Sedeva su un banco qualsiasi
e leggeva. Il libro era poggiato sulle sue gambe e posso giurare che
se solo mi fossi avvicinata di più sarei stata in grado di
sentire
il dolce profumo dell'inchiostro e delle pagine. Adoravo odorare i
volumi perché in parte era quello che mi faceva innamorare
di essi.
È impossibile pensare a tutte le cose che fanno innamorare
noi
fanatici della lettura delle storie. Come poter spiegare con semplici
parole qualcosa di così complesso non lo so, ma basti
pensare ad un
titolo, al colore della copertina, a come solo le pagine al tatto.
Personalmente cerco di catturare l'essenza dei volumi toccandoli,
ascoltandoli, odorandoli, solo infine la vista si fa spazio tra tutti
questi sensi ed emette il suo giudizio definitivo. Questo significa
innamorarsi e allo stesso modo in cui io donavo il mio cuore alla
lettura lo donavo alle persone.
Ed eccomi lì intenta a fissarla.
Aveva il capo chino, la mano poggiata sotto il mento, lo sguardo
attento e immerso tra i personaggi. Lei stessa, la sua essenza, in
quel momento era diventata una protagonista di quelle frasi. L'unica
cosa che potevo ammirare era il suo corpo e da lontano la ammiravo
chiedendomi se mai fosse accaduto di poter avvicinarmi tanto da
toccare la sua anima così bella e complessa.
Non mi notò e né
io feci qualcosa affinché la situazione mutasse. Adoravo
saperla
assorta in un amore che avvolgeva anche me con le sue spire dolci e
amare, con la sua tristezza e gioia. Era come se, in un certo senso,
lei amasse davvero me. Solo che quello non mi bastava, non volevo
più
una percezione dell'amore, volevo un sentimento vero e concreto per
quanto una cosa astratta possa esserlo e allora, pur di non
continuare quello strazio che mi dilaniava dall'interno, me ne
andai.
- Perché te ne vai? -
Spero che vi piaccia questa breve
storia e che ne capiate il senso che ho voluto darle. Vorrei anche una
vostra opinione, se non chiedo troppo.
Con amore e affetto,
ES