Sono ancora qui.

A osservarti.

A comprenderti.

A capire come fai ad attirarmi cosė tanto.

Ad attirare uno come me, un Dio, che fa parte dell' Olimpo.

Tu, che sei una semplice umana, per di pių una Demos.

Donna...tu che pensi di non aver futuro, di non innamorarti mai.

Come ti sbagliavi.

Dal primo giorno in cui ti ho incontrato mi hai ammaliato con il semplice guardarmi, ma non volevo ammettere a me stesso che qualcuno mi avesse rubato il cuore.

Mai č capitato a un Dio, mai.

Ma da quando ho sentito il tuo nome...č lė che ho perso la ragione.

Tutto quello che conoscevo, tutto quello che possedevo, tutto č andato perduto, nel preciso istante in cui ho udito il tuo nome.

Io.

Il Dio della guerra.

Mi sono innamorato di un umana.

Ti ricordi vero giovane donna?

Ti ricordi il primo giorno che ci siamo incontrati?

Non erano tutte rose e fiori.

Anzi, il primo giorno, devo ammetere non potevo vedere il tuo viso.

Ma tu, con la tua gentilezza e il tuo saper essere cosė dolce...mi ha cambiato.

Hai cambiato tutto di me.

E ora, sono qui.

Ti osservo.

Sei cambiata.

Sei cresciuta.

Sei pių bella.

Pių matura.

Ma soprattutto...sei come me.

Una Dea.

La mia Dea.

Colei che a saputo placare l'animo irrequieto di un Dio indegno di esserlo.

Di un Dio che uccide coloro che lo invocano.

Ma ora tu.

Che sei qui al mio fianco.

Che mi sorreggi quando credo di perdere ormai la ragione.

Tu che ormai sei la mia ossessione.

Tu.

Che quando ti arrabbi ti si arrossa il viso.

Tu che quando ridi esce il sole.

Tu che quando piangi mi fai morire.

Solo ed esclusivamente tu.

La mia Dea.

La mia anima.

Mia moglie.

La mia Kagome.