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Autore: Ino chan    20/12/2007    7 recensioni
Si sentiva sporca. Come mai nella sua vita si sentiva coperta di melma dalla testa ai piedi. Nulla erano valse le due docce "di cui una vestita" fatte nel giro di nemmeno un ora, la sensazione di lercio non se ne era andata neppure per un secondo. Dedicata a Mala_Tenera e PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Claire Bennet, Sylar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Author: Ino chan

Author: Ino chan

Fandom: Heroes.

Rating: Verde

Genere: Oneshot.

Paring: Claire Bennet/Sylar

 

Disclamer: La canzone presente nella fic è "Mentre tutto scorre" dei Negramaro, senza contare che i personaggi citati, non mi appartengono e che non scrivo per lucrare sull'altrui genio,ma per soddisfare la mia voglia di pucciosità! ^__^

 

Dedicata: Mala_ Tenera, PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: " spero di aver scritto bene il nick!"  e a tutti coloro che amano questo strano, ma dolcissimo paring.

 

"Credo in te."

 

parla in fretta

e non pensar

se quel che dici

può far male

perchè mai

io divrei

fingere di essere fragile

come tu mi vuoi

 

Si sentiva sporca.

Come mai nella sua vita si sentiva coperta di melma dalla testa ai piedi. Nulla erano valse le due docce "di cui una vestita" fatte nel giro di nemmeno un ora, la sensazione di lercio non se ne era andata neppure per un secondo.

Non riusciva a credere di aver dovuto sbattere la faccia contro la dura realtà prima di rendersi conto che quelle erano solo le spoglie di un angelo e che sotto le ceneri si nascondeva un demonio.

Uscì dal bagno per andare a stendersi sulle sue coperte con i Looney Tunes, affondando il capo sotto il cuscino, urlando offese ogni volta che la porta accennava ad aprirsi e che qualcuno provava ad entrare: -Voglio stare da sola cazzo!-

 

vuoi nascondermi

in silenzi

mille volte

già concessi

tanto poi

tu lo sai

riuscirei sempre

a convincermi

che tutto scorre.

 

Lei lo aveva scoperto.

Aveva scoperto la bestia dentro l'uomo, intravisto la presenza del demonio dentro il mite orologiaio ed era fuggita da quella menzogna necessaria in cui l'aveva trascinata per poterla avvicinare.

-Perdonami.-aveva mormorato dopo il primo ceffone che gli aveva colpito il viso a metà fra la guancia e l'orecchio, facendogli voltare il capo dall'altra parte- Perdonami per favore.-

Lei non aveva risposto, troppo sconvolta  per proferire verbo, quelle lacrime innocenti  avevano detto più di quanto la bocca avrebbe potuto mai dire : Traditore! Bugiardo!

 

usami

straziami

strappami l'anima

fai di me

quel che vuoi

tanto non cambia

l'idea che ormai

ho di te

verde coniglio

dalle mille facce buffe

 

Era stata tutta una menzogna.

Quel miracolo di dolcezza e goffaggine non era mai esistito veramente, quegli occhi tristi erano stati solo uno specchietto per le allodole , un esca per attrarla in una trappola mortale. Si era innamorata di un sogno, il suo amato orologiaio era esistito solo nella sua testa.

Singhiozzò sfogando la sua rabbia contro il cuscino, lanciando contro il muro uno dei suoi tanti orsacchiotti- Bugiardo!-

 

e dimmi ancora

quanto pesa

la tua maschera

di cera

tanto poi

tu lo sai

si scioglierà come

fosse neve al sole

...mentre tutto scorre

 

 

 

Doveva ammetterlo...

All'inizio era stato  l'interesse a muoverlo verso di lei, quella sua insaziabile voglia di potere che aveva tramutato l'uomo nel mostro. Quando l'aveva vista saltellare con la sua tenuta da cheerleader  azzurra e blue non era riuscito a credere alla sua fortuna.

