Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Scarlett Rose    03/06/2013    0 recensioni
Sherlock Holmes è un personaggio affascinante tanto quanto è fuori controllo. O forse, proprio per questo. Attraverso gli occhi del suo migliore amico, della sua spasimante e di suo fratello, tentiamo di scoprire cosa vuol dire farlo entrare nella propria vita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson , Molly Hooper, Mycroft Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tre personaggi che fanno parte della vita di Sherlock, i cui piani per il futuro od abitudini devono vedersela con la sua genialità fuori controllo!
 
John Watson è sempre stato un tipo ordinato. Da piccolo si rifaceva spesso il letto da solo, in classe i suoi quaderni erano portati come esempio agli altri bambini e riponeva sempre nella cesta i giocattoli con cui si era trastullato. Un po’ perché gli veniva naturale, un po’ perché era felice che la mamma o le maestre gli facessero dei bei sorrisi, un po’ perché si era abituato a fare così e la cosa non gli dispiaceva.
Crescendo non è cambiato granché e nemmeno la guerra ha modificato in maniera rilevante questi lati del suo carattere: gli piace ancora che le cose abbiano un certo ordine e lo fa stare bene trattare gli altri con la dovuta gentilezza.
Per lui una tranquilla routine non è mai stata un demone da scacciare con orrore, ma un rifugio tranquillo dalla pazzia del mondo circostante. Per questo, se qualcuno gli avesse detto che sarebbe finito a vivere con un coinquilino la cui routine consisteva nello sparare al muro, suonare il violino alle ore più strampalate, invadere il frigorifero con parti di cadavere, ignorare cose da mortali come scadenze ed affitti, bè…John sarebbe fuggito da un simile futuro.
E a gambe levate!
Invece, non solo ha affittato un appartamento con un soggetto simile, ma fra loro contro ogni previsione razionale è nata anche una salda, per quanto anomala, amicizia. Non che i primi tempi siano stati un idillio, c’erano notti in cui, cercando i tappi per le orecchie perché il genio musicale di Sherlock non si faceva condizionare da cosucce come gli orari, si era chiesto se ne valesse la pena.
O come quella volta in cui erano improvvisamente rimasti al freddo perché Sherlock – non – ho – tempo – da – perdere – con – le – bollette – del - gas – Holmes aveva impiegato la carta delle suddette per testare una nuova sostanza che le aveva scolorite. Oppure quando aveva usato uno dei suoi maglioni (quello color nocciola, che gli aveva fatto anni addietro sua nonna) come sacco per alcune muffe che doveva gettare.
Eppure, John Watson può vantarsi di essere sopravvissuto a tutto questo e a molto altro…non solo! Può addirittura dire, con un ragionevole margine di certezza, di essercisi abituato.
Perciò questa mattina, quando ha sentito un’esplosione dal salotto, si è limitato a chiudere l’anta dell’armadio e a uscire dalla sua camera, seguendo la puzza di bruciato.
Sherlock, in vestaglia e piuttosto contrariato, lo accoglie con una smorfia, indicando indignato quel che resta di un grazioso tavolino basso da tè.
John quasi in automatico afferra l’estintore che si è rassegnato a comprare e si avvia verso il piccolo falò che arde allegro in un angolo del salotto. Mentre osserva le fiamme spegnersi, ignorando Sherlock che si agita e borbotta alle sue spalle riguardo a sostanze chimiche e scadenti, stupidi tavolini infiammabili, il dottore si lascia scappare un sorriso.
Routine.
Niente di più, niente di meno.
  
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