Author: Ino chan
Fandom: Heroes.
Rating: Verde
Genere: Oneshot.
Paring: Claire Bennet/Sylar
Disclamer: La canzone presente nella
fic è "Mentre tutto scorre" dei
Negramaro, senza contare che i personaggi citati, non mi appartengono e che non
scrivo per lucrare sull'altrui genio,ma per soddisfare la mia voglia di
pucciosità! ^__^
Dedicata: Mala_ Tenera, PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: " spero di aver
scritto bene il nick!" e a tutti
coloro che amano questo strano, ma dolcissimo paring.
"Credo in te."
parla in fretta
e non pensar
se quel che dici
può far male
perchè mai
io divrei
fingere di essere fragile
come tu mi vuoi
Si sentiva sporca.
Come mai nella sua vita si sentiva coperta di melma dalla testa ai
piedi. Nulla erano valse le due docce "di cui una vestita" fatte nel
giro di nemmeno un ora, la sensazione di lercio non se ne era andata neppure
per un secondo.
Non riusciva a credere di aver dovuto sbattere la faccia contro la
dura realtà prima di rendersi conto che quelle erano solo le spoglie di un
angelo e che sotto le ceneri si nascondeva un demonio.
Uscì dal bagno per andare a stendersi sulle sue coperte con i
Looney Tunes, affondando il capo sotto il cuscino, urlando offese ogni volta
che la porta accennava ad aprirsi e che qualcuno provava ad entrare: -Voglio
stare da sola cazzo!-
vuoi nascondermi
in silenzi
mille volte
già concessi
tanto poi
tu lo sai
riuscirei sempre
a convincermi
che tutto scorre.
Lei lo aveva scoperto.
Aveva scoperto la bestia dentro l'uomo, intravisto la presenza del
demonio dentro il mite orologiaio ed era fuggita da quella menzogna necessaria
in cui l'aveva trascinata per poterla avvicinare.
-Perdonami.-aveva mormorato dopo il primo ceffone che gli aveva
colpito il viso a metà fra la guancia e l'orecchio, facendogli voltare il capo
dall'altra parte- Perdonami per favore.-
Lei non aveva risposto, troppo sconvolta per proferire verbo, quelle lacrime innocenti avevano detto più di quanto la bocca avrebbe
potuto mai dire : Traditore! Bugiardo!
usami
straziami
strappami l'anima
fai di me
quel che vuoi
tanto non cambia
l'idea che ormai
ho di te
verde coniglio
dalle mille facce buffe
Era stata tutta una menzogna.
Quel miracolo di dolcezza e goffaggine non era mai esistito
veramente, quegli occhi tristi erano stati solo uno specchietto per le allodole
, un esca per attrarla in una trappola mortale. Si era innamorata di un sogno,
il suo amato orologiaio era esistito solo nella sua testa.
Singhiozzò sfogando la sua rabbia contro il cuscino, lanciando
contro il muro uno dei suoi tanti orsacchiotti- Bugiardo!-
e dimmi ancora
quanto pesa
la tua maschera
di cera
tanto poi
tu lo sai
si scioglierà come
fosse neve al sole
...mentre tutto scorre
Doveva ammetterlo...
All'inizio era stato
l'interesse a muoverlo verso di lei, quella sua insaziabile voglia di
potere che aveva tramutato l'uomo nel mostro. Quando l'aveva vista saltellare
con la sua tenuta da cheerleader
azzurra e blue non era riuscito a credere alla sua fortuna.
La peste che gli era sfuggita ad Odessa era lì, in sua balia,
lontana da Petrelli, che l'ultima volta l'aveva quasi ammazzato trascinandolo
giù dalla gradinata della scuola., come quegli eroi da tragedia " Muoio,
ma tu verrai con me! " .
Coglierla di sorpresa, ucciderla e perchè no, trascinare il suo
corpo fino a davanti alla porta di casa, come regalo al suo caro amico Mr
Bennet.
-Salve!- E invece si era presentata al piccolo negozio di orologi
che aveva messo su come copertura sconvolgendo tutti i suoi piani. Mai
rivolgere la parola alla vittima, mai farlo, non considerarla umana, dopo aver
tanto patito durante l'aggressione ai danni di Mohinder , a cui non
aveva avuto coraggio di porre fine, il buon dottore gli era entrato lentamente
nel cuore con i suoi modi dolci, tipici della sua etnia.
-Salve...-
Alla sua vista era saltato in piedi, troppo sorpreso per mettere
in fila una frase di senso compiuto, una bugia come "Siamo chiusi"
o" Vado a chiamare il proprietario" per poi scappare dalla finestra. Impotente l'aveva fissata
avvicinarsi, sfilandosi dal polso lo SWACHT color fragola poggiandolo
sul bancone - L'ho rotto cadendoci sopra.-
aveva riso in quel modo buffo solo
suo, indicandosi le ginocchia dei pantaloni, sbucciate e infangate
continuando adorabilmente imbarazzata -Sono una vera imbranata!-
-Vediamo
che si può fare.-
usami
strazziami
strappami l'anima
fai di me
quel che vuoi
tanto non cambia
l'idea che ormai
ho di te
verde coniglio
dalle mille facce buffe.