La peste che gli era sfuggita ad Odessa era lì, in sua balia, lontana da Petrelli, che l'ultima volta l'aveva quasi ammazzato trascinandolo giù dalla gradinata della scuola., come quegli eroi da tragedia " Muoio, ma tu verrai con me! " . 

Coglierla di sorpresa, ucciderla e perchè no, trascinare il suo corpo fino a davanti alla porta di casa, come regalo al suo caro amico Mr Bennet.

-Salve!- E invece si era presentata al piccolo negozio di orologi che aveva messo su come copertura sconvolgendo tutti i suoi piani. Mai rivolgere la parola alla vittima, mai farlo, non considerarla umana, dopo aver tanto patito durante l'aggressione ai danni di Mohinder , a cui non aveva avuto coraggio di porre fine, il buon dottore gli era entrato lentamente nel cuore con i suoi modi dolci, tipici della sua etnia.

 

-Salve...-

 

Alla sua vista era saltato in piedi, troppo sorpreso per mettere in fila una frase di senso compiuto, una bugia come "Siamo chiusi" o" Vado a chiamare il proprietario" per  poi scappare dalla finestra. Impotente l'aveva fissata avvicinarsi, sfilandosi dal polso lo SWACHT color fragola poggiandolo sul bancone - L'ho rotto cadendoci sopra.-  aveva riso in quel modo buffo solo  suo, indicandosi le ginocchia dei pantaloni, sbucciate e infangate continuando adorabilmente imbarazzata -Sono una vera imbranata!-

 

-Vediamo che si può fare.-

 

 

usami

strazziami

strappami l'anima

fai di me

quel che vuoi

tanto non cambia

l'idea che ormai

ho di te

verde coniglio

dalle mille facce buffe.

 

 

Era stato il classico colpo di fulmine, almeno per lei.

Claire si era  ritrovata a benedire la buca che l'aveva disarcionata dalla bici facendole spaccare il vetro dell'orologio e l'osso del collo... Aveva dovuto fare dei veri salti mortali per evitare di farsi venire i lucciconi agli occhi come le ragazzine nei cartoni animati.

Quello era senza dubbio il ragazzo più bello che avesse mai visto in tutta la sua vita, con quell'aria timida, piegata su se stessa, ingobbito come tutte le persone leggermente sotto-peso.-Dovrò cambiare il vetro. Ci vorrà poco.-

 

L'idea era di congedarla al più presto, anche a costo di farle pagare di meno o nulla, ma lei si era messa a gironzolare fra le vetrine, ispezionando gli orologi esposti, facendo buffi commenti, commenti da lui stesso fatti alla loro vista, facendolo ridere un paio di volte e alla fine distrarre dal suo lavoro per meglio seguirla per il locale e alla fine quella bugia.

 

-Si è rotta una molla, devo ordinarla, potresti tornare fra una settimana?-

 

 

La trappola era scattata, lucida, splendente come al solito, ma non aveva stretto nelle sue morse la leggiadra farfalla, ma il sorpreso ragno, che non riuscì a ribellarsi a quel tocco di quel rapporto timido fra un trentenne infondo spaventato dal mondo e una ragazzina altrettanto sola. Si era presentato a lei come Gabriel Gray l'uomo che anni prima sua madre aveva ucciso per dare vita al serial killer Sylar e lei si era immediatamente fidata .Quel cadavere tornato dal passato aveva trovato l'amore che aveva sempre cercato e anche Sylar aveva trovato un sedativo naturale in quello scricciolo confusionario.

 

 

 

sparami addosso

bersaglio mancato

provaci ancora

è un campo minato

quello che resta

del nostro passato

non rinnegarlo

è tempo sprecato

macchie indelebili

coprirono il reato

scagli la pietra

chi è senza peccato

scagli la pietra

chi è senza peccato

scagliala tu perchè ho tutto sbagliato...

