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Autore: Stria93    04/06/2013    8 recensioni
E se Rumpelstiltskin si trovasse a dover prendersi cura di una Belle malata, affetta da una febbre che può essere curata solo con una pianta molto rara che cresce solo nella lontana e misteriosa terra di Agrabah?
Il Signore Oscuro non si è più preso cura di nessuno dopo la perdita di Bae, ma ora Belle ha bisogno di lui, ed egli giura che farà di tutto per farla guarire.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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prologo

Da Stria93:Ciao a tutti! Rieccomi con un'altra ff a più capitoli!
Anche stavolta non sarà lunghissima, ma vi garantisco un'overdose di fluff e feels, anzi spero proprio di non essermi lasciata prendere la mano dalla dolcezza dei Rumbelle. <3
Recensioni sempre graditissime e tenute in grande considerazione.
Grazie a tutti e buona lettura. :)
Stria93



Erano ormai trascorsi due mesi da quando Rumpelstiltskin si era presentato al suo castello e aveva stipulato l'accordo che l'avrebbe sottratta alla sua famiglia e alla sua vita per sempre, in cambio della vittoria nella guerra contro gli orchi e della salvezza della sua città.
Nonostante i primi giorni, lontana da casa, rinchiusa in quel freddo castello isolato tra le montagne, in compagnia di quello strano essere, fossero stati difficili, Belle si era pian piano abituata alla sua nuova vita come domestica del Signore Oscuro.
La ragazza si dava da fare: puliva il castello da cima a fondo, serviva i pasti al suo padrone, ne lavava le vesti e spolverava la sua numerosa collezione di oggetti curiosi e bizzarri; spesso si era chiesta da dove provenissero, ma non era certa di volere sapere la risposta: in effetti c'era qualcosa di oscuro e inquietante in quel luogo e in tutto ciò che vi apparteneva, incluso lo stesso signore del castello.
Alcuni oggetti si trovavano chiusi in piccole vetrine, altri (probabilmente i più preziosi e importanti) erano appoggiati su dei piedistalli finemente lavorati nella stanza principale del castello, nella quale era collocato anche l'arcolaio che Rumpelstiltskin utilizzava per filare la paglia e tramutarla in oro con la magia.


Da qualche tempo, Belle aveva iniziato a vedere il Signore Oscuro con occhi diversi.
All'inizio ne era intimidita, lo considerava solo il suo carceriere, la causa della sua prigionia in quel luogo lontano da tutto e dalla vita che conosceva; ma con il passare del tempo, aveva imparato a conoscerlo, a capire quando faceva sul serio e quando invece tentava di suonare spietato e minaccioso solo per spaventarla, ottenendo in realtà il risultato opposto.
La ragazza aveva cominciato ad intuire che l'aura di malvagità e la pessima fama che Rumpelstiltskin aveva costruito intorno a sé, erano in realtà un mascheramento, una montatura per celare il vero se stesso agli occhi del mondo.
Belle sapeva perfettamente che spesso l'apparenza inganna, e ciò che si crede di vedere non corrisponde a ciò che è in realtà.
Ovviamente non si poteva negare che il Signore Oscuro avesse compiuto atti deplorevoli, ingannato i più saggi regnanti e distrutto molte vite in nome della sete di potere; eppure Belle era sempre più convinta che, dietro a queste azioni, Rumpelstiltskin nascondesse qualcosa di gran lunga più importante.
All'improvviso voleva sapere di più del suo passato, e molte domande iniziarono a farsi strada nella sua mente: com'era arrivato ad essere il Signore Oscuro? Chi era prima? Aveva una famiglia? Se sì, cosa ne era stato?
Un giorno, durante l'ormai consueto rito del tè del pomeriggio, Belle si era fatta coraggio e aveva cercato di sondare le tenebre nelle quali era avvolta la vita del Signore Oscuro.
Non aveva ottenuto molte informazioni in realtà; aveva scoperto solo che, un tempo, Rumpelstiltskin era stato un povero filatore che viveva con la moglie e il figlio, ma quando gli aveva domandato cosa fosse accaduto, l'uomo aveva risposto nel suo solito modo laconico e criptico, affermando di aver perso entrambi.
Non si era dilungato più di tanto, ma ciò che più colpì la ragazza, furono l'espressione triste del suo viso, e il lampo di dolore che gli attraversò gli occhi da rettile, venati di striature dorate.
In quel momento le era parso più umano del solito, e molto più vulnerabile.


I giorni al castello trascorrevano veloci e l'inverno stava ormai lasciando il posto alla primavera; il paesaggio fuori dalle finestre stava mutando lentamente, e la neve iniziava a sciogliersi, sebbene il Castello Oscuro si trovasse tra le vette più alte di quel regno.
Belle poteva sentire i sentimenti per Rumpelstiltskin che ogni giorno crescevano dentro di lei.
Le piaceva guardarlo mentre lavorava all'arcolaio; un giorno gli aveva chiesto perchè filasse tanto, nonostante non sapesse poi come utilizzare l'oro che fabbricava; lui le aveva risposto che gli piaceva guardare la ruota, che lo aiutava a dimenticare, ma subito dopo aveva liquidato la questione con una battuta e una delle sue risatine vagamente folli e isteriche.
Quando l'uomo si sedeva e iniziava a filare la paglia per trasformarla in sottili fili dorati, il suo volto assumeva un'espressione malinconica, quasi nostalgica, e per un attimo Belle poteva scorgere l'ombra del Rumpelstiltskin uomo anziché Signore Oscuro.


Dal canto suo Rumpelstiltskin si era ormai abituato alla presenza della ragazza in giro per le ampie stanze del castello; era rimasto solo per così tanto tempo, circondato solo dai trofei della sua collezione e in compagnia dei fantasmi del suo passato, che ora vedere Belle aggirarsi per la sua dimora, con i suoi occhi dolci, il suo buon umore e il bellissimo sorriso che era sempre pronta a donargli, gli faceva provare un calore nell'anima che aveva ormai dimenticato da molto tempo e non pensava di poter sentire di nuovo.
Ultimamente la ragazza aveva preso l'abitudine di canticchiare mentre sbrigava le faccende.
Rumpelstiltskin adorava ascoltarla mentre filava e, anche se non l'avrebbe mai ammesso con nessuno e tantomeno con se stesso, era felice che lei fosse arrivata a riempire, almeno in parte, quel vuoto che da molto tempo abitava il suo cuore.
Tuttavia non riusciva a capire come Belle potesse essere felice di stare rinchiusa in quel posto con lui: un mostro, un essere senza speranza che aveva provocato dolore a così tante persone solo per interessi personali.
Ogni notte questi pensieri tornavano a perseguitarlo: la perdita di suo figlio Baelfire era avvenuta per colpa sua e mai avrebbe potuto riparare a quell'errore.
Eppure Belle sembrava davvero serena, si era adattata perfettamente alla sua nuova vita al Castello Oscuro; Rumpelstiltskin si era aspettato di vederla triste, rassegnata, astiosa nei suoi confronti, invece eccola lì che ogni volta che incrociava il suo sguardo sorrideva timidamente, e le guance le si coloravano di un rossore innocente: era così bella quando arrossiva.
Già, lei era così bella mentre lui era...una bestia:non trovava altro termine per definire se stesso.

  
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