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Autore: ManuBlackVIP    02/06/2013    9 recensioni
Kyungsoo vende dolci, ma nella sua vita da panettiere appare un ragazzo dalla pelle scura e dalle belle labbra che ogni sera passa al negozio.
*Effetti collaterali della lettura: può causare carie, aumentare il rischio di diabete, indurre il vomito di arcobaleni e causare paralisi facciale con sorriso permanente. o(≧▽≦)o *
[Traduzione]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo! ^.^ Così presto! XD
Vi propongo un’altra traduzione, sempre della stessa mitica autrice thisisthelastlie!!!
Io ho ADORATO questa oneshot! Kyaaa
~spero vi piaccia! *:.. o(▽≦)o ..:*



 



A Kyungsoo non piacciono i dolci, ma gli piace farli. Può sembrare ridicolo, ma ama svegliarsi prima del sorgere del sole insieme a sua madre per preparare cupcakes, muffins, biscotti e tutto quello che una piccola panetteria può vendere.

All’inizio, Kyungsoo non riusciva a trovare la giusta dose di dolcezza. Era o troppo dolce o non dolce abbastanza. Ma sua madre sorrideva, incoraggiandolo a provare di nuovo.
E così lui fece. Ancora e ancora e ancora, finché un giorno, quando morse un cupcake che aveva appena sfornato, si sentì come se fosse in paradiso. Era incredibile. Quasi perfetto, osava dire, e poté a stento trattenere la sua gioia di fronte al sorriso che comparve sul volto di sua madre quando assaggiò il cupcake.

Quello segnò l’inizio della carriera di “cupcake maker” nel loro piccolo negozio. All’epoca aveva sedici anni ed era orgoglioso.

Ora Kyungsoo ha 18 anni. E’ meno orgoglioso, ma ha più talento e cucina ogni volta che non è impegnato a studiare o con le attività scolastiche.
Resta nella panetteria fino a tarda notte, anche dopo che sua madre è già tornata a casa, per provare a perfezionare qualsiasi ricetta voglia sperimentare.

Si sta dedicando alle crostate. Sono divertenti da fare, ma Kyungsoo preferisce ancora i cupcakes tra tutti i dolci che vendono. Spende molto tempo per prepararli: il mix, la glassa, il loro aspetto.
Una mattina, Kyungsoo sta preparando un set di red velvet cupcakes, quando sente bussare alla porta d’ingresso. Si pulisce con cura le mani, pensando che si tratti di Baekhyun, il suo migliore amico, che di solito fa scivolare nelle sue tasche qualche vecchio biscotto, prima di fuggire via alle sue lezioni di canto.

Quando si avvicina, vede che non si tratta di Baekhyun. Lo straniero alla porta è più alto, più abbronzato e decisamente più bello. E gli manca l’eyeliner, senza il quale Baekhyun non esce di casa.

"C’è qualcuno qui?” chiede il ragazzo, bussando di nuovo, cercando di sbirciare all’interno. Ma non serve a nulla, le luci sono spente ed è difficile vedere dall’esterno.


Kyungsoo si chiede se debba rispondere o meno. Dopotutto, lo fa raramente; il cartello “CHIUSO” scritto in grandi lettere rosse dovrebbe essere segno che nessuno è al negozio. Nonostante Kyungsoo sia nel negozio, non vuole essere disturbato da persone che vogliono usare il bagno, persone che vogliono il pane in anticipo o altre scuse già sentite in passato.  

Ma c’è qualcosa nel ragazzo là fuori, che fa restare Kyungsoo fermo là, cambiando più volte il peso da una gamba all’altra, mentre pensa se sia il caso di rispondere.
Il ragazzo ha davvero belle labbra, con le quali, dopotutto, a Kyungsoo non dispiacerebbe parlare.  

Non si è accorto per quanto tempo sia fermo lì in piedi, fissando il ragazzo fuori dalla porta, finché il ragazzo non si arrende e accenna ad andarsene.

"Aish, perché tutti i negozi sono chiusi” mormora, passandosi una mano tra i capelli e voltandosi.

"Perché sono le sei del mattino” risponde Kyungsoo prima di potersi trattenere. La sua voce è più più alta di quanto intendesse e il ragazzo si ferma immediatamente, voltandosi di nuovo.

"C’è qualcuno qui?” chiede, gli occhi spalancati nel tentativo di scorgere qualcuno nel buio.

