PROLOGO
Il cacciatore più alto si bloccò sulla soglia
della porta. Il suo sguardo era stato catturato da un paio di occhi color
ambra, così familiari per lui, quanto sconosciuti sul viso della persona a cui
appartenevano. Incapace di comprendere ciò che lo circondava, di registrare il
fatto che suo fratello aveva alzato la pistola e in risposta il capobranco si
era messo di fronte al resto del gruppo, riusciva solo a fissare quegli occhi
che di rimando lo fissavano sconvolti. Una sola parola lasciò le sue labbra,
spezzando il silenzio carico di tensione.
“Stiles?”
“Sam?”
La risposta del ragazzo gli confermò la
realtà, e Sam sentì tornare prepotenti mille ricordi sepolti nella sua mente.
Il breve scambio di battute tra i due aveva gelato sul posto il resto dei
presenti, per differenti motivi. Il gigante sembrava non riuscire a staccare gli occhi dal giovane,
che invece cercava inutilmente di respirare ed evitare di essere sommerso da
un’ondata di emozioni capace di trascinarlo via, verso vecchi dolori. D’un
tratto, Sam tornò in sé; la sua mente riacquistò contatto con la realtà, e
immediatamente si girò verso il fratello.
“Dean, abbassa la pistola.”
“Cosa?” sbottò l’altro cacciatore incazzato.
“Siamo letteralmente in un covo di
lupi e tu mi dici di abbassare la pistola?!”
“Abbassa.la.pistola.”
ripeté il minore, lo sguardo questa volta legato a quello del fratello.
Quest’ultimo vide negli occhi dell’altro un dolore profondo, come da otto anni
non vedeva, che lo convinse a fare come lui gli diceva.
Intanto l’Alfa aveva continuato a fissare
alternativamente Stiles e l’alto sconosciuto. Il ragazzo, pur sentendo su di sé
lo sguardo del moro, non lo degnò di un’occhiata, girandosi invece verso i due
cacciatori.
“È bello rivederti dopo tanto tempo, Sam. Non
vorrei rovinare l’atmosfera allegra, amico, ma penso che tu mi debba qualche
spiegazione.”
Con espressione colpevole, Sam concordò.
“Penso che più che una spiegazione, la mia sarà una lunga, dolorosa e oscura
storia.”
“Dolorosa? Puoi scommetterci quei tuoi favolosi
dannati capelli!”
Senza volerlo, il cacciatore si mise a ridere
tristemente, ripensando ad una scena di più di otto anni prima, in cui quelle
parole erano state dette per la prima volta.
Nota dell’autrice: È la mia prima ff, è un
crossover perché a quanto pare so trovare idee solo per delle Superwolf, e
ribadisco che nessuno dei personaggi mi
appartiene (per mia grande sfortuna)! È possibile che i personaggi siano un po’
OOC, se così vi sembrerà fatemelo sapere, dato che la storia è ancora in corso
di scrittura. Quindi, il rating potrebbe
cambiare. Grazie per aver letto, lasciate un commento se volete! L.