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Autore: ladyghostmilky    01/06/2013    4 recensioni
[Disney]
[Disney] Fan Fiction basata sul cartoon Disney. Dipper e Mabel Pines sono due fratelli gemelli di undici anni. Vanno a Gravity Falls per passare l'estate dallo zio. Gravity Falls è una cittadina dell'Oregon. Dipper trova un libro strano con sei dita e un numero 3 inciso sopra. Niente a Gravity Falls è quello che sembra.
(Fiction che inizia come il cartoon ma poi si sviluppa in modo diverso.)
Genere: Angst, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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     Benvenuti a Gravity Falls.
< Dipper!MABEL!Svegliatevi!FORZA!> la voce della madre dei due fratelli gemelli li fece sobbalzare, anche se era in soggiorno, la sentirono chiaramente.
< Eh! Oh! COSA!Sono sve...SVEGLIA! > urlò la ragazza dai lunghi capelli castani mentre cadeva dal letto e faceva prendere un infarto al fratello più giovane di cinque minuti.
< Mabel!? Tutto ok!? > la guardò sporgendosi poco dal suo letto per non cadere.
< Mabel e Dipper PINES! > tuonò la madre da dietro la porta lasciandoli ambedue terrorizzati. < Cinque MINUTI!Pronti per lasciare casa!Vostro zio Stan vi aspetta alla Stamberga a Gravity Falls! >
Dipper sospirò e si alzò di malavoglia.
Prese il suo berrettino marrone con una stella e se lo infilò in testa, senza spazzolarsi i capelli.
Mabel invece si stiracchiò, spinse via il fratello e si avviò verso il bagno.
< Spiacente Dippy, ma la precedenza va alle signoooore! > mise su un sorriso divertito facendo intravedere l'apparecchio per i denti mente poi spariva dietro la porta in legno dipinta di bianco.
< Mabel ma che diavolo!? > trillò lui davvero confuso ma poi fece spallucce e lasciò correre.
Dipper aspettò ben dieci interminabili minuti prima che la sorella uscisse dal bagno.
Non appena uscì sbuffò.
< Ce ne hai messo di tempo...! > si indignò un po', ma poi sospirò e ridacchiò allo sguardo scemo che la sorella gli riservò a quelle parole.
< Eh si, Dipper!Cose da donne! > annunciò lei con far stupido e vanaglorioso andando poi a vestirsi.
Non appena Dipper ebbe libero accesso al bagno si fiondò subito dentro e si sciacquò il volto guardandosi allo specchio per qualche istante.
Nell'istante in cui si specchiò ebbe la sensazione che i suoi occhi scintillarono di rosso, pensò subito ad un riflesso incondizionato della sua mente e ci pensò poco.
Non appena i due gemelli furon pronti e scesero le scale che li condusse all'ingresso, ecco che i loro genitori li spinsero fuori dall'uscio di casa.
< Fate buon viaggio e passate una bella estate a Gravity Falls!Salutatemi lo zio Stan!E mi raccomando, FATE I BRAVI! > ridacchiò la loro madre mentre si stringeva al marito e li salutava con un sorriso più che contento.
Non appena i genitori furono spariti dentro casa felici e raggianti, Dipper cominciò a percorrere il vialetto che li avrebbe portati alla fermata del bus che aveva come destinazione Gravity Falls.
< Non sembri contento Dipper, qualcosa non va?> inarcò un sopracciglio la sorella verso il suo interlocutore il quale aveva un broncio che faceva intendere che era piuttosto entusiasta di quel viaggio.
< Tutto ok, Mabel. Tutto ok... > sospirò e si portò una mano al volto cercando di farsi passare l'arrabbiatura.
A Dipper effettivamente non andava giù l'idea di essere mandati in un posto dimenticato da chissà chi, ma se ne sarebbe fatto una ragione.
< Bene Dipper... > inspirò e si stiracchiò la ragazza mentre poi gli diede una forte pacca sulla schiena. < ...Sarà una lunga estate, con: AMORI, MISTERI, SUSPANCE! > annunciò poi sussurrando con far misterioso.
