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Autore: Maghetta1996    03/06/2013    10 recensioni
C'era caldo, molto caldo, troppo caldo.
Doll era piantata davanti a loro, stringeva in mano un pugnale, in lacrime. Ciel la guardò, era stanco di dover incontrare frammenti di quell'incubo che era stato il caso del circo.
Frammenti innocenti che avevano rimesso la loro vita.
Quegli occhi che aveva visto sempre sorridendi, a volte arrabbiati, ora erano pieni di dolore e angoscia.
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Storia che tratta la mia interpretazione personale del rapporto che c'è tra Doll e Ciel, e della fine ambigua che fa la ragazza.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Doll
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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The doll blue.

A Roberta.
Ciel x Doll


C'era caldo, molto caldo, troppo caldo.
Doll era piantata davanti a loro, stringeva in mano un pugnale, in lacrime. Ciel la guardò, era stanco di dover incontrare frammenti di quell'incubo che era stato il caso del circo.
Frammenti innocenti che avevano rimesso la loro vita.
Quegli occhi che aveva visto sempre sorridendi, a volte arrabbiati, ora erano pieni di dolore e angoscia.
Erano gli stessi occhi che lo avevano accolto, perdonato ed amato.
-Smile...io non posso credere che tu...- piagnucolò la ragazza. A sentirsi chiamare in quel modo, lo stomaco gli si raggelò e il cuore prese a battergli.
Lo trovava ridicolo, pensare che quella ingenua credesse che fosse il suo vero nome, ma allo stesso tempo lo proiettava nei suoi ricordi.
-Il mio vero nome è Ciel Phantomive- disse freddamente, sperando di guadagnare tempo, ma quella partì alla carica verso di loro.
-Sebastian!- esclamò.