Kyungsoo sospira, mordendosi il labbro inferiore, sconfitto. Ormai si è rivelato, quindi dovrebbe continuare a rispondere.

"Ah... si..." risponde lentamente Kyungsoo, ancora esitante. Dopotutto chi è quel ragazzo? Potrebbe essere un ladro o uno di quei gangster.. Dall’aspetto potrebbe esserlo.

Il ragazzo sembra straziato e Kyungsoo sorride appena perché è carino. Sta ovviamente cercando di reprimere la sua frustrazione perché Kyungsoo non risponde e cercando di restare calmo e gentile, così magari risponderà.

"Posso aiutarti?” chiese finalmente Kyungsoo, accendendo le luci. La faccia del ragazzo si illumina non appena è in grado di vedere attraverso la vetrata all’ingresso. Sorride e agita le braccia. Kyungsoo si acciglia: lo conosce?

"Ho bisogno di comprare pane!” urla il ragazzo, come se Kyungsoo non possa sentirlo, anche se in quel caso non avrebbe sentito le parole mormorate prima.

"Non abbiamo pane” taglia corto Kyungsoo.

L’espressione del ragazzo si fa nuovamente triste.
“Ma questa è una panetteria” dice, incredulo.

"Si, ma è mia madre quella che fa il pane e lei non è ancora arrivata” risponde Kyungsoo, incrociando le braccia.

"Ma ho bisogno di pane” insiste il ragazzo.
"E’ così importante? Apriamo tra un’ora. Non puoi tornare più tardi?” chiede Kyungsoo, infastidito perché “CHIUSO” significa “CHIUSO”, il che significa niente vendite prima dell’apertura alle 7.00. Non è molto difficile da capire.

"Ma ho fame” continua il ragazzo “per favore! Anche il pane vecchio di un giorno va bene! Qualunque cosa! Ho solo bisogno di cibo per me e mia sorella”

Kyungsoo assottiglia lo sguardo, lo ha sentito spesso: “sono affamato” “ho bisogno di cibo” “solo un pezzo di pane”. E’ sempre la stessa stancante storia e Kyungsoo ha una mezza idea di spegnere le luci e tornare in cucina
Ma qualcosa che ha a che fare con il bellissimo profilo della mascella del ragazzo, trattiene Kyungsoo.

Prendendo un profondo respiro, Kyungsoo gira i tacchi e si dirige in cucina. Prova a cercare del pane vecchio, ma non ne trova. Di solito se c’è qualche avanzo, lo mangiano o lo danno ai vicini o agli amici. Sta per gettare la spugna, quando si ricorda dei cupcakes su cui stava lavorando prima che arrivasse.

“Beh, almeno avrò l’opinione di qualcun altro prima di metterli in vendita” pensa Kyungsoo, affrettandosi ad aggiungere la glassa prima di tornare in negozio.

Vede il ragazzo ancora là, preoccupato e in cerca di Kyungsoo, che era sparito senza una parola. Sorride quando Kyungsoo torna con due cupcakes in mano e un’aria stanca.

"Farai meglio ad andare dopo questo” lo avverte Kyungsoo prima di aprire la porta.
Osserva il ragazzo con occhio ammonitore, e quello può solo annuire impaziente.

La sua mente gli sta dicendo che è una cosa stupida da fare, quando apre la porta e porge i 2 cupcakes.
 
Le loro dita si sfiorano quando lo straniero li prende con un sorriso pieno di gratitudine e per poco Kyungsoo non li fa cadere.

"Grazie” dice il ragazzo, dopo che Kyugsoo ha chiuso la porta.  

"Prego" mormora Kyungsoo, agitando le mani per cercare di scacciare il formicolio dalle dita. E’ sul punto di tornare in cucina, quando il ragazzo improvvisamente parla.

"Io sono Jongin" dice frettolosamente “nel caso..nel caso tu mi riveda da queste parti..e voglia..”

"Devo tornare a lavoro” lo interrompe Kyungsoo, accigliandosi. Non riesce a capire perché questo ragazzo non se ne vada e basta. Ha il suo cibo. Cosa vuole ancora?

"Oh."

“Già”

"Beh allora.... ora vado”

"Lo hai già detto quando ti ho dato i cupcakes" dice Kyungsoo con un cenno del capo.

"... ci vediamo?”