< Eeeeee.... Un'estate piiiiena di rotture... > incrociò le braccia esasperato.
< Non dire così, guarda che non rinuncio mica ai flirt estivi eh! Vedrai, anche tu troverai qualcuno che ti ruberà il cuore, fratellino! > ridacchiò spensierata e noncurante mentre il bus che li avrebbe portati a destinazione iniziò a frenare davanti a loro e fermarsi con un acuto fischio.
Le porte del bus azzurro scuro si aprirono dopo pochi istanti e l'autista calò un secondo i suoi occhiali da sole per guardarli in faccia.
Dipper storse il naso ed annunciò.
< Ecco che inizia... La nostra luuunga e noiosa estate... > sospirò seccamente mentre saliva le scalette del bus.
Non sapeva quanto si sbagliava, la sua estate assieme alla sorella era appena iniziata e sarebbe stata indimenticabile.
Presero posto infondo al bus che era strapieno di gente, ma c'erano tre posti nelle ultime file.
< Mio! Il posto al finestrino è miooooooo! > urlò la giovane e si gettò praticamente a peso morto sul posto con far praticamente stupido, cadendo anche per terra.
< Oh, Mabel... Ma il posto non scappa! > sospirò Dipper un po' confuso.
< Oh davvero? Non si sa mai! > annuì con far dolce e stupido mentre sfoggiava un sorriso d'argento che faceva intravedere il suo apparecchio per i denti.
Dipper l'aiutò a rialzarsi e prese posto accanto a lei.
Mabel iniziò a guardare fuori per dare un saluto alla cittadina che non avrebbero rivisto tanto presto.
Ridacchiava mentre faceva l'elenco dei negozi e delle case.
< Ciao ciao, macelleria! Ciao ciao negozio di vestiti! Ciao ciao negozio di animali dove ho comprato l'ultimo pesce rosso che è finito nelle fogne! > si esaltava con poco la ragazza mentre Dipper si calò il berrettino sugli occhi e cercò di riposare, ma con il chiasso festoso che faceva la sorella, non ci riusciva.
Dipper roteò gli occhi e inspirò per poi calmarsi.
La guardò salutare  gli edifici uno ad uno, finché la città non svanì per dare il posto alla super strada.
Mabel era tutta un fremito ed era super eccitata da tutto quello, Dipper un po' meno.
< Cosa ci sarà poi di tanto interessante da vedere a Gravity Falls? > sospirò tra se e se mentre con un'aria pressocchè annoiata  si guardava in giro squadrando le persone da capo a piedi, immaginandosi le loro storie e i loro segreti.
Pensò che una signora in carne con un cappotto marrone e vestita di tutto punto, fosse in realtà un alieno con occhi rossi e lunghe file di denti acuminati, pronta a balzare addosso al primo mal capitato che avrebbe scoperto il suo segreto.
Poi la sua attenzione si rivolse ad un signore con dei lunghi baffi neri, occhiali da sole e un completo marrone a quadri.
Era magrissimo ed altissimo.
Dipper si chiese quale mistero egli potesse nascondere.
Magari era l'uomo nero, quello che la madre gli aveva sempre detto che avrebbe chiamato se non avesse finito di mangiare tutto il suo cibo nel piatto.
Inspirò e ridacchiò mentre si metteva una mano al mento e alzava un sopracciglio con sicurezza, era troppo immerso nei suoi pensieri.
Si destò quando un signore che stava alcuni posti avanti a loro si girò e gli sbraitò contro.
< Ehi!Ma chi ti ha insegnato l'educazione, un ornitorinco?! > gli occhi dell'uomo basso e grasso erano furibondi e puntavano proprio sul ragazzo il quale sbatté le palpebre e confuso si grattò il capo da sopra il cappellino.
< Signore...Non so di cosa lei stia parlando.... > sospirò davvero meravigliato.
L'uomo di tutta risposta si alzò e si diresse verso il ragazzo mollandogli nelle mani una carta appallottolata malamente.
Dipper aprì la carta con cura per paura di stracciarla.
Non appena il ragazzo ebbe aperto la carta, con sua grande sorpresa vide che sulla stessa vi era raffigurata una caricatura dell'uomo con cui stava parlando con un fumetto, su cui vi era scritto io puzzo.
