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Autore: ehicam    06/06/2013    1 recensioni
Perché cercarlo se anche lui poteva cercare me?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Harries, Sam Pepper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Avanti Eve, cosa succede oggi? »
Era probabilmente una di quelle domande che odiavo.
«Non puoi risolvere i tuoi problemi con una sigaretta.»
«Ma posso almeno attenuarli, non credi?»
«Ed ora spiegami, come cazzo di riuscirai? »
Voltai le spalle alla mia miglior amica, uscendo dal locale in cui ci trovavamo.
Avevo avuto una di quelle tante adorabili discussioni in famiglia e Abbie credo sia stata l’unica che era realmente in grado di poter capire la situazione in cui mi trovavo.
Presi la borsa alla ricerca di un pacchetto, nulla ero rimasta senza.
«Merda» imprecai.
Non potevo ritornare dentro, non dopo quella discussione.
Un ragazzo lì fuori mi passò una sigaretta.
«Tieni, credo tu ne abbia bisogno.»
«Grazie.»
Probabilmente quel ragazzo aspettava altro, ma non aggiunsi nulla.
Mi porse anche un accendino, lo ringraziai ancora ma nient’altro.
Lo fissai, era diverso dalla massa, i suoi capelli non erano alla “Justin Bieber”, dalla maglia gli sbucavano dei tatuaggi, ed un dilatatore contornava il suo lobo, era così perfetto.
Buttai la sigaretta al suolo, schiacciandola.
«Comunque il mio nome è Eve, Eve Clark»
Il suo sguardo era fisso verso al suolo, dove anche la sua sigaretta si era appena poggiata.
Sembrava quasi non essersi accorto di nulla.
Rialzò il suo sguardo.
Cercando di incontrare i miei occhi, si sposò i suoi capelli scuri apparentemente scompigliati.
Cercò di dire qualcosa.
Non capì, ovviamente.
Sicuramente notò la mia espressione ed aggiunse quasi ridendo
«Hai un nome da dura»
«Potrebbe esser un complimento?» Ricambiai il sorriso.
«Sta a te intenderlo.» Si soffermò, portando una mano a toccarsi il labbro inferiore. «La cosa strana è che tu non sai neanche chi io sia, vero?» Spostò la mano, facendo segnare sul suo viso un sorriso.
«No.» Dissi piuttosto imbarazzata.
Allungò il braccio sinistro verso di me, aggiungendo «Samuel Pepper»

«Piacere, Samuel.» Sorrisi.
«Preferisco Sam.»
Il silenzio cadde, probabilmente nessuno conosceva niente dell’altro e..
Tutto si racchiudeva dentro quel silenzio.
Perché cercarlo se anche lui poteva cercare me?
Lui sorrise, toccandosi ancora i capelli.
Il mio cellulare squillò. Abbie.
Probabilmente mi ero trattenuta troppo tempo lì fuori.
«Devi andare?»
«Si, ma non starò lì dentro per molto..»
Sam cominciò ad allontanarsi, forse si era reso conto che lì non poteva fare altro che aspettare e sorridere.
«Ehi Sam..» Si girò di scatto, guardandomi. «Grazie.» Conclusi.
Fece un cenno con il capo.
Lo guardai allontanarsi, per poi tornare dentro.
Abbie era ancora lì, al tavolo ad aspettarmi. Mi avvicinai.
«Ti sei fumata l’intero pacchetto?» Disse scocciata.
Non risposi, raccolsi le mie cose poggiate sul tavolo. Misi alcuni soldi «Buona serata» aggiunsi.
Mentre mi allontanavo verso l’uscita, dirigendomi verso la mia macchina. Mi diressi verso casa. Vidi Jack, il mio vicino, fuori casa seduto su un dondolo come se stesse proprio aspettando me.
Presi il mio iphone avevo parecchi messaggi e telefonate perse da parte di Abbie. Misi il telefono in modalità offline, almeno avrei potuto passare del tempo in santa pace con Jack. Spensi l’auto, lasciando tutti lì sopra mi diressi verso di lui.
«Ho sentito i tuoi urlare, tuo padre era ubriaco..» si fermò un attimo. «E tua madre se ne è andata di casa..»
Un nodo si formò nella mia gola, bloccandomi non avevo parole.
Jack mi passò un pacchetto di sigarette ed un accendino.
«Credo tu ne abbia bisogno..»
Ne presi solo una, e poi l’accesi. Lui fece lo stesso.
«Non è più tornata, vero?»
«No, e non sembrava neanche più del parere di tornare..»
«Non vedo l’ora che sia già mattina per potermene tornare in università per starmene il più lontana possibile da questo zoo»
Jack sorrise.
«In caso di ogni problema, io sono qui. Per farti sorridere come quando eravamo piccoli, ricordi?» Rise.
Probabilmente Jack, non era solo il mio vicino era quell’amico che c’era stato fin dall’inizio.
Quello che sapeva ciò che stava accadendo.
Quello che mi faceva sorridere.
Lui era quell’amico perfetto.
Risi anche io «Come non posso dimenticarlo?»
Mi passò un’altra sigaretta.
Guardai il cielo facendo andare tutto il fumo verso l’alto, come per sfogarmi.
«Vado in casa» buttai la sigaretta sull’asfalto.
«Buona notte» Jack sorrise.
«Spero davvero che lo sia.»
Entrai in casa, uno strano odore di alcool mi invase, quasi da nascondere l’odore di fumo che si era impregnato nei miei abiti.
Mio padre era lì mezzo morente su un divano, con accanto una bottiglia.
Avevo gli occhi lucidi.
Me ne andai in camera mia, sulla scrivania c’era una lettera era da parte di mia madre.
Ciao tesoro,
hai visto in che condizioni è tuo padre?
Ti ho lasciato questa lettera, perché io mi sono stancato di tutto ciò. Lui è sempre strafotuttamente pieno di alcool.
Tu che sei giovane, studia e domani vattene da questa casa stattene in università.
Perché tu non meriti di vedere in quelle terribili condizioni il tuo stesso padre.
Ti ho preparato quelle poche cose che ti servono.
Vattene da questo inferno. Tu non meriti di vivere queste situazioni.”

Un colpo al petto, forte.
Mi buttai sul letto. Cercando di dormire.

Sentì la sveglia, la consolazione.
Uscì da quell’inferno di casa, prendendo il cambio dei vestiti che potevano servire.
La macchina di Jack non c’era, probabilmente era già partito.
L’università non era molto distante da casa, e in poco tempo ci arrivai.
Era come una seconda casa.
Andai verso il mio edificio, raggiungendo quella che era sempre stata la mia camera.
C’erano ancora delle mie cose, cominciai a riporle.
Qualcuno bussò la porta. Il nuovo coinquilino .
«Ehii» quella era una voce famigliare.
Mi girai di scatto.
«Sam?» sorrisi.
Sorrise anche lui.
«Mi hanno dato questa camera..» Il suo sorriso si allargò ancora di più.
Credo che resterò parecchio qui, in fin dei conti bisogna studiare di più per raggiungere il meglio?

Okaay mi era venuta come idea di scrivere una os su qualcuno della crew e ho pensato a Sam e Jack.
Spero che questa vi sia piaciuta, fatemi sapere nelle recensioni. Un ultima cosa con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
E scusatemi per gli eventuali e(o)rrori di digitazione. Alla prossima Vale.x
  
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