Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: SandFrost    03/06/2013    4 recensioni
Erano passati 3 giorni dall'ultimo evento della Fox e Darren era andato in giro, tra programmi ed eventi per non pensare a quella sera. Il suo look era trascurato e non dava molta importanza agli abbinamenti. Le sue camicie spuntavano dai suoi pantaloni, i suoi capelli erano al naturale e indomabili e indossava spesso i suoi occhiali preferiti.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 
 
Erano passati tre giorni dall'ultimo evento della Fox e Darren era andato in giro, tra programmi ed eventi, per non pensare a quella sera. Il suo look era trascurato e non dava molta importanza agli abbinamenti. Le sue camicie spuntavano dai suoi pantaloni, i suoi capelli erano al naturale e indomabili e indossava spesso i suoi occhiali preferiti. Aveva poca voglia di festeggiare, ma quella sera ci sarebbe stata la prima di Jane Lynch a Broadway in ‘Annie:The Musical’ e non poteva mancare.

Nella sua testa sapeva che avrebbe incontrato Chris e che, molto probabilmente, avrebbe portato con sé Will. Non aveva nulla contro quel ragazzo, anzi, era molto simpatico ma stringeva il suo ragazzo e questo non poteva andare bene. Non riusciva a sopportare l'idea di vederli di nuovo insieme.

Prima i SAG awards e poi Fox up front. Cercava di evitare Mia il più possibile, per passare quelle giornate intere con Chris, ma puntualmente lui si presentava con Will e questo lo uccideva ogni volta. Una parte di sé, lo voleva vedere. Gli mancavano quelle labbra disperate sulle proprie. Quelle braccia che avvolgevano stretto il suo collo. Quella voce calda che gli sussurrava nell'orecchio “Ti voglio”. Aveva bisogno di vederlo, anche se questo gli avrebbe fatto solo più male.


 
***


La notte della prima arrivò e Jane era stata incredibile ma Darren non aveva l'umore adatto per foto o convenevoli, voleva solo lui. Cercò di sorridere il più possibile e di essere naturale. Ma tutto si distrusse quando lui – Chris - arrivò insieme a Will.

Lo sapeva. Aveva fatto i conti con quella possibilità tutta la mattina e allora perché gli faceva cosi male? Perché quel ragazzo poteva stare cosi vicino all'amore della sua vita e lui no? Perché lui lo poteva amare alla luce del sole e lui era costretto a incontrarlo in segreto, nelle tenebre?

Tutti quanti parlavano della loro coppia e di quanto fossero adorabili insieme, ma nel suo cuore sapeva che Chris lo amava, almeno un po, e Darren non avrebbe mai smesso di provarci. Gli si avvicinò. Il suo volto mostrava indifferenza, ma il suo cuore stava esplodendo dal bisogno. “Sarai mio, Colfer” pensò, quando una volta lontano dai fotografi, lo strascinò via per baciare bisognoso le labbra del ragazzo.

“No, Darren.” Chris si allontanò dal moro, guardandolo con intensità i suoi occhi cervoni. “Non succederà niente, né ora né mai”.

Non poteva succedere ancora. A Chris sembrò di impazzire, aveva bisogno di quelle labbra più che mai, ma non poteva. Forse non amava Will come amava Darren ma non poteva continuare cosi. Avrebbe solo fatto soffrire tutti e lui questo non l'avrebbe più permesso. Ci aveva pensato molto la sera precedente. Aveva visto la reazione di Darren ai Fox up front, la stessa reazione che aveva avuto anche ai SAG awards, anche se lui negava. Beveva e gli diceva che lo amava e che lo voleva con tutto se stesso. Che voleva amarlo alla luce del sole.

Sapeva che quelle parole erano reali e che quel bisogno era vero, ma non poteva permettere a quel pazzo, di rendere la loro storia pubblica. Più di una volta gli aveva chiesto di renderla pubblica. Di dire ai giornali che sì, stavano insieme e che sì, si amavano follemente ma non lo avrebbe permesso. Non avrebbe procurato alla persona che amava tutta quella pressione. I riflettori sarebbero sempre stati puntati su di loro e le loro vite sarebbero state complicate.

“Darren come faccio a farti capirti che sono fidanzato” tentò Chris.

“Oh andiamo Chris. Sai benissimo che non lo ami o non come ami me.” Darren lo guardò intensamente, come se stava nuotando nei suoi occhi celesti mare.

