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Autore: itssmooke    05/06/2013    1 recensioni
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=QcDIhUv1g9Y
Blake Lively è una ragazza orfana costretta a rubare da Jordan, colui che ha adottato lei e un altro gruppo di ragazzi istruiti a fare lavori sporchi che gli portano beneficio, soldi e bella vita.
A 17 anni Blake ebbe il suo primo vero e proprio incarico : passare per la ragazza di uno scambio culturale andata a vivere da lui al posto della sorella, per poi spillargli tutti i soldi e infine ucciderlo per non farlo parlare.
Lui, Justin Bieber, miliardario indipendente che vive con la sorella, mandata a fare uno scambio culturale.
Due personalità completamente opposte costrette a vivere sotto lo stesso tetto.
Lei avrà coraggio di portare il suo primo in cario a termine? ce ne saranno mai altri?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Suonò la sveglia, 6:00.
era ora di svegliarsi.
può sembrare strano, ma non ero la classica ragazza che a 17 anni ama divertirsi, le feste, andare in giro per le discoteche, trovare il principe azzurro..il fatto è che non potevo.
Ma questo non vuol dire che in me non viveva ancora un po' di spranza, anzi, aspettavo qualcuno che mi potesse tirare su dalla merda, che mi potesse assicurare un futuro felice; non come quel presente che mi stava distruggendo, che mi avrebbe fatta  diventare una criminale.. ma ,come diceva Jordan : 'basta  fantasticare su quando, e se sarete liberi di fare ciò che volete, ora siete miei, appartenete a me' triste frase, che però era anche la pura verità.
Jordan è il nostro capo, ci ordina di fare furti, rapine, scippi, di uccidere.
Eravamo un gruppo di orfani, chi per un motivo, chi per l'altro , senza genitori, senza famiglia mentre c'era chi invece aveva solo un genitore e per aiutarlo faceva lavori sporchi per lui, in cambio di poco e niente.
 Io ero una delle sue tante pedine, ad uccidere ancora non ci ero arrivata, speravo che sarebbe passato  ancora del tempo,perchè quando doveva arrivare il fatidico giorno dove mi chiederà qualcosa del genere non potrò obbiettare..lo so, era una vita del cazzo,ma non ci potevo  fare nulla, non dipendeva da me.
I miei genitori morirono in un incidente, c'ero anch'io nell'auto ma fortunatamente mi salvai, mi portarono all'ospedale e i dottori dissero che era stato quasi un miracolo.
 In seguito alla perfetta guarigione mi spedirono in un orfanotrofio, Jordan mi adottò, all'inizio era dolce, gentile, ero solo una bambina.
Mi accolse nella sua casa e mi fece conoscere i miei futuri ''colleghi'' e col tempo, sempre con modi garbati ,mi spiegò come rubare,come fosse un gioco. Cominciai a crescere e  col tempo anche le mie forme crescevano, quella specie di mostro mi guardava sempre con più malizia e allo stesso tempo soddisfatto per avermi cresciuta in quel modo.
Aprii gli occhi, ero già sveglia da un po', ero abituata a quell'orario, mi alzai e mi vestii con la prima cosa che mi capitò tra le mani , non c'era molta scelta.
Sentii bussare alla porta.
- è aperto -
dissi con voce scocciata ma allo stesso tempo dura.
La porta si aprì piano piano, vidi entrare un topolino che si chiuse la porta alle spalle, sorrisi.
- Buongiorno Blake- disse la piccola avvicinandosi abbracciandomi le gambe.
Era la sorella del mio migliore amico lì, aveva circa 5 o 6 anni ed era molto legata a me.
- Giorno Ally - sorrisi e la presi in braccio dandole un leggero bacio sulla guancia
- Blake, ti vuole Jordan, ha detto che è urgente e che se non sei tra 5 minuti giù se la vedrà con te - parlò con voce preoccupata poggiandomi entrambe le manine sul viso
- naah, sai che è sempre un po'...esagerato.. tranquilla, scendo subito- 
la cazzata delle 6 e 15...Jordan ? Esagerato? Seguiva sempre alla lettera le sue minacce, ancora non capisco come mostri del genere esistano sulla terra.
Riportai Ally al suolo, sapevo che non stava affatto scherzando e scesi subito e andai nel suo ufficio.
- che c'è? - me ne uscii dopo aver chiuso la porta.
- hei, bambolina, questo tono? moderiamoci- mi indicò di nuovo la porta
Mormorai un 'vaffanculo', ma fortunatamente non mi aveva sentito, riuscii dall'ufficio, bussai, e dopo un suo 'avanti' rientrai.
- Signore, mi puo' dire perchè mi ha convocata?- riformulai la domanda facendo un sorrisetto da sfottò.
Non ho mai odiato nessuno ma lui..
