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Autore: Barbycam    23/12/2007    4 recensioni
Feste e balli
Fantasia
E' il ricordo di sempre
Ed un canto
Vola via
Quando viene Dicembre...

Okay, dato che non c'è più questa ff, la ripubblico ^^ Dedicata sempre ad Ashely Snape e la canzone è: "Quando viene Dicembre", versione italiana di "Once upon a December", di Anastasia. Hope you like it!
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryan Evans, Sharpay Evans, Troy Bolton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Sharpay attenta

<< Sharpay attenta! >>

 

Aprì gli occhi di scatto, respirando a fatica. Provò a guardarsi attorno, ma non vide nulla. Il buio attorno a lei. Sbatté per qualche secondo le palpebre, disorientata. Di una cosa era sicura. Era su un letto. Ma non sapeva perché, non sapeva come ci era finita, e non sapeva dov’era. perché tutto quel buio? Scese e appoggiò delicatamente i piedi nudi sul pavimento. Il freddo le percorse la spina dorsale, facendola rabbrividire. Come il sogno che aveva fatto. C’era lei… c’era un ragazzo… una festa… una macchina… poi il buio. Si mise le mani alla tempia. Ricordare le faceva male. Ma cosa era successo? Scese le scale, silenziosamente. Appena mise piede a terra, sentì un profumo invaderle le narici. Un profumo nuovo, dolcissimo. Poi, una melodia le risuonò in testa. Una melodia dolce, malinconica, che si adattava perfettamente a quel profumo.    

 

Feste e balli

Fantasia

È il ricordo di sempre

Ed un canto

Vola via

Quando viene Dicembre.

 

Istintivamente, guardò fuori dalla grande portafinestra. Pagliette bianche fioccavano dal cielo nero. Nevicava. Guardò il calendario appeso al muro davanti a lei. Dicembre. Uscì a piedi scalzi sul balcone. Sentì il ghiaccio sotto i piedi. Ghiaccio. Regina di Ghiaccio. Sentì una fitta al cuore, ma non se ne curò. Continuava a guardare la neve cadere dal cielo, mentre la melodia nella sua testa andava avanti, imperterrita. Guardò il salone, ci vide dentro una miriade di persone. Vestiti eleganti, acconciature splendide. Volle entrare anche lei.


Sembra come un attimo

Dei cavalli si impennano

Torna quella melodia

Che il tempo portò via

 

Si mise a guardare le splendide donne che danzavano con i lunghissimi vestiti, strusciando sul pavimento con i tacchi. Una di quelle donne la vide, chiamò a sé delle altre e la trascinò in mezzo al salone. Le misero una collana. Ai piedi si trovò delle scarpette color panna, mentre il suo corpo era fasciato da un vestito del medesimo colore, con le spalline azzurre e una fascia azzurra alla vita. Si sorprese nel vedersi così bella. Si tastò la fronte. Aveva un piccolo diadema tra i capelli biondi. Guardandosi attorno, vide un ragazzo biondo, con gli occhi azzurro cielo. Questo le si avvicinò, porgendole una mano. Danzarono vicini. Lei non sapeva chi era quel ragazzo. Sapeva solo che era entrato in lei. Che non avrebbe più potuto lasciarlo. Neanche se avesse voluto. Lo abbracciò più forte.

 

Sembra come un attimo

Dei cavalli si impennano

Sento quella melodia

È la memoria mia

 

Improvvisamente, il ragazzo si staccò da lei. Le sorrise dolcemente e le baciò la tempia, per poi spostarsi. Davanti alla ragazza apparve un altro ragazzo, castano, con gli occhi azzurri. Gentilmente, le porse la mano e lei accettò. Volteggiarono nel cerchio vuoto che gli altri invitati avevano lasciato vuoto. Anche per quel ragazzo, lei sentiva un profondo affetto. Ma era diverso. Non aveva la più pallida idea di chi fosse, né di chi fosse stato per lei, ma non le importava. Sentiva dentro un calore estremo nel sentirlo vicino.


Forse un giorno

Tornerò

Il mio cuore lo sente

Ed allora

Capirò

Il ricordo di sempre

 

Attorno a loro, tutti visi sorridenti. Tanti occhi diversi che la guardavano estasiati, e lei si sentiva importante, come una principessa. Sorrise mentre volteggiava. Si fermarono. Lui le donò un dolce bacio a fior di labbra, che la fece rabbrividire. Poi si staccò. Vide tre ragazze. Non sapeva chi erano. Non ne aveva idea. Ma sentiva, anche per loro, un grande affetto. Le sorridevano. Una aveva i capelli castano scuro, gli occhi nocciola e la pelle color del cioccolato. Aveva un vestito rosso, con le spalline sottili, che arrivava fino al ginocchio, mentre ai piedi portava delle scarpe nere. Vicino a lei, una ragazza con i capelli neri fino alle spalle, con gli occhi castani e tanto dolci. Lei portava un vestito azzurro lungo fino alle caviglie, con lo spacco fino a metà coscia. Le sorrideva, dolcemente. Per ultima, c’era una ragazza castana, con gli occhi verdi e gli occhiali. Indossava un vestito nero senza spalline, lungo fino al ginocchio e le scarpe bianche, mentre alla vita portava un nastro bianco.