“Bhe di questo ti sbagli di grosso.” BUGIA. GRANDISSIMA BUGIA. Ma Chris conosceva le debolezze di Darren e sapeva quale punto toccare per allontanarlo da lui. Era cosi dannatamente difficile, ma in fin dei conti era un ottimo attore e gli avrebbe fatto credere che non lo amava, che tra loro non c'è stato che del semplice sesso e che lui era felice con Will.

“Darren io sono felice con Will. Io lo amo e prima lo capirai e prima la smetterai di soffrire” lo disse cosi velocemente, che non si accorse neanche di aver pronunciato quelle parole.

“Allora tutte quelle voci che girano sono vere? E' realmente il tuo ragazzo? Non ci credo Chris, Tu mi ami” sputò fuori disperato. La testa gli iniziò a girare e le gambe non riuscivano più a reggere il suo peso. Non sarei dovuto venire, perché sono venuto? Perché? I pensieri si perdevano nella sua testa, non poteva neanche immaginare una vita senza di lui.

“Dare..” Chris notò quello sguardo perso e confuso nei suoi occhi. Avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene, che lo amava e che sarebbe stati insieme per sempre, ma non poteva.

“No smettila.” quasi urlò “Dimmi che mi ami. Dimmi che in tutti questi anni non erano solo scopate. Dimmi che stai facendo tutto questo per qualche strano motivo che non posso capire adesso. Andiamo Chris, non può realmente finire cosi” una lacrima scappò al suo controllo e scivolò rabbiosa sulla sua guancia.

“Mi dispiace, Dare. Ma non poteva andare che cosi. Deve andare cosi” e in un sussurrò aggiunge “Anche se fa male”. Darren chinò il capo, nascondendo il volto colmo di lacrime. Chris gli aveva appena detto che non lo amava che, forse, non lo aveva mai amato, che tutte quelle promesse erano soli castelli in aria, senza importanza.

Chris approfittò di quel momento di debolezza del moro per tornare dagli altri e fingere un sorriso. Non avrebbe mai voluto far del male a Darren, eppure, era quello che aveva appena fatto. Si sentiva in colpa, voleva tornare a casa e piangere. Voleva tornare da lui e fare l'amore. Voleva spiegargli tutto, voleva dirgli che aveva avuto solo paura. Della pressione, delle persone, di tutto. Ma in cuor suo sapeva era la scelta migliore da fare. Darren sarebbe stato bene, alla fine. E forse anche lui.


 
***


Erano passate due settimane da quella sera. Chris e Darren non si erano più visti e Darren si era nascosto dal resto del mondo. Passava le sue giornate a letto, a fissare il telefono che puntualmente non squillava mai e se lo faceva non era mai lui. Più di una volta aveva preso tra le mani la cornetta e composto il suo numero, ma non riusciva ad andare mai oltre. Solo una volta ebbe il coraggio di chiamarlo, ma quando sentì la voce di Will rispondere, si senti morire e non ci provò più.

Quel giorno non era diverso dagli altri. Se ne stava steso a pancia in giù sul letto. Aveva gli occhi chiusi. Il volume della TV era alto, ma non riusciva a trovare la forza di alzarsi e andarla a spegnere. L'aveva accesa per un po' di compagnia ma non era servito a niente.

Stava per addormentarsi quando qualcuno bussò alla porta, non aveva nessuna voglia di controllare chi fosse, quindi semplicemente la ignorò. A ogni modo non era importante, dato che chiunque fosse se ne andò, lasciandolo riposare.

Stanco quale era non notò lo strano silenzio nella stanza e non fece caso a quel caldo calore che provò, quando una mano gli sfiorò un lato del viso. Perché ogni volta che chiudeva gli occhi lo immaginava.

Immaginava Chris che gli accarezzava i capelli e che gli sussurrava frasi dolci all'orecchio. Quindi lasciò correre, credendo che tutte quelle ore di sonno perso stesserò avendo uno strano effetto su di lui. Ma qualcosa gli fece spalancare gli occhi e realizzare che non era solo in casa.

Dalla sua cucina, udì uno strano suono, come di una pentola che toccava, troppo in fretta, il suolo e un sussurrò che riuscì a malapena percepire. Cosi si strofinò gli occhi stanchi e, senza fare rumore, si avvicinò alla cucina. Non riuscì a realizzare subito e dovette strofinare gli occhi ancora una volta.

Chris era ai fornelli, malediva una pentola che gli era scivolata dalle mani, mentre cercava qualcosa di commestibile nel frigo. Sul tavolo cercano delle buste della spesa e un mazzo di chiavi. Il suo visto sembrava stanco e i suoi occhi persi. Era chinato in avanti e si mordeva in modo nervoso il labbro inferiore. Era bellissimo.