- Oggi andrai a vivere da un ragazzo, ti trasferirai lì e ci diventerai amica, si dovrà fidare ciecamente di te, tu gli spilli tutti i soldi e poi...ti dirò io passo dopo passo cosa dovrai fare- 
Fece un sorrisetto e fece un gesto con la mano verso la porta per indicarmi l'uscita.
-Cosa? sei impazzito? io fare una cosa così? ad un ragazzo ? no. Senti giordan, continuerò a fare l'elemosina, fare piccoli furti o ballare il flamenco fingendomi gitana, ti servirò  e sarò gentile, ma arrivare ad usare una persona per po...- mi stavo cominciando ad alterare di brutto e lui mi bloccò.
- ti dirà tutto l' ''autista'' che ti accompagnerà, sei cresciuta e non ho adottato mica una bellissima bambina per nulla?...ah, sa che vieni dallo  scambio culturale con la sorella-
- e quella del vero scambio culturale?-
lo guardo, interrogativa. Non fa altro che rispondere con una risatina divertita, per poi indicarmi la porta.
Esco sbattendo la porta e lui mi urla dall'ufficio - tra un ora il taxi ti verrà a prendere-
Corsi veloce di sopra e mi buttai sul letto in lacrime. 
Jack , il mio migliore amico mi sentii e  corse ad abbracciarmi
- ohi piccola che succede?-
mi strinse a se tanto da sentire il suo cuore battere e il suo respiro sulla testa. Lui c'è sempre stato per  me, lo conosco da quando eravamo piccoli, lui e sua sorella erano la mia famiglia,l'unica che ormai mi rimaneva.
Gli spiegai tutto, si alzò dal letto furioso, come se volesse ucciderlo, gli presi le mani e lo feci  risedere.
- Guardami - gli dissi con tono serio stringendogli le mani, mi guardò.
- andrà tutto bene- continuai - ce la farò, andrà bene, devo farlo o farà del male a te e ad  Ally per vendicarsi, lo sai bene e io non posso perdervi-
mi alzai ed aprii l'armadio,poi misi tutti i vestiti in una specie di valigia mentre Jack mi guardava impotente seduto su quel letto scomodo.
una volta terminato mi sedetti di nuovo accanto a lui.
- andrà bene.- ripetei di nuovo per rassicurarlo, ma tutto ciò che dicevo sembrava non fare alcun effetto su di lui.
Dovevo fare una cosa prima di andare, per non farmi dimenticare, per poter assicurarmi ancora un po' di spazio nel suo cuore mentre sarei stata via.
Mi avvicinai cautamente poggiandogli una mano  sulla guancia, sussultò sorpreso a quel tocco, ma non fece resistenza, anzi, si avvicinò quasi come se stesse aspettando da una vita quel momento, mi poggiò una mano sul fianco e dopo poco le nostre labbra si fusero in un bacio dolce e cauto,poi ci staccammo.
- si, andrà tutto bene - mi sorrise, poi ci abbracciammo.
Il taxi arrivò, un ultimo abbraccio e scesi.
-Blake, dove vai?-  Kessy, un altra bambina di 14 anni mi dimandò avvicinandosi stremata.
- tornerò tra poco, una cosa da nulla- la abbracciai forte e le diedi un bacio sulla fronte.
Pregai dio che non le succedesse nulla, un giorno avrei salvato tutti lì,lo promisi a me stessa.
Ua voce roca colmò il silenzio che si era creato - brava bambina, ora agiona, tieni qui-
alzai lo sguardo,era Jodan con un bel po' di soldi per mettermi a tacere,per essere sicuro che sarebbe filato tutto liscio.
- tieniteli pure quei soldi, sonno addirittura più sporchi di te-
diressi alla porta portando con me la valigia.
-Puttana.- a quella parola pronunciata da bocca lurida Jack sembrava volergli dare addosso, ma quando stava per avvicinarsi lo bloccai , con le parole.
- fermo Jack, potrei essere anche una puttana, nulla in confronto ad un criminale sporco, pedofilo e sfruttatore, che per campare sparge sangue e guai.-
uscii dalla porta,posai la valigia nel portabagagli .
Kessy uscì  e corse da me affaticata - tornerai?- mi giardò
- spero piccola,lo spero- salii in taxi.
 
 
- complimenti, non tutti hanno il coraggio di trattarlo in quel modo-
Affermò l'  autista spezzando l'aria di tensione, per rompere il ghiaccio.
-Già- risposi.
-Penso che già hai capito tutto quello che devi fare, la cassaforte è dietro un quadro di Picasso, le carte sono nel portafoglio che tiene nella tasca posteriore a sinistra, sta attenta.-
annuii e dopo un po' arrivammo.
-Buona fortuna, Blake-



****
NOTE DELL'AUTRICE:
Questa è la mia prima ff su Justin e Blake, spero vi piaccia e vi incuriosisca almeno un po', grazie per le visualizzazioni , per le recensioni e grazie a chi continuerà a seguire questa fanfiction ♥
  
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