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Autore: Red Eyes_    04/06/2013    5 recensioni
"Conosco il tuo segreto, lo sai...?"
Ha paura di lui. Ha sempre affrontato tutti, ma di lui ha il terrore. Conosce parti che gli altri non conoscono. Conosce il suo segreto, la sua vita.
[ Personaggi: Arthur e 2p!Arthur. ]
Genere: Dark, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 2p!Hetalia, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I know your secret.

Non so come mi sia venuta in mente. Vi lascio
solo alla lettura di questa roba.w.
Bye.








"Conosco il tuo segreto, lo sai?"
Lo fissi, dritto negli occhi. Quegli occhi che ti stanno tormentando la vita fin da quanto sei nato, così gelidi, di quel colore particolare di cui non sai dare un nome. Però, così particolari, ma anche così terrificanti. Ti senti bloccato ogni volta che ti  guardano. Hai paura, vero? Lui riesce a sentirlo bene. Riesce a sentire il tuo lieve tremore che scuote il tuo corpo  di nazione, il tuo respiro più accelerato e il sangue scorrere più velocemente. Conosce tutto di te. Anche le cose che nemmeno  le persone a te più vicine sanno.
"Non sei un gentleman..."
Quante vere quelle parole, non trovi? Te lo ripete sempre. E anche se cerchi di convincerti del contrario sai bene che è la verità. Tu non sei un gentlman, non sei nessuno. Chi sei realmente?
Tu rispondi sempre "Inghilterra", ma sei sicuro delle tue parole? In quel nome cosa cerchi di nascondere?.
Lui ride, ancora e ancora, facendoti venire il mal di testa.
"Inghilterra?!Ahahah. Tu sei solo Arthur."
Arthur è solo un nome umano, un nome che ti serve per confonderti tra gli umani, per darti un identità. Solo questo. Tu non sei un nome.  Sei una nazione, perché ancora l'uomo davanti a te vuole farti dubitare di questo?.
L'oscurità intorno a te che ti sei creato all'improvviso ti fa mancare l'aria. Vuoi uscire dalla porta alle tue spalle e mandarlo al diavolo, ma rimani fermo, in piedi, con i pugni stretti e le sopracciglia folte aggrottate.
" Smettila! Tu non mi conosci! Non sai niente di me!" ribadisci con un tono arrabbiato, cercando però di non alzare troppo la voce, altrimenti il tuo ragazzo ti avrebbe sentito e verrebbe da te a vedere cosa stai facendo.
"Ti conosco meglio di qualsiasi stupido umano, più di ogni nazione, più della tua madre morta, di tuo padre suicida e più dei tuoi fratelli."
Non vuoi che dica queste cose suoi tuoi famigliare. Lo odi. Lo vuoi uccidere. Perché non lo fai? Non lo sai. Sei solo un codardo alla fine, no? E lui lo sa.
"Cosa ci faccio ancora qui ad ascoltarti?" è una domanda rivolta a lui o a te? guardarlo. Sì, dritto negli occhi. Lui non vede l'ora che ti confronti con lui. Vuole lo scontro e tu questo lo vuoi evitare.
"Sei costretto ad ascoltarmi, ehehe. Ora però ti lascio andare...per ora." Una risata strozzata e poi il nulla. Riprendi a respirare regolarmente. La testa ti fa male e per un attimo ti avvolgi le braccia al petto come se avessi paura che qualcuno ti colpisca.
Esci da quella stanza di cui solo tu hai la chiavi che delicatamente rimetti nella tasca dei pantaloni.  Per oggi  non ti ha fatto niente, ma presto lo  rivedrai e  questo di fa paura.






