Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: SaraFreiheit    05/06/2013    1 recensioni
Il racconto narra della storia d'amore tra una ragazza italiana, di nome Sara (cioè io) e il cantante dei Tokio Hotel, Bill Kaulitz. La narrazione si basa soprattutto su momenti romantici e affettuosi.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 1: LA SORPRESA DEL MIO “DAD”
Sono Sara ho quasi 13 anni e vengo da un piccolo paese del Molise chiamato Trivento. Sono una "alien" (cioè una fan dei Tokio Hotel) da quando avevo 8 anni e da allora mi sono totalmente innamorata di Bill e nel corso degli anni mi facevo sempre film mentali su me e lui, ad esempio una volta ho fatto finta che eravamo sposati. Avevo solo dieci anni però!
Ero nella mia camera stesa sul letto, immersa nei miei pensieri. Ovviamente nei miei pensieri c'erano i Tokio Hotel (ci sono sempre). Abbracciavo il cuscino chiedendomi "incontrerò mai i TH? Sapranno mai della mia esistenza? Parlerò mai con Bill?" ma i miei genitori non mi avrebbero mai fatto andare ad un concerto...o da qualunque altra parte. Quelli a malapena mi portano nella casa dei vicini, figuriamoci nelle città come Milano, Verona, Bologna. Strinsi forte il cuscino e iniziai a piangere. Passarono due ore e mi calmai. Mi alzai dal letto asciugando le lacrime e mi sedetti per ascoltare la musica. Sento bussare alla mia porta: è papà con il suo sorriso smagliante e il suo solito sguardo da imbecille. Mi sorride e mi dice -Ho una sorpresa per te...- e io -Cosa vuoi ora?- e papà mi risponde -Guarda cosa ho qui- e caccia dalla tasca due biglietti. Io esclamo -Ma sono i biglietti per il concerto dei Tokio Hotel!!! E c'è anche il pass per il backstage!!!- e dad (soprannome di papà) rispose -Vedi che alla fine servo a qualcosa?- e io -in effetti, in fondo sei utile alla società...non me lo aspettavo!- e mi misi a ridere. Dad mi interruppe -Però chi ti accompagna?- -Tu?- risposi ironicamente- e dad -No non posso, lo sai che lavoro tanto. Potrei chiedere a Liam- e io -Va bene basta che ci vado-.
Il giorno dopo incontro Liam e gli chiedo se mi vuole accompagnare al concerto. Lui scocciato mi rispose –Se proprio devo…dove si fa, e quando?- -Tra due settimane a Verona- risposi con un sorriso, poi aggiunsi –Mi ha detto dad che te lo dovevo chiedere perché lui lavora e non puo’ accompagnarmi- e lui rispose –Ok-. Il suo comportamento era strano negli ultimi giorni: mi degna raramente di uno sguardo, non mi bacia, non mi abbraccia, non mi scrive messaggi, non mi cerca…è come se non esistessi per lui. Fino a qualche settimana fa non era così…ora assume questo atteggiamento che davvero non riesco a capire! Non so forse sarà la mia impressione…Ma lasciamo stare.
  
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