"Spero durante l’orario di apertura” risponde Kyungsoo, non notando il rossore sulle guance di Jongin.

"Okay. Ciao."

Kyungsoo salute prima di allontanarsi, spegnendo le luci prima di tornare in cucina.

Quando prova di nuovo il cupcake, non è dolce come ricordava.









Lo stesso ragazzo si presenta al negozio il giorno seguente, durante il pomeriggio. Tiene le mani infilate nelle tasche e le spalle strette; sta osservando la selezione di dolci quando Kyungsoo si fa avanti, riconoscendone il volto perfetto e la pelle bronzea. 

"Ti sono piaciuti?” chiede, avvicinandosi per guardare meglio Jongin senza alcun vetro tra loro. E’ ancora più bello faccia a faccia.

Sorpreso, Jongin fa un passo indietro e per poco non sbatte contro lo scaffale dietro di lui. Kyungsoo si acciglia di fronte al casino che ha fatto, facendo cadere alcune scatole.

“Mi dispiace!” si scusa immediatamente notando la faccia di Kyungsoo, e si sbriga a raccoglierle e rimetterle al loro posto. Kyungsoo è ancora seccato – Jongin le ha sistemate male – ma è d’aiuto quando Jongin dice : “Mi sono piaciuti molto”

A quelle parole sorride e annuisce. "Ho lavorato sodo su quella ricetta. Era abbastanza dolce?”

“Aveva la quantità perfetta di dolcezza” dice Jongin, rispondendo al sorriso con uno più luminoso.

“Grazie” sorride Kyungsoo. Gli è sempre piaciuto sentire lodi per i suoi cupcakes.


"Ma qua non ci sono” continua Jongin, indicando il bancone, con i cupcakes esposti dietro il vetro. I red velvet non c’erano. “come mai?”

“Sto ancora lavorando sulla glassatura” risponde Kyungsoo. Le glassature sono una parte essenziale di tutti cupcakes – partecipano sia al gusto che all’aspetto.

"Oh. A me è sembrata buona” commenta Jongin, guardando in basso.

"Grazie” dice Kyungsoo con una risatina “puoi provarne un altro tipo però. A me piacciono molto quelli alla vaniglia” 

Jongin solleva il capo e I loro sguardi si incatenano. A Kyungsoo viene in mente il caffé, mentre osserva gli occhi scuri e profondi di Jongin. Si chiede se possa essere il prossimo esperimento.

"Allora ne prenderò una alla vaniglia” dice Jongin sorridendo.

Kyungsoo annuisce e pensa che avrebbe proprio bisogno di una tazza di caffé ora – si sente un pò disorientato.










Jongin torna ogni giorno alle tre e ogni giorno prova un cupcake diverso. Kyungsoo gli chiede sempre se gli sia piaciuto quello del giorno precedente e Jongin risponde sempre “Era perfettamente dolce”, facendo sempre sorridere Kyungsoo come uno scemo.
 
Dopo due settimane, Jongin aveva finito tutti i gusti da provare. Chiede nuovamente un cupcake red velvet, ma Kyungsoo si rifiuta.

"Non è ancora pronto” mugugno Kyungsoo, porgendo a Jongin un biscotto.

"Ma sono passate due settimane” protesta Jongin “ed era buono la prima volta che l’ho provato! Dovresti metterli subito in vendita, sarebbero molto richiesti”

Kyungsoo rotea gli occhi “Non è ancora pronto” ripete “e poi non capisco nemmeno cosa gli manchi. Al momento sto imparando a fare le crostate”
 
"Ew. Crostate". Jongin arriccia il naso e Kyungsoo ridacchia mentre prepara l’ordinazione di Jongin.

"Sono buone" si difende Kyungsoo.

"Non so...non quelle che ho provato finora. Ma forse, trattandosi delle tue, lo saranno” dice Jongin. E’ sdolcinato e a Kyungsoo non vanno a genio le cose sdolcinate, ma si ritrova a sorridere alle parole di Jongin. C’è un rossore sulle sue guance che spera che Kyungsoo non noti.

Quando Jongin si gira per andarsene, ecco che si volta nuovamente e con un sorriso dice: “Dovresti uscire più spesso, Kyungsoo. Fa troppo caldo in cucina”










Un giorno, Jongin arriva con un amico. Il suo amico è alto come lui, ma la sua pelle e i suoi capelli sono molto più chiari. E’ carino e Kyungsoo non sa definire le emozioni che prova quando i due entrano nel negozio insieme, fianco a fianco, così vicini che le loro mani quasi si toccano.

