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Autore: KillerQueen86    01/06/2013    1 recensioni
Il fumo diventava sempre più denso e l'aria insopportabile da respirare, Donna imperterrita continuava a chiamare suo nonno ancora intrappolato macchina, era terrorizzata, del resto chi non lo sarebbe in un caso come questo.
Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Martha Jones, Rose Tyler
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell'autore: Avevo detto che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo, ma sorpresa, sorpresa ho scritto tanto da farlo diventare il penultimo. Prometto che l'ultimo arriverà quanto prima.

Buon divertimento.

 

 

Capitolo III

Sacrifici

 

Luke portò al tavolo del laboratorio, un po’ di attrezzi, mentre Rose tentava di collegarli con le informazioni, datele dal Dottore.

"Sei sicura di sapere cosa stai facendo?" chiese il giovane soldato guadandola.

"Oh, si … beh più o meno" spiegò senza perdere la sua concentrazione.

"Certo che con il cacciavite sonico sarebbe stato tutto molto più veloce" si lamentò a denti stretti, senza fermarsi mai.

"Il cosa?" chiese il giovane genio confuso.

"Cacciavite sonico, un piccolo giocatolo, che sono sicura amerai" rispose lei sorridendo.

Era incredibile il loro collegamento, non solo il Dottore le aveva dato tutti i dati per costruire quello che gli serviva, ma poteva percepirlo nella sua mente anche a distanza, e questo lo trovava una cosa fantastica.

 

Approfittando dell'intrusione dell'Unit nella fabbrica, il Dottore riuscì a intrufolarsi, superando i Sontarans. Entrati in uno dei corridoi, lasciò andare avanti l'Unit comandata dal Colonnello, mentre lui si fermò.

"Donna, resisti" disse al telefono per poi rimetterlo in tasca, prese il suo cacciavite sonico, mentre Martha lo raggiungeva.

"Scusa, non seguiamo il Colonnello?" chiese Martha.

"Nooo, io e te, Martha Jones, proprio come ai vecchi tempi" disse puntando il cacciavite un po’ da per tutto.

"Tecnologia aliena, da questa parte" disse puntando il sonico dalla parte opposta presa dall'Unit.

"Dov'è Rose?" chiese Martha dietro di lui mentre continuavano a camminare.

"Oh, beh è a casa, sai com'è Jackie" mentì, continuando a guardare davanti a lui.

Non poteva rischiare che Rose fosse scoperta, lei era il suo asso nella manica, mentre lui riportava Donna sulla Terra e trovava ciò che i Sontarn tenevano la sotto, la sua Rose poteva continuare tranquillamente il suo lavoro, senza essere disturbata.

Riusciva a sentirla nel fondo della sua mente, era una bella sensazione, stava quasi dimenticando quanto era bello condividere con qualcun altro un legame così profondo. Era un po’ preoccupato, non lo nascondeva, nessun essere umano avrebbe potuto mantenere un legame così duraturo, e non sapeva ancora quanto la mente di Rose avrebbe sopportato, visto ciò che era successo con il Maestro.

Si costrinse a concentrarsi su quello che stava facendo, seguito da Martha, continuò a camminare, seguendo il segnale del suo cacciavite, scesero le scale arrivando in un corridoio buio, le luci si accesero a loro arrivo.

"Niente Sontarn, quaggiù, sono tutti in battaglia" disse puntando il cacciavite attorno a sé.

"Ecco ci siamo" disse andando verso fine del corridoio.

Entrarono in una stanza nascosta e la prima cosa che vide fu la vera Martha Jones distesa attaccata ad uno strano aggeggio.

"Oh Martha mi dispiace" disse correndo nella sua direzione e controllando le funzioni vitali.

"Sei ancora viva" disse sollevato, sentì un clic alle sue spalle, si voltò notando la falsa Martha che gli puntava una pistola.

"Dovrei essere sorpreso?" chiese ironicamente, tornando a concentrarsi sulla vera Martha.

"Vorresti una pistola adesso?" chiese la falsa Martha.

"Per niente" rispose tranquillamente senza dare peso all'arma puntata alla sua tesa.

"Ho bloccato io il lancio dei missili, tutto questo tempo" disse con soddisfazioni la falsa Martha, il Dottore si voltò a guardarla mettendosi le mani in tasca.