 

 

Doveva sapere che cos'era successo davvero!
Non poteva vivere senza sapere la ragione di tutto quello che era accaduto, se bugia o verità lui avrebbe dovuto dirglielo. uccidendola o salvandola a seconda dei casi. Uscì di corsa da casa, travolgendo Mr. Babbani sulla soia e suo padre sul vialetto.

 

-Claire!?-

-Devo andare papà!-

 

Noah aveva tentato di trattenerla, afferrandola per il braccio,ma non c'era stato verso di avere la meglio su di lei e sull'adrenalina che sentiva in corpo. Ormai non le importava più niente e di nessuno, molto probabilmente stava correndo contro la sua fine, ma non poteva fare a meno di andare avanti, di mettere un piede davanti all'altro.

Se era arrivata la sua ora, morire per mano sua sarebbe stato quanto meno consolatorio. Il suo l'ultimo viso che avrebbe visto sarebbe stato il suo e la sua voce come ninna nanna verso l'oblio.

 

---------------------------------------

 

-Claire?-

 

Gabriel si era alzato di scatto alla sua vista, proprio come la prima volta che era entrata nel suo negozio, lasciando cadere l'orologio che teneva in mano, cercando a tentoni il bottone della radio, dove una canzone italiana stava lentamente sfumando.La stessa aveva ascoltato lei con l'i-pod fino a qualche minuto prima.

 

-Perchè non mi hai uccisa?-Sylar abbassò il capo, poggiando il Tissot che teneva fra le mani sul panno di velluto nero che usava per non rigare il bancone quando lavorava, distogliendo lo sguardo dagli occhi blue della ragazza- Hai ucciso diciotto persone, tra cui tua madre, perchè io no?-

 

-Non ne ho...Non lo so...-

 

Claire battè un tacco a terra, snervata da quella risposta inconcludente, mentre nuove lacrime rotolavano lungo le sue guance fino a bagnare il colletto della felpa rosa con Titti come logo- Mi avevi riconosciuta vero? Sapevi chi ero, non è così!?-

Grey si limitò ad annuire senza dire nulla, ormai non aveva più senso mentirle anche se così facendo avrebbe potuto limitare un po' di danni, oramai non gli importava più molto- All'inizio il piano era...Era quello... Volevo ucciderti non tanto per il tuo potere, ma più per dispetto verso tuo padre... - la guardò implorando comprensione, sentendosi peggio di un verme quando trovò la cheerleader, accucciata su se stessa,con la testa fra le mani- Poi ...-

 

-Poi hai pensato che sarebbe stato più divertente prendermi per il culo?-

 

-NO!-fece il giro del bancone guadagnando il centro della stanza, portandosi davanti alla ragazza che lo guardò dal basso, facendogli torcere le budella per il male- Dopo mi sono innamorato.-

-Bugiardo!- Claire era tornata in piedi, piazzandosi di fronte a lui, alzando il mento di un bel po' per meglio guardarlo negli occhi, stringendo i pugni per trattenersi quando lui le si avvicinò ancora- Mi hai sempre mentito! SEMPRE!-

 

-No!-

 

Era una conversazione senza senso, lei che accusava e lui che negava, Claire si diede della stupida e dopo un'ultima occhiata al viso di Gabriel, uscì sperando che l'aria fredda della sera la sollevasse un po' o forse che un camion la colpisse lasciandola tatuata sull'asfalto. Al momento le due opzioni erano a parimerito...

 

-Claire!-

-Lasciami in pace!-

-Per favore! Lasciami parlare!- la stava seguendo in maniche di camicia, rabbrividendo ad ogni folata di vento che li attraversava facendo sollevare il fogliame e turbinare le cartacce a terra.