"Kyungsoo!" saluta immediatamente Jongin, sorridendogli. Anche il ragazzo affianco a lui sorride e Kyungsoo è invidioso del suo bel viso. Ma è qualcosa su cui non ci può fare nulla.

“Ciao Jongin" risponde con un cenno del capo.

“Kyungsoo, lui è Sehun” lo presenta Jongin, indicando il ragazzo al suo fianco “lui balla con me”

"Tu balli?” chiede Kyungsoo, spalancando gli occhi.

Jongin e Sehun si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere e Sehun dice: “I suoi occhi sono davvero grandi”

"Carino, vero?” replica Jongin e gli occhi di Kyungsoo si spalancano ancora di più a quelle parole, ma i due sono troppo occupati a parlare per rendersene conto.

"Si" concorda Sehun e Kyungsoo nota che ha un difetto di pronuncia “ma non è carino quanto Luhan”

Jongin fa le spallucce, roteando gli occhi, e Kyungsoo inizia a pensare se sia il caso di lasciarli da soli, dato che lo stanno ignorando. Torna a pulire il bancone e Jongin immediatamente lo segue.

"Ho parlato a Sehun dei tuoi cupcakes” spiega Jongin con un sorriso “e ne vorrebbe provare qualcuno”

"Okay... quali?"

"Vaniglia! E dovrei prenderne uno anche per Luhan..cosa pensi che gli piaccia?”

"Gli piacciono i red velvet" risponde Sehun.

Kyungsoo si aspetta che Jongin lo guardi con aria supplicante e, come al solito, gli chieda ancora una volta i red velvet. Ma, con sua sorpresa, Jongin scuote la testa e dice “Non ne hanno”, senza nemmeno accennare al fatto che Kyungsoo ci stia ancora lavorando sopra.

"Suppongo che allora ne prenderò uno alla fragola” commenta Sehun.
Dopo aver pagato, Jongin con eccitazione informa Kyungsoo riguardo una competizione di danza che si terrà a breve e alla quale Kyungsoo dovrebbe assistere – Kyungsoo esita e poi dice che ci penserà-, prima che entrambi vadano via con i loro cupcakes e una focaccia (per Jongin).

Il giorno seguente, Kyungsoo chiede a Jongin perché ieri non lo ha supplicato per i red velvet che Sehun aveva chiesto.
 
"Perché quel cupcake è mio” dice Jongin con un sorriso “non voglio che Luhan se ne innamori, perché è solo mio”

Kyungsoo non ha mai sentito nulla di così stupido, ma così dolce.









Kyungsoo realizza che Jongin è più piccolo di lui di un anno, dopo essere andato alla competizione di danza alla quale è stato invitato.
Baekhyun e Chanyeol lo accompagnano con entusiasmo –“Non possiamo credere che tu ci abbia invitati a vedere qualcosa che non ha a che fare con i dolci o con il canto!”- ma Kyungsoo li perde di vista mentre è andato a comprare cibo.
 
Poi vede Jongin, che si prepara in un lato del palco insieme ai compagni. Vede anche Sehun ed un altro ragazzo, un ragazzo che riconosce. E’ Luhan! Kyungsoo lo conosce perché a volte lo vede quando esce con Tao, un ragazzo cinese del suo corso appena trasferito. Lo vede spesso insieme a…Sehun! Ora Kyungsoo capisce perché Sehun aveva un aria familiare. Frequentano la stessa scuola. Sehun è un anno più piccolo di lui e Kyungsoo ricorda che Sehun e Jongin hanno la stessa età.
Ed ecco che Kyungsoo realizza tutto con sorpresa e piacere.

Il gruppo di Jongin viene chiamato sul palco e Kyungsoo torna alla realtà, quando la musica inizia e l’aura di Jongin cambia, trasformandolo in “Kai”.

Improvvisamente non è più tanto contento di sapere che Jongin è più piccolo, realizzando che il più giovane è molto più sexy e tentatore di quanto possa mai ammettere.

(Sebbene qualche giorno dopo Jongin glielo abbia estorto e Kyungsoo lo abbia sbattuto fuori dalla panetteria, rosso in viso e con la risata di Jongin nelle orecchie).











