Questa storia è un seguito
della fic “Una strana serata”. Mi è venuto in mente
un seguito una notte... e perché no? Mi sono detto “Facciamolo” °__°
Tratta bene o male dello
stesso argomento della fic precedente, i personaggi
non mi appartengono e ogni riferimento è puramente casuale!
Cap. 1
Premonizioni spaventose
Bill si trovava in fondo alla fermata della metro. Era nervoso, aspettava una persona da, quello
che ormai gli sembrava, troppo tempo.
Bill: “Ma dove s è cacciato? Lo sa che non mi piace
aspettare!!”
Vide una figura arrivare
dall’entrata, alta, magra, vestita di una sola maglietta nera e dei jeans attillati blu scuro.
“We
we allora? Ti ho fatto aspettare troppo?”
Bill rimase zitto, era stupito ma anche nervoso, non
era lui che stava aspettando.
Bill: “Chi sei?! Fatti
vedere!!”
La figura sbucò dalla penombra,
era Rango, quel ragazzo che aveva conosciuto sotto il centro commerciale 4 mesi
prima.
Rango: “Cos’è non mi
riconosci? Pensavo di aver marcato di più la mia figura su di te, ma
evidentemente mi sbagliavo”
Bill: “Rango! Che bello
rivederti! Cosa ci fai in questa metro? Aspetti il
Gringo anche tu?”
Rango: “Il Gringo? No.
Sarebbe inutile aspettarlo, sai com’è… l’hanno blindato
ieri sera all’una”
Bill: “NO NON CI CREDO!”
Rango: “Credici invece!
Stava spacciando della cocaina alle persone sbagliate. Io mi chiedo come si
possa fare a vendere della cocaina a degli sbirri in borghese. Li riconosci
troppo in fretta per poter farti fregare.”
Bill non stava ascoltando, pensava solo a quello che
gli rimaneva, era rimasto senza un pusher.
Bill: “Ma tu che ne sai di queste cose? Tu fumi
soltanto!”
Rango: “Ohi belloccio da
quando sei diventato così scontroso? Comunque io ne so
più di te al riguardo, siccome anch’io spaccio coca.”
Gli occhi di Bill si accesero di speranza, poteva
di nuovo comprare della cocaina! Stavolta il pusher era anche un suo amico! Si
sentiva al settimo cielo!
Bill: “Davvero? Non è che
potresti lasciarmene giù uno?”
Rango: “Stai scherzando
spero… da quando tiri?
Bill: “Non sono affari tuoi!”
Rango lo squadrò da capo a
piedi, Bill capì di aver fatto uno sbaglio, si stava
giocando l’ultima sua occasione.
Bill: “Cioè, volevo dire, come
mai questa domanda? Penso che anche tu ormai lo faccia. D’altronde la spacci!
Rango: “Ti sbagli di
grosso, la mia la tirano gli altri, io non voglio neanche sapere com’è. Anche
se tutti continuano a chiedermela in continuazione, dicono che sia ottima.”
Bill non ce la faceva più, Rango sembrava tentarlo con
ogni mezzo e purtroppo per lui ci stava riuscendo alla grande.
Bill: “Ok, sono contento per te che tu non sia entrato in questo giro. Però
potresti lasciarmene uno lo stesso? Sono disposto a pagartelo!”
Rango: “Mi sa che tu sei
dentro fino al collo. Comunque gli affari sono affari
dicevano… quanto te ne serve?”
Bill: “Quanta ne hai?”
Rango: “Ho tutta quella
che ti serve, tu dimmi solo quanta ne vuoi.”
Bill: “Ne voglio 2!”
Rango:
“Certo che non l’avrei mai pensato sai?”
Disse Rango mentre
estraeva dalla sua tasca dei jeans due palline di
carta velina grosse come una pallina del mouse.
Bill: “Cosa non avresti mai pensato?”
Rango: “Di vendere della
coca proprio a te, Bill Kaulitz,
pensavo di averti istruito per bene riguardo alle droghe quando ci siamo
incontrati alle Porte.”
Bill: “Non hai toppato! Sono stato io a capire male!
Ora dammi quello che mi spetta!”
Rango: “Tu sei proprio
sotto! Comunque tira fuori la grana se vuoi la coca!
Non ho fatto i soldi regalando coca a credito, IO!”
Bill: “Senti ho i soldi in albergo, ora ci andiamo, ne
faccio un paio e poi ti pago ok?”
Rango: “Tu sei
completamente deviato! Vai a recuperare quel poco di dignità che ti rimane.
L’hai lasciata per strada su un cd.”
Bill: “Non puoi lasciarmi senza ti
prego!”
Il dark scoppiò in lacrime
inginocchiandosi davanti a Rango con le mani in faccia.
