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Autore: LadyMary    04/06/2013    1 recensioni
Un uomo e una donna si ritrovano invitati per scherzo
in un luogo dove forse non si sarebbero mai sognati di andare.
E proprio in quel posto,
fanno il loro primo vero passo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Note dell'Autrice:
 
Questa Storia è nata da una mia consueta immaginazione
prima di dormire la sera del 30 Maggio.
Un'idea "concepita" solo cinque giorni fa, 
ed ora eccola qui! :D
E stamattina appena sveglia, ho gettato le fondamenta
per la prossima one-shot su questi personaggi e le loro avventure! :D
(Che però voglio dire all'Ispirazione: Quando vieni a me,
mi raccomando di portarmi anche tempo e libertà per scrivere
ciò che mi doni. Ok? ;) )
Grazie a te per aver letto fino ad ora, e ti auguro una
buona lettura se deciderai di continuare.
Ciao e a presto! ^.^
 
 
 
 
 

"Serata del 30 Maggio 2013"

.  
 
 
La presunta coppia discorreva animatamente 
del più e del meno, seduta ad uno dei tavolini 
interni del Discopub più famoso su tutto il territorio Italiano.
I due, freschi reduci dalle riprese del sesto capitolo
di: "Casa del grande terrorello"
in arte "La casa dell'unione" 
che dopo vermi, neve, fuoco e quant'altro,
i protagonisti si concedono un meritatissimo relax  
 dopo il grande successo ottenuto finora 
dall'originale scritta dalla loro Autrice. 
Nel bel mezzo del discorso, si avvicina un membro dello staff
poggiando un volantino sul tavolo, per poi andarsene senza proferir parola.
Riccardomio lo prende dalla sua destra e lo sbircia da entrambe i lati,
poi alza il capo e fissa Mariamore giusto per un secondo,
dopodichè gli porge il foglietto  per poi guardarsi intorno 
come se il fatto non lo riguardasse minimamente.
Il foglio dal fondo nero e scritte rosse, è un invito per un lento! 
Mariamore lo ripone sul tavolino in assenza di espressione, 
poi prende il lungo bicchiere per bere l'ultimo sorso 
del rosso drink.
Poco dopo, i tavolini attorno a noi cominciavano a liberarsi
per via delle coppie che si avviavano verso lo spazio accanto
riservato alla dance.
Ad un certo punto Riccardomio si tampona leggermente le labbra 
con il rosso tovagliolo, e poggiandolo sul nero tavolo che riprendeva 
le fattezze di un vinile, alzò le sopracciglia tenendo lo sguardo basso; 
poi lancia un'occhiata a Mariamore e si alza in piedi.
Subito dopo mi alzai anch'io, e ci incamminammo dove porta la massa.
Il locale appare quasi pieno: ci sono parecchie coppie al centro
che ballano il lento, ed altre in piedi che circondavano 
quelle in movimento.
Io e Mariamore ci fermammo in un angolo a guardarci in giro.
Le luci erano per la maggior parte dominate dai toni del blu, 
ma principalmente quello che saltava all'occhio, era la struttura 
in vetro costruita a mò di acquario che occupava 
tutte le quattro della sala; al suo interno, 
colate di acqua scorreva a mò di cascata;
un sistema di grande effetto che rendeva il tutto molto interessante,
con l'aggiunta delle luci che completavano l'ambiente rendendolo un piccolo
paradiso incantato fatto di acqua e luci dalle sfumature in tema. 
L'atmosfera abbastanza attraente e coinvolgente,
pare non fare alcuno effetto sulla presunta coppia,
che se ne stava lì l'uno accanto all'altra silenziosi come sempre, 
quando si tratta di approcciare in qualcosa che forse avrebbero voluto, 
ma che nessuno dei due si decide a fare il primo passo.
Anche se una domanda potrebbe sorgere spontanea:
Come sono finiti allora soli soletti nel Discopub più in voga dello stivale?
Beh, semplicemente perchè li ha invitati Paolo, l'aiuto regista,
che è in ritardo per un contrattempo.
Così ha riferito loro.
Ma in realtà Riccardomio e Mariamore sono stati vittima di un suo scherzo,
visto che li ha da sempre presi di mira fin dalla loro conoscenza a causa
dell'eccessiva riservatezza che gemella la coppia. 
Ma proprio questa cosa ha colpito molto quando si sono presentati ai provini,
influenzando chi li ha scelti per le parti da protagonisti.
