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Autore: Ele2805    03/06/2013    2 recensioni
Una festa sulla spiaggia. Una ragazza timida e un ragazzo all'apparenza innamorato. Una storia d'amore. Un patto. Un tradimento improvviso. Può un bacio far battere di nuovo il cuore e una promessa cambiare tutto?
Questa è la mia prima storia...so che sarà orribile, ma spero comunque che vi piaccia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Ehi Ale! Stasera vieni alla festa sulla spiaggia?? Ti prego non farti implorare. Un bacio. Lucy>>. Un messaggio di Lucia. Adesso non ne ho voglia di rispondere; la mia migliore amica dovrà aspettare. Comunque non credo proprio che andrò alla festa, da quando l’ho lasciato, non ho più voglio di fare niente. Ripenso e ripenso sempre e solo alla nostra storia. L’ho conosciuto due anni fa. Ero a una festa in un locale sul mare; un posto meraviglioso. Gente ubriaca ovunque; ricordo che non ce la facevo più, dovevo uscire e prendere una boccata d'aria. quella sera l'aria era pungente, sentivo freddo; pur essendo estate, tirava un vento molto forte e i miei capelli castani svolazzavano da tutte le parti. La schiuma che si infrangeva sulla battigia era dello stesso colore del mio vestito, naturalmente io non mi sarei mai vestita così era stata Lucia a costringermi ad indossare quel mini abito che non arrivava neanche al ginocchio. Ricordo che la bassa marea creava un’atmosfera magica e surreale e le stelle quella notte brillavano più che mai. come succede di solito mi ero persa nei miei pensieri. Un rumore di scarpe che volavano mi fece girare e finalmente mi accorso che vicino a me si era seduto un ragazzo. Davide. Alto, magro ma non esageratamente, occhi verdi e capelli neri ricci. Per non parlare del fisico che poi; la camicia bianca aperta sul davanti non lasciava sicuramente spazio all'immaginazione. Mi sembrava di aver visto un angelo in terra. Chiacchierammo per un po’ e poi ci scambiammo i numeri di telefono. Non mi raccontò molto della sua storia, però non m’importava. Non passarono cinque giorni che stavamo già insieme. Lo amavo con tutta me stessa; non mi era mai capitata una cosa del genere. Era stato amore a prima vista per me e, da quanto potevo vedere con gli occhi bendati dalla bellezza del suo sorriso, anche per lui. Al nostro primo anniversario ci fidanzammo ufficialmente sulle rive del lago di Garda. Quel giorno egli mi promise di amarmi per come sono e che mai mi avrebbe lasciato sola. Era il nostro patto e si sa un patto non s’infrange mai. Lui, purtroppo, questa regola non la rispettò; un pomeriggio lo trovai a casa sua con una sconosciuta mentre si baciavano distesi sul divano. Mi sentii morire dentro, gli occhi mi si riempirono di lacrime e cercai in tutti i modi di non piangere ma non ci riuscii e con tutta la rabbia che avevo, gli stampai un bel cinque sulla guancia. Corsi via più veloce che potevo mentre sentivo il mio cuore frantumarsi in mille pezzi. Ora non posso vederlo; non ce la faccio. Lui, però non si rassegna, dice che vuole spiegarmi tutto e che non devo pensare male, che lui non è un traditore. Ma come faccio a credergli… a volte vorrei essere rimasta lì e aver urlato come una pazza...magari le cose sarebbero state diverse, magari gli avrei creduto...ora non ci riesco. Questa mattina hanno suonato il campanello e quando ho aperto la porta me lo sono ritrovato davanti. “ Noi due dobbiamo parlare” mi ha detto. Non ci ho visto più. Ero stanca di lui, non lo volevo più vedere. “ Cosa ci fai qui?! Vattene; non ti voglio vedere. Mi hai fatto male e non te lo perdonerò mai. Ma a te non importa, vero?” Non