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Autore: Robby_love    04/06/2013    5 recensioni
Violetta è una ragazza apparentemente normale che ha perso la madre in tenera età. Da allora suo padre fa di tutto per renderla felice anche iscriverla in una scuola di canto e ballo: Lo studio 21
Leon è un mezzo angelo sceso sulla terra dall'osservatorio (luogo dove vivono gli angeli) per risvegliare i poteri da mezzo angelo di Violetta all'oscuro di German sotto ordine di suo padre, re degli angeli.
è una storia Leonetta piena d'amore e di colpi di scena. Spero di avervi incuriositi e che passerete a leggere la mia storia. Spero vivamente che piaccia a tutti i lettori di questo fandom ma soprattutto a Syontai la persona a cui è dedicata interamente questa storia. Un bacio
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Studio 21

Violetta entrò per la prima volta nello studio rimanendone incantata, c'erano tantissimi suoi coetanei pieni di talento, musica e passione

Avanzò scendendo le scale dell'ingresso fino ad arrivare dentro dove si trovò travolta dalla musica e dalla allegria che regnava in quel posto.

Guardava tutto con occhi sognanti, non poteva crederci che forse quella sarebbe diventata la sua scuola dove avrebbe fatto quello che più amava al mondo.

Camminava con la testa fra le nuvole e per sbaglio andó a sbattere contro una persona. "S-scusa" disse Violetta guardando in faccia il poveretto o la poveretta che si era beccata una spallata dalla sua sbadataggine. "Sta attenta quando cammini ragazzina!!!" Disse acida una biondina con capelli lunghi e mossi. Violetta dietro di lei scorse una figura esile, piccolina con lo sguardo da superiore come lo aveva la bionda di fronte a lei. Violetta si girò e cominció di nuovo a camminare studiando ogni singolo angolo di quella scuola così affascinante non curandosi del fatto che la ragazza le stava borbottando contro mentre parlava con la riccia.

Violetta rimase colpita da un ragazzo che stava cantando vicino ad un microfono, si appoggió allo stipite della porta godendosi quello spettacolo. Davanti a lei c'era un ragazzo moro,alto e con occhi verdi dove ci si poteva affondare dentro. Una strana sensazione provava mentre quel ragazzo così bello cantava, si mise una mano sul petto continuando ad ascoltarlo. Il ragazzo smise di cantare e lei si risveglió dal suo stato di trance e vide degli occhi verdi squadrarla da capo a piede. "Ehm..scusa io stavo..solo ascoltando ora vado via" disse Violetta allontanandosi dalla classe. "No aspetta!" Disse il ragazzo correndole incontro e fermandola per un braccio. Una scossa elettrica le trapassò il corpo quando la mano del moro l'aveva toccata. "Che- che c'è?" Chiese Violetta guardandolo "Sono Leon, tu sei una nuova studentessa?" Le chiese lasciandole delicatamente il braccio e in Violetta cambiò qualcosa si sentiva più...vuota. "Si...cioè No...cioè si.." Disse la mora un po' imbarazzata per il ragazzo che le era davanti. "Sei un po' confusa" disse Leon ridacchiando, Violetta arrossì e guardó le sue scarpe che in quel momento erano estremamente interessanti. "Ho capito devi ancora fare i provini d'ammissione" disse il ragazzo dagli occhi verdi mentre scrutava una Violetta più bella che mai. La ragazza annuì solamente "Scusa ora devo proprio andare ciao" disse Violetta frettolosamente per poi dirigersi lontano da Leon. Si toccò le guancie quando fu abbastanza lontana, perché un ragazzo che conosceva appena le dava tutte quelle emozioni?

