Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: FrozenShiver    05/06/2013    3 recensioni
Ecco che ricomincia. Dean è sempre un “papà ha detto” “papà ha fatto” “papà vuole questo”. E tu non lo sopporti, vero Sammy?
Prequel della prima stagione.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


-Sam, Dean! Siete pronti?- chiede la voce seria di John, intento a caricare nell’Impala i suoi bagagli.
Si parte per un’altra battuta di caccia, per un altro incubo.
-Sam! Dean!- urla ancora spazientito.
Decisamente era stato più facile affrontare la vita con i due quando erano più piccoli, perché pendevano dalle sue labbra; Ora invece trattare con un ventenne ed un sedicenne è un’impresa ardua per il Marines.
-non fatemi tornare lì dentro,ragazzi- li avverte ancora con voce dura.
-ecco,arriviamo-risponde sbuffando Dean.
E’ cresciuto così in fretta, non è vero John? Con la sua aria da uomo vissuto che ti ha sempre strappato il sorriso, è il frutto dell’addestramento di anni.
e Sam? All’apparenza così insicuro? Forse è quello con più coraggio in questa famiglia.
-era ora- sospira il più anziano -ma che stavate combinando?-
-scusa papà, è solo che Dean mi aveva nascosto un libro e …- prova a spiegare il più giovane dei tre, ma la voce autoritaria del padre lo interrompe -Sam, ne abbiamo già discusso, è la caccia quello su cui devi concentrarti, non degli stupidi libri, perché non sei come tuo fratello? Lui non ha bisogno delle mie direttive per fare qualsiasi cosa!-
Sam abbassa lo sguardo sotto la frustata morale del padre. Perché deve continuamente paragonarlo a Dean? E soprattutto, perché deve sempre dargli contro?
-scusa-  risponde poi con un filo di voce, ma il padre è già al volante e non ha tempo per ascoltarlo.
-hey Sammy, non prendertela … - cerca di consolarlo il fratello maggiore-sai che papà è un po’ … brusco-
-si,certo … - risponde l’altro con un tono più acido di quel che avrebbe voluto
-Sam, sai che papà ci vuole bene!- continua il biondo afferrandogli una spalla
-sai Dean, non ne sono più così sicuro- replica Sam salendo in macchina.
il maggiore dei fratelli sospira e sale sul sedile al fianco del padre, senza riuscire a smettere di pensare alle parole del fratello.

-Sam? Svegliati, siamo arrivati.- la voce di Dean interrompe i sogni felici del fratello. Sogni di libertà che vanno in fumo nella notte gelida di dicembre.
Il moro solleva la testa e si guarda intorno cercando  di mettere a fuoco la situazione.
-dove siamo?- domanda assonnato, stropicciandosi gli occhi.
 - Wyoming -  risponde l’altro prendendo dal portabagagli il borsone con la sua roba -farai meglio a muoverti, papà ha detto che dobbiamo andare a caccia subito- continua in tono tranquillo.
Ecco che ricomincia. Dean è sempre un “papà ha detto” “papà ha fatto” “papà vuole questo”. E tu non lo sopporti, vero Sammy?
Il ragazzo si stiracchia e scende dall’auto, andando ad aiutare il fratello con i bagagli.
Ecco un altro squallido motel, ecco un’altra nottata passata a cacciare chi sa quale mostro.
-dobbiamo proprio cacciare questa notte? Sono così stanco … - dice, sbadigliando
-si,dobbiamo- risponde una voce glaciale alle spalle dei due -hai qualcosa in contrario,Sam?- John assume la sua aria da sergente che non ammette repliche.
-no, signore … - risponde il ragazzo in tono cattivo.
-hai qualche problema, ragazzino?- la voce di John diviene ancora più fredda, Dean inghiotte più volte a vuoto mentre il silenzio tesse la sua ragnatela d’ansia.
- no, signore- ripete il moro dopo qualche attimo: è troppo stanco per mettersi a discutere.
Prende la sua roba e la porta controvoglia all’interno della stanza presa in affitto.

-Levati,Sam!- ringhia John mettendo il colpo il colpo in canna.
Un fantasma piuttosto vendicativo, questa volta.
Dean è a terra, una ferita profonda alla testa, non riesce ad alzarsi.
Sam è immobile davanti a lui, il fantasma a pochi passi, il fucile in mano: non ha avuto il coraggio di usarlo, nonostante suo fratello fosse in pericolo.
Il ragazzo si muove solo quando il padre, con più violenza del necessario, gli assesta un colpo alle costole, facendolo piegare in avanti appena prima che lo spettro gli si avventasse contro.
-brucia quelle dannate ossa,Dean!- urla ancora il Winchester più anziano.
Dean si muove lento, è dolorante e stenta a respirare, ma da bravo soldato esegue l’ordine, dando fuoco alle esequie del mostro che scompare tra le fiamme, lasciando solo l’eco di un urlo agghiacciante.
-ma cosa ti è preso?!- grida furioso John, rivolto al minore dei suoi figli -perché sei rimasto immobile come un deficiente? -
Sam osserva la vena sul collo del padre pulsare all’unisono con quella sulla tempia, entrambe sporgenti, entrambe colme d’adrenalina e rabbia.
-mi .. dispiace- biascica abbassando la testa.
-papà … - mormora Dean steso a terra, cercando di rompere la tensione che si è andata a creare tra gli altri due.
Sanguina copiosamente da una ferita sulla fronte, causata da una roccia acuminata contro la quale è stato spinto dallo spettro per proteggere Sam.
-faremo i conti dopo, ora portiamo tuo fratello in ospedale.-

