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Autore: Whiteney    01/06/2013    10 recensioni
"-Ovvio che ero arrabbiata con te, Gajil! –Urlò, avvicinandosi a lui, poggiando la mano libera sul letto- Hai finito tutto il sacchetto di stecche al cioccolato che avevo portato!-
Continuò lei, riducendo gli occhi a due fessure, mentre il moro si allontanava con nonchalance dal suo viso –giusto per evitare di cadere in tentazione-, assumendo un espressione di finta sorpresa.
-Oh, mi dispiace Gamberetto, credevo fossero un omaggio!-"
≈GaLe≈
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Choco Love


Levy McGarden se ne stava comodamente seduta sul letto della sua camera di Fairy Hills: cuscino sulla schiena, libro sulle gambe, un vento tiepido che entrava dalla finestra aperta, il rumore delle foglie che oscillavano e una confezione di stecche al cioccolato sul comodino al suo fianco. Non c’era niente di meglio che leggere un buon libro sgranocchiando qualcosa di altrettanto buono, ne aveva sempre una scorta segreta, di quelle prelibatezze, nella sua camera, ma non si azzardava mai portarsele dietro o ancora peggio alla Gilda –soprattutto dopo quello che era accaduto ieri!-, perché sapeva che una volta tirati fuori, non avrebbe avuto un attimo di pace: si passava dalla domanda più classica “Levy, me ne dai uno?”, alla più esasperante “Levy-Chan, ti prego dammene uno! Ehi, l’ho chiesto prima io!” per poi passare alla più fastidiosa “Oi Gamberetto, dammi un po’ ‘sti cosi!”, con il risultato finale di un libro non ancora iniziato, e i dolcetti finiti, grazie soprattutto alla bocca larga di quello stupido Dragon Slayer!.
Il ricordo dello sguardo strafottente di Gajil la fece distrarre, tant’è che si ritrovò a finire una pagina di libro senza capire il senso di quello che c’era scritto. Lo maledisse a mezza voce, già stranita con lui, per poi prendere un profondo respiro, chiudendo gli occhi e poggiando il capo al muro, lasciando che il vento leggero entrasse nella sua camera, mentre il rumore dei fogli di libri aperti si fondeva con quello delle fronde degli alberi, creando così un suono piacevole alle sue orecchie che tanto amavano il rumore delle pagine che venivano sfogliate.
Afferrò una prelibatezza al cioccolato, infilandosela in bocca e masticando con studiata lentezza, volendoselo gustare, quando il viso di Gajil ripiombò di nuovo nella sua mente; arrossì istintivamente, sia per la rabbia che per l’imbarazzo di ritrovarsi sempre a pensare a lui.
Serrò di più le palpebre, ficcandosi un altro dolcetto tra le labbra, masticando qualche maledizione a mezza voce che paragonava il cervello di Gajil a qualcosa di molto piccolo.
<< Gajil... >>
Bofonchiò corrugando la fronte, senza motivo apparente, al nulla della stanza.
<< Dimmi Gamberetto >>
Levy emise un urlo di sorpresa, mentre, con un gesto poco aggraziato, cadeva giù dal letto seguita a ruota dal suo libro, ritrovandosi improvvisamente a terra, stesa, con le gambe fasciate dalle calze arancioni che le arrivavano poco sopra il ginocchio ancora sul materasso, gli occhi spalancati e puntati su un Gajil che se la rideva, sguaiatamente.
La ragazza gonfiò le guance, offesa, poggiando il libro sul comodino e con l’intenzione di alzarsi, ma il moro la precedette e con una mano sola l’afferrò –con sua grande sorpresa- delicatamente, per poi posarla sul letto, facendola rimbalzare sulle molle.
Lei lo guardò per qualche secondo, ancora disorientata, mentre lui ricambiava lo sguardo con un ghigno divertito sul volto.
Scosse la testa, tentando d’ignorare la mano di lui ancora serrata attorno al suo polso, per poi guardarlo come peggio poteva, mandandogli milioni di sguardi di fuoco che lui ricambiò sempre con quel ghigno divertito, fino a quando non esplose.
<< Perché diavolo sei in camera mia, Gajil?! >>
Chiese lei, furente, stendendo il braccio libero lungo il fianco, mentre quello intrappolato era poggiato sul materasso. Lui ghignò di nuovo.
<< Così... ieri te ne sei andata sbattendo i piedi, tutta infuriata con me, e volevo vedere cosa era successo al Gamberetto, è vietato essere gentili? >>
Domandò con un ghigno, mentre la ragazza assottigliava gli occhi, con un palese tic al sopracciglio.
<< Ovvio che ero arrabbiata con te, Gajil! –Urlò, avvicinandosi a lui, poggiando la mano libera sul letto- Hai finito tutto il sacchetto di stecche al cioccolato che avevo portato! >>
Continuò lei, riducendo gli occhi a due fessure, mentre il moro si allontanava con nonchalance dal suo viso –giusto per evitare di cadere in tentazione-, assumendo un espressione di finta sorpresa.