Sei circondato da tombe. Come hai fatto a trovarti lì? Il cielo è buio, nemmeno illuminato da una stella o dalla luna, solo nuvole che rendono il tutto più cupo. Provi a chiamare la voce di qualcuno amico , ma nessuno arriva. Non ti è nuova questa situazione. Ogni volta che gridi aiuto nessuno viene a salvarti. Provi a camminare tra quelle tombe grige, il rumore del vento ti entra nelle ossa facendoti rabbrividire. All'improvviso senti una presenza alle spalle. Ti giri, ma no c'è nessuno. Ricominci a camminare verso una via d'uscita, ma non riesci ad orientarti con quell' oscurità. Ti senti come intrappolato, ma no, non ti vuoi arrendere.
Solo quando i tuoi occhi ricadono su un semplice nome  di una tomba ti fermi, fissando quella lapida con occhi lucidi. Così guardi anche le altre. Tutte persone che conosci, ma ora sono sottoterra.
Quella presenza torna di  nuovo e quella frase riecheggia nella tua testa : "Conosco il tuo segreto, lo sai?".
Ti rigi con ira vedendolo a qualche millimetro da te. Il suo sorriso malato  ti fa venir voglia di scappare.  "Lasciami in pace! Vai  da altri!" gridi con tutto il fiato che hai, ma non ti ascolta. Non ne ha motivo di farlo. Vuole te. Vuole la tua sudicia anima di nazione. Il tuo cuore nero.
"Non farmi ridere. Non me ne andrò. Rimarrò accanto a te, per sempre. Finché non mi darai ciò che voglio."  
Tiri fuori dai pantaloni una pistola - anche se non sai come mai era nella tua tasca-  e la puntì contro il suo petto. "Vuoi uccidermi?".
Lo vuoi?.
Abbassi l'arma, ti manca il respiro. Il petto ti duole. Fa male. Lui sta ridendo di più, sente che  vorresti piangere dal dolore.  "Così debole. Così crudele."
Ti inginocchi al terreno. Ogni volta che è davanti a te ti senti sconfitto. Il nemico più grande tu abbia mai avuto. Hai sconfitto tanti, eppure lui...no, non riesci a sconfiggerlo.
Si inginocchia davanti a te, posandoti una mano sottile sulla tua guancia "Povero, povero...Arthur! Quanto ci vorrà prima che tu ti arrenda?. "
"MAI!"
L'urlo di quella parola risuona in tutto il cimitero. I tuoi occhi smerlando sono fissi nei suoi . Li assottiglia e sostiene il tuo sguardo senza problemi " vedremo...."




Il tuo thè si sta raffreddando. Lo stai fissando da almeno qualche minuto. La tazza immobile sul tavolino e il rumore della televisione che ti tiene compagnia. In quell' enorme salotto sei solo al momento. I tuoi pensieri si rifanno al sogno che hai avuto la notte: le tombe e di nuovo lui. Non hai più osato riaddormentati e ora il tuo viso ha il segno della stanchezza.
Se dormi, lui ti raggiunge nei sogni. Ti farà star male, come ha sempre fatto.
Guardi l'orologio appeso alla parete;  è l'ora di pranzo, ma non hai fame. Non mangi da due giorni, ma non senti quel morso nello stomaco. "Che fai? Non magi nemmeno oggi? Sei più strano del solito." La voce del  tuo compagno ti arriva alle spalle, insieme all'odore di fresco e shampoo. "No..." il tuo è un sussurro,a malapena muovi le labbra,  non ti volti nemmeno a guardarlo. Sembri un cadavere.  "Mi sto preoccupando, mi sa che dovresti andare all'ospedale."
I dottori non potrebbero far nulla. Anzi, ti rinchiuderebbero da qualche parte. "Ah, dove sei stato stamani? Non c'eri in casa."
Non rispondi, sospirando. Il tuo ragazzo non fa altre domande, più di tanto sa che non deve impicciarsi. Se non hai voglia di parlare, allora non si parla.  Anche se ti riempisse di domande non risponderesti, ti conosce troppo bene.
Ma c'è chi ti conosce meglio. Eri con lui . Ti ha seguito anche dopo il sogno.  Senti i passi andare verso la cucina e il frigo aprirsi. Prendi la tazza tra le mani . Non ti importa se il tuo adorato thè è freddo, può essere buono uguale. I tuoi occhi fissano quel liquido trasparente e poi...sorridi. Non sai perché, ma sorridi  e dalle  tue labbra  aperte, come se stessi ridendo, esce una piccola cascata di sangue cremisi che fa a finire sulla tazza. Appoggi la tazza alla bocca e inizi a bere la tua bevanda preferita, mischiato al nettere rosso di cui va matto.