"Hai fatto quello che volevo" rispose con calma.

"Volevo fermare i missili più dei Sontarn, la Terra non inizierà una Guerra Intergalattica" disse iniziando a girare attorno al clone.

"Hai fatto il triplo gioco" continuò con calma.

"Quando lo hai capito?" chiese lei infastidita.

"Quando?" chiese deridendola.

"Oh dall'inizio mia cara" rispose un po’ divertito.

"Contrazione ridotta dell'iride, perdita di capelli sulla tempia sinistra e francamente puzzi" disse fermandosi ad analizzarla.

"E come avere una maglietta con scritto Clone" continuò muovendosi nuovamente verso la vera Martha, ponendosi dietro la sua testa.

"Anche se non davanti al Capitano Jack" disse ancora mentre il clone lo guardava confusa.

"Ti ricordi di lui? Lei ti ha dato la sua memoria" disse indicando la ragazza incosciente.

"Per questo i Sontaran dovevano proteggerla, per tenerti nell'Unit, Martha Jones ti sta tenendo in vita" disse il Dottore sfilando dalla testa della vera Martha un congegno, questo fece perdere il controllo del clone, che con un forte dolore al petto lasciò cadere la pistola.

 

Orami mancava poco, stava per finire il suo lavoro, ed era molto soddisfatta, sapeva, grazie alle notizie del Dottore che aveva fatto un buon lavoro.

"Perché costruire tutte queste cose, se era d'accordo con i Sontaran?" chiese Ross.

"Beh, per lo stesso motivo per cui ha costruito questo posto, vero?" chiese conferma Rose guardando il giovane che si fermò a guardarla imbarazzato.

"Si sentiva solo, la solitudine può essere così forte da fatti commettere tante stupidaggini" continuò la ragazza tornando a concentrarsi sul suo lavoro.

"Non potete capirlo" disse il ragazzo mortificato.

"Credimi ho visto il tuo stesso sguardo tante di quelle volte da riconoscerlo subito" continuò ripensando al suo Dottore.

"Roseee" sentì la voce del Dottore avvicinarsi, poco dopo fece il suo ingresso con Donna e Martha, che indossava il suo,ì capotto.

"Martha, perché?", chiese confusa.

"Lunga storia" rispose semplicemente.

"Allora a che punto siete?" chiese il Dottore dirigendosi verso il convertitore.

"Guarda tu stesso" indicò la ragazza con orgoglio.

"Luke mi ha dato una mano, avrei fatto in fretta con un cacciavite sonico, mi sono dovuta arrangiare" spiegò la ragazza con calma.

"Oh Rose Tyler, sei maledettamente brillante" le disse prendendola in braccio.

"A cosa serve quel coso?" chiese la rossa, facendogli sciogliere dal loro abbraccio.

"E' un convertitore di atmosfera" spiegò Rose.

Il Dottore lo prese, e seguito dagli altri corse fuori nel giardino.

"A cosa serve?" urlò Donna, mentre correvano.

"I Sontaran stanno cercando di trasformare la Terra nel loro personale nursery" spiegò di fretta Martha.

"Guardate Londra, non si riesce più a vedere" disse la rossa una volta in giardino.

"Donna, non ci pensare, risolveremo tutta la situazione" disse dolcemente Rose accarezzandole il braccio.

"Se riesco a impostarlo", disse il Dottore mentre continuava ad armeggiare con l'aggeggio.

"Dottore, hai detto che l'atmosfera s'incendierà" aggiunse Martha, il Dottore prese il telecomando e si mise accanto agli altri.

"L'ho detto, vero?" chiese retoricamente azionando l'aggeggio con il pulsante, strinse la mano di Rose aspettando la fiammata.

"Ti prego, ti prego, ti prego" pregò digrignando i denti aspettando la reazione voluta. Non passò molto che le fiamme iniziali si sparsero per tutto il cielo, quasi divorando il fumo.

Le fiamme lasciarono presto lo spazio ad un cielo sereno con poche nuvole bianche, mentre il fumo ormai era completamente scomparso. Donna, Rose e Martha festeggiarono abbracciandosi.

"Lei è un genio" disse Luke sconvolto.

"Davvero brillante" aggiunse Ross. Il Dottore, però, era ancora preoccupato, troppo teso, c'era qualcosa che non stava dicendo, una parte del piano che lei non sapeva.