<< Oh, mi dispiace Gamberetto, credevo fossero un omaggio >>
Spiegò lui, senza poter far niente per nascondere un tono divertito nella voce. Levy sgranò gli occhi, avvertendo un forte impulso di scaraventargli in testa un libro grosso, grossissimo, ma non lo fece, si limitò ad alzarsi sulle ginocchia, approfittando del fatto che fosse seduto, per poterlo guardare –finalmente- dall’alto. Gajil spalancò gli occhi, sorpreso dal gesto, osservando il Gamberetto fissarlo con le mani sui fianchi, imbestialita. La cosa lo fece sorridere, era inevitabile per lui.
<< Non dire stupidaggini! Ora per colpa tua mi è rimasto un solo pacchetto! >>
Disse lei, alludendo alla confezione sul comodino contenete l’ultimo dolcetto. Gajil fissò prima la ragazza poi la stecca. Uno strano silenzio aleggiò nella stanza, prima che i suoi occhi rossi si riposassero di nuovo su Levy, ancora nella stessa posizione.
Alzò un dito, alludendo al comodino.
<< Posso mangiarlo? >>
Chiese pacatamente, esibendo il solito ghigno strafottente. Levy sbarrò gli occhi, fissandolo quasi fosse un essere paranormale, per poi esplodere nuovamente.
<< No, no che non puoi, quello è l’ultimo rimasto! E lo mangerò io! >>
Disse ormai rossa per la rabbia Levy, prendendo dalla confezione l’ultima delizia al cioccolato, mettendola tra le labbra, per poi ricadere mollemente sul materasso, incrociando le braccia e le gambe affusolate, guardando con aria soddisfatta il Dragon Slayer di Ferro, facendo dondolare il premio dalle sue labbra rosee, in segno di vittoria.
Pessima idea.
Capì di aver commesso un errore madornale un secondo dopo averlo fatto; vide gli occhi rosso sangue di Gajil spalancarsi un po’ più del normale, mentre fissavano ardentemente la sua bocca, quasi cono aria famelica. Levy sbarrò i suoi –di occhi-, mentre una linea di rosso vivo andava a delinearsi sulle sue gote; abbassò il volto, sentendo comunque il suo sguardo su di lei, più precisamente, sulle sue labbra.
Altri secondi di silenzio passarono, prima che si azzardasse ad alzare gli occhi su di lui, il cioccolato ancora in bocca, così come il rossore sulle sue gote.
Le venne quasi un colpo –che rischiò la vita allo stecco in bocca-, quando si ritrovò ad un palmo di naso il viso ghignante e famelico di Gajil, addentare l’altra estremità del suo tesoro.
Sentì il cuore perdere un battito, per poi partire a tutta birra, mentre il suo viso diveniva ogni secondo sempre più rosso.
Spalancò gli occhi, mentre questi andavano ad incrociarsi contro quelli rosso sangue di lui, che la guardavano con aria decisamente poco rassicurante.
Trattenne il respiro, mentre, con una lentezza inaudita, il Dragon Slayer addentava piccoli pezzi di cioccolato, mentre i suoi occhi non lasciavano andare quelli di lei. Levy ringraziò mentalmente Zeref di essere seduta sul letto, perché sentiva il corpo debole pronto a cedere al minimo alito di vento, o al primo tocco, ma non demorse, tenne gli occhi puntanti su di lui, fino a quando le loro labbra non si toccarono, e allora dovette aggrapparsi a lui, per non rischiare di cadere.
Ferro e cioccolato si mischiarono, dando vita ad un nuovo sapore da memorizzare per le sue papille gustative, che sembravano quasi fremere per la contentezza.
Strinse i lembi della sua maglietta, spingendolo con maggiore forza verso di lei, approfondendo il bacio, mentre le sue palpebre calavano lentamente.
Sentì la lingua di Gajil entrare nella sua bocca, combaciando perfettamente con la sua, iniziando a danzare; dapprima lentamente, quasi timorosi, per poi accelerare, con più foga e passione, e non smisero fino a quando non rimasero senza fiato, e dovettero staccarsi. Levy respirò affannosamente, ancora rossa in viso, mentre il moro davanti a lei ghignava –di nuovo- trionfante. L’azzurra lo guardò, confusa dalla sua espressione
veramente soddisfatta.
<< Ghi hi... –iniziò con un sorriso serafico, cingendo la vita della ragazza, facendo combaciare le loro fronti- ho preso due piccioni con una fava... >>
Disse lui stringendo la ragazza a sé, mentre quest’ultima lo guardava, realizzando solo in quel momento, di essersi fatta fregare l'ultimo stecco a sua disposizione da sotto il naso.
Aprì la bocca per ribattere, ma le sue parole vennero soppresse da principio dalle labbra di Gajil, che annullarono di nuovo la distanza tra loro.
Levy chiuse gli occhi, esasperata, lasciandosi andare.
Inutile, Gajil sarebbe rimasto sempre il solito idiota, ma che poteva farci, se il suo cuore aveva scelto lui?