-No Gabriel...Se questo è il tuo nome!-

-Certo che mi chiamo Gabriel!- urlò Sylar lasciando cadere le braccia snervato- E sono un orologiaio come mio padre...- prese fiato mentre la ragazza si voltava mostrando che stava ascoltando-...E ho 28 anni... E adoro il gelato alle nocciole...-

Claire scosse il capo cercando di mettere distanza fra lei e la sua voglia di correre fra le braccia di Gabriel, gettando via il buon senso- Santo Cielo Claire, quanto pensi possa aver finto?!-

 

-Hai finto! E' questo quello che conta!-

-Nemmeno tu ti sei precipitata a dirmi che sei in grado di rigenerarti!-

Ad ogni parola i due avevano aumentato il tono della voce, fino ad urlare in preda alla rabbia, finchè non fu finito tutto e il livore fu sostituito da un momentaneo sfinimento- Non ho mentito, non su tutto.-

 

-E su cosa non avresti mentito?-

-Sul fatto che ti adoro quando ridi col risucchio, quando urli nel bel mezzo di un film dell'orrore rischiando di farmi venire un infarto, senza parlare delle persone attorno, quando ti addormenti nel bel mezzo di una conversazione, quando ti sporchi, quando cadi....-

Ad ogni parola di Sylar, Claire si era avvicinata, anche se sentiva che stava per compiere una sciocchezza monumentale, che quelle potevano essere menzogne atte solo a riavere la sua fiducia per poi ucciderla- Stai mentendo?- chiese con un filo di voce.

 

-No.-

 

-Giuramelo!-

 

Gabriel sollevò lentamente le mani poggiandole sulle spalle della ragazza, stringendo leggermente il muscolo- Te lo giuro...- mormorò - Te lo giuro.-

Le prese il viso fra le mani, cercando di asciugarle le guance con le dita,

sorprendendosi quando il potere della Smither, che credeva sparito come gli altri, tornò lentamente mostrandogli il cuore di Claire che batteva sempre più forte sotto il suo tocco.

 

-Ripeti.-

-Te lo giuro.-

-Ripeti.-

-Te lo giuro.-

-Ripeti.-

-Te lo giuro.-

 

Claire sapeva che era tutto sbagliato, che stava lentamente scivolando verso qualcosa di proibito, che non sarebbe mai dovuto accadere, eppure, una parte del suo io sentiva che quella era la cosa migliore da fare,che quella era l'unica cosa da fare per salvare entrambi.

 

-Non hai mentito?-

-No.-

Avanzò di un passo verso Sylar aggrappandosi alla sua camicia, sbagliato, proibito, ingiusto, erano ormai parole prive di significato nella sua testa quello che aveva di fronte era sempre il suo Gabriel e il suo cuore si rifiutava di scacciarlo.

 

-Non ucciderai più vero?-

 

Forse erano vuote parole, forse era una nuova menzogna, forse lui l'avrebbe uccisa alla prima occasione , ma voleva credergli! Con tutte le sue forze, voleva continuare ad amarlo, anche a costo di morire.

 

-No...Mai più...-

 

Gabriel sentiva che mai e poi Sylar sarebbe tornato nella sua vita se lei fosse rimasta con lui,  si chinò su di lei, baciandola, suggellando quella promessa nel modo migliore che gli era venuto in mente.

 

-Fidati di me.-

 

Era folle...Folle...Folle...Eppure sorrise fra le lacrime che scivolavano ancora dai suoi occhi, annuì leggermente stringendosi a lui, affondando il capo contro la sua camicia - Mi fido...Mi fido di te.-

Ecco le parole che Gabriel Grey aspettava di sentire da tutta una vita, sorrise stringendo la ragazza a sè poggiandole un bacio fra i capelli, sentiva che il diavolo era stato domato dall'angelo e mai più avrebbe fatto del male.

 

 

 

 

Fine.

 


Dolce da cariare i denti vero? Sinceramente non so com'è venuta questa fic, è la prima volta che scrivo su di loro e non so dire come mi  sia riuscita, se bene o male. Fatemi sapere che ne pensate, anche se vi fa schifo e se mi riescono meglio le Claire/ Peter.

 

A presto Ino chan ! ^__^

 

 

 

 

 

 

   
 
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