Ad un certo punto si avvicina un altro membro dello staff,
avendo tra le mani dei coupon un pò più grandi dei precedenti.
"Signori, stiamo offrendo un omaggio 
alle coppie di fidanzati; voi lo siete?"
Ci domanda gentilmente.
"Siamo amici." 
Risponde Riccardomio, prontamente e con freddezza, per poi immediatamente
distogliere lo sguardo da lui per riportarlo strafottentemente 
sulla folla di coppie al centro della sala.
L'uomo annuì, mi guardò negli occhi per un istante, poi se ne andò.
Dopodichè a musica spenta per una pausa, 
ci scambiammo ancora alcune parole riguardante i discorsi 
fatti in precedenza, mentre i nostri occhi si spostavano 
dalle coppie alla struttura in vetro.
Una scena abbastanza romantica e trascinante per una coppia
presente in quel lussuoso locale, che per quella sera il tema era:"Il lento"
E noi?
I cosiddetti "amici?"
Ce ne stavamo lì a guardare, forse consapevoli del fatto 
che avremmo dovuto abbandonare anche se solo per un pò,
le vesti da presunti amici, e lasciarci in balia di quello
che magari consapevolmente eravamo.
O meglio: stavamo per diventarlo.
Trascorsi dieci minuti, si fermò ancora un altro uomo con la maglietta gialla
con scritta nera che riportava il logo del Discopub.
Stavolta ci domanda direttamente:
"Scusate, voi siete fidanzati?"
"Siamo amici!
Quante volte devo ripetervelo!
Siamo amici!
Amici!
Capito staff da strapazzo?!"
Esclamò Riccardomio spazientito, mentre il malcapitato lo guardava
con aria mortificata.
"Ok, ok, mi scusi."
Fece gentilmente, poi guardando me aggiunse:
"Scusateci."
E se ne andò.
Alcuni minuti trascorsero in totale silenzio da parte dei due.
Ad un certo punto Riccardomio si strofinò leggermente 
la punta del naso con le dita unite con tanto di destra aperta;
poi guardò per qualche istante, quel poco di pavimento libero
davanti a noi, delle mattonelle particolarmente lavorate con dei
piccoli strass inseriti al loro interno.
Dopodichè alzò gli occhi, e voltandosi si posizionò di fronte a me,
mi guardò negli occhi dicendomi:
"Anche se siamo amici, non vuol dire che..."
Sul sospendere la frase, mi prese le mani portandole su 
con eleganza e delicatezza fino all'altezza del punto vita dicendomi:
"Amici come prima?"
Seguito da un minimo accenno di sorriso.
"Come prima"
Rispondo stando al gioco avendo un'altrettante sorrisetto
sulle labbra sprovviste del gloss rosa che avevo prima di aver 
consumato cibo e bevande offerte gentilmente dal 
finto ritardatario di nome Paolo.
Così Riccardomio con il suo fare silenzioso ed elegante,
mi fa capire che vuole l'approccio per ballare. 
Di conseguenza pian piano ci avviciniamo senza guardarci negli occhi.
Le braccia di ambedue sono posizionate nella posizione 
giusta per eseguire il discusso e famoso lento.
Durante il romantico accostamento di corpi che si muovevano dolcemente
cullati dalle note della canzone di turno, i nostri visi man mano
cominciavano a sfiorarsi, le nostre mani sono andate oltre;
per quanto riguarda me accarezzando una parte della schiena di Mariamore
scoperta parzialmente grazie al suo vestito grigio perla 
abbastanza scollato sulla schiena.
E per quanto riguarda le sue mani, accarezzava la mia nuca insieme al collo
adornato dal colletto della fine camicia bianca.
Tutti approcci che hanno fatto si che le nostre labbra si trasportassero
sul luogo dell'incontro tra le due, prima sfiorandosi con delicatezza,
per poi giungere ad un vero e proprio bacio.
Anelato tra noi?
Beh, si, a quanto pare.
E Riccardomio da vero gentiluomo che è, anche se non sembra dal suo modo
di esporsi un pò duro, ha dato inizio all'inizio della nostra nuova vita,
che fino a pochi minuti fa si celava imprigionata in noi "amici"
se così dovevamo definirci prima di quel lento.
E così, dopo quel veritiero bacio, e dopo la romantica colonna sonora 
che ci ha accompagnati nel nostro scoprirci di un qualcosa in più
che semplici amici e attori, ci siamo "lasciati" da fidanzati dopo 
quel discusso lento.
 
   
 
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