si rigenera col tuo stesso sangue,
si alimenta dalle tue ferite,
Si nutre della tua avversione,
e della bontà della tua anima.
Lama sottile
che spacca le pietre,
dolce rifugio acuminato;
sussurra parole incomprensibili,
e solo tardi sembran vere.
Non giovane e bella
ma vecchia e scarna,
ti attira con artigli ritorti
e torce il tuo spirito già morto.
Si appiglia
ti piglia
Senza stupore né meraviglia,
ti sbrana e ti squarta,
arpiona e divelle.
Solo deserto rimane,
e nel deserto un fiore
cresciuto sul sangue
delle mie ferite
e sul calore del cuore