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Autore: Mrs_Tomlinson    02/06/2013    3 recensioni
–Bass ! Che cosa vuoi ? Hai smarrito la strada per l’inferno ? Bhe ti dico io dove andare. Le intimò la mora voltandosi e guardandolo dritto nei suoi occhi maliziosi color caramello. –Sempre dritto fino a sotto un tram. Concluse Blair con il sorriso di chi invece aveva affondato un bel colpo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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I'LL NEVER LET ANYBODY PUT ME IN A CAGE 


“Buongiorno Upper East Side, il sole è alto questa mattina e le prime foglie secche iniziano a cadere, è Ottobre cara Manhattan e questo vuol dire solo una cosa: c’è una sedicenne in meno a New York. Il motivo per cui mi sono svegliata così presto ? Non vorrei che la mia appena diciassettenne preferita rimanga da sola per tutto il mattino. È stata infatti avvistata girovagare tra la quinta e la cinquantasettesima  con uno Starbucks tra le mani, che voglia giocare a fare Audrey ? Questo è certo, voglio solo precisare una cosa: Attenta B come dice la cara Holly del cinema, i diamanti prima dei quaranta fanno volgare.
XOXO Gossip Girl.”

Blair lesse il messaggio, ma decise di ignorarlo completamente, niente e nessuno avrebbe rovinato il giorno del suo compleanno e,come faceva ogni anno, la mattina presto si recò da Tiffany e Co sorseggiando uno Starbucks, peccato che quell’arpia l’aveva già scovata. Non ci fece caso più di tanto. decise di rimanere rilassata, o meglio, non poteva fare a meno di rilassarsi davanti a tanti di quei gioielli da far sbiancare perfino Audrey Hepburn. I suoi occhi erano completamente rapiti dalle vetrine della famosa gioielleria tanto da riuscire quasi a sentire le note di Moon River provenire da quella splendida atmosfera che intorno a lei si stava creando. Con la mente rapita da quel favoloso luccicare dei gioielli sentì le sue gambe trasportarla all’interno dello splendido negozio. Quasi automaticamente, quando fu all’interno i suoi occhi si posarono sulla meraviglia più bella che lei avesse mai visto: la Erickson Beamon, era lì, davanti ai suoi occhi, sarebbe stata sua quella sera, Nate gliela avrebbe regalata e si sarebbe fatto perdonare, ne era sicura. Rimase per quasi quindici minuti osservando quella favolosa meraviglia senza staccare neanche un attimo gli occhi da ogni singolo diamante, ora le note di Moon River rimbombavano chiare e forti nella sua testa ed era certa che nessuno avrebbe rovinato quella giornata che era iniziata nel migliore dei modi. Certo, non avrebbe mai immaginato che nel nessuno non fossero compresi i diavoli. Ed eccolo lì il diavolo più odiato dell’Upper East Side nella sua splendida divisa da lavoro, indossava quel sorriso tirato più della fronte di Pamela Anderson solo quando doveva mettere nel sacco una sua vittima e, in questo caso, trascinarla fino all’inferno facendola cadere tra le sue braccia. Blair non si accorse subito della sua presenza ed era perfetto per Chuck, adorava coglierla di sorpresa. Il Bass-tardo si avvicinò piano alla sua preda fino a che lei non potè sentire i suoi respiri cingerle la nuca. In un attimo B capì quello che stava succedendo, ma non si voltò, non aveva più intenzione di perdere il controllo quando si trovava insieme a lui.
–Quella collana è perfetta. Le disse in un sussurro con il tono più seducente che il diavolo fosse mai riuscito a fare. –Sono sicuro che ti starebbe benissimo indosso. Continuò, Blair sentì le gambe farsi pesanti, sentiva che stava per cadere di nuovo nella sua trappola. –Anzi, staresti ancora meglio con solo  quella indosso. Concluse Bass con il suo solito sorriso di chi era riuscito a mettere nel sacco la sua preda. Blair alle sue parole sussultò indignata, era riuscita a riprendere il controllo della situazione.
–Bass ! Che cosa vuoi ? Hai smarrito la strada per l’inferno ? Bhe ti dico io dove andare. Le intimò la mora voltandosi e guardandolo dritto nei suoi occhi maliziosi color caramello. –Sempre dritto fino a sotto un tram. Concluse Blair con il sorriso di chi invece aveva affondato un bel colpo.
–Io in realtà avevo un'altra idea, potresti venire te con me nell’inferno, sai, lì fa così caldo che saresti costretta a spogliarti ! Rispose Bass senza perdere il suo sorriso.
–Neanche per sogno, non rifarò mai più l’errore di cadere nella tua sporca trappola. Ribbattè Blair con ovvietà.
 –Non eri dello stesso canto la settimana scorsa. Quando mi sussurravi di continuare ancora e ancora. Le ricordò Chuck sapendo di colpirla esattamente nel suo più grande punto debole. B appariva realmente in difficoltà, ma cerco di non darlo a vedere troppo, oppure il Bass-tardo avrebbe continuato con i suoi stupidi giochi di parole.
–Basta Chuck ! Non voglio più sentire il mio nome e il tuo nella stessa frase. Questo è il mio primo buon proposito per i miei diciassette anni. Affermò la ragazza non riuscendo a mascherare più di tanto la sua difficoltà nell’affrontare quella sfacciataggine sfrontata e senza scrupoli del diavolo più perfido e depravato che lei avesse mai incontrato. Chuck sorrise, sorrise come se stesse per sferrare il colpo che l’avrebbe messa definitivamente KO. Iniziò ad accarezzare lentamente la guancia della mora che stava diventando pian piano rossa come se un’imprevista vampata di calore l’avesse investita in pieno non appena le sue dita l’ebbero sfiorata.
–il tuo buon proposito ? Chiese Chuck ironico. Blair non riusciva più a muovere un muscolo, stava di nuovo per perdere il controllo. –Si dice che la strada per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni. Disse di nuovo sussurrando un Bass incredibilmente seducente. La ragazza sentiva di aver perso questa volta, non trovava più niente per ribattere, o meglio, non riusciva neanche più a muovere un muscolo. Era stata messa KO da Chuck Bass, era diventata di nuovo la sua preda numero uno. E la cosa che la faceva stare ancora più male era che stava continuando, giorno per giorno, ad apparire debole ai suoi occhi, stava mostrando tutti i lati di sé ad un Bass-tardo, cosa che non aveva fatto neanche con Nate, con il suo Nate.
