva attraversato il cielo.
I miei occhi avevano visto solo il grigio il piombo che precede la pioggia.
 
Sono passati dieci anni da quel giorno di maggio.
Dieci anni, eppure mi sembra di sentire il rumore dei tuoi passi leggeri nei corridoi della Capsule Corporation, quando tornavi dall’ennesimo allenamento.
Purtroppo, è solo un’illusione.
Sono passati dieci anni, ma il cielo è grigio esattamente come quel giorno. Plumbeo, ricoperto di nuvole cariche di pioggia.
Aspettami, tornerò.
Mi siedo, come allora, davanti alla porta, fissando la coltre di nubi.
Sono dieci anni che passo l’anniversario della tua scomparsa seduta qui, nello stesso identico punto, a sperare di vederti comparire in cielo. È stupido, lo so, eppure quella speranza, seppur affievolita da anni di delusioni, mi obbliga ad aspettarti.
Perché io mi fido di te. So che tornerai.
A volte, mi pare di vederti arrivare, con la tua solita aria risoluta e un sorrisetto appena accennato sul volto, tanto che sono quasi sul punto di dire: « Era l’ora, Vegeta, quanto ci hai messo a tornare! » Ma prima che possa anche solo aprire bocca, la tua immagine svanisce e capisco che si trattava solo di uno scherzo della mia mente.
Anche oggi, mi sembra di vederti, in mezzo a quel nulla.
« Vegeta… » mormoro, incapace di trattenermi, allungando una mano nel vano tentativo di afferrare quella che, mi rendo conto, è solo una proiezione della mia mente.
Mi sembra quasi di sentire la tua voce: « Sono tornato, donna, cosa c’è per cena? »
Per un attimo chiudo gli occhi, illudendomi che sia tutto reale, che tu sia di nuovo qui con me.
Aspettami, tornerò.
E allora ho aspettato.
Ma tu non sei mai tornato.
 
 
Angolo Autrice
 
Ehm, ciao ciao, sono tornata! ^.^
Questa è la prima Mirai!Bulma/Mirai!Vegeta e… è una schifezza -.- Boh, non mi piace :/ L’ho riguardata mille volte, ma non riuscendo a cambiarla in meglio, ho deciso di pubblicarla così.
Va be’, avevo voglia di tristezza :’)
Spero che possiate apprezzarla nonostante la mia inesperienza nel campo e che mi lasciate qualche recensione ^.^
A presto!