Courtney si era persa. 
Era nuova del posto e non conosceva bene le strade della città. Per di più alla macchina si era bucata una ruota, il cellulare era scarico e la ragazza stava cercando una stazione di servizio a cui chiedere aiuto.                                  
La pallida luce proveniente dai lampioni bastava a malapena a illuminare la strada; il quartiere in cui si trovava Courtney non era uno dei migliori. Le case che si affacciavano sulla strada erano vecchie e poco curate, i bidoni della spazzatura rovesciati e alcuni gatti randagi si azzuffavano per aggiudicarsi i pochi e maleodoranti avanzi di cibo. La ragazza cercava di rimanere il più possibile sotto la luce quando sentì qualcosa che la tirava per la borsetta… si girò di scatto. Un uomo sui trent'anni stava cercando di potargliela via; lei prontamente gli sferrò un calcio allo stomaco. Nel far ciò perse un attimo l’equilibrio lasciando cadere a terra la borsa. L’uomo si affrettò a prenderla, si rialzò e  corse via. Courtney  cercò di inseguirlo ma ad una curva ne perse le tracce. “E adesso come faccio?” ripeté tra se e se. “Lì dento c’erano tutti i miei documenti e il portafoglio!”. Stava per andarsene quando sentì una voce provenire dal buio: “Mi hai fatto molto male…” disse l’uomo uscendo dall’ombra. Teneva in una mano la borsa e nell’altra impugnava una pistola. “Potrei risparmiarti la vita…” disse puntando l’arma conto la ragazza. “… se solo tu mi facessi una cosuccia” aggiunse con tono malizioso. Courtney per un momento rimase paralizzata, poi cominciò a correre con tutta la forza che aveva mentre il maniaco sembrava divertito e gridava: “Dove corri? Tanto ti prendo!!!” 

A Courtney stavano per scoppiare i polmoni, non aveva mai corso così velocemente. Ad un tratto notò le scale che portavano alla metropolitana e vi entrò cercando un posto dove nascondersi. Le luci erano accese. Scavalcò i blocchi dove si dovevano mettere i biglietti per entrare ma non fece in tempo a scappare che l’uomo la prese per il braccio. Courtney cercò di liberarsi peggiorando solo le cose: il maniaco la spintonò facendola cadere sulle rotaie. Lei tentò di rialzarsi ma invano e così iniziò a retrocedere gattonando verso la parete dietro di lei. Il rumore della metropolitana fece scappare l’aggressore che lasciò Courtney al suo destino. Questa si rialzò un po’ traballante e si accorse che la morte era a pochi metri da lei. 
Chiuse gli occhi aspettando di morire ma qualcosa anzi qualcuno la sbatté al muro la vicino mentre la metropolitana passava.