…Si torna indietro…three years before….
Guardo il quadrante della sveglia.
Cazzo.
Stamattina non ho voglia di alzarmi.
In fin dei conti non ce n’è proprio il motivo.
E’ settembre.
La scuola è finita da appena 3 mesi e io mi sento
smarrita, persa in un mare di illusioni e di finte convinzioni che hanno creato
una barriera tra me e il mondo.
Il mondo..
Questa bella gabbia all’apparenza dorata.
Sembrava tutto così semplice.
Qualcuno aveva già programmato il mio futuro…ma
io?
Adesso non sono più convinta di niente.
Niente ha più un senso adesso.
Perché dovrebbe averlo??
Perché sono stata messa al mondo mi chiedo?
Mi pongo queste domande mentre
cammino a piedi nudi nella fresca stanza dove mi sono svegliata questa mattina.
Ora la domanda più esplicita è…dove sono??
Non ricordo niente della sera precedente.
Urto con il piede destro una bottiglia di quello che sembra
limoncello…un ormai ex limoncello del quale è ancora diffuso
l’odore.. un po’ eccitante e mi da
un’idea folle di libertà e ribellione.
In realtà non ce n’è solo una.
Bè.. ci siamo dati alla pazza
gioia….io e…chi???
E’ questa la domanda che mi pongo
quando vado finalmente a sedermi in una delle sedie nel balconcino di
quell’albergo.
Prendo una sigaretta dalla tasca della camicia che ho appena
indossato.
Oh No.
Ho dimenticato l’accendino…no..
no eccolo qui.
Mi accendo quella meritata sigaretta e aspiro una bella
boccata di fumo che sento entrare dentro di me come una ventata di pura
energia. I miei occhi ora si aprono con facilità. C’è una
leggera brezza.
Respiro profondamente assaporando quel momento,ma subito uno squillo impaziente mi riporta alla
realtà. Leggo nel quadrante la voce “Davide”. Non voglio
rispondere. Non saprei proprio cosa dirgli. Che posso
inventarmi? “La tua ragazza al momento non può rispondere
perché sta subendo la fase dopo-sbornia dopo una nottata passata con
qualcuno del quale non si ricorda nemmeno vagamente il nome”
No,così non va per niente
bene.
La situazione mi sta sfuggendo di mano,lo
sento.
Non ce la faccio più.
Mi sento fuori da tutto.. io non
appartengo a niente e a nessuno..
Nessun posto è capace di trattenermi a questa terra
ferma.
L’unico modo per capire davvero chi sono e cosa voglio
è andare via.
Questa piccola città dell’Italia non è
proprio il luogo migliore per capirlo, quindi ho preso la mia scelta.
Finalmente, Elena..