Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: dany_smile    07/06/2013    3 recensioni
Prendete tutto ciò che sapete su Kuroshitsuji e dimenticatelo.
Prendete solo Claude e Sebastian, due avocati, con i rispettivi figli Alois e Ciel, a carnevale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Sebastian Michaelis
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le musiche dei carri da carnevale risuonavano per tutte le strade in cui passavano. Voci su voci invadevano l’aria: adulti e ragazzini che chiacchieravano, bambini che ridevano allegri, rincorrendosi o spargendo coriandoli da per tutto, e mamme che gridavano ai figli di non allontanarsi.
E lui...Lui, con un mal di testa che gli faceva scoppiare la testa, rincorreva suo figlio che saltellava da tutte le parti, attirato da ogni tipo di colore e luce che vedeva.
“Alois, ti ho detto di stare vicino a me!” lo sgridò arrivandogli vicino e prendendolo per mano. 
“Ma papà, hai visto che bello quel costume?” disse il bambino, camminando al fianco del padre tutto felice e saltellante.   
“Si, bellissimo.” come le altre cento mila cose a cui se corso dietro, avrebbe voluto dire, ma non lo disse: Claude Faustus non perdeva mai la pazienza.
 Camminarono per altri due minuti tranquillamente, poi Alois sfuggì di nuovo alla sua presa, correndo in mezzo alla folla verso chi sa cosa. 
“Alois! Alois torna qua!”
Si fece spazio a gomitate fra la folla dove sembrava che le persone fosse incollata l’una all’altra.  
Camminava e guardava a destra e sinistra ma non lo trovava. Il panico cominciava a farsi spazio nella sua mente. 
“Alois!” continuava a chiamarlo, ma niente. 
“Alois!” 
“Papà, sono qui.” Sentì dire da dietro di lui. 
Si girò verso di lui e lo prese per le spalle, inginocchiandosi per arrivare al suo livello. 
Stava per sgridarlo elegantemente, senza alzare la voce ovviamente, ma si accorse di un'altra personcina vicino a lui.  Era un bambino dai capelli neri e occhi di un blu intenso, aveva cappotto con le orecchie da gatto e sulle guance aveva disegnate delle linee. Era il contrario del suo Alois: la madre gli aveva fatto indossare un costume verde da dinosauro. 
“Lui è Ciel.” Disse il piccolo alzando le loro manine intrecciate. “Viene all’asilo con me.” Specificò poi. 
“Ciel.” Pensò di averlo già visto, o sentito il suo nome da qualche parte. “Dove sono i suoi genitori.” Chiese, pensando che, come suo solito, Alois avesse trascinato a forza quel bambino con se. 
Lo guardò meglio, era teso e si guardava in giro, forse cercando i suoi genitori, ma non lasciava la mano di suo figlio. 
“Dove erano i tuoi genitori, Ciel?” gli chiese, ma fu Alois che prese a tirare il padre per la giacca e a trascinarlo da una parte. 
Lo portò vicino a una panchina, dove un giovane uomo era in piedi e guardava verso di loro. 
Ecco perché gli sembrava di conoscere Ciel,  era il figlio di Sebastian Michaelis e lo aveva visto molte volte in giro a lavoro, visto che anche Sebastian faceva l’avocato.
“Buona sera, Claude.” Disse Sebastian, cordiale, facendo passare una mano sulla testa del figlio e facendo di si al figlio che gli aveva chiesto se potevano andare vicino a un clown poco lontano. 
“Hai lasciato andare tuo figlio da solo in mezzo a quella folla.” Disse Claude, adirandosi. 
“Ti assicuro che non l’ho mai perso di vista.” 
Ma se la folla era strettissima. Pensò, girandosi verso quella che pensava fosse un enorme folla, mente in realtà ora che guardava meglio erano poche persone e c’era anche diverso spazio fra di loro. 
Si portò una mano a sostenere la fronte: quando si trattava di suo figlio entrava veramente nel panico, l’unico momento in cui entrava nel panico. 
La stessa cosa era ovviamente anche per Luka, il fratello minore di Alois, ma lui, essendo più piccolo, stava quasi sempre tra le braccia della madre Hannah, perciò non si preoccupava. 
“Come mai solo tu e Alois in giro?” chiese Sebastian, guardando attendo i due bambini. 
“Hannah è a casa con Luka che ha la febbre.” 
“Capisco.” 
“Ma come sai della mia famiglia? Non è che parliamo molto io e te...” 
“Non lo sapevo, infatti. Sapevo solo che eri sposato, visto la fede.”
“Ah...” disse solo Claude, sorpreso dalle osservazioni del altro avocato. Forse per ciò era anche lui tra i migliori della città. “Beh, allora, Hannah è mia moglie e Luka e il fratello minore di Alois. Tu come stai con la famiglia?” 
“ Siamo solo io Ciel.” 
Voleva dire, giusto per educazione, che gli dispiaceva, ma venne interrotto dai due bambini che corsero verso di loro per andare a vedere i carri che passavano di nuovo per quella strada. 
E lì si separarono, ognuno trascinato in una diversa direzione dal proprio figlio. 
 
 
Spazio autrice. 
Ehm, okey, è una schifezza, ma l’ho scritta giusto perché mi era venuta questa idea guardando delle immagine in cui Alois e Ciel erano bambini e comunque c’erano i due demoni con loro. Mi è sembrata carina e allora ho buttato giù questa sciocchezzuola. 
Spero almeno qualcuno la legga ç_ç 
Ciao *-^
-  Dany 
  
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