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Autore: xlittlerevenge    01/06/2013    5 recensioni
"You got the kind of love that I want, let me get that.
And baby once I get it I’m yours no take backs.
Gon’ love you for life I ain’t leaving your side even if you knock it ain’t no way to stop it.
Forever you’re mine baby I’m addicted no lie.
I’m not too shy to show I love you, I got no regrets.
So baby whenever you’re ready..
When you’re ready come and get it.
I’ll be your soldier, fighting every second of the day for your dreams girl."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Aspettavo il treno che mi avrebbe riportata a casa e, per la prima volta, non ero entusiasta di tornarci. Seduta su una delle sedie in acciaio che occupavano la sala d’attesa dalla stazione, non facevo altro che guardare l’orologio sulla rozza parete.
In realtà non aspettavo che un ammasso di ferraglia mi riportasse a casa; aspettavo che lui corresse da me, che mi chiedesse scusa e che tutto tornasse alla normalità. Dopo la sera precedente, dopo quella brusca litigata, il nostro rapporto era in bilico.
Avevo sempre saputo che quella relazione sarebbe stata difficile. Diversi anni ci separavano, eppure io ci credevo; quello che avevamo costruito era sincero e reale.
L’unica cosa che riuscivo a pensare era quando sei pronto, vieni a prendermi.
Tornare a prendere me e il nostro amore. Lo avrei aspettato giorno e notte e sarei stata paziente, perché ce lo meritavamo.
Non potevo fermarmi, non potevo fare altro che amare quegli occhi, perché amavo il modo in cui mi guardavano e amavo il modo in cui mi faceva sentire importante.
Questo mi spingeva a restare: il modo in cui riusciva a farmi sentire apprezzata. Per la prima volta, provavo quella sensazione. Ho passato anni a rincorrere le persone, e mai nessuno si era fermato ad aspettare me. Lui sì.
Cavolo, se lo amavo, e odiavo il modo intenso in cui lo facevo; non mi davo limiti.
Ero dipendente dal suo affetto, dovevo ammetterlo. Non potevo mentire e non ero troppo timida per dimostrare quanto lo amo.
Era esattamente quello che avevo fatto in quei due anni: mettermi contro tutto e tutti e accettare le critiche che mi venivano fatte. Non avevo mai mollato, e questo per lui significava davvero molto.
Lo amavo troppo per provare a nasconderlo e il nostro amore non era finito.
 
Distolsi finalmente lo sguardo da quell’orologio; ero rimasta lì a fissarlo e trascinata dai pensieri mi ero scordata di leggerlo.
Soli 10 minuti prima della mia partenza, mi alzai e camminai verso il mio binario.
Tornai a pensare a quanto non volessi lasciare lì la mia felicità e tutte le promesse fatte.
Sei tutto quello di cui ho bisogno, Selena.Mi aveva detto Non ti lascerò andare giuro, resterò al tuo fianco.
Come potevo smettere di ripensare a quelle frasi? E non mi stavo illudendo. Ci credevamo ancora entrambi, avrei dovuto solo aspettare e sarebbe tornato a prendermi.
Sono sicura, anima e cuore, che non mi lascerai andare.Avevo risposto.
Quando qualcosa è giusta va fatta, ed io sentivo che non stavo sbagliando.
Camminavo sulle nuvole ogni volta che ci baciavamo, avevo le ginocchia deboli ad ogni suo sguardo. Era il mio angelo e volevo solo lui al mio fianco.
Non ero troppo giovane per definire queste sensazioni. Era amore. Vero amore.
Ce la faremo, oggi, domani e per sempre. Basta rimanere sinceri. L’ennesima promessa.
Supereremo tutto, ce la faremo, te lo prometto.Quelle frasi continuavano a girare, quasi come fossero un vortice, nella mia testa, e continuavano a creare confusione.
Chiusi gli occhi e portai le mani sulla fronte, decisa a fermare tutto quello.
Quell’amore mi avrebbe uccisa a lungo andare, ma ero felice. Dovevo solo aspettare che fosse pronto e fosse venuto a riprenderselo.
Sentii il fischio del treno in lontananza, lo vidi avvicinarsi pian piano e sentii il vento pungermi la pelle come fossero spilli.
Mi guardai attorno. Nessuna traccia, e per la prima volta mi passò per la testa che magari era davvero tutto finito.
Sospirai, trascinai dietro di me la mia valigia e una volta salita sul treno non mi spostai nemmeno di qualche centimetro dall’entrata senza smettere di fissare la porta principale.
Quando le due porte azzurrine si chiusero rilasciando un flebile rumore, rassegnata, andai a sedermi.
Poggiai la testa al finestrino, quasi incredula. Come sempre, le mie certezze erano svanite.
Presi il cellulare dalla mia borsa, lo rivolsi verso di me e controllai se ci fosse un messaggio o qualche chiamata persa; niente di tutto questo.
Mi rivolsi all’apparecchio come se fosse vivo e dissi ad alta voce -Ti prego, almeno chiamami, dai, non puoi lasciarmi così.- Aspettai qualche istante, speravo squillasse e pronunciai –Stupido idiota.-
Girai a guardare a stazione dal finestrino, non eravamo ancora partiti e lui era lì.
Mi guardava sorridente e non riuscii a fare a meno di imitarlo. Poggiai la mano sul finestrino e lessi il suo labiale: scusa il ritardo.
Ti amo, replicai.
Fissai i suoi occhi, ancora sorridente, e ritrovai la felicità. Non sarei potuta scendere da quel treno, che iniziò lentamente a muoversi, ma ci eravamo lasciati nel migliore dei modi.
Finchè ci fossimo amati tutto sarebbe andato bene, saremmo stati abbastanza l’uno per l’altro e nulla ci avrebbe toccati. Non avrei dovuto versare lacrime, tutto si sarebbe risolto prendendo la sua mano.
Il cellulare vibrò, un messaggio, e sullo schermo lampeggiava la parola ‘Smile’.
Quell’idiota si era salvato nella rubrica così, l’esatto giorno in cui ci eravamo conosciuti. Aveva detto che sorridere sarebbe dovuta essere l’unica cosa che sarei riuscita a fare pensando a lui. Non si sbagliava: da quel giorno fu esattamente così.
“Non ho avuto modo di risponderti: ti amo anche io, buon viaggio.”
Era esattamente quello che mi aspettavo da lui.
Finchè ci fossimo amati sarebbe stato il mio guerriero e avrebbe combattuto fino alla fine per il nostro amore. 

Sono tornata, vi sono mancata?
Vengo al dunque, ho scritto questa os piccola piccola, non mi piace molto ad essere sinceri, ma credo che meriti di essere postata e che non sia giusto lasciarla nel pc, come troppe storie.
Ringrazio Ludo per averla riletta e perfezionata al posto mio, non ne avevo alcunissima voglia, ma lei ha detto che ne valeva la pena, quindi grazie :3
Spero vi piaccia, lasciate una recensione :)
Marti
<3
  
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