< Ecco di cosa sto parlando! > sbottò lui mentre scosse rabbiosamente il capo e guardò male Dipper.
Il ragazzino non sapeva come discolparsi.
< N...Non sono stato io, GIURO! > fece spallucce.
< Ma la carta è arrivata da QUI. > annunciò il tizio storcendo il suo naso che sembrava il naso di un maiale.
< Ehm...Si? D-davvero? > chiese imbarazzato ed incredulo, poi capì che chi aveva lanciato la carta era accanto a lui.
< Mabel...? > strinse gli occhi un po' sconcertato.
L'uomo si sentì ignorato e ruggì andando via.
< Ragazzini d'oggi! Non sanno cos'è IL RISPETTO! > inveì e strinse la mano in pugno, poi l'agitò in aria mentre riprendeva il suo posto.
Mabel non appena il signore si mise al suo posto se la rise, ed emise un verso simile a quello di una gallina.
< Non è stato affatto divertente... > espose Dipper mentre la guardava con occhi davvero esasperati.
< Ohh che ne vuoi sapere tu di scherzi divertenti? Ahhh, lo capirai quando sarai più grande...FORSE! > inspirò e sorrise vanagloriosa.
< Uffa, odio quando fai così, dovresti saperlo... > strinse le mani in pugni un po' adirato dal comportamento della sorella, ogni volta era sempre la solita storia.
< Ahhhhw, Dipper! Non te la prendere....! Sei sempre il solito! > lo abbracciò e gli pizzicò la guancia con fare adorabile. < Sei il mio fratellino, dopotutto! > ridacchiò con far solare e spensierato mentre poi poggiò la testa sulle sue gambe.
< Ahhh, d'accordo... > sogghignò dolcemente e alzò le sopracciglia con far tenero e complice mentre guardava Mabel che ricambiava lo sguardo di intesa e complicità.
Dipper sospirò e cercò di addormentarsi come stava per fare Mabel con la testa sulle sue gambe.
Si tirò il cappellino sugli occhi, e sprofondò in un dolce sonno.
Il viaggio andò bene.
Mabel e Dipper erano ancora addormentati quando la voce squillante dell'autista li portò alla realtà.
< Sveeglia bella addormentata e principe! Siamo arrivati! > era piuttosto seccato.
Dipper saltò su e Mabel cadde in avanti.
< Ahio! Dipper! > sbuffò lei massaggiandosi la schiena ma poi si rialzò prontamente e guardò dal finestrino < Arrivati! Siamo arrivati! > trillò lei divertita mentre sbatteva i piedi per terra.
< Uff... > storse il naso lui mentre aveva già preso il suo zaino e quello della sorella. < Andiamo... Vediamo che bel posto ci attende... > sospirò e si trascinò giù dal bus con far seccato e scettico che sarebbe stato un bel posto.
Non appena sceso, constatò che erano solo alberi, infinità di alberi.
< Perfetto...! > sbuffò mentre cercò di andare a chiedere informazioni all'autista ma l'autobus per sua sfortuna ripartì davanti ai suoi occhi. < MAGNIFICO! > riprese poi mentre roteò gli occhi al cielo.
Mabel invece aveva preso a rotolare per terra sul manto erboso.
< Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh! ERBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! > ridacchiò divertita mentre ancora rotolava sotto lo sguardo disperato e seccato di Dipper.
Per un secondo, Dipper ebbe la strana sensazione che qualcuno o qualcosa li osservava.
Sentì un brivido percorrergli la schiena, mentre una folata di vento gli scompigliò i capelli per un secondo.
< Mabel...? > fece lui guardando verso la sorella, ma era sparita. Si preoccupò molto e iniziò a cercarla come un forsennato.
< MABEL!? > iniziò a chiamare allarmandosi mentre si addentrava nel bosco.
Il bosco era fitto, e poca luce filtrava dai grossi rami degli alberi.
Dipper si muoveva con cautela mentre quella folata di vento, che continuava a soffiare sul bosco gli metteva inquietudine.
