Disclaimer: I personaggi di
Hetalia: Axis Powers non mi appartengono
Ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Light My
Candles
In a Daze
I sali di litio mormorano suadenti
una nenia di pace nella frenesia del sangue.
Reticoli liquidi s’intersecano alla
foschia dei sensi, una marea inarrestabile gorgoglia nella gola e monta
agonizzando nel petto. I pensieri filati dal giorno che lento declina nel tramonto
si sfaldano a poco a poco, pigolano piano piano, e l’unica luce è una candela
soffusa al tremolio incessante della coscienza ormai inebetita.
Feliciano ansima e sussulta, schiude
le labbra, reclina la nuca contro il muro scrostato. Lo stomaco si torce, i
polmoni si stringono, il respiro s’attorciglia e ristagna, scricchiolano mille
e cento scarponi nella testa, rimbomba nel cuore una voce possente, una promessa
d’esaltato passato futuro.
Pressa le tempie tra i palmi sudati,
si piega, s’accartoccia, e alla paura si mescola l’euforia, il pianto si muta
in risa estatiche, brividi di terrore centellinano goccia dopo goccia l’eccitazione
crescente, tuona nelle vene l’eco della marcia, nelle orecchie sussurri si
frantumano e svaniscono, surclassati e superati e soppiantati da un canto ben
più gioioso, da un orizzonte di grandezza crivellato di pallottole presto
dimenticate, grondante un nero più luminoso del sole.
E Italia un po’ ride e un po’ piange,
si dispera e danza, saluta e si nasconde, torce le mani, tende il braccio,
scava lacrime vermiglie sulle guance ed esulta, si fida e vorrebbe scappare,
morde le nocche e sa di non poter fuggire, non vuole fuggire e allora canta e la voce deflagra nello stanzone
vuoto, esplode dalla bocca storta in una smorfia grottesca di dolorosa
esaltazione. Fratelli d’Italia, l’Italia
s’è desta compone la testa irretita e inerte, ma la voce strilla e stride
ben altra melodia –E un rigagnolo d’argento cola, scivola lungo la schiena di
Feliciano e la schiena di Feliciano scivola e cola contro l’intonaco, la testa
cade sulla spalla, gli occhi s’offuscano, le palpebre pesano, s’abbassano, solo
un filamento opaco d’iride spenta s’intravede tra le ciglia che ombreggiano
tremule il volto cascante.
Un pallido e letargico sorriso gli
piega le labbra, una melodia mormorata a cullare lo spirito esausto.
Nel
Fascismo è la bellezza della nostra libertà.
Note
Finali
Sarò ancora in grado di scrivere su
Hetalia? Le mboh (?)
Ordunque. Cardine di questa fan
fiction sono i sali di
litio, usati dapprima per curare la mania (grazie al suo effetto letargico)
e solo dagli anni ’60 il disturbo bipolare. Ai sali di litio e al disturbo
bipolare, alla mania si riconnettono gli accenni all’epoca fascista Della
serie, ma che caso che se scrivo qualcosa non è un ritorci mento mentale bello
e buono. E anche alla letargia dello spirito. E’ una fic delle mie, quelle
che sembrano essere uscite da, non lo so, un miscuglio di acidi e vodka,
immagino XD
Il titolo della storia viene dalla canzone “Lithium” dei Nirvana.