"Ti amo...lo sai?".
Sì, lo sai.




Fate l'amore ogni sera tu e lui. Ti senti un traditore, ma lui ti obbliga. Ti fa sentire strano, così diverso da come gli altri ti descrivano. Il tuo compagno non lo saprà mai. Se lo venisse a sapere lui lo ucciderà in modo brutale e non vuoi che accada. Hai solo il tuo ragazzo al mondo terreno - se così si può dire-.
In quella stanza segreta, dove solo tu puoi andare. I vostri sguardi sono incatenati e le sue labbra insanguinate di fresco accarezzano le tue, mentre la sua lingua cerca la gemella. è pieno di tagli, sono stati fatti di recente. Ancora il sangue scorre come piccoli fiume lungo la sua pelle bianca.
"Ti sei decido ad essere totalmente mio?. Solo io ti conosco."
Stai in silenzio. Il tuo segreto. Tremi come sempre e lui ti stringe forte tra le sue braccia. Ti allarga le gambe, strusciando il suo corpo nudo sul suo.  "Non voglio." Sicuro? Ancora una volta, lui ti prende con violenza e tu non puoi far altro che stare in silenzio e subire. Prende ogni parte del tuo essere. Più che amore è sesso animalesco, senza sentimento, futile . Solo stupida lussuria.
Lacrime scendono dai tuoi occhi verdi. Ti vergogni di te stesso. Non ti lascierà mai andare. Per sempre.
Fissi un punto nel vuoto. Anche il tuo corpo si sta riempendo di sangue. Ti sta ferendo. Vuole lasciare i segni del suo passaggio.
La sua lingua rossa ti lecca il collo, per poi morderlo come un vampiro. Gemi di dolore. Si  solleva e la sua risata da psicopatico  riecheggia in tutta la stanza. Si sta divertendo con te.  Quando lo ucciderai? Ti consumerà fino alla fine.
"Dimmi che  sei mio."
Non vuoi dirlo, sarebbe una bugia, ma la tua vita è una continua menzogna. Nessuno conosce il vero te. Bugiardo. Bugiardo. Bugiardo.
"Non puoi scappare da me. Dillo."
Codardo. Codardo. Codardo.
"Ti perseguiterò. Ti succhierò via l'anima."
Povera vittima del male. Folle. Pazzo.
"Sei la mia bambola. La mia puttana."
Altre lacrime. Chiudi gli occhi e lasci che  ti ferisca ancora.

Morirai.




Sotto la pioggia violenta tu te ne stai in piedi. Gli occhi vuoti e un sorriso sul volto. Sei completamente bagnato e ricoperto di sangue.  Fissi il suo cadavere: la gola aperta in due, il sangue che creava una perversa cornice intorno al suo corpo, il petto squarciato e il suo cuore che ormai ha cessato di battere  nella tua mano, mentre nell'altra c'è il coltello con cui l'hai ucciso.
Una tranquilla passeggiata. Questa è stata la scusa per attirarlo lontano dalla gente. Nessuno mai saprà di questo tuo atto di follia. Era motivato. L'hai trovato mentre scopava una donna proprio nel vostro letto. Hai fatto la cosa più giusta.
Il tuo capo si inclina da un lato, fissando gli occhi spalancanti , ma senza vita del tuo vecchio compagno. Ancora l'adrenalina ti scorre nelle vene. L'hai ucciso. Non ti sembra vero, eppure è così. Ora sei solo con lui. Il tuo unico compagno di vita.
Ti inginocchi e accarezzi i suoi capelli bagnati e sporchi di terra e sangue. Chiudi i suoi occhi e getti il suo cadavere nell fiume sotto di te. La pioggia cancellerà le tracce.
"Finalmente. Mi stavo stancando di lui."
Lui  è accanto a te che sorride sereno, fissando il cadavere del ragazzo che  veniva trascinato via dalla corrente. "Hai fatto bene, così sei solo mio."
Non l'hai fatto per lui. Lo guardi con la coda dell'occhio. Hai un coltello in mano, puoi uccidere anche lui. Ma forse puoi aspettare ancora un pò. Dentro di te però sai, che la fine è vicina.
Stringi il cuore nella tua mano e lo fissi. Lo avvicini alla bocca e la tua lingua lo sfiora.
Lui ride ancora più forte. Adora quando fai così. Le tue labbra si spalancano e  i denti affondano su quella carne facendo sgorgare fuori tutto il sangue che era rimasto all'interno, così da prosciugarlo del tutto.