 

Angolo Autrice
Salve Minna!
Ahahah, sì, un’altra GaLe (Mi viene spontaneo scrivere su loro due >-<) e sì, di nuovo l’idea parte da un disegno e ancora sì, il disegno
non l’ho fatto io ^.^
Ah, che posso dire? Tra un po’ inizio a vedere GaLe anche nei miei sogni! (Ho già sognato, almeno una volta, tutti i miei personaggi di anime e non preferiti, anche tutti insieme, e Fairy Tail ancora non vuole comparire XD) Veramente, mi sto rimbambendo, questi due sono così... non so... Kawai! >-<   
Insomma, non so come, ieri ho trovato milioni di immagini magnifiche che hanno quasi fuso il mio povero cervello, per quante idee mi stavano venendo -tutte insieme soprattutto- ma alla fine questa ha prevalso sulle altre *-*
E così eccomi qui!
Premetto che:
A) questa cosa non mi convince, anzi, penso faccia schifo...
B) l’ho iniziata ieri... ho meglio oggi... a mezzanotte e l’ho finita a l’una (No, non potevo continuarla oggi pomeriggio, perché quando un idea viene, se non la scrivo in quel momento preciso, non verrà più come volevo ç_ç) quindi potrebbe contenere un po’ di... cose insensate... chiedo umilmente venia...
e C)... non sparatemi per questo abominio che chiamo OS... ho già rimandato una volta la pubblicazione, non penso di riuscirci una seconda...
In poche parole: sì, fa schifo, no, per favore non mi uccidete e... recensite... per favore... anche se so che è alquanto schifosa come cosa... oh, ditemi se sono OOC (Io non ne ho idea U_U””) e se ci sono orrori...
Beh... mi eclisso! ^^” *Si butta dietro un muro di cinta fatto di cuscini e peluches (?)*
Ciao e
A preeesto
Whiteney (E sì, queste note potrebbero contenere frasi insensate... o quant’altro... gommenne)

 

   
 
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