In circa due mesi e mezzo, Jongin ha provato almeno una volta ogni prodotto della panetteria e Kyungsoo è preoccupato che, una volta finiti i prodotti da provare, lui smetterà di andarci.

Questo è ridicolo, pensa Kyungsoo parlando a sé stesso, mentre prepara la glassa non lo volevi nemmeno, la prima volta che è venuto qui, ed ora speri che continui a venire. Forse dovresti davvero uscire più spesso.
 Prende un profondo respiro e poi sospira, lavorando ancora più velocemente ora.

Resta tutto il giorno con il fiato sospeso, come se Jongin non dovesse tornare mai più una volta finite l’ultimo prodotto rimasto – che, ironia della sorte, è proprio il pane che desiderava al primo incontro. Non si accorge nemmeno di quanto forte stia battendo il suo cuore nel petto.

Quando il campanello della porta d’ingresso suona, Kyungsoo alza immediatamente la testa.

Non è lui.

Il suo cuore perde un battito e Kyungsoo inizia a dirigersi in cucina, quando il campanello suona ancora e Jongin entra, con le sue cuffie attorno al collo.

Kyungsoo per poco non sviene di fronte alla propria stupidità.

"Sembra che tu stessi guardando qualche programma di cucina in mandarino” ridacchia Jongin e Kyungsoo sospira per la battutaccia, sempre se possa essere definita in quel modo.

"Cosa dovrebbe significare?” chiede Kyungsoo con una smorfia, anche se è incredibilmente sollevato alla vista del ragazzo.

"Sembri preoccupato” dice Jongin alzando le spalle “come mai?”  

Kyungsoo lo fissa e basta. Per nessun motivo gli dirà perché sembra preoccupato. E’ già stato imbarazzato troppe volte per colpa del più giovane. Non c’è verso, per nessun motivo, non gli dirà--

"Era preoccupato che tu non saresti venuto oggi” s’intromette Chanyeol e Kyungsoo si domanda perché mai abbia assunto Chanyeol come cassiere.

"Chanyeol!" esclama Kyungsoo, lanciandogli un’occhiataccia.  

"Che? Ma è vero! Stavi persino camminando avanti e indietro e lo fai solo quando sei nervoso!” dice Chanyeol, ma Kyungsoo lo spinge via per aiutare il nuovo cliente e quando ritorna, Jongin ha un enorme sorriso stampato sul volto.

Kyungsoo fa finta di non sentire Jongin gongolare e dire che lui non potrebbe mai stargli lontano (ma non può negare quanto sia stato felice di sentire quelle parole).










Sta piovendo il giorno in cui Jongin chiede a Kyungsoo di uscire.
Entra nel negozio, bagnato fradicio, e Kyungsoo è pronto a sgridarlo per non aver controllato le previsioni del tempo ed essere uscito senza un ombrello, quando sei parole escono fuori dalle belle labbra di Jongin.

"Ti andrebbe di uscire con me?” chiede, e Kyungsoo per poco non inciampa nei suoi stessi piedi.

"Io – cosa - Jongin, non sei in te, mi sa che ti stai ammalando” dice infine, raggiungendo Jongin per vedere in che condizioni sia. Sicuramente sta male, se ha detto una cosa così ridicola.

"No," dice Jongin, afferrandogli la mano – che in effetti è calda- “Sto bene e..io ti ho fatto una domanda”

Kyungsoo si ritrae immediatamente, spaventato dall’intensità dello sguardo di Jongin. E’ come la prima volt ache si sono incontrati. Jongin riesce a costringerlo a parlare solo guardandolo in faccia.

Balbetta un "N-no" e si ritira in cucina senza nemmeno lanciare un altro sguardo a Jongin.

Ora ha davvero bisogno di caffè.










Sono le sei del mattino e Kyungsoo sta preparando dolci. E’ quello che sta facendo tutta la settimana, a dire la verità. Jongin non si è fatto più vivo dopo il suo rifiuto accidentale (era accidentale,giusto?), e l’unico modo per distrarsi era cucinare.  
Ma era diventato frustrante, dato che aveva iniziato a perdere la dolcezza e persino Baekhyun –che mangia tutto quello che Kyungsoo gli rifila- gli ha detto che i suoi cupcakes non sono abbastanza dolci.