Malato. Folle. Il tuo segreto sta venendo fuori.
Morirai.



La riunione con le altre nazioni è durata meno del previsto, ma tutti si sono accorti della mancanza di uno. Hanno chiesto subito da te, ma hai fatto finta di non saperne nulla. Non ti hanno chiesto altro. Hai fatto finta di mostrarti appena preoccupato, tanto bastava per farli stare zitti.
Nessuno ha trovato ancora i suoi resti. Non sapranno mai che sei stato tu.
L'italiano accanto a te si mostra piuttosto in ansia, anche se non sai bene il motivo. I suoi occhi castani sono fissi sul gatto sulle sue gambe che si porta sempre dietro. L'hai sempre trovato un tipo strano. Ma solo  il suo sorriso ....ti...
"Fanno ridere, non trovi? Stupidi sentimenti umani. Quel nome non li ha resi più nazioni."
Ha ragione. Dice la verità. Ne hai di nuovo bisogno. Quella voglia sta venendo fuori. Stringi le carte che hai nella tua mano, quasi fino a strapparle. Tutti stanno parlando tra di loro. Nessuno si accorgerà di nulla.
Ti alzi in piedi. Dici al ragazzo accanto a te se ti accompagna a prendere qualcosa da bere. Accetta.
Illuso.
Dice qualcosa al tedesco  che gridava contro altre nazioni e poi viene verso di te. Esci dalla stanza delle riunioni. Lui è saltellante al tuo fianco, facendoti  qualche domanda, ma non rispondi. Stranamente se ne sta in silenzio "Guarda che per prendere da bere  bisogna andare di là."
Lo sai che stai andando dalla parte opposta. Gli fai il segno di stare in silenzio e  lo inviti a seguirlo. Quella povera nazione di segue fino al bagno, ma ancora non capisce.
Ti femi in mezzo ad esso. Ti guardi alla specchio. Inizi a ridere contro esso. Italia si avvicina lentamente  a te e quando è abbastanza vicino lo prendi per un polsi e sbatti la sua testa contro lo specchio frantumandolo in mezzi pezzi. Egli cade a terra, gemendo di dolore, portandosi le mani alla testa ferita.
Prendi uno dei frammenti con la punta ben affilata. Lo fai stendere completamente per terra, tu sopra di lui, una mano sul collo così da non farlo urlare o piangere in modo troppo rumoroso.
"C-cosa...fai...Arthur...?".
Chiede con un piagnucolio e il sorriso che hai sul volto si allarga maggiormente così come i tuoi occhi che si spalancano. "Io non sono Arthur."