–Smettila Bass! Sparisci, non finirò mai più a letto con te, puoi scordartelo ! E puoi anche andartene direttamente all’inferno. Disse Blair decisa schiaffeggiando la mano di Chuck che le stava accarezzando delicatamente il collo.
–Non ritornerò all’inferno senza di te, il diavolo non ritorna mai all’inferno senza la sua preda !  Rispose prontamente il ragazzo lanciandole una sfida.
–Per quanto mi riguarda puoi andare a cercare la tua sporca preda fuori dalla mia vita, magari nel tuo libro nero o sotto la gonna di qualche quarantenne riempita di botox. Io non sono una bambola da usare a tuo piacimento. Affermò Blair  facendo cambiare completamente tono a quella conversazione. Chuck avrebbe voluto dirle che lei non era come le altre per lui, che la voleva veramente, che provava qualcosa per lei. Ma qualcosa dentro di lui ,chiamato orgoglio, lo fermò.
–Ci vediamo stasera Waldorf. Disse il moro interrompendo la conversazione e girando i tacchi incominciò ad avviarsi all’uscita.
–Non sei invitato! Esclamò Blair infuriata.
–Questo lo vedremo. Sussurrò Chuck tra sé e sé facendo ricomparire il suo solito sorriso sul volto.
Perfetto, pensò la ragazza. La sua giornata era ormai completamente rovinata, il suo orgoglio si trovava calpestato sotto i suoi piedi e fu costretta a raccogliere i frammenti della sua autostima per riuscire a rimettere in moto il suo corpo e per cercare di far funzionare di nuovo le sue gambe. E tutto per colpa di quel diavolo di un Bass, era incredibile come riusciva a influenzare la sua vita in questo modo. Uscì dal negozio a malincuore e si avviò versò il ciglio della strada cercando di fermare un taxi per tornare a casa e consolarsi con dei croissant e una dose massiccia di autostima che poteva ricavare solo guardando per la cinquantesima volta “Colazione da Tiffany”.  Prese un taxi e si fece accompagnare a casa nella quale trovò Serena pronta a darle gli auguri felice come una Pasqua.
–Buon compleanno Blair ! Esclamò la bionda sprizzando felicità da tutti i pori, tanto da far diventare Blair nostalgica al pensiero che un’ora prima anche lei era così. Il sorriso di Serena presto divenne disappunto notando che la mora aveva la cera di chi aveva appena fatto un giro nell’inferno con il diavolo più perfido che abbia mai conosciuto. –Non era proprio la risposta che mi aspettavo. Continuò la bionda notando che Blair l’aveva completamente ignorata.
–Hai presente quando sei sicura che nessuno ti rovinerà la giornata ? Chiese B retorica. –C’è sempre qualcuno che te la rovina. Concluse con ovvietà, lasciandosi cadere sul divano di fronte a Serena.
–Immagino chi è stato a rovinartela, Chuck, vero ? Chiese la bionda sedendosi accanto alla ragazza che aveva appena preso un croissant dal vassoio della colazione e l’aveva iniziato a divorare. Alla parola “Chuck” sembrò quasi che il croissant gli fosse andato di traverso dalla faccia che fece, chiuse gli occhi, deglutì e iniziò ad espirare e inspirare. Serena capì che la crisi di nervi in stile Waldorf la stava per investire in pieno e i suoi occhi si riempirono di terrore velato.
–Non. Nominare. Quel. Nome. Disse Blair prendendo un profondo respiro ad ogni parola che pronunciava. Serena preferì non replicare, sapeva che la collera sarebbe esplosa da un momento all’altro e pensò che fosse opportuno posticipare l’esplosione più tardi possibile. Rimasero in silenzio per alcuni istanti. Ma S non ce la fece più a resistere, doveva sapere che cosa era successo.
–Perché ? Che ha combinato stavolta ? .
–è uno sporco diavolo ricattatore e cospiratore. Rispose Blair mentre guardava nel vuoto.
–Vorrei sapere perché te la prendi così tanto con Chuck, insomma lo sappiamo tutti che è fatto così. Affermò Serena prendendo le difese del ragazzo. B sentendo di nuovo pronunciare quel nome la fulminò con uno sguardo agghiacciante che fece rabbrividire anche se stessa. –Carissima Serena. Cominciò Blair sfoggiando il suo solito finto sorriso che nascondeva una nota di odio profondo. –lo sai cosa si dice in giro ? Chiese. Serena scosse la testa terribilmente impaurita dallo sguardo che stava sfoggiando ora la Waldorf. –Che quando parli del diavolo spuntano le corna. Affermò diventando seria, anzi arrabbiata in un lampo. –Quindi se continui a pronunciare quel nome depravato, sai cosa succederà ? Continuò a chiedere Blair facendo trasparire tutta la sua disperazione che si aggiungeva alla crisi di nervi che stava per avere.
–Comparirà quell’orribile sciarpa JPress ? Chiese S ironicamente facendo comparire un sorriso di circostanza sul suo volto.
–E tu verrai direttamente spedita all’inferno insieme a lui da queste mani. Concluse B mostrando le sue mani alla bionda che ormai sapeva di non poter più domare la sua crisi di nervi.
–Dai, basta, tu sei una Waldorf ! Non vorrai farti mettere i piedi in testa da un Bass, vero ? La incoraggiò S. –No, mai ! Se c’è una cosa che ho imparato da Audrey Hepburn è che io non appartengo a nessuno e nessuno può mettermi in gabbia. Rispose Blair riacquistando la sua sicurezza e la sua autostima in un baleno.
–Chuck Bass potrà ritornarsene all’inferno . Affermò Serena non accorgendosi di aver pronunciato il suo nome un’altra volta. Blair le lanciò un’altra occhiataccia, ma questa volta era diversa, non era di rimprovero, il broncio che aveva stampato sulla sua faccia era solo finto. Sapeva di doverla ringraziare per averle risollevato il morale in un batter d’occhio. Le due ragazze scoppiarono in una fragorosa risata che contagiò anche Dorota che si trovava in cucina e che aveva ascoltato la loro conversazione fino all’ultimo.
–Grazie ! Esclamò B all’amica dopo essersi fatta una lunga risata come non faceva da tanto.
–In fondo le amiche servono anche a questo ! Rispose Serena abbracciandola. Già, le amiche servono anche a questo, ma il loro rapporto era troppo forte per essere solo amicizia, loro si amavano come se avessero vissuto insieme per tutta la vita, lo avevano fatto. Loro non erano solo amiche, loro erano delle sorelle , delle sorelle legate come poche, ma ora è meglio non divagare perché questa è tutta un’altra storia !
 
