…MORTE…
Ridere ridere ridere ancora
Ora la
guerra paura non fa,
brucian le divise nel fuoco la sera
brucia nella
gola vino a sazietà.
Finalmente la guerra era finita e Inuyasha e compagni avevano finalmente sconfitto Naraku….. ora potevano festeggiare e rilassarsi. La sfera era completa. Kagome sapeva che era giunto ormai il momento di lasciare quell’epoca. Ma non voleva abbandonare i suoi amici ormai la sua vita era lì.
Ma come tutte le storie e le avventure hanno un termine, semplicemente la sua non aveva un lieto fine.
Ma ora era tempo di festeggiare… dopo aver ripreso le forze dallo scontro con Naraku si diressero verso il villaggio della vecchia Kaede.
Dopo il loro ritorno erano cominciati i preparativi e tutto il villaggio fremeva. Kagome aveva portato dei festoni da appendere per tutto il villaggio e per concludere la serata anche un po’ di fuochi d’artificio… potete immaginare lo stupore degli abitanti… in quella notte così magica…
Sotto il cielo stellato Miroku dichiarò il proprio amore a Sango portando fede alla promessa che si era fatto… mentre Inuyasha e Kagome si erano allontanati dal villaggio per ritorvarsi nel luogo del loro primo incontro… dove finalmente Kagome ricevette quel bacio tanto atteso che le avrebbe reso la partenza ancora più dolorosa.
Ma quella notte non erano soli…
Musica di
tamburelli fino all’aurora
il soldato che per tutta
la notte ballò
vide tra la folla quella
nera signora
vide che cercava lui e si
spaventò.
Inuyasha si accorse della presenza di Kikyo, ma non volle abbandonare quel momento di felicità tanto attesa dopo anni di solitudine.
Il giorno seguente salutò tutti e insieme a Kagome attraversò il pozzo per passare del tempo con lei da solo.
Dategli dategli un animale
Figlio
del lampo degno di un re
Presto più presto perché possa scappare
Dategli
la bestia più veloce che c’è.
Inuyasha voleva fuggire da Kikyo dalla sua promessa, almeno per qualche giorno avrebbe voluto vivere felice con Kagome, non era ancora pronto ad abbandonare tutto.
Fiumi poi
campi poi l’alba era viola
bianche le torri
che infine toccò
ma c’era tra la folla
quella nera signora
stanco di
fuggire la sua testa chinò.
Quei giorni nel mondo di Kagome furono i più belli della sua vita, si era sentito accettato per quello che era anche se era costretto a portare il solito capellino, aveva capito che lì l’aspetto non conta, anche se doveva tenere nascosta la sua natura per il semplice motivo che in quel tempo gli hanyou non esistevano, se ne era sentito parlare solo nelle leggende.
Ma aveva deciso era tempo di tornare doveva portare a termine la sua promessa.
Eri tra
la gente nella capitale
So che mi
guardavi con malignità
Son scappato via in mezzo
ai grilli e alle cicale
Son scappato via ma ti
ritrovo qua.
Era fuggito… si era fuggito da Kikyo sperava che con il tempo avrebbe dimenticato e sarebbe riuscito a cancellare il rimorso di non essere riuscito a salvarla. Ma lei puntuale nei suoi momenti più felici si nascondeva nell’ombra e aspettava che lui si accorgesse di lei, guardandolo con i suoi occhi tristi e pieni di odio verso quella che lui ora poteva chiamare vita.
Ti sbagli t’inganni ti sbagli soldato
Io non ti
guardavo con malignità
Era
solamente uno sguardo stupito
Cosa ci facevi l’altro ieri
là.
Ti
aspettavo qui per oggi a Sammarcanda
Eri
lontanissimo due giorni fa
Ho temuto
che per ascoltar la banda
Non facessi in tempo ad arrivare qua.
Si era giunto il momento aveva detto addio a Kagome, quella sera aveva rivisto per l’ultima volta il suo dolce sguardo al cioccolato e sentito per l’ultima volta il suo profumo di vaniglia e la sua voce… gli sarebbe mancata, ma non poteva sfuggire al suo destino. A quel destino che gli aveva procurato solo che dolore e ora che finalmente aveva ciò per cui valeva la pena vivere gli era stato strappato di nuovo. Aveva raggiunto il luogo dell’incontro, lì la sua vita avrebbe avuto fine e nessuno più avrebbe potuto risvegliarlo.
FINE