-Smile! Smile!
Doll entrò nel retroscena, vestita come da esibizione: tutta bianca. Ciel sobbalzò, vedendola entrare, perché si stava passando informazioni con il suo fedele maggiordomo.
Fortunatamente, le abilità del diavolo erano così forti, che in un secondo lasciò da solo Ciel, come se stesse guardando la finestra del tendone.
-Che stai combinando?- esclamò la sua compagna di stanza.
-Io...ecco...- Ciel si agitò, cercando una scusa qualsiasi, ma lei lo interruppe -Fa niente. Mi si è scucito il vestito, puoi prendere ago e filo ed aiutarmi a ricucirlo?
Il ragazzino non aveva la più che minima idea di come si cucisse un vestito, prese una scatoletta da dentro un baule, e la porse a Doll.
Le si era strappato un pezzo di tessuto da dietro, lasciava scoperta la sua schiena rosea. Ciel arrossì violentemente.
-Ebbene?- si lamentò lei. Lui non aveva idea da dove cominciare, gli tremavano le mani.
Se solo ci fosse stata Elizabeth!
-Smile? Forse ti viene difficile cucirlo mentre lo indosso? Aspetta...- prima che Ciel potesse proferir parola, Doll era già andata dietro il separè in vimini.
Era imbarazzatissimo e quasi immobile, infatti ebbe difficoltà ad alzarsi quando lei gli porse con la mano, fuori dal separè, il vestito.
Lentamente si avvicinò e prese il vestito, tuttavia, forse per il nervosismo, gli diede uno strattone forte e il separè cominciò a vacillare.
Infine gli cadde di sopra: lui gridò, lei strillò. Quando Ciel riaprì gli occhi, Doll era appiattita contro il muro di spalle.
-Ma...ma...che fai?!- disse la ragazza, lui si rialzò e vide che la poverina era rimasta in mutande.
Si tolse la giacca blu e, come da vero gentiluomo, gliela mise alle spalle. Lei si staccò dal muro e la abbottonò. Le stava molto piccola, ma era sufficiente per coprirle il seno.
-Il vestito?- chiese lei, più preoccupata del suo costume di scena che di Ciel. Il ragazzino si ricordò della sua caduta insieme al vestito: era per terra, completamente nero ed il buco si era ingrandito.
-Grande...- disse lui, risollevandolo da terra.
-Oh, no!
-Scusa- Ciel era realmente dispiaciuto, quanto irritato. Inaspettatamente, Doll lo abbracciò -Non fa niente, grazie per la giacca.
Ciel rimase immobile, mentre lei lo stringeva. Diceva a se stesso di staccarsela, di allontanarla, prima che si fosse dannato di qualcosa.
Ma i suoi muscoli non rispondevano.
Infatti, pochi secondi dopo, Doll lo guardò profondamente e sorrise -Non mi va di vederti triste, Smile, il tuo sorriso non si deve spegnare mai.
Lei gli accarezzò i capelli e fece scorrere le dita lungo i lineamenti infantili di Ciel.
Quest'ultimo, intanto, pensò che nessuno l'aveva mai toccato in quel modo. Quelle persone...quelle persone...l'avevano ferito, umiliato, nessuno l'aveva...
Cadde in ginocchio e scoppiò in lacrime.
Doll indietreggiò, impaurita -Scusa Smile...non avrei dovuto...scusa- vedendo che il ragazzino non si smuoveva, si avvicinò nuovamente. Inginocchiandosi, si mise alla sua stessa altezza -Smile? Non ti pare di esagerare, ora?
Gli porse un fazzoletto.
Ciel era in un limbo, tra realtà e fantasia: doveva fuggire dai suoi ricordi, doveva andare lontano loro, doveva aggrapparsi a qualcosa.
Sebastian non era lì. Ma un'altra voce lo ridestava, era una ragazza.
Doll lo vide calmarsi ed afferrare il fazzoletto, si asciugò le lacrime e poi la guardò, lei si avvicinò al suo viso.
Poteva sentire i suoi respiri.
-Va tutto be...- prima che potesse finire la frase, Ciel le aveva preso il viso tra le mani e le aveva stampato un bacio sulle labbra.
Le cadde la parrucca bianca, e i suoi capelli castani furono liberi. Doll scivolò sul pavimento, mentre Ciel le salì di sopra, continuando a baciarla.
Dentro di lei, le farfalle cominciavano a volare.
Dentro di lui, i ricordi cominciarono a svanire.
Ma non era abbastanza per entrambi.
Ciel le aprì la giacca blu, e le accarezzò il seno e la pancia, lei gemette sotto quel tocco. Le sue mani scendevano sempre più giù, arrivando al confine di pizzo bianco.
Doll si sentì avvampare, era un tutto un fuoco di passione.
Lo baciò, prima che lui oltrepassasse quel limite.
-Ragazzi?
Saltarono in aria tutti e due.
Il fuoco si spense.
I ricordi scomparvero.
Ciel guardò prima lei, poi Joker che li guardava con le braccia incrociate. Che diavolo aveva fatto?
Aveva tradito Elizabeth!
Doll, da parte sua, non sapeva che scusa inventare.
-Noi...-iniziò Ciel, senza sapere dove andare a parare, Joker lo interruppe -Ho capito. Doll, su avanti, vai a prendere il vestito di ricambio. Questo è inutilizzabile. Vedi di non farti vedere così mezza nuda da tutto il circo, intesi?
-Sissignore!- esclamò la ragazza e, allacciata la giacca, uscì velocemente.
A ritrovarsi così, davanti a Joker, Ciel impallidì.
-Io...- iniziò nuovamente il ragazzino.
-Tranquillo. Ho capito- Joker gli strizzò l'occhio -Però la prossima volta limitati ad un bacio. Altrimenti...
E qui gli lanciò un'occhiata minacciosa.
Ciel annuì, tutto imbarazzato. Joker uscì dalla stanza e, nello stesso momento tornò Doll, vestita di tutto punto.
Afferrò la parrucca dal pavimento e se la rimise.
-Grazie per la giacca- disse porgendogliela, lui sorrise un po' falsamente, un po' sinceramente -Di nulla. Ora vai: ti stanno aspettando.
Lei aprì la porta e, prima di uscire, gli diede un bacio sulla guancia. Poi scomparve.
Ciel camminò avanti per la stanza e si fermò al centro.
Continuava a ripere a se stesso che si era trattato solo di un'escamotage. Esatto! Un'escamotage per fuggire dai suoi incubi.
Non provava niente per Doll.
Lui apparteneva ad Elizabeth.
-Sebastian, puoi anche smetterla di spiarmi, adesso- disse seccamente al maggiordomo che, a testa in giù, aveva osservato tutta la scena dalla finestra.
-Non lo sai che è scortersia?- esclamò irritato il conte, Sebastian sorrise -Mi perdoni signorino, ma era davvero esilerante.
-Sebastian!