Ed un canto

Vola via

Quando viene Dicembre

 

<< Mio Dio… sorellina… >> tutte le ragazze sfumarono, gli invitati scomparvero. Il lusso, la melodia e il profumo erano solo un ricordo lontano. La ragazza si voltò verso la voce. Era il ragazzo biondo. Appoggiò i talloni a terra, sentendo il freddo marmo contro i piedi. Aveva freddo.

<< Ho freddo. >> sussurrò solo. Il ragazzo davanti a lei, le si avvicinò e la strinse in un abbraccio. Dolce, caldo, l’abbraccio di cui aveva bisogno.

<< Pay, ti sei svegliata. >> lui le baciò la testa bionda, stringendola forte. Dopo poco si staccò e la portò all’enorme divano bianco del salone. La fece sedere, poi le si mise accanto.

<< Chi sei tu? >> gli chiese la bionda, ingenuamente. Lui si sentì stringere il cuore e le sorrise.

<< Sono Ryan. Tuo fratello. >> le rispose in un sussurro. Tutto nella mente della ragazza ebbe un nuovo colore. I ricordi, in bianco e nero, ora erano un trionfo cromatico. Ma un ricordo, forse il più importante di tutti, era più colorato. La ragazza si sentì trasportare indietro, tanto indietro nel tempo.

<< Cosa è successo? >> chiese, chiudendo gli occhi. La testa le vorticava spaventosamente, le faceva male. Ma aveva bisogno di ricordare. Ne sentiva l’esigenza.

<< Ti avevano investita… due anni fa… >> le parole si persero nella sua mente, mentre i ricordi prendevano forma. La festa… i loro diciassette anni. Ora ne aveva diciannove. Ma come mai non si ricordava più nulla dalla festa? Una bellissima festa, sfarzosa, tutta la scuola, e poi lui, Troy Bolton.

<< Troy… >>

<< Sì, Troy… poi anche Chad, Taylor, Kelsi, Jason, Gabriella… erano tutti lì… ma tu sei uscita, Troy ti aveva fatto male… una macchina, sono arrivato tardi… una macchina ti ha investita… ti abbiamo portata in ospedale, ma la mamma ha deciso di tenerti a casa. Sei stata in coma Pay. In coma per due anni. Ci hai fatti preoccupare tantissimo. Pensa, Troy viene ogni giorno, a chiederti scusa. >> … una mano fredda… il viso di quel ragazzo attaccato a quello di un’altra ragazza… che non era lei… la rabbia, la tristezza, le lacrime che scendevano capiose dai suoi occhi color caramello. Tutto il dolore, quando l’aveva visto, era scappata, era corsa fuori, poi due luci davanti a sé. non si era spostata. Un dolore lanciante alla pancia, poi… il buio.  << Ma ora sei sveglia, dobbiamo festeggiare. >> la strinse e la guardò negli occhi. Piangeva.

<< Troy… perché? >> sussurrò appena, prima di scoppiare in lacrime. Ryan l’abbracciò forte, per farle dimenticare il dolore. Quel ricordo era ancora vivido nella sua mente, non passava giorno in cui non ci pensasse e non maledisse Troy per averle fatto del male.

Ma come ogni giorno, sentì suonare il campanello. Era tardi, erano le undici e mezza di sera. Faceva freddo, era buio. Ryan si alzò, mentre sua sorella si asciugava le lacrime. ormai avevano finito di scendere. Si alzò dal divano e andò ad aprire la porta. Si trovò davanti Troy, stretto nel suo giaccone nero, che si guardava attorno spaesato.

<< Pay, c’è Troy… lo faccio entrare? >>

<< Avanti Ryan… Sharpay è in coma… >>

<< Sì. Lo stavo aspettando. >> Troy sbiancò completamente, ma entrò. Andò in salone, e accese la luce. La vide, seduta sul divano, più bella che mai, con gli occhi caramellati che l’avevano fatto innamorare. Si scagliò su di lei e la strinse, dando libero sfogo alla sua tristezza. Pianse. Pianse forte, senza pensare ad altro se non alla sua Sharpay. A Sharpay, che si era svegliata.

<< Sharpay, ti amo. Non sai quanto ho pregato per questo, non sai quanto. Ti prego, perdonami. >> la ragazza si sentì sciogliere. Lo staccò da sé. Gli asciugò le lacrime con le mani e gli sorrise.

<< Non mi ricordo niente dopo l’incidente. Voglio solamente ricominciare. >> lui le sorrise e la baciò, con dolcezza e passione.

Finalmente l’incubo era finito. 

 

Okay, okay… ficcy dedicata esclusivamente ad Ashley Snape, perché sta male e non voglio che stia male perché è una mia amica. ^^

Ashley, spero ti piaccia!! Tvttttttb sister!

  
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