Sta lavorando ad una ricetta per la torta al caffè – non riesce a smettere di pensare al caffè questi giorni- quando sente bussare alla porta.

Il suo cuore batte forte e una piccola parte di lui spera che sia chi vorrebbe che fosse. Ma non si dà troppe speranze, si pulisce le mani e controlla il suo riflesso sul forno prima di uscire dalla cucina.

Lascia andare il respiro, non appena vede di chi si tratta.

Jongin, stanco e scarmigliato, fuori al freddo. Ha un largo cappotto, una mano dietro la schiena, mentre con l’altra bussa alla porta.

Kyungsoo apre immediatamente la porta, decidendo che avrebbe pensato a cosa dire dopo aver visto Jongin. E’ davvero davanti a lui, guarda i suoi occhi, le sue labbra, il suo volto perfetto.

"Ciao" mormora Kyungsoo.

“Ciao" risponde Jongin e sembra sorpreso di vederlo quanto Kyungsoo, se non di più. Stanno fermi, fissandosi a vicenda, prima che Jongin si schiarisca la gola e dica: “P-posso..posso entrare?”

Kyungsoo non ricorda di aver mai visto Jongin così insicuro prima d’ora ed è preoccupante. Si fa da parte, permettendogli di entrare e chiudendo a chiave la porta dietro di lui.

I minuti passano e Kyungsoo non riesce a muoversi o a dire qualcosa, mentre Jongin guarda ovunque tranne che lui. Sente i sensi di colpa opprimerlo, vorrebbe scusarsi con Jongin  e dirgli che forse, probabilmente, gli piacerebbe uscire con lui, che la sua risposta è stata solo un terribile e involontario errore.
Invece,  guarda la scatola che Jongin sta tenendo dietro la schiena, nel misero tentativo di nasconderla, e la indica. “Che cos’è quella?” chiede stupidamente. Vuole solo parlargli dopotutto.

"Un cupcake" risponde Jongin, mostrando la scatola: è rosa chiaro a pois.

"Ora compriamo da un’altra panetteria eh? Traditore” scherza Kyungsoo, dato che vuole dissipare l’atmosfera imbarazzante tra di loro, vuole parlare a Jongin come faceva prima, con frasi sdolcinate e stupidi sorrisi.

"No, l’ho fatto io" risponde pacatamente Jongin, gli occhi fissi sul pavimento. Kyungsoo è perplesso, ma vuole mantenere viva la conversazione.

"Quindi..sai farli anche tu?”

"No... ma volevo provare per te”

Per te.

Le parole che fanno arrossire Kyungsoo per la gioia, perché Jongin non si è dimenticato di lui e forse desidera ancora quell’appuntamento. Ma Jongin non nota quanto Kyungsoo sia felice, pensa solo che il pavimento sia davvero pulito, che le scarpe di Kyungsoo siano sporche, che..-
 
"Posso vederlo?"

Jongin alza la testa ed è spiazzato dal sorriso sul volto di Kyungsoo. Solleva la scatola e la porge a Kyungsoo, le loro dita si sfiorano ed è passato troppo tempo da quando Kyungsoo aveva sentito quel formicolio.

Lentamente, apre la scatola e sbircia all’interno.
 
Beh, è il pensiero quello che conta, giusto?

La glassa è un disastro e Kyungsoo riesce a malapena a distinguere cosa c’è sotto. Toglie la carta e nota che si tratta di un red velvet, il che lo fa gongolare tra sé e sé. Dà un morso al cupcake e nota che è un po’ asciutto, ma non dice nulla.

Poi assaggia la parte con la glassa.

Ed è amore.

Non sa come Jongin ci sia riuscito, ma in qualche modo ha creato la glassatura perfetta, con la giusta quantità di dolcezza.
Ed ecco che, senza pensare, Kyungsoo si protende verso Jongin e poggia le labbra sulle sue.

Sì, è perfettamente dolce.







A Kyungsoo continuano a non piacere i dolci, ma gli piace farli. Può sembrare ridicolo, ma ama svegliarsi prima del sorgere del sole per preparare cupcakes e rubare baci al suo nuovo aiutante, che completa i cupcakes con le sue glassature.

E anche se a Kyungsoo non piacciono i dolci, pensa di star sviluppando una certa golosia, perché i baci di Jongin sono perfetti e sanno di glassa.
 


  
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