Continuò a camminare in cerca dell'aula professori per parlare con un certo Palo e dargli i moduli d'ammissione. All'improvviso Violetta si ritrovò davanti tre ragazzi di cui due ragazze e un ragazzo. La prima era molto bella con capelli lisci e neri, slanciata e indossava un vestitino arancio con tema floreale, la seconda aveva i capelli mossi castani e una maglietta rosa smanicata e un pantaloncino di jeans, il terzo invece era un ragazzo bassino con un berretto alla rapper, dei jeans e una semplice felpa gialla. "Ciao!" Disse solare la ragazza dai capelli neri "Siamo Francesca, Camilla e Maxi, sei nuova di qui?" Disse Francesca indicando le persone che aveva nominato. "Ciao io sono Violetta e si sono qui per fare i provini per entrare allo studio. Sapete dov'è l'aula professori?" Chiese poi Vilu stanca di cercare "Vai in fondo e poi a destra" disse Camilla rivolgendole un dolce sorriso. "Grazie ora vado, ciao" rispose Violetta andando nel posto indicatole dai suoi nuovi conoscenti. Bussò alla porta e sentì un leggero: "Avanti" entrò e si ritrovò davanti tre persone adulte: 2 uomini e... "Angie!" Disse la mora mentre la zia era corsa a stritolarla. "Vilu finalmente ti aspettavo da un'ora dove eri finta?!" Le chiese Angie lasciandola. "Bhè...niente" le rispose diventando paonazza ripensando al ragazzo di prima. "Non me la racconti giusta tu, mi spiegherai tutto a casa" disse la professoressa dello studio. "Buongiorno" disse Violetta salutando i due uomini presenti in stanza. "Pablo Beto questa è mia nipote!" Disse stringendola ancora. "Piacere di conoscerti Violetta" le disse un uomo con la camicia e la cravatta. "È un piacere anche per me" le disse l'altro uomo con il boccone in bocca, quel professore sembrava già simpatico al primo impatto. "Pablo le ho portato i moduli d'ammissione" disse Violetta estraendoli dalla borsa e porgendoli al direttore "Grazie, i provini saranno tra una settimana e in questo periodo potrai venire qui e vedere come sono le lezioni e magari provare per la prova di ballo e canto." Disse tutto d'un fiato Pablo, Violetta sorrise, gli strinse la mano e dopo avergli detto un arrivederci uscì felicissima. Era davvero emozionata all'idea di entrare in quella scuola e imparare tante cose e soprattutto di vedere tutti i giorni Leon... Ma che diceva lei era venuta qui per seguire la sua passione non per innamorarsi. Scosse la testa per cacciare via quei pensieri e si avviò a casa felice come non mai.

Infilò le chiavi nella serratura di casa e aprì la porta entrando dentro e abbracciando il primo che si è trovato davanti: Roberto, era talmente felice!

Salì le scale canticchiando una dolce melodia e entrò nella stanza e si buttò sul letto facendolo balzare. Chiuse gli occhi e iniziò ad immaginarsi lei allo studio con tutti quei ragazzi. 

Il giorno dopo

Violetta entrò allo studio vestita in modo comodo per allenarsi ballando probabilmente avrebbe chiesto aiuto a Maxi, Francesca e Camilla, non se la cavava benissimo con il ballo. Sentì un ritmo provenire da un'aula, si avvicinò cautamente e vide tre ragazzi: uno abbastanza alto con capelli neri e con il viso stupido, un ragazzo di colore con un capello dorato e sembrava molto simpatico e l'ultimo bassino con gli occhi furbi. Entrò nella stanza facendosi trasportare dal ritmo e prendendo un tamburello rosso da sopra uno scaffale e iniziò a seguire il ritmo, era la stessa canzone che il giorno prima stava cantando Leon. I ragazzi la guardavano interrogativi non capendo chi fosse ma continuarono a suonare i loro strumenti. "Encuentro todo en mi música porque estoy siempre bailando. Yo necesito que mi música me diga que estoy buscando, buscando en mi." Cantò Violetta, la canzone gli era rimasta impressa nel cuore. I ragazzi finirono e risero tutti insieme "Ciao sono Napoleòn ma per gli amici Napo e tu?" Le disse il basso avvicinandosi a lei e stringendogli la mano "Piacere Violetta" gli rispose Violetta "Io sono Andres per gli amici Andres" disse il moro avvicinandosi a lei. Violetta ridacchiò e gli fece un cenno di saluto con la mano. "E infine io sono Broduey il più bello dei tre" disse fingendosi vanitoso. "Piacere miss bellezza" disse Violetta ridendo. "È stato un piacere cantare con voi ora vado ciao" disse per poi uscire dall'aula.

Intanto....

Un ragazzo dai capelli bruni e gli occhi verdi era seduto su un palazzo altissimo con delle ali grandi bianche da angelo. "Quella ragazza..." Pensò mentre aveva un piede poggiato sul bordo del palazzo e invece l'altro che penzolava nel vuoto. "E se fosse proprio lei?" Continuò mentre era assolto nei suoi pensieri. "Quando l'ho toccata ho sentito che lei non era una persona normale è speciale me lo sento" pensò alzandosi in piedi "Devo parlare con mio padre!" Disse alzandosi in volo e volando nel cielo alla velocità della luce. Mise i piedi su una piattaforma bianca con dei disegni e iniziò a camminarci sopra entrando nel portone che era a pochi metri più avanti. Aprì il portone e una luce lo abbagliò continuò a camminare e sotto i suoi piedi si materializzò dell'erba ancora bagnata di gocce di rugiada. Arrivò davanti ad un grande palazzo di colore bianco candido e dorato. Un uomo sulla 30 vestito in divisa davanti alla grande porta del palazzo si inginocchiò al vedere il ragazzo avvicinarsi al palazzo. "Buongiorno signorino qual buon vento la porta qui proprio oggi?" Disse alzandosi e guardandolo negli occhi. "Giorno Reginald devo parlare con mio padre è disponibile?" Gli chiese il ragazzo dagli occhi verdi "Per lei è sempre libero il re, prego principe" gli rispose Reginald aprendogli il portone e facendogli cenno di entrare. L'angelo fece un cenno con la testa per ringraziarlo ed entrò e subito inalò l'odore di pulito impeccabile che rivestiva tutto il palazzo. Salì le scale che erano davanti a lui con molta calma fino a trovarsi di nuovo di fronte ad una grande porta. La aprì e davanti a lui c'era un grande tappeto dorato che si estendeva per una ventina di metri e che portava ad un lieve rialzamento del pavimento dove si trovavano due troni. 