“C-Chris?” il moro si decise a parlare con un tono di voce sorpreso e questo fece sussultare il più alto. Chris si rimise in piedi e lo guardò dritto negli occhi. Oh, quanto gli erano mancati quegli occhi.

Come Chris immaginava, si era rimpinzato solo di schifezze e aveva dormito, sì e no, qualche ora durante il giorno e solo perché troppo stanco per guardare il re leone in DVD ancora una volta, rifletté tra sé.

“Sei un disastro” riuscì a dire subito dopo con un mezzo sorriso “E da quanto non fai la spesa o semplicemente uscire di casa? Per fortuna che ti conosco e sono passato dal supermercato dietro l'angolo. E un'altra cosa, quando qualcuno bussa alla porta bisogna andare ad aprire. Ringraziando, ho ancora le chiavi e poi dormi con la TV accesa? Tu sei tutto strano. E poi ti lamenti se la mattina ti alzi con il mal di testa.”.

Darren dovette sbattere più volte le palpebre. Non lo vedeva da due settimane e gli stava facendo.. la predica? Gli aveva detto che non lo amava eppure era lì, perché? “Perché?” quella domanda uscì fuori senza controllo da parte di chi l'aveva pronunciata e questo segnò - sul volto di Chris - confusione.

“Mh?” riuscì solo a dire Chris inclinando di poco la testa.

“Perché sei qui, perché ti stai preoccupando per me, perché non sei con il tuo ragazzo, perché-” aveva ancora altre domande da fare, come perché non lo aveva più cercato, che ci faceva Will a casa sua, perché gli aveva detto che non lo ama e che le loro era solo scopate. Ma una lacrima lasciò capire tutto e si sentì protetto tra le braccia di Chris.

Chris vedendolo sputare quelle domande con un misto di rabbia e tristezza, lasciò stare il frigo e si precipitò tra le sue braccia. Si aggrappò a lui e solo in quell’istante realizzò quanto gli fosse mancato tutto quello. Sentire il suo calore o annusare il suo odoro. Non poteva stare senza di lui.

“Chris” e con quel semplice pronunciare il suo nome aveva fatto capire al ragazzo, che avrebbero dovuto sedersi e parlare di tutto quanto. Lui aveva bisogno di trovare le risposte a tutte quelle domande che, da giorni, tormentavano la sua mente e non poteva più aspettare.

“Lo so” disse subito Chris, nascondendo meglio il suo volto nel suo petto, annusando a fondo. Le sue mani stringevano pezzi della sua maglietta. Sapeva che avrebbe dovuto parlargli dei suoi pensieri e preoccupazioni, ma in quel momento voleva solo perdersi tra le sue braccia. “Ancora cinque secondi. Ti prego”.

“Sei peggio di un bambino alle volte, lo sai?” disse con tono paterno, per poi lasciargli un bacio tra i capelli. Anche il profumo del suo shampoo gli era mancato. Tutto di quel ragazzo gli era mancato, anche il semplice respiro o come si stringeva a lui.

“Io? Io sarei il bambino?” Chris allontanò il viso dal suo petto per guardarlo dritto negli occhi, ma rimanendo attaccato a lui, come se lasciarlo, avrebbe significato cadere. “Chi è che passa le sue giornate tra i DVD Disney, piangendo a dirotto per la morte di Mufasa, Mh?”.

“Ehi non prenderti gioco di me. Sai quanto è importante per me il re leone e poi la morte di Mufasa e una cosa cosi.. Non so neanche come descriverla. Piango al ricordo”. Chris scoppiò in una leggera risata che fece mettere il muso a Darren. Era cosi bello, avrebbe potuto guardarlo per sempre. “Dai andiamo, scherzavo”.

“Scherzavi? Sai che non devi toccare il re leone e per punizione, dopo lo guarderai con me” disse stringendolo di nuovo a sé. “Oddio, ti prego. No!” disse dimenandosi scherzosamente, mentre si stringeva ancora più forte al moro.

Tutte quelle domande che offuscavano la sua mente erano andate via al suono della sua risata. Non gli importava sapere più il perché o cosa provava. Tutto quello che voleva, era averlo stretto tra le sue braccia. Perdersi nel suo odore e sentirlo vicino a sé. In tutti i sensi possibili. Ma quel ragazzo lo conosceva molto bene e diede comunque pace a quelle domande.

“Avevo paura” riuscì a dire. Non lo guardò negli occhi, ma sentì il corpo del moro irrigidirsi e poté percepire la sua preoccupazione. Ci mise qualche secondo prima di riprendere parola, in quel breve attimo, Darren rimasse immobile, non proferì parola. Semplicemente aspettò.