ha risposto e si è infilato le mani in tasca con quel suo solito modo di fare che mi porta il cuore a mille. “ E adesso scordati per sempre di me, prendimi in giro, insultami fai quello che vuoi tanto per quello che t’importa…”. A quel punto ha alzato lo sguardo e ho notato che era buio in viso; i suoi occhi verdi si erano ridotti a due piccole fessure. “ Ma che dici, si che m’importa” “ No che non t’importa, mi hai tradita!” “ Basta Alessia! Io ti penso tutto il tempo non riesco a toglierti dalla testa. Non posso continuare così, non posso. Non ti rendi conto che ho capito quanto sei importante per me?!” si è avvicinato ma io mi sono allontanata ancora di più. “ Che ho capito quanto ti amo?!” stava urlando. “ No, non ti credo! Basta, vattene!” e così gli ho chiuso la porta in faccia senza permettergli di ribattere. Lucia mi sta chiamando. Ah già, non le ho risposto. Non voglio parlare con lei ora se no, capirà che ho pianto. Le scrivo un messaggio << Non ho voglia di venire. Va te con Paolo. Ciao. Un bacio>>. Paolo è il suo ragazzo, stanno insieme da tre anni. Lui la tratta come se fosse la sua regina; si vede quanto la ama. Sono una coppia fantastica, sono davvero felice per loro. A volte li invidio, vorrei avere una storia come la loro, ma so che prima o poi capiterà anche a me. Mi ha risposto Lucia << Ti avevo già detto di non farti pregare. Alle sei e mezzo sono da te per aiutarti a scegliere i vestiti>>. Sono le sei e un quarto e la mia amica è già qui. Non è mai stata così bella: gli occhi verdi sono contornati da un ombretto color lilla, i capelli biondi le cadono mossi sulle spalle e indossa un vestito viola che la fa sembrare molto più magra. Io non ho voglia di farmi bella, ma Lucia insiste e alla fine mi fa mettere un vestito bianco corto senza spalline, i capelli me li lascia sciolti e me li rende ancora più mossi con il phon. Per il trucco lascia fare a me ed io decido di mettere solo un po’ di eye-liner e di mascara. Siamo pronte, usciamo e giù troviamo Paolo e Carlo, un nostro compagno di classe, ad aspettarci. Raggiungiamo la festa in una mezzoretta. È pieno di gente che beve e fuma. In un angolo scorgo Davide è con Rosalyn (così ho scoperto che si chiama la ragazza del divano). Non ci posso credere, me ne voglio andare, ma Lucia mi trascina a ballare. Per un po’ mi diverto, però ora il fumo mi sta dando alla testa, mi devo allontanare. Raggiungo il portico della casa di Paolo (è lui che ha organizzato la festa). Sento qualcuno avvicinarsi da dietro. Non faccio in tempo a girarmi che mi ha già bloccata contro il muro. È Davide. “ Che fai?” gli chiedo già sulla difensiva. “ Non ce la faccio più Ale! So che non dovrei essere qui, ma non ce la faccio a stare senza di te. Per te è lo stesso, o no?” Non posso lasciarlo parlare finirebbe per baciarmi, lo so, ma qualcosa nella mia testa mi spinge a fare domande. “ Tu cosa senti?” gli chiedo. “ Sento che ti amo.” Faccio per andarmene, ma lui mi trattiene e mi blocca ancora. “ Ti amo e anche se non siamo fidanzati, io ho bisogno di stare con te.” “ Tu…tu mi stai chiedendo…?” “ Sai perfettamente cosa ti sto chiedendo.”