"Buongiorno Padre" disse il ragazzo salendo i due scalini per arriva a pochi metri di distanza dal trono. "Leon ho visto che hai incontrato finalmente la figlia di Maria" disse il re suscitando lo stupore di Leon che alzò la testa di scatto per incontrare gli occhi del padre "Allora è lei!! Ma come fai a saperlo" chiese Leon incredulo al padre che iniziò a ridere. "Figliolo non per niente sono uno degli angeli più potenti dell'osservatorio*" gli rispose alzandosi in piedi. "Leon da oggi in poi inizia la tua missione sei pronto figlio mio?" Gli chiese facendosi in un attimo serio "Sono pronto" gli rispose il moro essendo sicuro. "Devi riportarmi la mia Violetta ma non devi farglielo scoprire a quell'egoista del padre, German" disse il suo nome con disprezzo. "A presto padre" disse Leon per poi uscire dal palazzo e volare di nuovo sulla terra.

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"Quella ragazzina ha qualcosa di strano" bisbigliò Ludmilla alla sua fedele seguace, Nata, spiandola sull'arco della porta. "Che intendi?" Chiese Nata non capendo cosa volesse dire "l'amica" "per me è una di noi" continuò la bionda mentre la guardava canticchiare Algo suena en mi e provava qualche passo di danza davanti allo specchio dove erano presenti le sbarre. "Intendi dire un angelo dell'oscurità?" Chiese la riccia abbassando ancora di più la voce, solo Nata era a conoscenza del segreto di Ludmilla cioè che era un angelo ma non uno qualunque ma uno dell'oscurità capitanati da Julio. "Si ma non dell'oscurità sarà una di quelli della luce" rispose Ludmilla con disprezzo. Violetta volse lo sguardo alle due che la spiavano dalla porta "Che state facendo?!" Disse fermandosi e guardandole mentre non sapevano cosa dire. "Colpa di Nata voleva vedere chi era la prossima possibile studentessa dello studio" rispose l'antipatica "Ma io..." Disse Nata però non potè finire perchè Ludmi le calpestò il piede. "Ok" rispose Violetta un po' confusa. Prese la sua borsa da sopra un cubo grande per sedersi, viola e andò via da quella stanza sentendosi fin troppo osservata.

Uscì dallo studio 21 dopo aver salutato i suoi tre nuovi amici e si avviò verso una piazzetta e poggiò le mani alla ringhiera e guardò  il lago sotto di esso, era davvero alto da lì, lei non aveva le vertigini però non si sarebbe mai buttata da lì in acqua per due motivi. 1 perché non sapeva nuotare e 2 perché anche se sapeva nuotare si sarebbe uccisa da quell'altezza.

Strinse la ringhiera e chiuse gli occhi rilassandosi sentendo solo il rumore dell'acqua scorrere e degli uccellini cinguettare. "Sicura che vuoi farlo?" Bisbigliò una Nata preoccupata all'amica mentre era nascosta dietro un alberello. "Si e niente mi tirerà indietro" le rispose Ludmilla avanzando lentamente e silenziosamente verso il suo obbiettivo. Arrivò dietro Violetta e con una mossa veloce e decisa la spinse giù. Violetta aprì gli occhi di scatto, stava cadendo in acqua. In un attimo i suoi occhi si riempirono di lacrime, non voleva morire!

Sfiorò l'acqua ma alla velocità della luce salì velocemente e si ritrovò sdraiata a terra sulla piazzetta. Sbattè velocemente le palpebre per non vedere più offuscato dalle lacrime. Vide una figura maschile dagli occhi verdi guardarla preoccupata. Era Leon! Violetta dopo notò che aveva delle grandi ali bianche dietro la schiena. Spalancò gli occhi "Leon tu....

 

Osservatorio: Regno in cui vivono gli angeli

 

Angolo Autrice

Questa è la storia che vi avevo detto che postavo, a me personalmente piace molto poi sta a voi giudicare.

Un bacio a tutti quelli che leggeranno e recensiranno.

Ciaooo <3

  
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