                                                                                                                                                                 Holly: Tu credi che io ti appartenga?
                                                                                                                                                                 Paul: Si esattamente
                                                                                                                                                                 Holly: Lo so… tutti lo credono… il guaio è che tutti si sbagliano...
                                                                                                                                                                          (da: Colazione da Tiffany)

Spazio autrice *-*
Ciao ragazzi ! In questi giorni sono iperattiva e sto continuando a sfornare one shot,questa è completamente diversa però dalla prima che ho 
pubblicata, secondo me è ben riuscita, però ci terrei veramente tanto a sapere la vostra opinione e soprattutto ci tengo molto alla 
definizione del carattere dei personaggi quindi avvertitemi subito se sono OOC. Vi prego di recensire la mia storia, accetto naturalmente 
qualsiasi critica. Continuo a pubblicare one shot perchè vorrei sapere se sono pronta a scrivere una vera e prorpia fanfiction, quindi ho 
veramente bisogno della vostra opinine. Recensite in tanti. Comunque vorrei precisare che all'inizio nel messaggio di Gossip Girl c'è scritto
 che Blair si trova tra la quinta e la cinquantasettesima ed è esattamente dove si trova il negozio di Tiffany e Co realmente a Manhattan. 
Detto questo saluto tutti i lettori che hanno letto la scorsa shot e li ringrazio di cuore. Vi prego recensite in tanti, lo so, lo so, non 
smetterò mai di dirlo :P. Ciao a tutti *-*
  
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