Ora sorriderà per sempre. è stato divertente. Hai riso  come un folle, perché è questo quello che sei. Un matto.  Quel ragazzino che ti ha guardato con terrore prima di morire dissanguato. Ancora ti fa godere quell'espressione. Subito dopo gli hai tagliato il viso fino a formare un largo sorriso. E poi...l'hai lasciato lì. Ti sei lavato dal sangue e sei andato via .
Il giorno dopo c'era già la notizia della morte della giovane Italia. Stavano cercando l'assassino, ma nessuno sospetta di te, poiché tu sei una nazione come lui, anche se sei stato l'ultimo a vederlo.
Fai una 'X' sull'immagine di giornale  della tenera vittima comodamente seduto sul tuo divano.
Sospiri. Ti stai arrendendo. Sta avendo la meglio.
"Perché?".
La sua voce nella tua testa, sembra meno decisa del solito. "Presto tutti lo conosceranno."  
Vuoi farti scoprire? Lui non capisce.
"Conosceranno il mio segreto. Sapranno chi ha ucciso quella stupida e innocente nazione. Chi ha ucciso la grande nazione, America. Sapranno tutto. " Alzi un tuo braccio e fissi i tagli ai polsi profondi, ma ormai vecchi che lentamente si stanno richiudendo.
Iniziai a piangere senza che tu capisca il motivo, ma con il sorriso sulle labbra. Ti senti bene. Non dovrai più vivere con questo peso sul cuore.
"Non sei  contento? Sto diventando completamente tuo."
Ti alzi dal divano , prendendo dalla tasca la chiave della stanza segreta. "Facciamola finita."





Sei davanti allo specchio. Sei in piedi davanti al tuo perverso riflesso: capelli più chiari, vestiti da gentleman, ma di un colore roseo mischiato a quello del sangue, il viso pallido e occhi malefici. Ecco chi sei. Un folle. Fuori sei l' Inghilterra che tutti conoscono, ma questa è la tua anima. Lui non sei altro che te. Adesso sei stanco di ciò. Ti ha rovinato la vita. Hai vissuto nel tormento e nella bugia a causa sua.
"Cosa vuoi fare, Arthur?"
vede il coltello da cucina nelle tue mani. Quante volte ti sei tagliato da solo , facendo scorgare il sangue, pensando che forse così se ne sarebbe andato. La porta della stanza che solitamente restava chiusa ora l'hai lasciata spalancata. Prima o poi così qualcuno ti troverà.   "Quello che avrei dovuto fare da molto tempo.."
rispondi sospirando rilassato. Il paradiso non ti aspetta, lo sai, ma almeno la tua anima sarà contenta. Fai scorrere  la punta del coltello sulla guancia, ferendola con decisione, scendendo verso il basso. Vedi lui che inizia ad avere il tuo stesso taglio sul viso e che si porta una mano su esso. Ti guarda, ridendo "eheh, non mi ucciderai."
Non lo ucciderai. Non morirà mai. Ti seguirà anche dopo la morte.
La tua tomba però ti sta aspettando, non puoi farla attendere ancora molto.  La lama scende sempre di più verso il basso, verso il tuo collo. Allontani appena l'arma, per poi far affondare del tutto il coltello nella tua gola, soffocando un gemito. Ti inginocchi davanti allo specchio a pochi millimetri dal tuo riflesso. Non morirà. Tu siì. Il sangue sta scorrendo a fiotti dalla tua gola e dalla tua bocca. Manca poco. Morirai.
Folle, stupido malato. Il tuo cuore sta cessando di battere. Non si sforza nemmeno di continuare a vivere. Il tuo corpo non oppone la minima resistenza alla morte.
La vista si fa offuscata. Ti accasci a terra. Senti la sua risata e i suoi occhi addoso.


Buio. La risata.
Tutti sapranno il tuo segreto: tu che ti sei fatto uccidere da un mostro che era dentro di te. Dal mostro che ti stava stringendo l'anima in una morsa da anni. Ora sei  in pace?. Beh, lui è felice.




La sua risata ti dannerà in eterno....Arthur.
He knows your secret.





---
Eccoci qua. Mi dispiace avervi fatto leggere questa boiata, ma...bho! .w. non saprei come commentare. Spero comunque che commenterete voi in modo positivo. Se non vi è piaciuta, pazienza. x3
Mi dispiace per eventuali errori ortografici.
Bye byeeee.




  
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