I suoi occhi si aggiravano nella foresta alla ricerca della sorella, ma quello che vedeva erano solo arbusti e cespugli di differenti dimensione e forme. Qualcosa si mosse tra la fitta ombra degli alberi, un'ombra che lasciò molta inquietudine al giovane Dipper.
< Ma...Mabel? > azzardò di nuovo mentre continuava a camminare per la foresta con fare tra il disperato e preoccupato per la sorella e per quell'ombra che per fortuna sembrava essere sparita.
Cadde per terra inciampando in una radice di un albero secolare.
< Ah che botta! > sospirò mentre ai strofinava il naso con la mano, aveva urtato contro la corteccia di un albero, ed era davvero molto dura, sembrava diversa.
Non appena poggiò la mano dove aveva battuto il naso, ecco che sentì che la consistenza della corteccia non era normale.
Era fatta di metallo.
Aprì quello che era in realtà una specie di sportellino.
C'era una specie di pulsante e un cartellino con scritto
< Pulsante inutile... > lesse quello che vi era scritto e la voglia di premere quel pulsante era troppa.
Dipper si disse tra se e se, che dato che quel pulsante era inutile, poteva premerlo.
Esitò. E se invece fosse stata tutta una montatura? E se invece fosse successo qualcosa di straordinario o n
ei peggiori dei casi qualcosa di pericoloso? Dipper scosse il capo e spinse il dito su quel pulsante.
Sembrò non fosse successo nulla, ma dopo poco il terreno cominciò a tremare e una specie di passaggio segreto si aprì.
< B-Bottone inutile, huh? > deglutì e scese in quella specie di buca che si era aperta.
Trovò dentro un libro stranissimo.
Era un vecchio libro con una strana incisione sopra la copertina.
< Questa mano....HA SEI DITA! > restò davvero inorridito alla vista della mano con sei dita e un grandissimo tre inciso sopra.
Prese il libro e lo sfogliò.
Le parole che c'erano scritte dentro lo colpirono alquanto. 'Non fidarti di nessuno', queste parole stregarono Dipper e lo indussero a pensare cosa potesse significare tutto quello.
Continuò a sfogliare il libro e vide che c'erano raffigurate molte creature.
Gnomi, folletti, zombi, e diverse altre creature.
Restò a contemplarlo per un po' guardandolo attentamente dimenticandosi della sorella.
Sentì un urlo ad un certo punto, e vide qualcosa che gli saltò addosso e lo gettò a terra.
Dipper ebbe solo il tempo di gridare per poi accorgersi che era la stessa Mabel ad avergli teso un agguato.
< MABEL! > gli urlò furibondo con il cuore che gli esplodeva nel petto.
< Ah-ha!Te l'ho fatta, Dipper! Adesso dimmi? Non ti stai emozionando!? > ridacchiò con far infantile alzandolo dal terreno.
Dipper la guardò preoccupatissimo e sbuffò.
< Meno male che stai bene... Ma non farlo più, intesi?! Mi hai fatto prendere un colpo! > trillò Dipper e scosse il capo mentre si riprendeva da quell'infarto.
< D'aaaacccoooordo... > annuì con un sorriso semplice dei suoi che scaldò il cuore del fratello.
< Bene... > sospirò poi Dipper e si guardò intorno. < Dove siamo? > chiese interrogando la sorella mentre questa sembrava davvero non curarsi di dove i due fossero.
< A Gravity Falls, ovvio! > annunciò con un sorriso superbo dei suoi.
< Beh, grazie... Ma INTENDEVO IN CHE PARTE DEL BOSCO! Come facciamo aad uscire di qui, adesso? > sospirò il ragazzo mentre guardò la sorella piuttosto preoccupato della sua noncuranza.
Ad un certo punto, dalla fitta boscaglia si intradive un ombra che lentamente si avvicinava ai due fratelli.
Dipper iniziò a tremare e Mabel si strinse a lui indietreggiando.
< Non ti preoccupare Mabel, ti proteggo io... > sospirò lui deglutendo.
Non appena la strana figura saltò fuori, i due gemelli urlarono in preda al terrore abbracciandosi.
  
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