Libri > Hunger Games
Segui la storia  |      
Autore: eLiSaPaZza    02/06/2013    5 recensioni
Ho letto molte storie che narrano gli Hunger Games dal punto di vista di Peeta e devo dire che sono tutte molto belle, ma qualcuno si è mai chiesto cos'ha pensato Haymitch? Beh, io l'ho fatto ed ho provato a scrivere nero su bianco i suoi pensieri.
Una fan fiction senza pretese che spera di essere interessante.
Dal testo:
"Capitol City mi ha privato di tutto, persino della vita. Quella l’ho persa nell’arena e non tornerà mai più."
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una nebbia ormai fin troppo conosciuta mi offusca il cervello, rendendomi difficile ogni pensiero.
Solo uno mi pulsa nella mente: oggi è il Giorno. Alle due in punto due ragazzi saranno gettati in un’arena a morire per il piacere dell’ottusa Capitol City che non permetterà mai di dimenticare. Non permetterà mai a me di dimenticare. Perché io sono il mentore. Io sono colui che dovrebbe salvare i tributi del Distretto 12. Ma cosa si può fare con due ragazzini pelle e ossa che non hanno avuto mai abbastanza da mangiare?
Finisco con l’ubriacarmi collassando per non pensare.
Ma gli incubi, oh gli incubi non mi abbandoneranno mai. Come non lo faranno con tutti gli altri vincitori degli Hunger Games, perché quegli stramaledettissimi giochi ti spogliano di tutti i principi di un essere umano, della persona entrata lì dentro non resterà nulla. Ed è per questo che non dormo mai col buio. È per questo che sono sveglio alle cinque del mattino, vagando con una bottiglia di liquore in mano per la casa che mi hanno assegnato al Villaggio dei Vincitori ventiquattro anni fa.
Una casa che sento non appartenermi e nel quale mi sentirò sempre un intruso. La mia vecchia abitazione al Giacimento, invece, era tutta un’altra storia: sapeva di vita, di affetto, di famiglia. Ma quella è andata distrutta insieme ai miei genitori, al mio fratellino e alla mia fidanzata.
Capitol City mi ha privato di tutto, persino della vita. Quella l’ho persa nell’arena e non tornerà mai più.
Bevo un ultimo sorso dalla bottiglia e la nebbia si fa più fitta, fino a coprirmi interamente la vista.

Non so come né quando, ma mi ritrovo vestito decentemente per i miei standard, pronto per andare alla mietitura.
Sono preparato fisicamente, ma non psicologicamente. Non ce la farò mai a guardare le prossime due vittime al macello negli occhi, non senza alcol nelle vene e l’effetto di questa mattina comincia a svanire rendendomi i ragionamenti troppo nitidi per i miei gusti.
Mi dirigo in cantina, dove tengo le scorte di liquore e mando giù a grandi sorsate il liquido trasparente dal sapore più che noto da venti anni a questa parte. Così facendo arriverò tardi, ma che m’importa? Proseguiranno anche senza di me. Quando sono certo di essere considerevolmente confuso, mi dirigo lentamente verso la piazza principale. Attraversarla per arrivare al palco non è semplice, data la presenza di tutti i ragazzi tra i dodici e i diciotto anni del Distretto 12, i loro parenti e la gente delle scommesse. Quei tipi mi danno il voltastomaco. Scommettere sull’età, la provenienza o la fragilità del tributo dovrebbe essere un reato, ma non è così, per cui i limito ad evitarli.

Arrivo sul palco barcollando giusto alla fine del discorso del sindaco. Meglio così: non avrei retto le stupidaggini sulla pace di Panem conquistata a fatica grazie ad innumerevoli sforzi di Capitol City nemmeno con tutto l’alcol del mondo.
Investo accidentalmente Effie Trinket, la spumeggiante accompagnatrice del Distretto 12 che con un inspiegabile entusiasmo ogni anno viene qui dalla capitale per sorteggiare i nomi dei ragazzi da mandare al macello. Del resto, che mi aspetto da una capitolina? Laggiù sono tutti col cervello anestetizzato dal peso troppo grande dei loro capelli cotonati e i loro occhi non vedono a causa delle ciglia lunghe metri.

Si pronuncia nel suo solito: "Benvenuti ai 74esimi Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore."
Noto alcuni ragazzi nel pubblico farle il verso. Almeno qualcuno riesce ancora a scherzare.
Si dirige a grandi passi verso la bolla delle ragazze esclamando: "Prima le signore!"
Scava per un po’ tra i piccoli fogliettini ed in piazza di potrebbe sentir cadere uno spillo. Ne afferra uno e torna al microfono.
Il nome è Primrose Everdeen. Conosco questa ragazza. O sarebbe meglio dire bambina.
È la sua prima mietitura. La scorgo in fondo alla piazza. Il volto che non maschera il terrore. Si dirige lentamente verso il palco. Povera piccola, aveva sempre una parola gentile per tutti, persino per me. La incontravo spesso in piazza a vendere il suo formaggio di capra.
Un giorno lo acquistai, fu in quel momento che feci la sua conoscenza. I bei capelli biondi raccolti in due trecce, gli occhi azzurri così rari nel Giacimento ed un sorriso che poteva illuminare anche la giornata più buia.
Quella mattina mi ero ubriacato più del solito e non mi ero nemmeno reso conto di essere arrivato al mercato, quando notai quella bella bambina. Mi avvicinai e comprai un po’ dei suoi prodotti. Si accorse dello sguardo perso dei miei occhi e mi chiese se stessi bene. Le annuii e mi avvia verso casa barcollando, ma subito caddi a terra.
Primrose si precipitò per aiutarmi poi non ricordo più niente, la mente offuscata dall’alcol. La sera dello stesso giorno mi ritrovai nel mio letto con una coperta addosso.

Quest’anno, penso, sarà più dura del solito. Non ho il tempo di finire, che una voce urla: <>

 

ANGOLETTO DI UN'AUTRICE SQUILIBRATA
Ok, non sarà la più grande storia che abbiate mai letto, ma che ne dite di lasciare una resionciuzza? Infondo non costa nulla ^_^ Spero che l'idea vi sia piaciuta e che vi piaccia com'è stata scritta. Se non fosse così lasciate anche critiche (purchè costruttive, si capisce): è la mia prima fan fiction e devo ancora fare molta strada :)
Bene vi ho annoiato abbastanza...a presto...BESOS!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: eLiSaPaZza