Era
stato il classico colpo di fulmine, almeno per lei.
Claire
si era ritrovata a benedire la buca che
l'aveva disarcionata dalla bici facendole spaccare il vetro dell'orologio e
l'osso del collo... Aveva dovuto fare dei veri salti mortali per evitare di
farsi venire i lucciconi agli occhi come le ragazzine nei cartoni animati.
Quello
era senza dubbio il ragazzo più bello che avesse mai visto in tutta la sua
vita, con quell'aria timida, piegata su se stessa, ingobbito come tutte le
persone leggermente sotto-peso.-Dovrò cambiare il vetro. Ci vorrà poco.-
L'idea
era di congedarla al più presto, anche a costo di farle pagare di meno o nulla,
ma lei si era messa a gironzolare fra le vetrine, ispezionando gli orologi esposti,
facendo buffi commenti, commenti da lui stesso fatti alla loro vista, facendolo
ridere un paio di volte e alla fine distrarre dal suo lavoro per meglio
seguirla per il locale e alla fine quella bugia.
-Si
è rotta una molla, devo ordinarla, potresti tornare fra una settimana?-
La
trappola era scattata, lucida, splendente come al solito, ma non aveva stretto
nelle sue morse la leggiadra farfalla, ma il sorpreso ragno, che non riuscì a
ribellarsi a quel tocco di quel rapporto timido fra un trentenne infondo
spaventato dal mondo e una ragazzina altrettanto sola. Si era presentato a lei
come Gabriel Gray l'uomo che anni prima sua madre aveva ucciso per dare vita al
serial killer Sylar e lei si era immediatamente fidata .Quel cadavere tornato
dal passato aveva trovato l'amore che aveva sempre cercato e anche Sylar aveva
trovato un sedativo naturale in quello scricciolo confusionario.
sparami addosso
bersaglio mancato
provaci ancora
è un campo minato
quello che resta
del nostro passato
non rinnegarlo
è tempo sprecato
macchie indelebili
coprirono il reato
scagli la pietra
chi è senza peccato
scagli la pietra
chi è senza peccato
scagliala tu perchè ho tutto sbagliato...
Doveva
sapere che cos'era successo davvero!
Non poteva vivere senza sapere la ragione di tutto quello che era accaduto, se
bugia o verità lui avrebbe dovuto dirglielo. uccidendola o salvandola a seconda
dei casi. Uscì di corsa da casa, travolgendo Mr. Babbani sulla soia e suo padre
sul vialetto.
-Claire!?-
-Devo
andare papà!-
Noah
aveva tentato di trattenerla, afferrandola per il braccio,ma non c'era stato
verso di avere la meglio su di lei e sull'adrenalina che sentiva in corpo.
Ormai non le importava più niente e di nessuno, molto probabilmente stava
correndo contro la sua fine, ma non poteva fare a meno di andare avanti, di
mettere un piede davanti all'altro.
Se
era arrivata la sua ora, morire per mano sua sarebbe stato quanto meno
consolatorio. Il suo l'ultimo viso che avrebbe visto sarebbe stato il suo e la
sua voce come ninna nanna verso l'oblio.
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-Claire?-
Gabriel
si era alzato di scatto alla sua vista, proprio come la prima volta che era
entrata nel suo negozio, lasciando cadere l'orologio che teneva in mano,
cercando a tentoni il bottone della radio, dove una canzone italiana stava
lentamente sfumando.La stessa aveva ascoltato lei con l'i-pod fino a qualche
minuto prima.
-Perchè
non mi hai uccisa?-Sylar abbassò il capo, poggiando il Tissot che teneva fra le
mani sul panno di velluto nero che usava per non rigare il bancone quando
lavorava, distogliendo lo sguardo dagli occhi blue della ragazza- Hai ucciso
diciotto persone, tra cui tua madre, perchè io no?-
-Non
ne ho...Non lo so...-
Claire
battè un tacco a terra, snervata da quella risposta inconcludente, mentre nuove
lacrime rotolavano lungo le sue guance fino a bagnare il colletto della felpa
rosa con Titti come logo- Mi avevi riconosciuta vero? Sapevi chi ero, non è
così!?-
Grey
si limitò ad annuire senza dire nulla, ormai non aveva più senso mentirle anche
se così facendo avrebbe potuto limitare un po' di danni, oramai non gli
importava più molto- All'inizio il piano era...Era quello... Volevo ucciderti
non tanto per il tuo potere, ma più per dispetto verso tuo padre... - la guardò
implorando comprensione, sentendosi peggio di un verme quando trovò la
cheerleader, accucciata su se stessa,con la testa fra le mani- Poi ...-
-Poi
hai pensato che sarebbe stato più divertente prendermi per il culo?-
-NO!-fece
il giro del bancone guadagnando il centro della stanza, portandosi davanti alla
ragazza che lo guardò dal basso, facendogli torcere le budella per il male-
Dopo mi sono innamorato.-
-Bugiardo!-
Claire era tornata in piedi, piazzandosi di fronte a lui, alzando il mento di
un bel po' per meglio guardarlo negli occhi, stringendo i pugni per trattenersi
quando lui le si avvicinò ancora- Mi hai sempre mentito! SEMPRE!-
-No!-
Era
una conversazione senza senso, lei che accusava e lui che negava, Claire si
diede della stupida e dopo un'ultima occhiata al viso di Gabriel, uscì sperando
che l'aria fredda della sera la sollevasse un po' o forse che un camion la
colpisse lasciandola tatuata sull'asfalto. Al momento le due opzioni erano a
parimerito...