"Ora siamo nei guai" disse prendendo nuovamente il convertitore e correndo dentro.

"Che vuoi dire?" chiese Rose seguendolo insieme con gli altri.

Il Dottore non disse nulla e corse fino alla stanza del teletrasporto, Rose si stava seriamente preoccupando, il Dottore sembrava che la stava tenendo fuori anche dalla sua mente, ed era una cosa che la rendeva nervosa.

Il Dottore entrò nel teletrasporto imbracciando il convertitore, si voltò verso di loro che si fermarono a pochi passi, e allora Rose capì le sue intenzioni.

"Non farai sul serio" disse stringendo i pugni.

"Donna, grazie di tutto, Martha anche a te" disse evitando il suo sguardo.

"Luke, fai qualcosa di buono nella tua vita, fatti aiutare da Ross" disse guardando il ragazzo, per poi tornare a sistemare il convertitore.

"Dottore, non farlo" urlò Rose con le lacrime agli occhi e la rabbia che cresceva.

"Questo è un addio" disse Donna sorpresa.

"I Sontaran non si arrendono mai, si staranno preparando per la guerra" disse guardando le altre due ragazze.

"E poi ecco, ho ricalibrato questo sull'aria di Sontaran" continuò a spiegare, Donna e Martha si avvicinarono a Rose che si sforzava di non piangere.

"Incendierai l'atmosfera" continuò Martha con voce grave.

"Dottore" disse guardandolo, e per la prima volta la guardò negli occhi.

Posò il convertitore e si avvicinò a lei, le prese il viso tra le mani e le sorrise tristemente.

"Oh Rose Tyler" disse per poi baciarla con dolcezza stringendola a sé. Rose si aggrappò a lui non volendosi più staccare, sapeva perché lo faceva, sapeva fin troppo bene che non poteva fermarlo, ma questo le stava spezzando il cuore.

"Mi dispiace" le sussurrò nella sua mente prima di allontanarsi nuovamente.

"Invialo, usa il teletrasporto, fallo attivare da solo, mettici un timer" suggerì Martha, mentre riprendeva il convertitore.

"Non posso" rispose semplicemente.

"Perché no?" chiese Donna tristemente.

"Perché deve dargli una possibilità" rispose Rose per lui, le sorrise un ultima volta e scomparve.

Rose strinse i pugni arrabbiata e addolorata, non poteva fargli questo, non poteva semplicemente andarsene via, si voltò verso Luke e si avvicinò.

"Ti prego dimmi che puoi fare qualcosa, dimmi che possiamo salvarlo" lo pregò.

"Io … io …" tentò di parlare il ragazzo.

"Ti prego" continuò ancora Rose disperata.

Luke la guardò sentendosi in colpa, poi si voltò verso il teletrasporto.

"Forse c'è qualcosa che possiamo fare" disse con calma, si avvicinò all'aggeggio iniziando a lavorarci, mentre Rose scappò verso il laboratorio principale.

"Rose, dove vai?" chiese Donna preoccupata.

"A cercare un timer" urlò senza fermarsi.

"Non serve" disse Luke collegando l'ultimo filo, si sentì un bip provenire dal teletrasporto, Rose si voltò a guardarlo sorpresa.

"Cosa stai facendo?" chiese Martha.

"Una cosa intelligente" disse con calma accennando a un piccolo sorriso.

"Non farlo" disse la biondina.

"E' l'unico modo" schiaccio il pulsante scomparendo davanti a loro, al suo posto arrivò il Dottore cadendo a terra.

Martha fu la prima ad avvicinarsi assicurandosi che stesse bene, invece Donna gli diede uno schiaffo sul braccio per poi piegarsi sulle ginocchia e stringerlo.

Rose rimase ferma in mobile a osservarlo, aveva avuto così paura di perderlo da non considerare quello che Luke avrebbe potuto fare, quel ragazzo era morto anche a causa sua.

Incrociò lo sguardo con il Dottore, deglutì sforzandosi di non piangere, era stanca di piangere, il Dottore si avvicinò e l'abbracciò forte.

"Mi dispiace" disse aggrappandosi a lui e lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.

 

Fine

Capitolo III

 

Note finali: Scusate eventuali errori e altro, spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete  seguirmi, alla prossima con il quarto e ultimo capitolo.

   
 
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