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Autore: Sucre Noir    04/06/2013    3 recensioni
Di reale, di veramente concreto ho quegli stupidi premi, quella camera dell’ormai mio dormitorio, quelle mille foto insensate che adesso mi sembrano tutte uguali.
Eppure prima mi piaceva, prima mi rendeva felice accendere il cellulare e vederle tutte lì, salvate in mille cartelle.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Han Geng, Heechul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Time is over.


Vorrei aver provato a perderti prima di averti perso, solo per capire quanto tu fossi necessario e indispensabile per me.
 
Vorrei poter tornare indietro, poter passare ancora una volta, forse l'ultima, la mia mano nella tua. Potermi sedere sul pavimento di fianco a te, in quella sala per gli allenamenti che ci ha fatto da spettatrice così tante volte. Vorrei poter appoggiare di nuovo la mia testa sulla tua spalla, vorrei riuscire a pronunciare quel nome che prima ritrovavo ovunque.
 
Ormai le pagine piene di noi sul vecchio diario sono scomparse, scomparse con noi.
 
Vorrei tornare a cantare, a ridere, a vivere con te. Ricominciare il nostro percorso, dal basso verso l'alto, dalle prime difficoltà, le prime soddisfazioni. Vorrei una foto del mio primo sorriso esploso con te, così da rivivere la morsa al cuore che mi procurò.
 
Vorrei sedermi ancora una volta in un angolo della stanza a guardarti ballare e godermi lo spettacolo. Eri uno spettacolo, davvero. 
Eri il mio intrattenimento preferito.
 
Ritornare agli inverni rigidi, ai giubbotti che non riuscivano a riscaldarci, alla neve fra i capelli, al tuo respiro bianco come la nebbia nel freddo del mondo, ai tuoi occhi che però rendevano tutto così caldo, così vivo. 
 
Potrei chiudere gli occhi, potrei tapparmi le orecchie, chiudermi il naso e rimanere immobile, riuscirei lo stesso a sentirti, a vederti lì.
Ti sento, sei davanti a me, con quello sguardo profondo, con quel sorriso smagliante.
Potrei sentirti ridere, potrei viverti ancora.
 
Ho talmente tante immagini, ho la mente che straborda di noi. Per non parlare del cuore, oh quello è colmo di emozioni uniche che mai e poi mai potrò rivivere.
 
Così, non so più se la mia anima è definibile come 'io' o come 'noi'. Di unicamente mio non ho nulla, se non la rabbia e il dolore di essere cosciente del fatto che tutte queste sensazioni, tutte queste emozioni, che tutti questi ricordi resteranno sempre e solo cose astratte.
 
Di reale, di veramente concreto ho quegli stupidi premi, quella camera dell’ormai mio dormitorio, quelle mille foto insensate che adesso mi sembrano tutte uguali. 
Eppure prima mi piaceva, prima mi rendeva felice accendere il cellulare e vederle tutte lì, salvate in mille cartelle.
 
Ma adesso? Beh adesso ho realizzato che non erano altro che cose ormai già vecchie, e che quel che doveva darmi più orgoglio era il solo fatto di poterti vedere ogni santo giorno, di avere la possibilità di perdermi nei tuoi occhi, di poter vivere al tuo fianco qualsiasi tipo di emozione.
 
E' tardi, è tardi per i sensi di colpa. Quando si perde qualcosa, o si è sul punto di perderlo, si capisce il vero valore che aveva per noi.
Ed è così improbabile che qualcuno capisca l'importanza dell'amicizia o dell'amore o anche solo di un qualsiasi legame nei giorni qualunque. 
 
Perchè sono le difficoltà, le sofferenze e le grandi perdite che ristabiliscono ai nostri occhi il bisogno di tutto quello che prima ci era abitualmente dato.
 
Ora so che nulla è scontato, che nulla sarà mai come prima. Ma tu sei sempre lì, con il tuo sorriso mozzafiato e la tua vivacità indimenticabile. E io sarò sempre qui, con la lezione più grande che la vita mi abbia dato.
 
E in tutte le cose che vivrò, tu per sempre vivrai.

  
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