-Claire!-
-Lasciami
in pace!-
-Per
favore! Lasciami parlare!- la stava seguendo in maniche di camicia,
rabbrividendo ad ogni folata di vento che li attraversava facendo sollevare il
fogliame e turbinare le cartacce a terra.
-No
Gabriel...Se questo è il tuo nome!-
-Certo
che mi chiamo Gabriel!- urlò Sylar lasciando cadere le braccia snervato- E sono
un orologiaio come mio padre...- prese fiato mentre la ragazza si voltava
mostrando che stava ascoltando-...E ho 28 anni... E adoro il gelato alle
nocciole...-
Claire
scosse il capo cercando di mettere distanza fra lei e la sua voglia di correre
fra le braccia di Gabriel, gettando via il buon senso- Santo Cielo Claire,
quanto pensi possa aver finto?!-
-Hai
finto! E' questo quello che conta!-
-Nemmeno
tu ti sei precipitata a dirmi che sei in grado di rigenerarti!-
Ad
ogni parola i due avevano aumentato il tono della voce, fino ad urlare in preda
alla rabbia, finchè non fu finito tutto e il livore fu sostituito da un
momentaneo sfinimento- Non ho mentito, non su tutto.-
-E
su cosa non avresti mentito?-
-Sul
fatto che ti adoro quando ridi col risucchio, quando urli nel bel mezzo di un
film dell'orrore rischiando di farmi venire un infarto, senza parlare delle
persone attorno, quando ti addormenti nel bel mezzo di una conversazione,
quando ti sporchi, quando cadi....-
Ad
ogni parola di Sylar, Claire si era avvicinata, anche se sentiva che stava per
compiere una sciocchezza monumentale, che quelle potevano essere menzogne atte
solo a riavere la sua fiducia per poi ucciderla- Stai mentendo?- chiese con un
filo di voce.
-No.-
-Giuramelo!-
Gabriel
sollevò lentamente le mani poggiandole sulle spalle della ragazza, stringendo
leggermente il muscolo- Te lo giuro...- mormorò - Te lo giuro.-
Le
prese il viso fra le mani, cercando di asciugarle le guance con le dita,
sorprendendosi
quando il potere della Smither, che credeva sparito come gli altri, tornò
lentamente mostrandogli il cuore di Claire che batteva sempre più forte sotto
il suo tocco.
-Ripeti.-
-Te
lo giuro.-
-Ripeti.-
-Te
lo giuro.-
-Ripeti.-
-Te
lo giuro.-
Claire
sapeva che era tutto sbagliato, che stava lentamente scivolando verso qualcosa
di proibito, che non sarebbe mai dovuto accadere, eppure, una parte del suo io
sentiva che quella era la cosa migliore da fare,che quella era l'unica cosa da fare per salvare
entrambi.
-Non
hai mentito?-
-No.-
Avanzò di un passo verso Sylar aggrappandosi alla sua camicia, sbagliato,
proibito, ingiusto, erano ormai parole prive di significato nella sua testa quello
che aveva di fronte era sempre il suo Gabriel e il suo cuore si rifiutava di
scacciarlo.
-Non
ucciderai più vero?-
Forse
erano vuote parole, forse era una nuova menzogna, forse lui l'avrebbe uccisa
alla prima occasione , ma voleva credergli! Con tutte le sue forze, voleva
continuare ad amarlo, anche a costo di morire.
-No...Mai
più...-
Gabriel
sentiva che mai e poi Sylar sarebbe tornato nella sua vita se lei fosse rimasta
con lui, si chinò su di lei,
baciandola, suggellando quella promessa nel modo migliore che gli era venuto in
mente.
-Fidati
di me.-
Era
folle...Folle...Folle...Eppure sorrise fra le lacrime che scivolavano ancora
dai suoi occhi, annuì leggermente stringendosi a lui, affondando il capo contro
la sua camicia - Mi fido...Mi fido di te.-
Ecco
le parole che Gabriel Grey aspettava di sentire da tutta una vita, sorrise
stringendo la ragazza a sè poggiandole un bacio fra i capelli, sentiva che il
diavolo era stato domato dall'angelo e mai più avrebbe fatto del male.
Fine.
Dolce da cariare i denti vero? Sinceramente non so com'è venuta questa fic, è
la prima volta che scrivo su di loro e non so dire come mi sia riuscita, se bene o male. Fatemi sapere
che ne pensate, anche se vi fa schifo e se mi riescono meglio le Claire/ Peter.
A presto Ino chan ! ^__^