. Me ne vado, non riesco più ad ascoltarlo. Lui, però, non si rassegna. Mi segue e mi afferra forte per un polso. Non da farmi male ma da impedirmi di scappare. “ Aspetta Ale! Non mi dici niente?” “ Sì, ti dico che sei un traditore, un pezzo di traditore, sei nato traditore, sei il re dei traditori, sei il professore del tradimento. Non ci posso credere!” mi viene da piangere ma trattengo le lacrime. “ vuoi stare con me mentre ti baci quella, sei un gran…!” Lo vede mettersi le mani sulla testa e scompigliarsi tutti i capelli. Non so perché, ma questa volta mi sembra veramente disperato. “ Ale, basta, basta! Per favore, basta!” sta urlando. “ Sono stufo. Mi sono rotto di tutto questo! Tu ami me tanto quanto io amo te! E sai perché non stiamo insieme?” “ Perche sei un traditore?!” rispondo sarcastica. “ No, no non è così Ale!” fa una pausa e abbassa lo sguardo. “ Mio padre è coinvolto in un giro di alcool e droga sta rischiando il carcere, ma non è colpa sua! È stato coinvolto da dei farabutti che lo ricattano…” si ferma e mi guarda per una frazione di secondo negli occhi. “ Rosalyn ha scoperto tutto questo e mi ha giurato che se non stavo con lei avrebbe raccontato tutto alla polizia.” Ha gli occhi lucidi, mi fa tenerezza. Mi accarezza il viso. “ Amore sono successe cose che non dovrebbero essere passate. Io ti giuro che ti amo e che mai avrei voluto farti del male.” Fa una pausa. “ Ti ricordi il nostro fidanzamento al lago?” Annuisco. “ Ti ricordi la mia promessa? Non esiste un amore più forte del nostro.” Mi guarda dritta negli occhi e una lacrima mi scende lungo il viso. Subito me la asciuga con la mano. Al suo tocco rabbrividisco e vedo comparire sul suo viso un ghigno di compiacimento. Mi provoca ancora le stesse sensazioni. “ Io mi sono stancato di dover nascondere quest’amore. Mi sono stancato di Rosalyn, di mio padre, mi sono stancato di tutto! Mi sono stancato di fare la cosa giusta!” Questa frase quasi la urla. Non vedo più niente; sento solamente una mano tirarmi in avanti e in meno di un secondo le sue labbra premono con forza sulle mie. Mi sembra un sogno; il bacio più dolce e lungo della mia vita, pieno di tutto quell’amore che avevo nascosto. Ora mi tiene stretta seduta sulle sue gambe mentre continua a baciarmi come se ogni volta fosse l’ultima. “ Davide non è che non mi sia piaciuto il tuo discorso, ma sono un po’ credulona. È tutto vero?” Si fa serio. “ Si Ale è tutto vero. Luca lo sa.” “ Ah beh Luca è il tuo migliore amico! Può coprirti in qualsiasi momento.” rispondo indispettita. “ No perché a lui è successo quel che sta succedendo a me. So che è difficile crederci. A me costa crederci. Mi costa credere che mio padre possa essere così vigliacco da lasciarsi coinvolgere. Mi costa tutto questo.” Mi guarda fissa negli occhi. “ da un giorno all’altro sono diventato il traditore numero uno e mi sono rotto di tutto questo. Mi sono rotto di te, di me…” “ Scusa? Ci siamo appena baciati e già ti sei stancato di me!” mi alzo e mi allontano. “ Mi sono rotto del fatto che” si alza e mi si avvicina “ io e te ci sentiamo male perché non stiamo insieme. Mi sono stancato di non poterti baciare e di non poterti dire ciò che sento. Mi sono stancato del fatto che tu lo nasconda. Mi sono stancato di tutto, Ale!” lo tiro a me e lo bacio dolcemente sulle labbra. “ Sono stanco che la nostra storia debba essere clandestina. Dobbiamo andare avanti, come abbiamo sempre fatto… perdonami per favore… sono un coglione…” ha gli occhi lucidi e mi fa una tenerezza infinita. Oh mamma, quanto lo amo! “ Ehi, ti ricordi quando mi hai promesso di amarmi per come sono e di non lasciarmi mai sola?” Annuisce ed io gli accarezzo una guancia. “ Ora io prometto a te di amarti così come sei e per nulla al mondo di lasciarti solo…” Ci baciamo appassionatamente. E non ci importa più di niente. Sento solo il rumore del mare e il suo cuore che batte all’impazzata contro il mio petto. E mentre il mio cuore fa salti di gioia e sento le farfalle nello stomaco, nella mia testa mi rendo conto che niente sarà più come prima.
  
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