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Autore: whiteangeljack    04/06/2013    1 recensioni
Immagini, parole, sentimenti, pensieri e ricordi di tutto ciò che è stato, che è e che sarà. Our way back, la strada che ha reso il Dottore la stupenda creatura che conosciamo raccontata dalle persone che più gli sono state vicino. La storia di come incontri fortuiti, vicende tragiche, viaggi insoliti abbiano potuto rendere il mosaico della sua personalità così complesso e unico come lo conosciamo noi.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Alba
Autore: whiteangeljack
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Dottore, Master, Lucy
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Word: 515
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà della BBC che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.”
Prompt: 1:Alba
Note: La shot partecipa alla challenge One Hundred prompt di BlackIceCrystal per il prompt Alba. L'ambientazione è più o meno dopo la salita al potere di Saxon.


Alba



Ogni alba è nuova.

Gli occhi attenti, due biglie di tenebra incastonate sul volto inespressivo, si perdono nell’ancestrale trama di palazzi disegnata ai suoi piedi.

È il padrone incontrastato della Terra, ora.

Le labbra esangui si tendono in un pallido sorriso.

Ha ottenuto quello che voleva, ora.

La Terra, l’Universo, la Vendetta… il Dottore.

Ogni prospettiva si arena di fronte a quel semplice nome.

Il Dottore.

Gli sembra quasi di rivederla, l’immagine nitida di un angelo di cristallo ardente di luce, steso al suo fianco tra l’erba rossa di Gallifrey. Nei suoi ricordi indossa ancora la divisa dell’Accademia, bianca d’innocenza, ed è così assorto nei suoi pensieri da non accorgersi del suo sguardo che lo spia in silenzio, perdendosi nell’assoluta perfezione che lo ammanta.

Il Dottore.

È un istante.
L’immagine di un uomo dal corpo acerbo, esile, stanco, si sovrappone a quella del bambino, cancellando ogni traccia di familiarità e affetto da quel volto efebico.
L’uomo si irrigidisce. Il respiro prima regolare adesso indugia, le mani stringono l’aria, che scivola via tra le sue dita tagliente come quei ricordi. La frustrazione si agita nel suo petto, furiosa, alla vista di quello sguardo adombrato di dolce menzogna, uno sguardo che rassicura e promette, che rincuora.

Lo sguardo di chi sa, ma che malgrado ciò tradisce.

E allora sbuffa il Master, sbuffa di fronte all’evidenza di un odio che non riesce a frantumare la trasparenza di quello sguardo. L’alba che sorge, di fronte ai suoi occhi attoniti, spazzando via le ombre di un destino tenacemente avvinghiato alle sue gambe.

L’odio, il dolore, il disprezzo. In quell’attimo tutto perde senso.

È lui, si dice. È lui il problema, lo sbaglio, la colpa. Lui l’errore da cancellare, lui l’incubo da rinchiudere nell’angolo più buio della sua mente. È sempre stato lui, il perno intorno a cui ruotava tutto. Lui l’odio, il disprezzo, la vendetta, lui l’amore, l’ammirazione, il perdono.

È lui e solo lui la causa di quel vuoto che sta schiacciando e demolendo, pezzo per pezzo, il frutto della sua rivincita.

Ogni alba è nuova.

O forse non è solo questo.
Non sono solo quegli occhi, quel volto, non sono solo quei bracciali di carne –le sue mani- chiusi intorno ai suoi polsi feriti ad infastidirlo, non è solo quella voce, tenue eco nel silenzio dell’alba, a rendergli la vendetta meno gradita.

Forse è solo quell’alba, quella luce malefica, calda, umana. Forse è solo la speranza che scorge, latente,sollevarsi tra le parole di quella frase.

Due mani fredde si chiudono sul suo petto. Unghie curate si appuntano sulla pelle nuda ed esposta.

“Lucy.”

Un bacio leggero, delicato, insolito gli accarezza le labbra. Labbra di donna che sanno di devozione, di carne e di sesso. Labbra che non sono lui.

L’alba che fa a pezzi ogni ragione.

Il sole trascina via anche l’ultima ombra incastrata tra i loro corpi.

Il ragazzino di cristallo sorride.

“Accidenti Koschei! Il sole è già sorto, te lo avevo detto che avremmo fatto tardi!”

Erba bagnata di risate e di innocenza.

Forse è solo questo.

Il Dottore.

In lui la luce trovava ancora luce.
 
  
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