-Fermati!
Urlò Ciel, Sebastian si fermò ad un centimetro da Doll, che stringeva ancora il pugnale.
Ciel le si avvicinò, prendendole la mano -Lascialo, Doll.
Il pugnale cadde per terra, insieme ad un mare di lacrime.
-Perché...Smile...perché?- singhiozzò lei -Noi ti abbiamo accolto come una famiglia, perché ci hai fatto questo? Joker! Lui ti voleva bene, tutti ti volevamo bene...
Ciel dovette trattanersi molto, si limitò a guardarla negli occhi -Avete strappato dei poveri bambini dalle loro famiglie. Li avete dati in pasto ad un mostro...
Trattenne le lacrime, ricordando il viso del barone Kelvin.
Pensò che, molto probabilmente, anche loro del circo erano stati vittime di quello sporco pervertito.
Infatti, Doll, sentendo quel nome, trasalì.
-Non posso perdonarti, Smile...- aveva smesso di piangere.
-So che vuoi uccidermi, ma non farlo. O sarò costretto ad ammazzarti io, vuoi davvero questo?
Doll strinse i pugni, sicuramente aveva un altro pugnale in tasca; Sebastian rimase attento, Ciel aspettò.
Una scossa la smosse, e rilassò i muscoli. Non sembrava volergli fare del male.
Ciel tirò un sospiro di sollievo.
-Cosa faccio? Cosa faccio?- Doll cadde in ginocchio, si teneva la testa tra le mani.
Ciel si staccò il mantello blu e glielo avvolse intorno, lei sgranò gli occhi.
-Scappa. Vattene via di qui! Se la regina scoprisse che ti ho volutamente fatta fuggire, metterà alla forca sia me sia te. Vuoi questo? Vuoi morire? Scappa e non tornare mai più. Ti do la possibilità di ricominciare a vivere.
Doll guardò la casa in fiamme, poi la foresta nera. La vita e la morte. Poi guardò Ciel davanti: aveva l'aspetto severo e non sorrideva. Non poteva credere che fosse realmente così.
Si alzò in piedi, barcollando.
Inaspettatamente Ciel la sostenne per un braccio, lei si girò e vide i suoi meravigliosi occhi. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò per l'ultima volta.
Poi si staccò da lui, ghiacciata dalla rabbia, dall'odio; sentimenti che lentamente le sarebbero scivolati via, perché sapeva che la sua famiglia aveva sbagliato.
E poi...lui era un conte, probabilmente aveva già una promessa sposa. Quindi, anche se si fosse inginocchiata e lo avesse supplicato di portarla con lui, avrebbe soltanto sofferto di più.
Gli passò davanti, non si girò indietro, mentre attraversava la foresta.
Se si fosse girata, avrebbe visto Ciel che, per un attimo, aveva l'intenzione di seguirla.
La foresta la inghiottì e si fermò ai piedi di una grande quercia.
Si appoggiò alle radici, avvolta nel mantello di Ciel, inspirò il suo odore, e pianse.
Pianse per la sua famiglia.
Pianse per i suoi peccati.
Pianse per il suo amore impossibile.
Avvolta nel blu, Doll, pianse per tutta la notte.
Il giorno dopo il sole spazzò via l'oscurità.
E lei si rialzò.

Note dell'autrice:
Salve!
Questo pairing non è gradito a molti, penso, visto che è amatissima da tutti la classica Ciel/Sebastian. Che ci posso fare? Io sono una che va fuori dagli schemi, e poi li adoro insieme *.*
Spero che abbiate gradito.
Lasciate una recensione e fatemi sapere se vi è piaciuta!
Martina. 
  
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