“Non siamo come gli altri, le nostre vite sono chiacchierate e sai anche tu cosa succederebbe se questa storia venisse a gala. Avevo paura della pressione, dei media, dei riflettori puntati e di come tutto questo ti avrebbe cambiato. Sono entrato nel mondo dello spettacolo da ragazzo omosessuale, tolte le solite domande, non ci sono state poi cosi tante pressioni o comunque non è stato niente in confronto a quello che ho passato, ma tu. Tu sei un personaggio etero, Dare. Che cosa pensi succerebbe se si venisse a sapere che scopi con il tuo partner di lavoro? N-non sono disposto a vederti subire tutta quella pressione. I-io..” parlare era diventato faticoso. Le lacrime che scendevano disperate sul suo volto, ancora stretto sul petto del moro. Si stringeva a lui con forza, le gambe non avrebbero retto ancora molto.

“Cosi hai preferito allontanarmi, tenermi lontano dall'unica cosa che mi fa sentire vivo. Farmi credere che non mi amavi e lasciarmi cosi, senza un perché.” la sua voce non era arrabbiata, stava solo cercando di mettere ordine ai suoi pensieri. Continuò a parlare, fissando un punto immaginario di fronte a sé. “In questi giorni mi sono scervellato per capire che cosa avessi fatto per farti allontanare in quel modo da me. Mi chiedevo cosa avessi detto di cosi sbagliato e invece. Sei uno stupido”.

Chris non capì il perché di quell’ultimo aggettivo. Sapeva che parlargli delle sue preoccupazioni e timori, lo avrebbe fatto sembrare stupido, ma non avrebbe mai pensare che Darren glielo dicesse. “C-come?” la sua voce tremava appena pronunciando quella semplice domanda.

Dare afferrò tra le dita il mento di Chris sollevandolo, in modo da poter vedere i suoi bellissimi occhi. Forse era la cosa che gli era mancata di più. Perdersi in essi. Lì niente aveva tempo o regole. Lì nessuno gli avrebbe mai giudicati. Lì potevano essere solo loro. E quegli occhi incastrati nei suoi, che gli avrebbero fatto fare qualsiasi cosa, che gli sapevano dare la forza e il coraggio di cui sentiva il bisogno.

“Ti amo. Sei uno stupido perché io ti amo e se me ne avessi parlato prima, ti avrei potuto dire che è la mia stessa paura, ma quando sono con te, il mondo sparisce. Voglio passare il resto della mia vita con te e non m’importa cosa ne pensa la gente. Gay o etero che importanza ha? Io ho trovato la mia anima gemella in te e questo, solo questo, dovrebbe avere importanza. Ti amo, Chris. Ti amo con tutto me stesso e non ho intenzione di smettere.”.

“Oh Darren” una lacrima segnò il volto del ragazzo, che si fiondò sulle sue labbra lasciandogli una serie di piccoli baci. Non riuscì ad approfondire il bacio, perché il moro lo allontanò da sé e lo guardò fisso negli occhi. “Questo significa che ora sei di nuovo mio?” non era una reale domanda, ma più che altro una conferma. Darren aveva bisogno di sapere se avrebbero lottato insieme quella battaglia.

“Non ho mai smesso di esserlo” e vicino un respiro dalle sue labbra sussurrò “Ti amo anch’io”.

Si baciarono per alcuni secondi, stretti nelle braccia dell’altro. Era tutto quello che volevano, era tutto quello che erano. Avevano provato a stare lontani, ma solo insieme riuscivano a essere felici, a sentirsi liberi, vivi.

“Mi sei mancato cosi tanto” sussurrò Chris, allontanandosi di poco dalle labbra del moro. “Sentirti cosi vicino, sfiorarti.. baciarti. Tutto di te mi è mancato, anche vederti dormire”. Negli occhi di Dare passò il mondo intero, c’era una nuova luce e quella luce era emanata dalla presenza dell’uomo più perfetto e unico dell’intero universo ed era felice che fosse suo.

“Mh! Quindi ti è mancato vedermi dormire?” e quella luce nei suoi occhi cambiò ancora e Chris capì che cosa voleva dirgli. “Dare, noi due non faremo sesso” disse incrociando le braccia e tornando verso il frigorifero. Un pensiero si fece spazio nella sua mente che suonava come: Anche se lo vorrei tanto. Darren sogghignò e lo afferrò da dietro, lo strinse forse e sussurrò nel suo orecchio “Ti voglio.”.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: SandFrost