Rango: “Sei sotto la
coca... che schifo... ti facevo più resistente, più
determinato a seguire i tuoi principi, ma vedo solo che sei caduto, anche tu,
in quel baratro che tutti chiamano tunnel. Vai a casa e racconta tutto a tuo
fratello, lui potrà aiutarti a far uscire la droga da te.”
Bill: “Rango ti prego non
abbandonarmi, non arriverei a domani!”
Rango scosse il capo con
delusione e disse: “Non mi va di vederti così, siccome è anche colpa mia ti aiuterò ad uscire da questo problema. Ora ... ALZATI!”
Bill si alzò, aveva delle lacrime nere in faccia, “Cosa vuoi fare?”
Rango: “Lasciarti a bocca
asciutta! Ci vediamo quando guarisci. Ciao ciao!”
Lo salutò sventolando
nella mano sinistra una busta prosperosa...
Fu un errore, Bill era accecato da quella vista, non capiva più niente,
la voleva a tutti i costi così assalì Rango alle
spalle!
Bill: “Non prendermi in giro! Dammela e non fare
storie!”
Rango era in difficoltà,
ma riuscì spingerlo via, nonostante fosse di schiena, contro un cestino dello
sporco che si rovesciò in terra, svelando una bottiglia di birra vuota. Bill vide in quella bottiglia la soluzione ai suoi
problemi.
Bill: “Sei finito!”
Rango deglutì
nervosamente... “Saresti capace di farlo?”
Bill: “Sì! Anzi... l’ho già fatto”
Bill si lanciò contro Rango rompendogli la bottiglia in
testa e tagliandoli la gola con il collo rotto della rimanente bottiglia.
Rango morì lasciando una
gran pozza di sangue che si spandeva, rosso, denso che si mescolava con il
sudiciume del pavimento metropolitano.
Bill si alzò dopo averlo derubato della cocaina e si
diresse verso l’albergo.
Bill: “Eh eh! Gliel’ho spiegata per benino a quello stronzo!
Ora è tempo di abbassare la testa su uno specchio e…”
D’un tratto la busta gli scomparve della mano, come
se tolto di nervo.
Si girò e non poteva
credere ai suoi occhi… Rango era ancora vivo, in piedi con la gola mezza
aperta, il bianco dei suoi occhi era diventato rosso e
la sua pelle aveva assunto un colore cadaverico.
Rango: “Pensavi davvero
che sarebbe stato così facile? Non hai tenuto conto di niente tu con me piccolo
impiastro. Volevo aiutarti con le buone… ma adesso è ora di darti una lezione del
tutto personale che non scorderai facilmente.”
Lo
afferrò per i capelli e lo sbatté a terra con violenza, si piegò su se stesso e
dalla sua schiena spuntarono un paio di ali squamose verde
scuro. Guardò Bill e disse
Rango:
“Andiamo a fare un giretto sul tetto del mondo. Offro io!”
Rango
si innalzò di scatto tenendo Bill
per i capelli, raggiunse in poco tempo un altezza dove facevo un freddo cane,
quasi insopportabile.
Rango:
“Come ti pare la vista dall’alto? Non è mozzafiato? Vediamo cosa succede se ti
lascio cadere?”
Bill: “NON FARLO TI PREGO SMETTERO’ DI TIRARE LO GIURO!!!”
Rango:
“Sono balle, ecco cosa sono… ora ti convincerò sul serio.”
Lo
lasciò andare, erano a qualcosa come 13mila metri d’altezza, il freddo stava
congelando il povero cantante ma Rango sembrava non curarsene e lo guardava
cadere dall’alto.
Bill: “AIUTOOO! SALVAMI RANGO TI PREGOOOO!!!”
Rango:
“Non adesso, è ora che tu prenda il controllo di te stesso ora. Perciò… SVEGLIATI
DA QUESTO MALEDETTO INCUBO!!!!”
Bill si ritrovò sul pavimento della sua suite con un
gran mal di schiena.
Bill: “Ma che… come mai sono in terra? Non stavo
precipitando nel vuoto?”
Bill non capiva quel sogno, faceva solo un
collegamento, se aveva sognato di nuovo Rango voleva dire che probabilmente
l’avrebbe incontrato di nuovo, dopo quasi 4 mesi che non lo vedeva. Ma non capiva il nesso con la cocaina.
Guardò
l’ora e vide che erano le 7:30 del mattino.
Bill: “Questa è la prima volta che mi alzo in orario!”
Si
alzò da terra, un po’ dolorante, si vestì e scese nella sala da pranzo dell’Hotel per fare colazione.
Primo Capitolo finito!
Recensite grazie! Grazie anche a quelli che la leggono soltanto!!