Francesca ti devo parlare.

 

Quelle quattro parole bloccarono la mia calma. Come poteva un messaggio farti torcere lo stomaco? Ma si sa: quelle parole in qualunque contesto non avrebbero portato a niente di buono.

 

Quando? Dove?

 

Risposi brevemente. Era qualcosa di davvero importante, lo sapevo, a quest’ora avrei già ricevuto una sua telefonata. Il mio telefono si illuminò di nuovo in meno di un minuto. Presi un respiro profondo e digitai il codice per sbloccare lo schermo.

 

Fra mezz’ora davanti al parco. Ti aspetto x

 

Chiusi immediatamente il libro di spagnolo dopo aver letto quello che diceva il messaggio, ogni tentativo di studiare era ormai invano. Andai di sotto per avvisare mia madre che sarei uscita e presi qualcosa da mangiare anche se avevo lo stomaco chiuso. Si era ormai fatta l’ora giusta per avviarsi per il parco così presi la mia felpa e il mio giubbotto. Il freddo di dicembre si faceva sentire e soffiava un forte vento. Misi nella borsa: chiavi, portafoglio e – dopo averlo controllato nuovamente – il cellulare. 

Mentre camminavo fra le vie della mia città nella mia mente riaffiorarono i ricordi di un mese fa: novembre. 

Era un giorno come un altro. La scuola era iniziata ormai da un pezzo ed io la solita ritardataria. La campanella era suonata da almeno un quarto d’ora ed io stavo correndo nei corridoi della scuola per raggiungere più velocemente la mia aula. D’un tratto udii un botto e poi la mia borsa diventò più leggera. Mi ero scontrata contro qualcosa o meglio qualcuno, un ragazzo. Si toccava la testa dolente per la gran capocciata subita da parte mia. 

«Scusa… stavo correndo senza guardare» mi disse un po’ confuso.

«Ed io stavo facendo lo stesso» risposi ridendo e guardando tutte le nostre cose sparse nel corridoio.

Ognuno raccolse le sue cose più velocemente possibile e ci salutammo con un sorriso.

Il nome di quel ragazzo lo scoprii in maniera bizzarra. In quella confusione ci scambiammo i diari e, dopo essere tornata a casa, capii che quello non era il mio. Con il telefono in mano, pronta per mandargli un messaggio, mi precedette lui dicendomi che aveva il mio diario. Il giorno successivo ci incontrammo per scambiarceli nuovamente e facemmo una passeggiata. In poche parole: mi innamorai di quel ragazzo!

Ho imparato a conoscerlo pian piano durante questo mese e con lui mi sento davvero me stessa. Ma non è accaduto niente tra noi perché io sono una stupida solo a pensare che posso piacere ad un ragazzo come lui. È semplice dire di dichiararmi ma la mia timidezza mi ostacola, come sempre, in tutto e per tutto.

Tutti i miei pensieri furono interrotti quando lo vidi davanti al parco perfetto come sempre.

Indossava il suo giubbotto marrone e aveva i capelli spettinati dal vento. I suoi occhi marroni scrutavano il paesaggio cercando la persona che lui stava aspettando: me.

Così arrivai accanto a Jaymi Hensley e dopo momenti interminabili di silenzio mi uscì dalla bocca un misero  «Ciao»

Accennò un sorriso e ci sedemmo in una delle panchine del parco.

«Devo parlarti» tagliò corto e il mio cuore perse un battito

«Che succede?» tutta questa storia non mi era mai piaciuta fin dal momento in cui nel messaggio mia aveva chiamata ‘ Francesca’ anziché ‘Frankie’ ovvero il soprannome che mi aveva dato lui.

Prese un respiro profondo e distolse lo sguardo dal mio, non ce la faceva proprio a guardarmi «Mi è giunta voce a scuola che ti sei innamorata di me Francesca…»

A quel punto il mio cuore si bloccò. Entrai in uno stato di confusione. Cosa dovevo fare? Che figura avevo fatto? Come dovevo rispondere? Ma continuò lui dopo aver aspettato un po’.

«Ma io devo dirti una cosa più importante» disse continuando a guardare altrove.

A quel punto pensai veramente di morire  «Jaymi potresti non girare intorno alla questione e parlare?» lo incitai.

«Sono gay Frankie!» esclamò togliendosi un peso dal cuore.

A quelle parole il mio cuore riprese a battere e questa volta ad un ritmo superiore al normale. Ci rimasi davvero male. Non che avessi qualcosa contro gli omosessuali ma a me Jaymi piaceva davvero tanto tanto.

«Non ho nulla contro questo Jaymi» dissi mentre le lacrime iniziarono a scivolare veloci lungo il mio viso  «ma io mi sono innamorata veramente di te.»

A quel punto non sapendo cosa fare lo abbracciai d’istinto. 

Mi baciò delicatamente la fronte e mi domandò dolcemente «Amici?» 

Dovevo pur rispettare le sue decisioni quindi annuii fra le sua braccia.

«Potrai mai perdonarmi Frankie? Non vorrei mai farti del male…»

Mi alzai di scatto asciugandomi le lacrime e feci cenno di no con la testa  «Va bene così Jaymi, davvero. Sei perfetto come sei» dissi sorridendo

«C’è altro» si fermò per prendere sicurezza «sono fidanzato con Olly» a quelle parole il mio cuore si rallegrò di gioia, finalmente. Olly era mio fratello maggiore e, conoscendo la sua situazione, non potevo essere più felice di così.

Alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi sopra i miei «Che ne dici di andarci a prendere una bella cioccolata calda?»

«Dico che è un’idea perfetta»

Adesso vedevo Jaymi con occhi diversi non so il perché. Lui era la persona che mi faceva vedere il sole anche nei momenti più bui ed era perfetto così com’era.

 

ANGOLO AUTRICE

Saaaalve gente c:

Allora non so se ho trattato questo argomento nei migliori dei modi però ho avuto quest’illuminazione l’altro giorno a scuola e volevo veramente scrivere una one shot.

Ringrazio Frankie per aver prestato il suo soprannome (hai sempre più mia stima hsjzka **)

E niente.. io non ho da dire niente quindi lascio i commenti a voi. È accettabile o è una vera cagata? Fatemi sapere (:

Ci sono anche su twitter per chi vuole cercarmi @xsmilezhenya_

 

Un bacio,

Marty x