Gli ospedali Sam li ha sempre odiati, perché non fanno altro che ricordargli quanto pericolosa ed imprevista sia la sua vita.
Così siede in silenzio, la testa fra le mani, aspettando il parere del medico che ha prestato le prime cure al fratello.
John è al suo fianco, corrucciato, si alza in piedi non appena un medico nomina il falso nome con cui si è presentato.
-Signor Smith, suo figlio è stabile, ora sta riposando. Potete andare da lui.- lo rassicura l’uomo in camice bianco.
Senza neanche pensarci i due Winchester si alzano in contemporanea, schizzando come schegge in direzione della stanza di Dean.
Il biondo giace sul letto, un tubo in bocca, gli occhi chiusi.
Sam inghiotte a vuoto.
Dean sarebbe potuto morire. Per colpa sua.
Dopo pochi minuti passati in silenzio a contemplare il corpo che giaceva supino nel lettino della piccola stanza, la voce del Winchester anziano si alzò pesante nell’aria, infestandola di rabbia -e allora? Qual è la scusa questa volta?-  ruggisce.
Sam non sa cosa dire ed indietreggia, tenendosi lontano dalle mani dell’uomo.
- io … - prova a dire con gli occhi spalancati -mi dispiace-
-ah, ti dispiace?!>> ripete l’uomo, furioso, avvicinandosi di qualche passo
-io l’avevo detto che non me la sentivo di cacciare, io l’avevo detto che non sarei riuscito a combinare nulla!- si giustifica il ragazzo
-la gente muore Sam! La gente muore e non importa se tu sei in forma o no, devi cacciare e devi farlo bene per impedirlo!- gli urla contro.
La rabbia lo assale, mentre avanza verso suo figlio che ormai è spalle al muro.
Sam ha gli occhi lucidi.
-Dean poteva morire e la colpa è solo tua. Quando imparerai a fare il tuo dovere? Quanta gente deve morire per causa tua, Sam?- parole dure che investono il povero sedicenne come un treno in corsa.
-non è colpa mia se la mamma è morta!- urla furibondo, staccandosi dalla parete per assumere la sua aria da ribelle. Vorrebbe crederci davvero.
-Mary è morta per difenderti e tu non vuoi neanche vendicarti! Stai lì a leggere i tuoi stupidi libri e intanto la gente continua a morire. Quando crescerai Sam?- ringhia il più anziano
-quando tu la smetterai di trattarci come soldati ed imparerai a fare il padre!- urla l’altro, con tutta la rabbia che ha in corpo.
Un colpo secco sulla guancia destra, il rumore sordo di uno schiaffo.
Sam cade a terra sotto la violenza del colpo.
John rimane immobile, rendendosi conto di aver esagerato.
Il ragazzo rimane a terra, la testa china, le mani sul terreno per reggersi, le lacrime che scendono copiose.
-Sam … - inizia il padre, avvicinandosi
-non toccarmi- risponde lui gelido
-Sam, mi dispiace.-
-non dire che ti dispiace! Non dirlo!- il ragazzo alza la testa per guardare il padre negli occhi.
L’anziano inghiotte a vuoto leggendovi dentro la delusione.
 -mi dispiace- ripete, abbracciando il figlio.
Sam inizialmente si divincola, cercando di liberarsi, ma dopo un po’ si arrende alla presa del padre.
-mi dispiace- dice ancora una volta l’uomo asciugando un rivoletto di sangue che scende dalla bocca dell’altro.
-dispiace anche a me- singhiozza il ragazzo -io non volevo, è successo tutto così in fretta e … -
-sssch …-> lo tranquillizza John -è finita ormai. Voglio solo che tu capisca che quel che faccio lo faccio per il vostro bene, perché l’ultima cosa che voglio è perdervi- la voce spezzata.
Una sola lacrima scende sulla sua guancia mentre tiene stretto il figlio, cullandolo piano.
Sam continua a piangere silenziosamente, liberandosi di tutta la frustrazione di anni.
-andrà tutto bene, figliolo, te lo prometto>>- sussurra John, accarezzando piano la testa del figlio.



Poche cose sono sicure per i Winchester.
Sicuro è che nessuno di loro avrà mai vita facile.
Sicuro è che di cose orrende ne vedranno tante.
Sicuro è che possono morire in qualsiasi momento.
Sicuro è che nessuno li ringrazierà mai per il lavoro che fanno.
Ma soprattutto, è sicuro che finché rimarranno uniti, finché rimarranno una famiglia, andrà tutto bene.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: FrozenShiver